Cinque ragazzi: Hyoga, Sanji, Zoro, Saori e Nami. La loro vita quotidina, tra i classici amori, amicizie e litigi, tutte cose tipiche dell'adolescenza!!!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Gli altri rimasero in silenzio, in attesa che Saori si
spiegasse meglio.
La ragazza però rimase in silenzio, l’espressione
sul volto era diventata colpevole, come se avesse detto qualcosa che
non doveva.
“Ti dispiacerebbe esprimerti, amore?” chiese Zoro,
uscendo dall’acqua e avvolgendosi in un telo da spiaggia.
Anche Nami e Sanji emisero qualche parolina d’ansia per la
voglia di sapere.
Lasciatasi convincere dagli amici Saori tornò ad avere
l’aria esaltata per l’idea che aveva avuto.
“Vedete, a patto che non facciate domande sul come, conosco
un modo per entrare a scuola di nascosto” rivelò.
Agli sguardi confusi e curiosi di Nami e dei ragazzi si aggiunse quello
sconvolto di Ran, rimasta a bocca aperta.
“Non intenderai…” iniziò, ma
un’occhiataccia della cugina la zittì.
“Che ne dite?”
“Che sei diabolica” rispose Zoro, avvolgendo anche
lei nell’asciugamano per abbracciarla
“Quindi vuoi entrare a scuola di nascosto per fare la foto?
Per me va bene” annuì Hyoga.
“Ma non sarà pericoloso? Se ci beccano rischiamo
grosso” fece notare Nami.
“Tranquilla…se ci andiamo di notte non dovremmo
correre rischi. È estate…non ci sarà
nessuno di sera!”
“E quando vogliamo andare?” domandò
Sanji.
Nessuno propose date; evidentemente nessuno pensava che la ragazza
stesse parlando sul serio e che sarebbe riuscita a far entrare tutti
nell’edificio scolastico.
“Stasera!” rispose Saori, cogliendo tutti di
sorpresa.
“Ma Saori, ragiona…” esclamò
Ran, ma nuovamente la cugina la zittì in malo modo.
“Va bene…troviamoci davanti al cancello della
scuola alle undici!”
Ancora calò il silenzio. Ran, scocciata, si
sdraiò sul lettino e così fecero anche Nami e
Saori, tutte con gli occhiali da sole sugli occhi chiusi.
Per questo non si accorsero dei tre ragazzi che furtivamente si
posizionavano dietro ai lettini. Approfittando del fatto che le
brandine di plastica bianca si trovavano a contatto col bordo piscina,
bastò alzarle per far cadere le ragazze in acqua.
“Bastardi” gridò ognuna di loro quando
emerse con la testa.
Non fecero neanche tempo a dirigersi verso gli scalini che
l’acqua le avvolse nuovamente, riempiendo col sapore del
cloro le loro bocche:Sanji, Hyoga e Zoro erano entrati in piscina,
tuffandosi a peso morto.
“Ahahahahah. Come siete permalose” le prese in giro
Hyoga, ridendo mentre si toglieva le ciocche bagnate da davanti agli
occhi.
E così passarono il resto del pomeriggio in acqua,
divertendosi con il pallone gonfiabile o semplicemente nuotando e
schizzandosi.
Verso le otto i due fratellastri erano seduti a tavolo, nella sala da
pranzo della villa.
“Come pensi che possa fare Saori per farci entrare a
scuola?” chiese Hyoga, distogliendo l’altro dal
programma comico che stavano trasmettendo in televisione.
“Mha…” rispose, iniziando a tagliare la
carne che aveva sul piatto “conoscendola è
impossibile dirlo. Lo sappiamo tutti che è
imprevedibile!”.
Casualmente i loro occhi si incontrarono, e Hyoga notò una
cosa che già da molto aveva colto.
“Ti piace ancora, vero?” domandò,
cogliendo Sanji talmente di sorpresa che questi fu costretto a sputare
il pezzo di carne che stava ingoiando per non soffocare.
“Ma che dici? A me piace Ran, non Saori!”
“E allora perché ti brillano gli occhi quando ne
parli con me o quando la guardi?”.
Il calciatore lo guardò sorpreso, alzando leggermente il
sopracciglio destro per poi incupirsi.
“Si vede così tanto?” chiese infine.
“Si…” rispose Hyoga “Ma
cavolo, Sanji…perché ti sei messo con Ran? Non si
merita di soffrire in questo modo!”
“Ma guarda che ci tengo molto a lei…è
che provo ancora lo stesso per Saori. Devo solo dimenticarla
per bene!”
“Fallo in fretta…alla lunga potrei non essere
l’unico a rendersene conto…”
23.10 Cancello scuola
“Ecco Saori!” esclamò Nami, indicando
l’amica con un dito.
“Perché è senza Ran?” chiese
Zoro guardando Sanji, che gli rispose con un’alzata di spalle.
“Eccomi ragazzi. Scusate per il ritardo. Siamo
pronti?” chiese la viola, iniziando a frugare nella borsa.
“Ehm…non esattamente. Manca ancora la mia
ragazza” obiettò Sanji.
Saori alzò lo sguardo dalla borsa e lo spostò
verso il ragazzo.
“Ran non è voluta venire”
rispose semplicemente.
“Come mai?” chiese Hyoga, gettando a terra la
sigaretta che stava fumando fino a quel momento, ma che ormai era poco
più che un mozzicone.
“Lascia stare, è una vera
paranoica…abbiamo avuto una discussione e ha cambiato idea.
Piuttosto…” disse, e tirò fuori da una
delle tante tasche della borsa un mazzo di chiavi.
“Sono quelle dalla scuola?” chiesa Nami,
osservandole attentamente.
“Si, certo” e si avvicinò al cancello di
ferro. Infilò una lunga chiave grigia nella serratura, che
scattò dopo appena due giri.
“Entrate”.
“Siamo proprio sicuri ragazzi?” chiese Nami, ma un
braccio attorno alle spalle la sorprese e le diede conforto: Hyoga, che
le sussurrava nell’orecchio “Andiamo”.
I cinque ragazzi varcarono il cancello, trovandosi nel cortile. Saori
restò a chiudere le grate di metallo, mentre gli altri si
misero a correre verso la porta della scuola.
Quando anche la ragazza si unì a loro, Sanji le prese le
chiavi di mano e aprì l’ultimo intoppo.
“Siamo dentro” sussurrarono quasi tutti.