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Autore: Glory_95    04/11/2016    1 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia seconda storia e spero con tutto il cuore che vi piacerà :) Scusate se ci ho messo un po a pubblicare il primo capitolo ma stavo cercando idee buone...adesso le ho trovate e spero con tutto il mio cuore che vi piacerà questa storia quanto a me è piaciuta scriverla :) L' avventura di Emily, Daryl, Rick e gli altri continua ;) Stavolta dovranno affrontare un nuovo nemico. Un nemico noto nella serie tv, ma che non voglio ancora rivelarvi ;) Chi sarà mai il nemico da sconfiggere stavolta? Che succederà ai nostri eroi? Emily dovrà rinunciare a Daryl? Daryl smetterà di amare Emily? Rick si taglierà quella barba da barbone psicopatico in un mondo dove può avere tutti i rasoi che vuole? Lo scoprirete solo seguendo questa storia...spero davvero che vi piaccia e buona lettura :)
Ps: Spero di ricevere molte recensioni, di consigli e di opinioni..Grazie infinite e a presto :)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio, Rick Grimes, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Di nuovo! Dai più gas T-Dog! Lo buttiamo giù stavolta! >> urlò Rick dal tetto del furgone imbracciando il suo fucile, e battendo il pungo sul tettuccio, come per dare la carica al guidatore.
Poi, con uno sguardo di fuoco, si rivolse alle due guardie che erano rimaste a presidiare il cancello: inizialmente erano una trentina, sparse sul cancello e sulle mura nelle vicinanze, la maggior parte vennero uccise da Daryl e Glenn, che avevano il compito di “mietere” un po di sicurezza: meno uomini uguale meno difese; il resto della guardie erano fuggite terrorizzate da Rick e stavano correndo ad avvertire il Governatore dell'accaduto. Rick, con un colpo secco, fermò il furgone ad una ventina di metri dal cancello e urlò spazientito << Ve lo ripeto per l'ultima volta! Avete tre secondi! Tre fottuti secondi per aprirci oppure butto giù questa merda di cancello e vi riempio la testa di piombo! >>.
Le guardie non risposero alla minaccia dell'ex sceriffo, o meglio, non sapevano che cosa fare: che li accontentassero o meno, sicuramente li avrebbero uccisi.
Erano morti in ogni caso.
<< Questo è davvero troppo! Ne ho davvero abbastanza! T-Dog! Butta giù questo cazzo di cancello! Io vado a riprendermi Emily e Carol! >> urlò Daryl al lato della strada, visibilmente spazientito ed arrabbiato. Voleva salvare Carol e riavere la sua preziosa Emily accanto a se, e di certo non sarebbe stato un vecchio cancello arrugginito a fermarlo.
Rick batté un colpo sul tettuccio e il furgone partì: le ruote girarono frenetiche sull'asfalto freddo, producendo talmente tanto fumo da sembrare che andassero a fuoco. << LEVATEVI DALLA STRADA! REGGITI T-DOG! >>. Le parole di Rick furono l'ultimo suono che si udì prima che il furgone si schiantò contro l'imponente cancello di ferro.
Il suono del metallo che stride e si contorce.
Il tonfo assordante del cancello che, esausto, cedeva sotto i colpi degli intrusi.
Il muso del furgone, ormai, distrutto e fumante.
Un grande polverone.
<< State tutti bene?! >> urlò Glenn, avvicinandosi al furgone, ormai distrutto ed inutilizzabile, << Si! Mai stati meglio! >> dissero in coro Rick e l'amico, uscendo indenni da quell'ammasso di lamiere fumanti.
Rick si voltò verso gli altri e disse autoritario << Bene, abbiamo un punto di accesso, di sicuro staranno correndo ad avvertire il Governatore, avremo 5 minuti al massimo...quindi dobbiamo agire in fretta! Adesso la squadra 1, composta da Daryl, Glenn e T-Dog, entra per prima e ci apre la strada: vale a dire, abbatte qualsiasi cosa ci spari addosso o costituisce una minaccia; la squadra 2, io e Carl, entra dopo 30 secondi esatti, e vi copre le spalle: sempre meglio avere copertura su entrambi i fronti. Prima di tutto raggiungeremo il centro di Woodbury, li ci divideremo e setacceremo questa posto da cima a fondo per trovarle. Una volta trovate studieremo lo stratagemma migliore per liberarle e uscire da qui. >>.
Tutti ascoltavano attentamente le parole di Rick: le istruzioni erano precise e calcolate al minimo dettaglio, in modo da non lasciare nulla al caso; e, allo stesso tempo, erano pronunciate con un tono secco e autoritario, come ci si aspetta da un grande leader come lui.
Finito di spiegare il piano nel dettaglio partirono in una frazione di secondo, la squadra 1 entrò a Woodbury con armi cariche e in formazione: Daryl faceva l'apripista, aveva chiesto lui di stare in prima linea ed il motivo era chiaro a tutti: voleva trovare Emily il prima possibile; Glenn era il secondo e teneva d'occhio davanti a se e a sinistra per eventuali agguati; T-Dog, infine, teneva d'occhio la parte destra del percorso. Procedevano lentamente e con cautela, come una tigre, quando stà per colpire la sua ignara preda. Dovevano essere cauti ma anche veloci, non potevano sprecare neanche un momento: ogni istante era prezioso.
Passati 30 secondi, come un meccanismo perfettamente funzionante, anche Rick e Carl entrarono nella città stranamente silenziosa: restavano lontani circa 3 metri dagli altri, camminavano anche loro lentamente e tenendo sempre alta la guardia, non sapevano cosa sarebbe potuto succedere o come il Governatore avrebbe potuto reagire a questo assedio.
Avanzavano tutti all'unisono con passo felpato, per evitare di produrre anche il minimo rumore che rivelasse al nemico la loro posizione.
Mantenevano la stessa distanza gli uni dagli altri, per ragioni di sicurezza: Rick aveva calcolato la giusta distanza che dovevano tenere non solo tra le 2 squadre, ma anche tra di loro, in caso di emergenza avrebbero potuto organizzarsi e contrattaccare senza problemi o disordini.
Tenevano tutti le armi cariche, pronte all'uso e puntate contro ogni rumore sospetto.
Ma Woodbury, quella sera, era stranamente silenziosa, non si sentiva assolutamente nulla di strano: un grido, uno sparo, un motore acceso...niente di niente.
Nella città regnava un silenzio assordante.
L'unico rumore che si poteva sentire, era quello prodotto dai passi di Rick e degli altri, che procedevano sempre più cauti e sospettosi di tutta quella tranquillità che sembrava avvolgerli come un lenzuolo. Woodbury, quella sera, sembrava a tutti gli effetti una città fantasma. Rick, man mano che si avvicinavo al punto prestabilito, si rese conto di un fattore che non aveva minimamente calcolato: nessuno li aveva ostacolati.
Non avevano visto un solo uomo pararsi davanti al loro cammino, nemmeno un semplice cittadino qualsiasi.
Possibile che, dopo un frastuono del genere, nessuno fosse sceso in strada a vedere cosa fosse successo?
Possibile che nessuno abbia tentato di fermarli?
Un uomo.
Un arma.
Una pallottola vagante.
Niente.
Assolutamente niente.
Era una cosa davvero strana e, a Rick, la situazione pareva davvero troppo sospetta. Dopo alcuni minuti di marcia, la squadra 1 arrivò alla fontana, posizionata al centro esatto di Woodbury, si misero accovacciati in cerchio, ed aspettarono Rick e Carl, come gli era stato ordinato.
Una volta riuniti, fecero il punto della situazione: << Va bene ragazzi, fin qui tutto calmo e tranquillo...fin troppo calmo per i miei gusti >> iniziò a dire Rick, guardandosi intorno, << Come spiegate che nessuno è venuto a fermarci? Nemmeno un uomo, armato o meno...è davvero assurdo...voglio dire, se mi attaccassero, combatterei senza esitare per difendermi! >> esordì T-Dog con tono preoccupato ed incredulo; << Anche io mi difenderei subito...magari non si aspettavano che contrattaccassimo così presto e sono sorpresi...o non hanno ancora formulato un efficace piano di difesa >> provò a rispondere Glenn; << Io, al posto di attaccare immediatamente, mi nasconderei e attenderei il momento giusto per colpire...e forse è quello che stanno facendo loro...stanno nascosti, attendono con pazienza che facciamo un passo falso e dopo...BAM! Dritti in trappola come topi! >> disse Carl senza pensarci troppo; << Che abbia ragione Glenn o Carl non fa alcuna differenza. Non me ne frega niente della loro strategia! Posso aspettarci o morire di paura per quello che mi riguarda! Possono attaccarmi con un carro armato, o stare nascosti quando cazzo vogliono...io setaccerò questa merda di posto e li ammazzerò tutti se serve! Farò di tutto per riprendermi mia moglie! >> disse Daryl con tono seccato.
Rick, mettendo una mano sulla spalla di Daryl, e disse << Calmo Daryl...lo so che sei impaziente di rivederla, ma dobbiamo avere ancora un po di pazienza. Lo so che è strano e, sinceramente, la cosa mi puzza un po...ma non possiamo tirarci indietro adesso...state molto attenti, massima prudenza e, soprattutto, rimaniamo in contatto costante...vi ricordo che abbiamo una solo opportunità...non sprechiamola...adesso ci divideremo...io andrò a No...>>.
Il piano di Rick venne interrotto dal rumore di accensione dei lampioni, il leader e tutto il gruppo si girarono di scatto con le armi cariche in direzione del misterioso rumore. Notarono una cosa alquanto curiosa: qualcuno aveva acceso i 4 lampioni che circondavano l'arena, lampioni da stadio che illuminavano perfettamente anche nelle notti più buie. Tutte le altri luci, misteriosamente si spensero di colpo ed ora, l'arena degli orrori era l'unica zona illuminata di Woodbury.
Il gruppo restò qualche istante in silenzio, in attesa di un rumore qualsiasi: voci, motori, spari. Ma, ancora una volta, non udirono alcun rumore.
Erano ancora inginocchiati, in semi-cerchio, con le armi puntate verso l'entrata dell'arena, nessuno di loro diceva niente. << Quella è l'arena...>> disse per primo Carl, quasi con le lacrime agli occhi, ricordando quello che aveva visto li dentro; << É davvero curioso...tra tutti i luoghi della città...perché hanno acceso proprio l'arena? >> chiese Glenn, con tono serio e preoccupato; << Non so voi ragazzi, ma questa storia non mi piace neanche per sogno...secondo me è una trappola >> disse deciso T-Dog, sicuro di aver indovinato; Daryl restava in silenzio, guardando attentamente l'arena e valutando la situazione.
Rick, dopo aver abbassato l'arma, si rivolse ai suoi amici, senza distogliere lo sguardo dall'ipotetica trappola, e disse << Che sia strano e apparentemente assomgli ad una trappola non ne discuto...ma, se hanno illuminato solo quel posto c'è un motivo...dobbiamo andare a vedere per controllare che davvero non ci sia....>>.
<< Ragazzi!!! Dove siete!?!?!? Aiutatemi vi prego!!! >>.
Un urlo interruppe la spiegazione di Rick, che gridò subito << Questa...è la voce di Carol! Proviene dall'arena! Muoviamoci! Forza veloci! >> e, senza pensarci due volte, tutti si alzarono e iniziarono a correre immediatamente in direzione dell'arena. Entrarono correndo e si fermarono di colpo, cercando l'amica con lo sguardo, << É lassù, in cima agli spalti! >> disse Glenn, indicando con la mano Carol: era seduta in cima agli spalti, legata a uno dei lampioni e bendata, apparentemente sembrava stare bene.
<< Resisti Carol! Siamo qui! >> urlò Rick.
Tutti insieme salirono gli spalti in fretta e furia, si trovarono riuniti attorno a Carol, Rick pensò subito a liberarla dalle corde e a toglierle la benda. Appena la tolse, Carol aprì gli occhi, sbattendo un paio di volte le palpebre per adattarsi alla luce, poi guardò i suoi amici e, con le lacrime agli occhi, disse << Rick! Daryl! Glenn! Carl! T-Dog! Sono felicissima di vedervi! >>, << Carol! Sono felice che stai bene! Ti hanno fatto del male?! >> chiese immediatamente Rick, Carol, dopo aver fatto cenno di no con la testa, rispose << Sto bene, grazie Rick! Grazie a tutti! >>, Daryl si abbassò per abbracciarla, dopo la guardò e le chiese << Carol sono contento che stai bene! Dov'è Emily?!? >>, << Mi dispiace...non lo so...hanno detto che qualcuno cercava di entrare...mi hanno colpito alla testa...e mi sono risvegliata legata e bendata...ci hanno diviso credo...non so dove porte..>>.
<< Benvenuti! >>.
Una voce fin troppo conosciuta fece girare tutti di scatto verso il centro dell'arena. Il Governatore era in piedi, accanto a quei pali in legno accesi, a cui era legato qualcosa, che si muoveva sotto il telo bianco.
<< Buona sera miei cari ospiti! Bella serata non trovate anche voi? Mi spiace non essere venuto ad accogliervi prima, sono stato un pessimo padrone di casa lo so...ma stavo organizzando un'attività di riconciliazione tra i nostri gruppi...sapete, o come la sensazione che siamo partiti con il piede sbagliato, e questo non va bene! L'unione fa la forza dico bene Rick?...così, dopo varie idee, ho voluto rimediare al nostro scontro con un simpatico gioco! >>.
Mentre parlava gesticolava in maniera esagerata, come suo solito, e girava intorno a quel misterioso telo bianco. Ognuno dei presenti, mentre lui parlava e gesticolava a caso, si chiedeva insistentemente cosa avesse in mente quello psicopatico.
Daryl, non riuscendo più a trattenersi, urlò << Non me ne frega un cazzo di te, di questa merda di città o dei tuoi cazzo di giochi! Dimmi dov'è Emily schifoso bastardo! Dimmelo o ti riempio la testa di piombo! Poi ti prendo a calci fino a farti risorgere, così potrò ucciderti di nuovo! >>. Daryl era davvero fuori di se dalla rabbia, e non riusciva più a controllarsi.
Rivoleva Emily: voleva vederla felice e spensierata accanto a lui; voleva vederla dormire serena e tranquilla accanto a lui ogni notte; voleva vederla stringere fra le braccia Christian e vederla giocare con lui, o coccolarlo affettuosamente come solo lei sapeva fare; voleva ricevere uno di quei suoi sorrisi che sapevano farti sentire in pace col mondo: quei sorrisi che ti facevano capire che non era la gravità a tenerti attaccato alla terra, ma era lei; quei sorrisi che sapevano farti sentire speciale e unico in tutto l'universo; quei sorrisi unici che sapeva fare solo lei e che era una delle cose che lo aveva fatto innamorare di lei. E, più di tutto, voleva baciarla e dirle quanto la amasse e quanto fosse importante per lui.
Philip, si voltò seccato verso il gruppo e, con gli occhi di ghiaccio, riprese << Siete proprio noiosi sapete? E anche piuttosto maleducati se devo essere onesto...io vi propongo un alleanza. Un accordo...ma voi no! Siete troppo ottusi e stupidi per ascoltarmi! Siete un branco di ottusi selvaggi concentrati sul vostro piccolo mondo felice! Siete davvero strani...o forse solo pazzi...comunque, il gioco che vi propongo è molto molto semplice...>>.
Si avvicinò al telo, lo afferrò con una mano e, con un gesto secco e deciso, tolse il telo e scoprì cosa si celava sotto.
In quell'esatto momento, al gruppo si gelò il sangue nelle vene: Emily era inginocchiata, con le mani incatenate ai pali e con un nastro adesivo sulla bocca.
Daryl si paralizzò di colpo, come sei suo corpo fosse fatto di cemento, e il suo cuore erse un battito.
Il Governatore, dopo aver tolto il telo, urlò sorridendo a pieni polmoni << Il gioco si chiama: Emily o Carol?! >>.

   
 
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