Fanfic su artisti musicali > Got7
Segui la storia  |       
Autore: _MartyK_    27/10/2016    1 recensioni
#markson
Mark Tuan è un hikikomori: da quando aveva sedici anni vive rinchiuso nella sua stanza, non curandosene del mondo esterno e della realtà. E' timido, perennemente imbronciato e un tantino scontroso con chiunque gli rivolga la parola. I suoi genitori hanno provato a farlo convivere con alcune ragazze in affitto, ma purtroppo non ha funzionato, così chiedono l'aiuto di un... ragazzo.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Senti... ti va di venire in discoteca con me domani sera?-
Mark sgranò gli occhi e aggrottò le sopracciglia, cosa avevano appena sentito le sue orecchie?! Discoteca? No, neanche per sogno.
Era misantropo fino al midollo e in più, dopo l'episodio della mattina, si era rifiutato categoricamente di incontrare altra gente all'infuori di Jackson.

- I-io non so se sia il caso...- borbottò grattandosi la nuca, imbarazzato. Il moro gli prese le mani e gliele strinse, come a voler infondergli fiducia.

- Porto solo qualche conoscente, niente di che- insistette. Mark scosse la testa e abbassò lo sguardo. Jackson sbuffò.

- Oh e allora... saremo solo io e te, promesso-
Il biondo alzò gli occhi e incrociò quelli del moro. Stava parlando sul serio?

- Me lo prometti?-

- Parola d'onore- Jackson rise e mostrò il mignolo. Mark guardò prima il suo viso e poi il dito. Si arrese.

- E va bene- abbozzò un sorriso e intrecciò il suo mignolo con quello del ragazzo, proprio come facevano i bambini.
Jackson sospirò e gonfiò le guance, agitando le gambe. Il biondo dal canto suo intuì che l'ennesima conversazione era terminata così, senza un motivo ben preciso. Eppure sentiva come se mancasse qualcosa...

- Davvero non ti ricordi chi ti ha fatto quelle cose?- il moro lo prese in contropiede. Mark sussultò leggermente a quella domanda, trattenendo il respiro per un secondo. Se non sapeva come rispondergli riguardo la discoteca, di sicuro questo era un dilemma.
Doveva trovare una via d'uscita e alla svelta, perchè 1) non voleva farlo preoccupare;
2) se avesse detto che era stato Yugyeom e la sua banda la situazione sarebbe peggiorata di gran lunga e 3) Sabato doveva allenarsi per la partita di pallavolo, anche se non ci capiva un tubo di sport sapeva quanto fosse importante il gioco di squadra, non voleva mettergli i bastoni tra le ruote.

- Perchè dovrei ricordarmi? Nemmeno li conosco- cercò di essere più vago e disinvolto possibile.
Jackson assottigliò gli occhi e storse il naso, avvicinandosi impercettibilmente al suo viso. Mark invece indietreggiò.

- Okay- il moro scrollò le spalle e si alzò dal letto, facendo per uscire dalla camera.

- Jackson aspetta!- Mark lo bloccò prendendolo per il polso. Il ragazzo si voltò verso di lui con un'espressione interrogativa.

- Io volevo... ecco, volevo ringraziarti. Per tutto quello che stai facendo per me- bofonchiò l'altro strizzando gli occhi e parlando velocemente.

- Tranquillo, non faccio nu...- Jackson venne nuovamente bloccato, stavolta con più dolcezza.
Il biondo gli si fiondò addosso, allacciando le braccia al suo collo e stringendolo forte a sè.
Jackson si sentì preso alla sprovvista, insomma, non è che si aspettasse così presto un abbraccio da parte di Mark. Secondo i suoi calcoli ci sarebbero voluti almeno tre mesi, e invece eccolo lì, avvinghiato al suo collo a mo' di koala con l'intenzione di non lasciarlo andare.
La matematica si sbagliava, ed era felice.
Pian piano ricambiò l'abbraccio, posando delicatamente le mani sulla sua schiena e massaggiandogliela. Mark aveva un'espressione triste in volto.
Non l'aveva fatto perchè si sentiva di farlo o cose del genere, il fatto è che non voleva perderlo.
Si stava affezionando a lui in un modo incredibile, forse perchè era la prima persona a prendersi cura di lui e a farlo entrare nel suo mondo.
In qualche modo doveva pur ricambiare. Doveva soffrire altri due o tre giorni, almeno fino a sabato e poi gli avrebbe detto la verità.

- Devo andare- annunciò il moro sciogliendo l'abbraccio. Mark annuì.

- Allora a domani-
Il biondo alzò la mano in segno di saluto e guardò Jackson allontanarsi sempre di più da lui, fino a quando non chiuse la porta.
I passi che percorrevano le scale furono l'ultima cosa che sentì di Jackson.







* * *








La fatidica sera non tardò ad arrivare, Mark era impegnato a scegliere l'outfit per la grande occasione.
Com'è che ci si vestiva per andare in un luogo chiuso dove si ballava e ci si ubriacava fino a vomitare?
Passò una mano sui suoi capelli, scompigliandoli leggermente.
Aprì l'armadio e cominciò a tirar fuori alcune T-shirt e dei jeans. Fece una smorfia: odiava le magliette. I maglioni erano caldi, morbidi e coccolosi, perchè non erano adatti?!
A malincuore scelse di indossare un jeans strappato e una maglietta col teschio, il tutto abbinato a delle sneakers che gli avevano regalato per il compleanno.
La madre gli aveva detto che Jackson si sarebbe presentato a casa loro a momenti, per cui doveva sbrigarsi.

- Mark posso entrare?- riconobbe la voce del ragazzo, non fece neanche in tempo a rispondere che l'altro spalancò la porta ed entrò in camera sua con assoluta nonchalance.
Il biondo deglutì alla vista di Jackson, cioè, era a dir poco bellissimo. Così bello che non esistevano parole per descriverlo.
La maglietta nera era larga e arrivava fino alle ginocchia, mostrando dei jeans in pelle attillati.
Lui invece non era messo bene: aveva appena messo i pantaloni e stava quasi per mettersi la maglia.

- Non vergognarti, siamo tra maschi- ridacchiò l'altro. Mark sbuffò e cercò di non pensarci, facendo come se non ci fosse nessuno.

- Vieni con quello?- Jackson indicò il livido all'occhio. Il biondo scrollò le spalle.

- Se fossi venuto in tempo non mi sarebbe successo nulla- borbottò imbronciato. Jackson roteò gli occhi al cielo.

- Metti un po' di fondotinta-

- Che?! Ma è roba per femmine!-

- Come sei pesante... vieni qui- il moro lo prese per il braccio e lo trascinò in bagno.
Frugò nella cesta dei cosmetici, alla ricerca di quell'aggeggio che faceva sembrare la faccia delle ragazze uguale a quella delle Barbie.
Quando lo trovò, ne mise un po' su una mano e cominciò a spalmarla attorno all'occhio di Mark.

- So fare anche da solo, grazie- fece sarcastico.

- Sta' un po' zitto, sto lavorando- rispose a tono l'altro. Il suo viso era talmente vicino a quello di Mark che inevitabilmente si leccò le labbra.
Non era soltanto un gesto che faceva quando era imbarazzato, quel ragazzo lo tentava e non poco. Qualsiasi cosa era bella in Mark, e non riusciva a spiegarsi come mai l'unico a non crederci fosse proprio il diretto interessato.
Ma lasciando stare l'aspetto fisico, era lui a piacergli. Da un po' di tempo si era accorto che ogni cosa era più bella e più divertente assieme a Mark.

- Fatto- si staccò dal biondo con un sorrisino soddisfatto a dipingergli il volto. Il ragazzo si avvicinò allo specchio, indossando gli occhiali.

- Wow è come nuovo!-

- Sì, però... levati questi- Jackson gli tolse gli occhiali e li posò sul lavandino.

- Sei più carino senza- abbozzò un sorriso.
Mark dal canto suo sentì le sue guance andare a fuoco.

- Non vedo nulla- si lamentò.

- Esistono le lenti a contatto- Il biondo sbuffò. Le aveva, solo che non se l'era mai messe prima.
Stava a posto con gli occhiali, certo, sembrava un po' secchione, ma si sentiva bene. Perchè era venuto fuori che stesse male con quelli?



Dopo essersi preparati, i due si diressero in salotto e salutarono i genitori di Mark, uscendo di casa.

- Hai una moto?- il biondo era basito. Jackson annuì.

- Non venivi a piedi?-

- La discoteca è troppo lontana- ridacchiò il moro. Mise il casco e porse l'altro al ragazzo.

- Salta su!-







* * *








Erano le undici e mezza di sera, lì dentro faceva un caldo bestiale e tutta quella gente che ballava a ritmo di musica come fosse ipnotizzata gli stava dando sui nervi. Jackson era andato un attimo a parlare con dei tizi, probabilmente conoscenti. Aveva dimenticato di avere la fortuna di conoscere il ragazzo più popolare del mondo. Perchè sì, ovunque andasse Jackson aveva sempre gente con cui scambiare quattro chiacchiere.
Si avvicinò al bancone dei drink e ordinò un alcolico. Era astemio, ma voleva fregarsene una volta per tutte.
Bevve la roba bluastra tutta d'un sorso, pentendosene l'attimo dopo. Il sapore era a dir poco disgustoso e in più la gola gli pizzicava da morire.
Il barista aveva appena tentato di ucciderlo o cosa?!
Bevve altri due bicchieri di quella roba, il risultato era sempre lo stesso. Jackson non si faceva ancora vivo, aveva voglia di prenderlo a pugni.
Il sapore del drink divenne più piacevole, anzi, sapeva quasi di acqua.
Vide una testa nera farsi spazio tra gli zombie e avvicinarsi a lui. Tirò un sorriso da ebete.

- Mark che stai combinando?- lo ammonì quella che sembrò essere la voce di Jackson.

- Cos'è, ti ricordi di me dopo mezz'ora?- il biondo mantenne quel suo sorriso inquietante.

- Vedo che sei già brillo, andiamo- Jackson lo prese per il braccio e lo trascinò fino alla pista. Mark tentò di dimenarsi come poteva, senza grandi risultati.
La musica era alta e spaccava i timpani, i due ragazzi si ritrovarono immediatamente immersi nella folla, schiacciati l'uno contro l'altro.
Tra spintoni e gomitate, Mark prese a ballare sensualmente addosso al corpo di Jackson.
Rideva come un cretino e cantava a squarciagola le canzoni che mixava il DJ.
Posò il palmo della mano sul petto del moro, accarezzando la spalla e scendendo giù con estrema lentezza, percorrendo il pettorale e il fianco destro.
La maglietta era d'intralcio, aveva una voglia matta di togliergliela e sfiorare la sua pelle liscia.
Jackson era immobile, non sapeva che fare. E anzi, quel Mark così spavaldo e malizioso lo spaventava parecchio.
Sapeva che si stava comportando in quel modo solo perchè era ubriaco fradicio, però... era dannatamente sexy. Ed era proprio questo a spaventarlo.
D'un tratto il biondo si avvicinò pericolosamente alle sue labbra, osservandole con sguardo peccaminoso.
Con la mano risalì su, dal fianco fino al collo, che sfiorò delicatamente, come il fruscio del vento autunnale che accarezza la pelle. A Jackson stava venendo il solletico. Mark si morse a sangue il labbro inferiore e aderì perfettamente il suo bacino a quello del ragazzo, prendendogli una mano e posizionandola sul suo fianco sinistro. Inclinò a un lato la testa e chiuse gli occhi, stava quasi per baciarlo ma Jackson lo fermò allontanandosi bruscamente.

- Mark, andiamocene. Non sai quello che fai- e lo disse con la voce un po' incrinata. In realtà non era sua intenzione interrompere ciò che il biondo stava facendo, anzi, gli piaceva un casino.
Piuttosto, era la condizione in cui stava facendo quelle cose che lo rattristava.
A malincuore prese il braccio di Mark e lo trascinò con sè via dal locale, quasi strattonandolo a causa delle sue lamentele e dei suoi schiamazzi.
Una volta fuori di lì, dovette solo guardarsi intorno e ritrovare la sua moto parcheggiata.
Controllò a destra e a manca, tenendo ben salda la presa al braccio del biondo e facendo gli slalom tra le auto che sfrecciavano ad alta velocità.
Mark intanto parlottava e imprecava a bassa voce.

- Sei un idiota- si sentì dire. Puntò lo sguardo su quello del ragazzo e alzò un sopracciglio.

- Eh?-

- Che dico, non sei un idiota, sei un coglione completo! Non ti accorgi delle persone che ti vogliono bene? Dai retta solo a quei cretini della pallavolo?- il labbro di Mark tremolava e Jackson era sempre più confuso.

- Che stai dicendo?-

- Io mi sono affezionato un sacco a te, sei la prima persona a cui voglio davvero bene e per cui farei qualsiasi cosa. Però tu... tu non lo capisci!- urlò l'altro staccandosi dalla presa del moro.

- Stai delirando-

- Non sono pazzo! Perchè non mi hai baciato, eh?-

- Mark, io...- Il biondo sventolò una mano davanti ai suoi occhi, ridacchiando nervoso.

- Ah, ho capito. Non sei gay, ti piacciono quelle con tette e culo- ammiccò. Jackson dischiuse la bocca, facendo per parlare ma bloccandosi un secondo dopo.
Quella conversazione non aveva alcun senso.

- Sei ubriaco, potresti pentirti di quello che fai- disse e incrociò le braccia al petto. Mark assottigliò gli occhi.

- Jackson, tu mi piaci. E mi piaci davvero tanto, perchè dovrei pentirmi di questo?-
Abbassò lo sguardo e tirò su col naso, segno che aveva iniziato a piangere. Il moro provò ad avvicinarsi a lui, ma venne respinto.

- Io non ti piaccio?- domandò con voce piccola, il viso rigato dalle lacrime. Jackson serrò la mascella.

- Rispondi alla mia domanda: ti piaccio?- ripetè cocciuto l'altro. Jackson non rispose, si fece più vicino a lui e fissò le sue labbra con sguardo esitante.
Mark gli prese il viso, provò a baciarlo ma vedeva tutto sfocato: la zona in cui si erano fermati era poco illuminata.
Fissò un punto a caso del suo volto, sembrava la bocca, così gli si avvicinò e baciò quello che si rivelò essere il mento.
Jackson rimase impassibile, con le mani bloccate ai polsi del ragazzo. Egli fece per risalire verso le labbra, ma l'altro lo allontanò per l'ennesima volta.

- N-non posso. No, non posso. Ti accompagno a casa- disse soltanto e lo costrinse a salire sulla sua moto, sfrecciando verso la sua abitazione.


La madre di Mark era ancora sveglia, osservò confusa la scena e chiese cos'era successo. Jackson rispose che non doveva preoccuparsi e filò in camera da letto assieme al ragazzo. Era talmente sbronzo che si era messo a dormire, così lo spogliò e gli mise il pigiama, rimboccandogli le coperte.
Osservò un'ultima volta il suo viso assonnato, prima di andarsene.

- Mi dispiace, non posso farti questo. Non quando tu sei ubriaco- sussurrò al suo orecchio, baciandogli la guancia.


***
Oh ehm... annyeong gente! Allora, chiedo solennemente scusa per l'immenso ritardo (tipo una ventina di giorni... ma quando mai?!). Non preoccupatevi, queste assenze così lunghe non si ripeteranno più, posterò i prossimi capitoli in modo più regolare, state tranquilli (sì ma chi si preoccupa?). E boh, Jackie è un ragazzo responsabile, non si sognerebbe nemmeno di approfittare di Markie ubriaco u.u credo di dover andare, un bacio a tutti!! _MartyK_ <3
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Got7 / Vai alla pagina dell'autore: _MartyK_