SCIVOLA…
Scivolami tra le dita,
sabbia della vita.
Scivola, senza sosta,
tanto si è già pronti alla batosta.
Il tempo è come un treno,
esso corre sempre, è veleno,
contamina i nostri corpi, li
invecchia e li raggrinza,
e alla fine di noi resta solo
l’essenza.
Scivola, scorri lenta,
e mi raccomando, che nessuno ti
senta!
Piccola vita, miracolo di un Dio
lontano,
tu sei forte, ma smettila di fuggire
dalla mia mano.
Lasciati afferrare, te ne prego, son
disperato!
Rivoglio tutto ciò che mi ha
lasciato,
ridammi un sogno lontano, antico,
e non snobbarmi! Non lasciarmi in bilico.
Ci si protende verso il mistero, come
se fossimo un grattacielo,
senza contare che quel magnifico
arcobaleno in cielo
forse è solo il frutto delle nostre
domande, che si fanno bisogni,
e della realizzazione dei nostri
sogni.
Non piangere, misero umano, non
lasciare
che la disperazione in te viva! Corri
e grida!
Tutto ciò è naturale, lascialo
andare,
e approfitta del poco tempo che ti è
concesso, sempre.
NOTA DELL’AUTORE
Buongiorno a tutti, e grazie per aver letto anche questa
poesia.
Questo componimento mi ha colpito soprattutto per come sono
riuscito a strutturarlo, ovvero con rime che generano una sorta di rapido
momento di riflessione e di triste raccoglimento… spero che vi sia piaciuto!
Continuo a ringraziarvi tutti quanti, tantissimo e di cuore!
Buona giornata e a presto!