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Autore: Altair13Sirio    05/11/2016    4 recensioni
Sveglia. Corri. Ruba. Mangia. Menti. Dormi.
Ripeti.
Questa è la vita della quattordicenne Riley, scappata di casa a undici anni e diretta verso il Minnesota piena di speranze. Una volta arrivata lì, però, Riley si è resa conto che quel posto che chiamava "casa" non era più tanto accogliente e sicuro per lei, e non volendo arrendersi e tornare indietro, ha deciso di andare avanti e vivere la vita a modo suo.
Così Riley ha deciso di dimenticare il passato e di diventare una persona nuova, una persona che niente ha a che fare con la Riley del passato; quella bambina che adora giocare a hockey, sempre in vena di scherzare, non c'è più. Riley ormai non prova più emozioni, e si limita a vivere per strada come una delinquente, in attesa di qualche evento che dia una svolta alla sua vita.
Allo stesso modo vivono le sue emozioni, che rassegnate, incapaci di togliere dalla testa della ragazza quell'idea che la fece andare via, continuano a occuparsi di lei nella speranza di farle fare le scelte giuste.
Genere: Angst, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Riley Andersen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
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Gioia era una stupida.
Aveva davvero pensato che sarebbe riuscita ad aiutare, lasciando la sua capanna? Non voleva proprio arrendersi e capire che Riley – e non solo lei – stava meglio senza di lei? Si era solo rivelata inutile per l’ennesima volta, non faceva altro che combinare guai! Forse sarebbe stato meglio per tutti se avesse semplicemente lasciato il Quartier Generale per sempre…
Alzò lo sguardo per adocchiare quel bagliore azzurro in un angolo della sua stanza; pensò di non aver mai visto quella sfera brillare tanto intensamente per un bel pezzo. E’ tutta colpa sua… Pensò. Tutta colpa di quella sfera, se non sono più in grado di fare nulla. Avrebbe dovuto sbarazzarsene, buttarla nel Baratro della Memoria e lasciare che venisse dimenticato per sempre da Riley e dai suoi compagni del Quartier Generale.
D’altro canto sembrava che Riley avesse già dimenticato quell’episodio della sua vita in cui aveva dovuto fare i conti con la nostalgia di casa, eppure quel ricordo tanto pesante per la povera Gioia era sempre luminoso nella sua stanza, a volte la luce era più forte, altre volte si affievoliva… Ma quell’evento era ancora una parte importante della memoria di Riley, e Gioia sapeva che avrebbe finito per portarli tutti alla rovina. Per questo doveva tenerlo nascosto, tenerlo lontano dagli altri e fare in modo che nessuno lo mettesse là dove tutti i Ricordi Base andavano messi. Quello non era un Ricordo Base, non serviva ad aiutare Riley, ma avrebbe rovinato definitivamente la sua vita se fosse stato attivato.
<< Stupido coso! >> Afferrò una copertina e la lanciò addosso alla sfera, sperando così che nascondesse il suo fastidioso bagliore, ma vide subito che la luce avrebbe superato anche quella barriera.
Gioia sbuffò infastidita mentre alle sue spalle sembrava avvenire qualcosa di insolito; andò ad affacciarsi dalla sua finestra, e subito le si parò di fronte la faccia sfilata e atterrita di Paura, illuminata da una insolita luce violetta.
<< Gioia! >> Esclamò lui ansimando, mostrando chiaramente di essere preoccupato.
Dapprima la stellina si spaventò pensando che lui ce l’avesse con lei, proprio come Rabbia, ma dopo aver visto la sfera viola tra le mani dell’amico, la sua espressione cambiò. << Che cos’è…? >>
Paura abbassò lo sguardo pieno di ansia e agitò le mani sorreggendo la sfera. << Non lo so… E’ un ricordo, ma… >> Le porse quel ricordo come per chiederle aiuto. << Non so cosa fare! >>
<< E perché lo dai a me? >> Chiese contrariata lei spingendolo indietro; sembrava quasi che fosse qualcosa di disgustoso che nessuno dei due voleva toccare.
<< Guardalo bene, Gioia! >> Protestò lui spingendoglielo contro. << Questo non è un ricordo normale! Questo è un Ricordo Base! >>
Quello era un Ricordo Base? Un ricordo di Paura? Ma come poteva essere? Gli unici Ricordi Base di Riley erano quelli che Gioia aveva creato quando era ancora bambina, e che poi non avevano più funzionato dopo la rottura. Lo prese tra le mani per esaminarlo e vide riavvolgersi dentro di esso la scena che avevano vissuto pochi attimi prima, dopo il risveglio di Riley. << Ma che… >> Mormorò confusa non avendo idea di come reagire a tutto quello. Se quello era un Ricordo Base, allora non era lei che doveva tenerlo. Lo spinse di nuovo contro Paura di fronte a sé. << Non lo voglio! >> Disse tenendo le braccia tese in avanti.
Paura sembrò incredulo. << No, aspetta Gioia! Io non posso tenerlo! >> Cercò di farle riprendere il ricordo spingendoglielo incontro. << Che cosa succederebbe se Rabbia lo vedesse? >>
<< E perché dovrei tenerlo io? Lo sai che tutto quello che faccio va a finire male! >> Protestò lei con uno sguardo minaccioso.
Paura sembrò però avere la risposta pronta:<< Ma tu hai tenuto con te tutti gli altri Ricordi Base da quando siete tornate qui. >> Lei si fermò ad ascoltarlo. << Lo so che non funzionano più, ma tu te ne sei presa cura come se fossero le cose più importanti per Riley… Anche quel ricordo di Tristezza, che non è mai servito a niente qui, tu lo hai tenuto! >>
Gioia abbassò lo sguardo sconfortata, mentre abbandonava la forza che aveva messo prima per respingere il ricordo di Paura. Aveva ragione; nonostante dicesse di odiare quel Ricordo Base, la piccola stellina lo aveva sempre tenuto con sé, nascondendolo agli altri e proteggendolo, non con affetto, ma con cura. Forse lo aveva fatto perché pensava che dopo tutto questo tempo, quella potesse essere l’unica cosa che fosse in grado di fare…
<< Gioia, temo la possibile reazione di Rabbia alla scoperta dell’esistenza di questo ricordo… Potrebbe pensare che sia un pericolo, e buttarlo fuori dal Quartier Generale… >> Spiegò con voce pacata Paura, fissandola intensamente nei suoi profondi occhi azzurri. La sua espressione mostrava tutta la pressione che quella vita gli stava mettendo, e supplicava all’altra emozione di aiutarlo. << E’ qualcosa di importante, forse si tratta di qualcosa che potrebbe aiutarci più avanti, che potrebbe cambiare le cose… Non possiamo lasciare che questa occasione venga sprecata. Quindi ti chiedo: per favore, nascondilo assieme agli altri ricordi che conservi tu e prenditene cura finché non sapremo cosa farne…>>
Gioia ricevette tra le mani quel ricordo viola senza fare resistenza, ma subito tutto il suo terrore venne a galla. << Io… Non so cosa fare… >>
Paura sorrise rassicurante e per qualche motivo Gioia si sentì un po’ meglio nel vedere quel sorriso. << Gioia… >> Mormorò scuotendo la testa. << Nessuno di noi sa cosa fare. Tu, invece, hai continuato a fare quello che hai sempre fatto in tutti questi anni, nonostante ti stessi nascondendo: ti sei presa cura di Riley. >>
Non era vero. Gioia non si era presa cura di Riley. Lei l’aveva abbandonata nel momento in cui era sparita dal Quartier Generale assieme a Tristezza, e aveva così capito di non poter fare niente. Si era allontanata volontariamente da lei per non causare altro disordine, e dopo aver visto che neanche i Ricordi Base avevano funzionato, allora aveva deciso di tenerli con sé, dove andavano tutte le cose inutili… Ma avrebbe fatto quel piacere a Paura e si sarebbe presa cura del suo ricordo.
<< Non sono la persona giusta per questo compito, Paura… >> Mormorò alzando lo sguardo affranta. Paura sembrò sciogliersi nella disperazione appena gli disse quello, ma presto lo rassicurò:<< Però farò tutto il possibile per esserne all’altezza. >> E concluse abbozzando un debole sorriso.
Non appena Gioia ebbe finito di parlare, le labbra di Paura si piegarono da sole e il peloso omino viola non riuscì a trattenere la propria eccitazione. << Grazie Gioia, grazie! Sapevo di poter contare su di te! >> La abbracciò attraverso la finestra e Gioia si stupì per quel gesto; rischiò di far cadere il ricordo che le aveva dato Paura e quando la ebbe lasciata, la piccola stellina rimase a fissarlo stranita.
Con un po’ di preoccupazioni in meno, Paura tornò alla sua postazione davanti alla console dei comandi e Gioia poté di nuovo ritirarsi nel suo rifugio; approfittò della solitudine per esaminare quel nuovo ricordo, ma non notò niente di particolare che potesse mostrare il perché della sua nascita. Perché quel ricordo era tanto speciale? Perché era il primo ricordo colorato dopo tanto tempo? E, soprattutto, perché era un Ricordo Base?
Gioia lo strinse a sé cercando di sentire qualcosa che non avrebbe avvertito, poi dopo avergli rivolto un ultimo sguardo sconsolato si mise in ginocchio e gattonò fino alla coperta che nascondeva il ricordo azzurro e tutti gli altri Ricordi Base, racchiusi dentro la borsa che aveva trovato fuori dal Quartier Generale, nella memoria di Riley. Questa borsa è portentosa… Pensò afferrandola e tirandola a sé. Non importa quante cose ci metti, ci sarà sempre spazio!
Sorrise quando vide la pallina viola scivolare dentro di essa spingendo giù la sfera azzurra e le altre dorate poste più in fondo. Era davvero comoda, non sapeva come avrebbe fatto senza di essa. Però c’era qualcosa che non capiva, un interrogativo che la colpiva ogni volta che pensava a quella borsa: non riusciva a ricordare come la avesse trovata, e ogni volta che ci provava, per qualche motivo veniva assalita da una profonda nostalgia che non riusciva mai a spiegarsi. Lei aveva già pianto una volta, sapeva cosa si provava nel farlo, ma ogni volta che provava quel sentimento di malinconia improvviso e inspiegabile, Gioia si frenava e non piangeva come avrebbe voluto, perché sentiva che qualcuno non sarebbe stato contento di sapere che lei soffriva a quel modo…
   
 
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