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Autore: Diana Abigail    12/05/2009    6 recensioni
E' una storia che vede come protagonisti Nina Williams e Steve Fox. Steve non riesce più a reggere il peso dei mille dubbi che lo assalgono e che riguardano la madre e la sua nascita, così parte per il Giappone per incontrarla. Nina, da parte sua, viene tradita da una certa organizzazione.
Genere: Triste, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nina Williams, Steve Fox
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nina Williams era scappata dall'ospedale in cui era stata ricoverata e operata. Erano passati più di un paio di giorni ormai e lei si ritrovava a vivere guardandosi le spalle continuamente. Doveva scoprire quello che era successo, doveva capire perché qualcuno ce l'aveva con lei e chi era l'organizzazione che l'aveva ingaggiata.

Di certo centrava la Mishima Corporation, era lei che comandava tutto, ma allora i conti non tornavano: che cosa voleva ancora la Mishima da lei? Era convinta che i loro rapporti si fossero conclusi, così come l'Iron First Tournament 5. Ora Jin Kazama era a capo di tutto, lei e Kazama non avevano mai avuto a che fare, perciò perché la cercavano?

Nina era chiusa in una stanza di un albergo, era riuscita a farsi passare per Anna Williams, la sorella.

Stanca, si accese una sigaretta e accese la tv. Sembrava tutto così ridicolo, nei casini in cui si trovava, starsene in quella stanza sembrava impossibile. Sapeva con chi aveva a che fare, sapeva che l'avrebbero potuta trovare senza alcuno sforzo, ma in quel momento non se ne preoccupava.

Spense la tv e la sigaretta e si sdraiò nel letto. A volte sentiva di soffrire la solitudine, ma cercava di non pensarci, rimaneva convinta nel suo cinismo e nella sua freddezza, senza scomporsi mai.

Bip bip...Bip bip...Bip bip...” squillava il cellulare.

Nina si alzò e prese il telefonino in mano: era Anna.

Pronto” rispose Nina.

Nina...Ho una bella notizia da darti. Stai per ricevere visite” disse Anna squittendo.

Nina venne per un momento invasa dal panico, erano loro?

Spiegati” disse Nina.

Mmm...Non sono sicura di volertelo confidare, sai? Questa persona ha riposto in me la massima fiducia quindi...”

Stai zitta. Non me ne frega niente se c'è qualche pazzo lì fuori che è convinto di potersi fidare di te. Voglio solo un nome” disse Nina furibonda.

Steve Fox” Anna concluse la chiamata.

Steve Fox? Suo figlio la stava cercando. Perché suo figlio la cercava?


***


Benvenuti all'aeroporto di Tokyo” così diceva un cartello davanti al viso di Steve.

Prese il suo bagaglio e se lo mise in spalla. Doveva noleggiare una macchina.

Prese un'altra auto del tutto anonima, in modo da non destare alcun tipo di sospetto, e partì per il centro. Non sapeva dove potesse essere sua madre, ma in ogni modo doveva cercarla da qualche parte.

Arrivato al centro città decise che sarebbe stato più saggio cambiare i soldi e poi sostare in un albergo. Doveva fare delle ricerche, non poteva andare alla cieca sperando in un colpo di fortuna.

Anna era stata vaga, gli aveva detto che era in Giappone, ma non gli aveva detto con esattezza dove. Il Giappone non era mica piccolo, poteva essere ovunque o essere partita nuovamente per chissà quale stato.

Uscì per mangiare in un locale lì vicino, pioveva e mentre camminava per le vie gli parve di riconoscere un volto. Era una ragazza, una lottatrice: ma certo, l'aveva vista agli Iron First Tournament! Era... Come si chiamava? Era Kazama, Asuka Kazama.

Ehy! Ehy, Kazama!” gridò Steve in mezzo la gente. La vide voltarsi e poi riconoscerlo, facendogli un cenno come saluto.

Aspetta!” per fortuna conosceva qualcosa in giapponese e, forse, sarebbe riuscito a fare conversazione.

Asuka si bloccò, aspettandolo. Cosa voleva Steve Fox da lei?

Ehy, buonasera” disse Steve, raggiungendola.

Buonasera, Steve” rispose cordialmente Asuka.

Non l'aveva mai guardata per davvero, una volta era capitato che l'avesse notata mentre combatteva durante in un incontro, ma a parte qualche occhiata sfuggente per sbaglio, non l'aveva mai notata granché.

Cosa ci fai da queste parti, Steve?” chiese Asuka.

Sto cercando una persona. E tu? Non eri di Osaka?” chiese Steve sbalordendo Asuka. Prima di ogni torneo leggeva le schede di tutti i componenti. Aveva una memoria davvero buona, a volte.

Si, è vero. Come hai fatto a ricordarlo? Sono qui con la mia famiglia, comunque. Siamo in visita ad alcuni parenti e ora stavo facendo compere per la cena di questa sera” spiegò Asuka.

Era proprio piccolina, la mostrava tutta la sua giovane età, non che Steve fosse stato molto più grande di lei.

Tu la conosci bene Tokyo?” le chiese Steve.

No, a dire il vero molto bene non la conosco. È veramente una città molto grande e non l'ho neanche mai visitata tutta, non ci vengo spesso, ecco” spiegò nuovamente Asuka.

Capisco. Va bene, non fa nulla, grazie lo stesso” disse Steve.

Mi dispiace. Beh, io devo proprio andare. Mi ha fatto piacere rivederti Steve Fox. Soprattutto perché non ci troviamo ad un torneo. Beh, ci rincontreremo al prossimo, vero?” chiese Asuka, innocentemente.

Sicuramente, almeno spero. Buona serata allora. Alla prossima” di Steve salutandola con una stretta di mano per poi entrare in un locale lì vicino.


***


Steve la stava cercando, ma lui non sapeva dove fosse. Nessuno lo sapeva, nemmeno Anna che, al contrario degli altri, aveva il suo numero di telefono. Anna l'avrebbe tradita senza alcuno sforzo se qualcuno glielo avesse chiesto dandole una “ricompensa”. Non poteva correre questo rischio, non prima di aver scoperto cosa era successo e più tardi perché Steve la cercava. No, sarebbe stata una gran cavolata lanciarsi così allo scoperto. Nina, nuovamente nella camera d'albergo, guardò fuori dalla finestra: lo avevano detto che avrebbe piovuto a Tokyo.

Si distese nel letto e ascoltando il “rumore” della pioggia chiuse gli occhi e si addormentò.


... Un bambino dalla testa bionda e gli occhi azzurri correva gridando per il parco. La madre, divertita, lo guardava quasi commossa. Quel bambino era la cosa più bella che le era capitata e le dava gioie infinite.

-Mamma! Mamma, vieni a vedere!- urlava il bambino eccitato.

La donna dai lunghi capelli d'oro si alzò dalla panchina e raggiunse il figlio che le mostrò una gatta con dei piccoli cuccioli.

-Guarda! Anche lei è una mamma come te!- disse il bambino ridendo.

-Si, Steve, anche lei è una mamma come me- e abbracciò il bambino che contraccambiò...”


Nina si svegliò di soprassalto e notò subito che era ancora notte fonda e che non aveva smesso di piovere. Si portò una mano all'altezza degli occhi e si accorse di avere gli occhi umidi e le guance bagnate. Aveva pianto per colpa del sogno.

Cretina” si disse da sola e poi tornò a sdraiarsi. Perché l'aveva sognato? Proprio ora Steve doveva mettersi in mezzo? Sospirò e ripensò per un attimo al sogno. Era davvero quello che aveva perso? L'ibernazione e la divisione da suo figlio l' avevano privata di quella gioia? Eppure si ricordò di quando venne informata che Steve era suo figlio. Non le era importato, era disposta anche ad ucciderlo, ma ora cosa le stava capitando? Si riaddormentò agitata, ma non sognò più suo figlio, bensì un certo Kyle che le diceva che viveva in una menzogna e che presto tutto sarebbe uscito allo scoperto.


***


Steve si alzò alle prime luci dell'alba. Decise di iniziare le sue ricerche fin da subito, anche se non aveva la minima idea di come cominciare. Doveva fare attenzione, sua madre era già stata ingaggiata dai mafiosi per farlo fuori, il che significava che doveva guardarsi le spalle, soprattutto ora che si avvicinava a Nina.

Dopo aver fatto un giro della città, decise di chiamare Anna, doveva incontrarla.

Biiip...Biiip...Biiip...Biiip...” non rispondeva.

Dai, Anna rispondimi...” diceva Steve impaziente.

Biiip...Biiip...Biiip...Pronto?” Anna aveva la voce preoccupata, smorzata.

Anna? Cosa succede Anna?” chiese Steve.

Niente, caro nipotino. Ti serviva qualcosa?” chiese Anna in una pessima imitazione di disinvoltura.

No, grazie, ne riparleremo un'altra volta” qualcosa non andava per il verso giusto.

Dove sei Steve?” chiese Anna.

In giro” rispose lui e chiuse la chiamata.

Dove trovare Nina al più presto o le cose si sarebbero messe male.



Ciao!

E così ho seguito il consiglio ed è diventata una storia con più di due capitoli, anche perché ora questa mente contorta ha deciso di ampliare la storia.

Ok, spero di non aver deluso nessuna aspettativa, nel caso ce ne fossero state, e volevo spiegare alcune cose:

Asuka l'ho voluta mettere nella storia perché:

  1. è il mio personaggio preferito femminile.

  2. è l'unica ragazza giapponese dell'ultimo torneo

  3. non mi dispiace la coppia Asuka/Steve, ma che non centra nulla con questa storia.

Bene! Se avete domande o volete dei chiarimenti, chiedete pure. Soprattutto fatemi notare gli errori! XD


Ora i ringraziamenti:


LaBabi: visto? Ora diventa una fanfiction a capitoli! Magnifico, non mi vengono molto bene questo tipo di ff, ho paura di confondermi! XD


Elilly: Oh mamma, ma grazie! Ho dato un'occhiata al tuo profilo e ho visto che Asuka è pure il tuo di personaggio preferito *-* ho pensato anche a te mentre scrivevo questo capitolo! Ihihih, aspettati un commento alle tue fanfiction molto presto. Un bacio!


Mai Valentine: Grazie dell'idea! Anche se, immagino, sarebbe stato inevitabile scrivere altri capitoli. Spero la seguirai fino alla fine, ma ti assicuro che non so se arriverò ai 4 capitoli! Mi fa piacere che l'idea della storia ti sia piaciuta, in effetti sono molto, come dire, curiosa e sentimentale se si tratta di casi tra genitori e figli.


Grazie anche a xxxArtemidexxx per averla messa tra le seguite!

Erika <3

   
 
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