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Autore: Sciao_Principesa    28/10/2016    1 recensioni
“Ehi” lo scuoto un po’ “Che cazzo succede? Dov’è Nicole? Chi cazzo sei tu? E perché cazzo mi abbracci?”
In risposta ricevo prima lamenti confusi e poi un “Buongiorno, passata la sbornia?” È un sorriso che non riesco del tutto a capire.
“Merda” mi sbatto una mano sulla fronte sperando di non aver combinato Casini, anche se dalla situazione mi sembra che non sia tutto a posto. “Cosa ho fatto? Dimmi che non ho picchiato nessuno ti prego, l’ultima volta che mi sono ubriacata cercavo di picchiare chiunque provasse a parlarmi e ho persino tirato i capelli a Nicole che voleva riportarmi a casa.”
“Picchiato no, ma hai cercato di convincermi a venire a letto con te.” Ridacchia il ragazzo che al momento mi sembra abbastanza imbarazzato. Io guardo la maglia che ho addosso, poi guardo lui e “Non siamo andati a letto insieme vero?”
Dal secondo capitolo.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Dopo essere scesi dal bus e che Luca si fosse diretto a casa sua rimanemmo finalmente soli io e Guido. Lo accompagnai dentro, gli mostrai velocemente la casa e poi “Ma sei venuto da solo? Fai venire anche Andrea e Ale, tanto c’è un’altra stanza.” Chiesi una volta in cucina cercando qualcosa da mangiare.
“Loro pensavano di venire domani, visto che è sabato magari possiamo andare in discoteca, sicura che possono stare qua?” Chiese prendendo i piatti dalla credenza. “Ah e, per oggi c’è spazio, ma dove mi fai dormire domani?” Ridacchiò.
“Guarda, puoi stare sul divano, nella camera dei miei oppure puoi dormire con me, tanto ormai sei abituato.” Dissi ridacchiando prendendogli dalle mani i piatti e sistemandoli sul tavolo della cucina.
“Basta che non ti ubriachi ancora e mi chiedi di fare l’amore con te.” Disse lui scherzando e diventando leggermente rosso sulle guance.
Mangiammo un paio di toast al prosciutto e formaggio giusto per mostrare al meglio le mie fantastiche doti culinarie, poi proposi di portarlo a fare un giro della città.

Sembrava come un bambino in un luna park, era incantato da qualsiasi cosa gli descrivessi. Verso sera lo portai in riva al lago a mangiare un gelato e poi decisi di prendere il battello e di andare a trovare Nicole a casa visto che abitava lì vicino.
La mia amica ci aprì la porta contentissima e praticamente stritolò Guido, gli chiese come stava, come stesse andando l’università, se era ancora amico di quegli altri due pazzi e poi “Dormi con la Fede stanotte?” Fece con un sorrisino malizioso sulle labbra e ricevette in risposta solo una risatina sua e gli occhi al cielo da parte mia. Ci fermammo da lei a mangiare e devo dire che la cena non fu poi così diversa dal pranzo che avevo “preparato” io visto che pure lei non fosse molto brava ai fornelli. La informai che l’indomani sarebbero arrivati anche Ale e Andrea e le chiesi se potesse accompagnare Guido in stazione e poi portare tutti a casa mia visto che io sarei stata a scuola.
“Non c’è nulla in TV che palle, facciamo un gioco!” Propose dal nulla lei dopo cena. Io la guardai confusa e poi “Mia sorella ha appena comprato Twister voglio provarlo, dai alzatevi” continuò.

Verso le undici e mezza mi trovai un piede di Nicole in faccia, il braccio sinistro di Guido incastrato sotto il mio piede destro ed io in posizione precaria sostenuta ormai soltanto dall’alluce sinistro e dalla mano destra, al che cedetti e mi ritrovai a sandwich tra la mia amica e il ragazzo scoppiando a ridere. Poi decisi che si fosse fatto abbastanza tardi e lei si offrì di riportarci a casa.

“Mi fa male una chiappa, credo di essere atterrata sul tuo braccio” dissi ridendo mentre aprivo la porta.
“Può darsi, infatti credo di essermelo rotto.” Continuò lui massaggiandosi il polso ed entrando in casa.
“Senti, fai come se fossi a casa tua, io faccio una doccia e poi dormo perché sono distrutta, tu nel frattempo decidi dove dormire.” Dissi ridacchiando per poi fiondarmi in bagno accendendo la musica a palla ed immergendomi nei miei pensieri una volta sotto l’acqua calda.
Dopo una mezz’oretta buona, più di concerto che di doccia, decisi che fosse arrivato il momento di uscire. Mi vestii, asciugai i capelli e mi diressi nella mia camera. Lì trovai Guido seduto sul letto che osservava le foto alle pareti e che una volta accortosi della mia presenza disse “Ecco dov’era la mia maglietta, credevo l’avessi abbandonata al mare, la stavo giusto cercando.” 
“No, avevi detto di conservarla e quindi la uso come pigiama.” Dissi ridacchiando. “ Hai deciso dove dormire?” Chiesi poi cercando dall’armadio i vestiti da mettere il giorno dopo.
“Sto nella camera degli ospiti, non voglio disturbarti e poi mi piace tantissimo, ho già sistemato lì le mie cose.” Affermò e poi “Ora torno di là e ti lascio dormire, buonanotte.” Continuò alzandosi dal letto.
“Se ti serve qualcosa dimmelo ok? Buonanotte.” Dissi mandandogli un bacio e sistemandomi sotto le coperte addormentandomi all’istante.

Non so che ore fossero ma mi svegliai per la troppa luce proveniente dalla finestra, cercai sul comodino il mio telefono per vedere le ore e non lo trovai, trovai invece Guido abbracciato a me che continuava a dormire come un bimbo. Com’era arrivato nel mio letto? Pensai, poi mi guardai attorno e mi resi conto che quella non era la mia camera, bensì quella degli ospiti, quindi com’ero arrivata io nel suo letto? Guardai l’ora dall’orologio posto sopra la scrivania che segnava le 8:10. Ero in ritardassimo, avrei già dovuto essere a scuola ma ovviamente la mia sveglia era nell’altra stanza e non l’avevo sentita. Mi agitai, mi alzai velocemente e mi diressi prima in bagno e poi nella mia camera per prendere i vestiti.
“Cosa stai facendo?” Sentii provenire da Guido in un lamento mentre ancora stava sdraiato a letto.
“Sono troppo in ritardo, devo correre a scuola, prendo la moto, quando torno parliamo del perché ero nel tuo letto, ora non ho tempo, tu continua a dormire se vuoi, nella credenza della cucina c’è tutto quello che ti serve per la colazione prendi quello che vuoi ciao.” Dissi molto velocemente lasciandogli un bacio sulla guancia al volo. Mi precipitai nel garage e vidi la Kawasaki Ninja verde luccicante di mio padre che teneva immacolata e la mia Vespa bianca mezza distrutta parcheggiata alla meglio di fianco.
“Fanculo sono in ritardo, scusa papà.” Dissi allacciandomi il casco e salendo in sella alla Kawasaki. 




SPAZIO AUTRICE:
Heilà! Nuovo capitolo con un po’ di anticipo. Qui abbiamo il momento in cui Guido e Federica arrivano a casa, Federica che mostra la città a Guido, Nicole impazzita che propone di giocare a Twister, il ritorno a casa e il ritardo di Federica dovuto a un cambio di camera. Riuscirà la nostra eroina ad arrivare a scuola con un ritardo decente? Parlerà con Simone o lascerà perdere ora che Guido è venuto a trovarla? Fatemi sapere cosa ne pensate con qualche recensione e poi vorrei che mi diceste se preferite la coppia formata da Guido e Federica o quella formata da Simone e Federica. Ho già pronta qualche sorpresa per il prossimo capitolo.
A presto!
  
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