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Autore: Sciao_Principesa    23/10/2016    3 recensioni
“Ehi” lo scuoto un po’ “Che cazzo succede? Dov’è Nicole? Chi cazzo sei tu? E perché cazzo mi abbracci?”
In risposta ricevo prima lamenti confusi e poi un “Buongiorno, passata la sbornia?” È un sorriso che non riesco del tutto a capire.
“Merda” mi sbatto una mano sulla fronte sperando di non aver combinato Casini, anche se dalla situazione mi sembra che non sia tutto a posto. “Cosa ho fatto? Dimmi che non ho picchiato nessuno ti prego, l’ultima volta che mi sono ubriacata cercavo di picchiare chiunque provasse a parlarmi e ho persino tirato i capelli a Nicole che voleva riportarmi a casa.”
“Picchiato no, ma hai cercato di convincermi a venire a letto con te.” Ridacchia il ragazzo che al momento mi sembra abbastanza imbarazzato. Io guardo la maglia che ho addosso, poi guardo lui e “Non siamo andati a letto insieme vero?”
Dal secondo capitolo.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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“Come fai ad esserne così sicura?” Questa era la domanda che continuava a passare per la mia testa da ormai un paio di giorni. Luca non voleva dirmi nulla ma io sapevo che c’era qualcosa sotto. Ripensai a quando ero in terza elementare e a quando la maestra aveva messo me e Simone in coppia, io ero imbarazzatissima perché già allora mi piaceva, ma da quel momento diventammo amici. Gli raccontavo tutto, cosa avevo fatto nei giorni precedenti, ci aiutavamo con i compiti e spesso lui veniva a casa mia o io andavo a casa sua. Le nostre mamme erano amiche fin da piccole e avevano mantenuto il bel rapporto che avevamo instaurato, per loro vederci giocare insieme e poi crescendo studiare insieme era come rivedersi molti anni prima. Con Simone parlavo di tutto, tranne del fatto che mi piacesse da impazzire, questo andò a dirglielo Claudia, una bambina che stava nella nostra classe e che era innamorata di lui, più o meno in quinta elementare. Lei poi venne a riferirmi ciò che Simone le aveva detto e “Dice che sei brutta e che non vuole stare con te.” Fu quello che mi riportò. Mi sentii il mondo crollarmi addosso e, sebbene fossi ancora piccola, quelle parole per me furono orribili. Io e Simone comunque continuammo il nostro rapporto di amicizia. In seconda media lui si fidanzò con Claudia e al mio cuore si aggiunse un’altra crepa. Li vedevo sempre insieme, li vedevo baciarsi, abbracciarsi e coccolarsi, gli dicevo che mi faceva piacere che si fosse fidanzato con lei, in realtà speravo dal primo secondo che si lasciasse al più presto e così fu. Dopo un paio di settimane lei lo lasciò e io mi riavvicinai di nuovo a lui e, insieme a Luca, il nostro terzetto era il migliore di tutti. Arrivò poi il momento di scegliere la scuola superiore e tutti e tre scegliemmo la stessa senza nemmeno farlo apposta, eravamo felicissimi di condividere altri anni insieme e di non separarci. Quando iniziarono le superiori però le cose andarono diversamente, io e Luca continuammo ad essere inseparabili, mentre Simone era molto distaccato nei miei confronti, non mi salutava, mi passava di fianco e nemmeno mi guardava, se poteva quando mi incrociava cambiava addirittura direzione, però con il rosso era sempre lo stesso. Non capivo il perché di tutta questa freddezza nei miei confronti dopo anni e anni di amicizia ma mi vergognavo a chiedere spiegazioni e a Luca non volevo dire nulla perché avevo paura che si potesse distaccare anche da lui, così feci finta di nulla nonostante non smise di piacermi. 

Quella domanda non mi lasciava un secondo libero e ci ripensavo ogni secondo delle mie giornate. Quella mattina di ormai metà novembre decisi di fermarmi a fare colazione con Nicole visto che non ci trovavamo da un po’ di tempo e decisi anche di chiedere aiuto a lei per saperne di più. Ci fermammo nel solito bar di fronte alla mia scuola, ordinammo le nostre due cioccolate con panna ed iniziammo la conversazione. 
“Allora, come va con Umberto?” Le chiesi mangiando un po’ di panna.
“Benissimo, quando non lavoro ci troviamo. Mi ha fatto conoscere i suoi amici e i suoi genitori, sono tutti simpaticissimi” fece una pausa e “Ci siamo fidanzati ufficialmente e mi ha chiesto se tra qualche mese voglio andare a vivere con lui a Milano” aggiunse con un sorriso a trentadue denti. Mi scivolò il cucchiaino dalle dita e “Stai scherzando? Oddio sono felicissima! E l’anello? E quando avete intenzione di sposarvi? Mi raccomando usate le precauzioni.” Dissi continuando a sorridere contenta per lei.
“Dai smettila! Tu con Guido?” Mi chiese mescolando la cioccolata. Io rimasi un po’ spiazzata dalla domanda e “Bene, ogni tanto ci sentiamo tramite FaceTime solo che l’ultima volta Luca gli ha detto che ero innamorata di lui, ti rendi conto? Avrei voluto ucciderlo” dissi arrossendo.
“Quel ragazzo dovrebbe imparare a stare un po' zitto. Che hai fatto poi?” Chiese impaziente.
“Niente, grazie a Dio mi ha salvato la campanella e ho chiuso la chiamata. Da quel giorno non l’ho più sentito, chissà cosa avrà pensato.” Dissi ripensando alla chiamata. “Comunque volevo chiederti una cosa, ti ricordi di Simone?”
“Ovvio! Sono diecimila anni che gli muori dietro!” Disse prendendomi in giro.
“Ha detto a Luca che ero innamorata di lui, mi ha colta alla sprovvista, io gli ho detto che tanto non gli sono mai piaciuta e che era dalla quarta elementare che mi rifiutava e sai lui cosa mi ha risposto? Mi ha chiesto come faccio ad esserne così sicura, poi è scappato di corsa, tu cosa pensi?”  Dissi tutto d’un fiato. 
“Mamma mia ma Luca deve veramente imparare a farsi un po’ i cazzi suoi non credi?” Ridacchiò.
 “Non è che magari è innamorato di te?” Sentenziò.
“Dai Nic non prendermi anche tu per il culo, non mi saluta nemmeno e poi ha sempre detto che gli faccio schifo.” 
“Prova a parlargli, tanto tra poco lo vedi.” Disse tranquilla. Erano ormai cinque anni che non ci parlavamo più, ma che quando mi passava di fianco o lo vedevo continuavo a sentire le farfalle nello stomaco. Ora che quella sensazione era passata avrei potuto affrontarlo una volta per tutte.
Salutai la mia amica e mi diressi verso la scuola già piena di gente che correva cercando di raggiungere la propria aula in tempo, salii le scale, entrai nella mia classe e mi sedetti di fianco al mio amico. Passarono in fretta le lezioni, all’intervallo mi ero promessa di andare a parlare con Simone ma Luca mi bloccò nella nostra classe per raccontarmi le sue avventure con la sua nuova ragazza mentre io lo maledicevo in tutte le lingue che conoscevo. Suonò infine l’ultima campanella e mi diressi verso l’uscita cercando di non insultare tutti i primini che si ammassavano davanti alla porta spingendo e bloccando il passaggio. Riuscii anche grazie all’aiuto del ginger a non picchiare tutti ed a varcare la soglia tirando un sospiro di sollievo, mi sistemai la borsa sulla spalla che nella confusione era scivolata, poi alzai la testa e lo vidi. Guido era lì, nel portico della mia scuola, che sfoggiava quel sorriso stupendo con gli angoli della bocca che si curvavano all’insù.
“Guido?” Dissi spalancando gli occhi. 
“Devi guardarmi ancora un po' in quel modo o ti decidi di venire qui ad abbracciarmi?” Rise mentre correvo da lui ad abbracciarlo fortissimo. Mamma mia quanto mi mancavano i suoi abbracci.
“Ma che ci fai qui?” Dissi continuando a sorridere come una stupida.
“Volevo farti una sorpresa, è da tanto che non ci vediamo, no?” Mamma mia quanto era bello.
“Hai ragione, quanto stai e dove ti fermi?” Chiesi.
“Pensavo di ripartire domani mattina e di cercarmi un hotel che non costasse troppo.” 
“No, non esiste. Puoi stare da me, i miei sono partiti per un paio di settimane e poi ti fermi di più.” Dissi senza pensarci e dopo aver insistito un po' “Va bene dai, ma non voglio disturbare.” Disse.
“No vabbè come se non ci fossi.” Sentii provenire dietro le mie spalle. Dopo quello che hai detto, penso, ma sto zitta alzando gli occhi al cielo. Presentai i due ragazzi velocemente e poi prendemmo un autobus per andare a casa mia.
Ancora non stavo realizzando e deciso di chiamare Nicole per informarla e “Indovina chi è seduto di fianco a me sul bus in questo momento?” Dissi dopo averla messa in vivavoce.
“Guido?” Chiese lei ridendo.
“Come fai a saperlo?” Dissi io rimanendoci male.
“Stupida, secondo te chi ha chiamato per farsi dare le indicazioni per arrivare alla tua scuola?” Continuò a ridere di gusto.
“Ah, va bene grazie ciao.” Dissi chiudendo la chiamata mentre Guido continuava a ridere e poi iniziò a parlare con Luca.
Quanto era bello quando rideva, quanto era bello sempre dovrei dire, ma quando rideva era ancora più bello.





SPAZIO AUTRICE:
Hey there! Capitolo nuovo finalmente. Scopriamo qualcosa in più su Federica e Simone, lei cerca di farsi aiutare da Nicole per capire meglio quello che Luca le ha detto e poi la grande sorpresa, Guido che arriva fuori dalla scuola di Federica chiedendo ovviamente aiuto alla sua amica. Cosa succederà adesso? Fatemi sapere con tante recensioni. 
Vi aspetto!
  
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