La tua figura smilza, risalta sola e silenziosa nel silenzio del cimitero.
La nebbia ti avvolge quasi interamente, ma si intravedono le spalle ampie e dritte, coperte dal mantello, che svolazza scomposto, cullato dalla brezza che, gentile ti accarezza il viso.
Non ti dà fastidio, non troppo.
Passi una mano tra i capelli neri, nel vano tentativo di risistemarli, lentamente, carezzandone ogni fibra, fino alle punte sottili.
Sospiri amaro, mentre un graspo si forma all’altezza della gola.
Il senso di vuoto nello stomaco non accenna ad attenuarsi, anzi si accentua, fino a diventare insopportabile, ma tu, impassibile lo ignori.
Le gambe paiono farsi molli, man mano che, con andatura lenta e controllata ti avvicini alla lapide grigia.
Le braccia e le gambe si muovono all’unisono, quasi meccanicamente, come fossero sotto Imperio.
Un Imperio lanciato da te stesso.
Scocchi un’occhiata fugace all’ambiente tutt’intorno.
Vuoto.
Freddo.
Come te.
Il silenzio surreale ti martella i timpani e quasi non ne puoi più, urleresti, piuttosto, solo per spezzarlo.
Anche solo per percepire un minimo segno di vita, ma non puoi, non vuoi.
La voglia di fare qualunque cosa ti ha abbandonato, ma a te sta bene, dopotutto sei abituato alla solitudine, non sarà certo un problema quando anche la compagnia di te stesso, scemerà: silenziosa, impercettibile, irrecuperabile.
Muovi un altro passo e la distanza diminuisce di mezzo metro, circa.
Il cuore batte all’impazzata, gli occhi si fanno liquidi e la vista sfocata.
Sbatti le palpebre un paio di volte, gli occhi pizzicano, ancora.
Li sfreghi con le dita, smettono di bruciare e torni a mettere a fuoco tutto quel che ti circonda.
La distanza diminuisci ancora, la scritta sulla lapide inizia a vedersi, la conosci a memoria, ma non importa, aguzzi la vista per leggere e farti male.
Ti logori dentro mentre il cuore perde tre o quattro battiti.
Ti avvicini, ancora.
I tuoi occhi neri pece percorrono l’intera scritta.
“James e Lily Potter” e ti fermi, perché non ti serve leggere altro, alzi lo sguardo respirando profondamente.
Ingoi a vuoto tre, quattro, forse cinque volte, ma la gola è ancora viscida e ti odi.
Tu sei dannatamente freddo, un pezzo di ghiaccio.
Eppure ti manca, ti senti solo.
E ti fa male, perché le pensi e sprofondi nel vuoto, un tuo vuoto.
E cadi in un burrone senza fine, abbracciato dalle tenebre, cullato dall’angoscia, tormentato dal rimorso, ricorso da te stesso.
Abbassi di nuovo lo sguardo sulla tomba e sospiri, questa volta più rumorosamente, perché James e Lily Potter non suona male. 
Severus e Lily.
Anche i vostri nomi suonano bene, però.
Lily e Severus.
Ecco, così suona ancora meglio.
Severus e Lily Piton.
È bello, no? 
È  da tanto che te lo domandi, come sarebbero suonati i vostri nomi, detti da lei.
Come sarebbero stati, pronunciati da quelle belle labbra rosee, ma non importa, perché il passato non torna indietro e il futuro sarà grigio come il tuo presente.
Sfiori la lapide con due dita.
È leggermente screpolata, le crepe qua e là sono appena visibili, ma tu le hai notate subito.
Lily.
E di nuovo il nodo alla gola e il cuore si stringe.
Deglutisci e respiri affannosamente, ma una lacrima scivola comunque sulla guancia.
E cadi in ginocchio perché, davvero, non ce la facevi a reggerti in piedi.
Afferri i fiori appassiti e li trasfiguri in gigli bianchi.
Belli, canditi come lei.
Lily e Severus. 
In tante altre occasioni avresti potuto regalarle dei gigli.
Lily e Severus.
Al suo compleanno.
Lily e Severus.
Al vostro anniversario.
Lily e Severus.

-Ora le porti anche i fiori, Severus?-  la voce fredda e metallica ti arriva alle orecchie, come una saetta.
Ti volti appena.
-Lucius- sussurri.
Lui sorride, anzi, alza appena il lato sinistro della bocca.
L’espressione si addolcisce appena, mentre i capelli dorati gli svolazzano sul viso.
Si avvicina lentamente, accovacciandosi al tuo fianco.
-Non ti ha mai meritato- osserva impassibile.
Scocchi la lingua, ma non controbatti.
-Il Lord sarà al Manor questa sera- inizia –conto nella tua presenza- prosegue.
Annuisci.
Si alza e lo senti muovere qualche passo.
-Severus- 
-Se ti va- inizia  -se hai bisogno- precisa.
-Ci sono- 
Sorridi mentre i passi si fanno sordi e lui si allontana, fiero esattamente com’è arrivato.

Severus e Lucius.
Suona bene.
Lucius e Severus.
Sì, suona decisamente bene.





SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti, questa è la mia prima storia, come potete notare devo ancora prendere dimestichezza. (Ad esempio non sono riuscita ad aggiungere il corsivo in alcuni punti -.-)
Gradirei una recensione, anche piccola, magari anche con qualche consiglio.
Ciao, ciao!
-Mrs_Malfoy_07