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Autore: Rumenna    06/11/2016    1 recensioni
[BOYS LOVE] Ivan studia disegno ed è innamorato di Tina. Tuttavia il suo look lascia molto a desiderare. Si farà consigliare dall'esperto Rosemund. Ma cosa potrebbe accadere se un consiglio dopo l'altro i due si avvicinassero sempre di più?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Ha detto “dal paradiso”, quindi la sua mamma è morta. «…» Non so cosa si dovrebbe dire in occasioni del genere, mi sento come bloccato. E io che mi lamentavo della mia famiglia, lui invece ha perso la mamma.
«Non fare quella faccia, io non ho dei personali ricordi con lei, quindi non è stato così triste! Lei ha lasciato la vita terrena molti anni fa, quattro giorni dopo la mia nascita. Mio papà ha incontrato mamma Miriam e si sono sposati molto in fretta, forse per il fatto che sono nato ad ottobre… il vento è freddo dopo qualche mese, quindi facendo un conto approssimativo, direi che i due si sono dati parecchio da fare per non soffrire il freddo invernale, così abbiamo vissuto felici tutti insieme! Ma mamma Elaine è sempre presente, in ogni momento della giornata.»
Paonazza, la signora Miriam si è avvicinata al figlio, dandogli un colpo di mestolo sulla spalla: «Ma sentitelo! Come se lui non abbia mai sofferto il freddo invernale!»
«M-Mamma, cosa dici?»
«Perché? Non è così? Sei venuto piagnucolando da me per avere la cr—»
«Mammaaaa!! Abbiamo ospiti, che cavolo dici!»
Non ho mai visto Rosemund imbarazzato. Ha la faccia completamente rossa, gli si sono arrossate persino le orecchie, mentre il suo sguardo non fa che passare da una parte all’altra incontrollato per la vergogna.
Chissà cosa voleva da sua madre piagnucolando… meglio non saperlo, ho paura persino chiedendomelo mentalmente.
«Ivan, penso proprio che ti divertirai stasera!»
Giulia con un vestitino succinto mi passa altissima accanto, con le sue solite movenze sensuali, seguita da Ashley, che indossa dei jeans sotto al cappotto bianco.
«V-Voi non cenate qui?»
«No, io e Ashley andiamo a spassarcela! Vero tesoro?»
«Sì!»
Il sorriso di Ashley non è completamente convinto. Chissà se per lei sarà okay uscire a divertirsi con Giulia. Beh, sempre meglio che restare chiusa in casa a deprimersi, quello direi piuttosto che è un tipico atteggiamento adatto a me.
«Copritevi bene!»
Dopo un saluto generale, la signora Smith mi si è avvicinata tutta contenta: «Scusami tanto caro, stavo insegnando un po’ di disciplina! Molto piacere di conoscerti, io sono Miriam!»
Ecco il sorriso alla Giulia Roberts! È identica ad Ashley!
«I-io sono Ivan, un recente amico di Rosemund.»
«Che bello conoscerti, finalmente! Rose non ha mai avuto amici maschi, quindi la tua presenza qui mi fa molto piacere!»
«N-non serve ringraziare… anzi, vi chiedo scusa per l’improvvisata, la verità è che io e i miei genitori non siamo in ottimi rapporti...»
«Oh, povero caro… non importa, adesso sei in famiglia! Siediti qui e raccontami tutto!»
Questa donna ha un’aura davvero amorevole e materna, mi ricorda Anna. Allora non mi sbagliavo, una mamma è così che si comporta con il proprio figlio. Mi sono seduto sul piccolo ma confortevole divano chiaro in pelle. La signora Miriam si è seduta accanto a me e si è liberata del grembiule, mostrando una maglia aderente nera che la snellisce ancora di più.
«Rose, apparecchia la tavola con tuo padre, io devo conversare profondamente!»
«Sì.»
«Allora caro, ho saputo che ti sei preso molta cura dei miei ragazzi. Te ne sono davvero grata, di cuore.»
Le sue parole non possono fare a meno di toccarmi… io sono un estraneo per loro, eppure i genitori di Rosemund si sono comportati in maniera amorevole e gentile con me, che non merito tutte queste premure.
«M-ma… non è vero. Io ho solo ferito i suoi figli.» Non sto mentendo. Ho fatto sentire Rosemund “una persona sbagliata”, mia madre ha fatto soffrire Ashley, che sognava tanto di sposarsi...
«Ma cosa dici? Se tu li hai fatti soffrire, cosa potrei dire di quelle carogne che non hanno fatto altro che farli piangere come dei bambini? Quei due hanno sofferto molto di più nella loro vita, credimi Ivan.»
«Ma… mia madre…» Ah, mi sta venendo un nodo alla gola. Vorrei sputare fuori tutto il veleno, ma con che coraggio posso farlo davanti alla mamma di Ashley?
La mano calda e gentile della signora Miriam mi sfiora dolcemente, stringendo il palmo della sua mano attorno al dorso della mia, avvolgendo le sue dita in maniera confortevole ed amorosa.
«Tu sei tu, tua madre è tua madre, Ivan. Non siete la stessa persona. Io capisco bene cosa stai cercando di dirmi, ma non sforzarti di farlo. Rose mi ha riempito la testa dicendomi di non farti sentire a disagio su questa storia, raccontandomi tutto per toglierti l’imbarazzo di doverlo fare da te. Per me conta che tu sia qui con noi a goderti la serata, per distrarti.»
Rosemund l’ha raccontato per non farmi sentire questo senso di vergogna addosso? Sapeva bene che mi sarei vergognato moltissimo… per fortuna c’è lui. Non avrei saputo come dirlo, mi tremava la voce. Adesso mi sento gli occhi lucidi per la gentilezza di questa famiglia… devo pensare al roastbeef, così non farò di nuovo il piagnucolone davanti a Rosemund. Ho annuito cordialmente.
«Ti piace la crostata alla marmellata di ciliegie? Ne ho fatta davvero tanta, e mi piacerebbe se ne portassi un po’ a casa, Ivan!»
«G-grazie, mi piace molto…» Qui sono tutti eccezionali. Sarebbe bello trascorrere con loro più tempo.
Il signor Simon si è avvicinato tutto contento, attirando l’attenzione con il suo solito accento marcato: «Abbiamo finito di apparecchiare, porto la carne in tavola! Ah, Ivan! Porta un po’ di crostata anche alla simpatica signora Anna!»
«Chi è Anna?»
«Anna è la mia tata… c-cioè lo è stata, adesso fa solo la governante a casa!» Che figura… ventidue anni e dire in giro di avere una tata. Che esempio di maturità eccelso…
«Ah, allora non devo preoccuparmi! Sai, mio marito è un uomo ancora molto piacente, quindi devo stare molto attenta!»
«Ma cara, io sono fedelissimo! Non potrei mai lasciarti per un’altra!»
«Oh, tesoro!»
«Ivan, vuoi accomodarti per primo? Ne avranno ancora per molto…»
Rosemund sta già facendo le porzioni sulla tavola, mi guarda divertito e imbarazzato allo stesso tempo. Mi sento più rilassato adesso, guardandolo in viso.
«Siediti pure accanto a me!»
Mi ha porto il piatto tutto sorridente, con gli occhi blu intenso che gli brillano: deve davvero amare mangiare con i suoi genitori, dal momento in cui abitano in un paesino vicino e non hanno la possibilità di vedersi tutti i giorni. Potrei dire di essere fortunato a partecipare ad un momento così importante per questa famiglia.
La cena è stata piacevole e calda, molto amorevole come mi aspettavo… non sono mancati i complessi ragionamenti sull’economia tra padre e figlio, naturalmente: in questo sono uguali. Il roastbeef era ottimo, le patate erano perfette, con un leggero strato di bruciacchiatura ai margini… c’era la cola e il vino rosso. Le arance erano mature e saporite, non erano troppo agre ed avevano un sapore dolcissimo: la signora Miriam dice che l’hanno raccolta dall’albero senza concime che hanno in cortile. Infine il dolce… quello si che è un signor dolce: era una banalissima crostata alla marmellata, ma cavolo quanto era buona! Rosemund si è occupato personalmente di incartarmi qualche fetta, da portare ad Anna.
Adesso il signor Simon mi ha proibito di aiutarlo a liberare la tavola, mentre la signora Miriam è andata a prendere qualcosa per me, ordinandomi di stare seduto e fermo.
«Eccomi, caro!»
La signora Miriam è tornata con un enorme album di fotografie tra le mani ed una borsa agganciata al braccio, saranno foto di famiglia? Voglio vedere Rosemund e Ashley da piccoli!
«Rose ha detto che volevi tagliarti i capelli, quindi eccomi qui con tutta l’attrezzatura!»
Tagliarmi i capelli qui e adesso? Non voglio disturbare. L’ho guardata incerto ed imbarazzato, ma Rosemund ha già capito che non voglio infastidire nessuno:
«Non preoccuparti, tagliare i capelli è la vocazione della sua vita, è un piacere che nessuno deve togliergli! Sfoglia pure il catalogo, Ivan.»
«Uhm…»
Ho sfogliato pagina per pagina, ma nessuno di questi tagli sembra perfetto per me. Con una faccia del genere non sarebbe meglio coprirsi con i capelli lunghi come faccio già? No, non devo cadere in questo circolo vizioso, o non ne uscirò più! Sembrano tutti tagli molto giovanili, ma non saprei proprio cosa scegliere… vorrei qualcosa che mi dia più carattere, che faccia dire a tutti: “Ivan è proprio un duro, un gran figo” o qualcosa del genere.
«Forse… un taglio alla moda? Magari rasati ai lati e gonfi sopra…» Come piacciono a Tina sarebbe meglio! Chi se ne frega se non piacciono a Rosemund, i capelli sono i miei e sua madre non andrebbe mai contro le richieste di un cliente… spero.
«Cosa? No, no, no! Scordatelo, Ivan!»
Eccolo con quella smorfia disgustata, come previsto.
«M-ma piacciono a Tina, e io voglio fare colpo…»
«Fanno schifo! No! Non mi piacciono, te l’ho già detto! E poi con quella faccia che ti ritrovi sembreresti stupido, come un troll!»
«Ma io sono stufo di essere sempre lo sfigato di turno, per una volta voglio avere dei capelli giovanili e freschi come quelli degli altri ragazzi!»
«Tu non hai una tua personalità? Devi seguire quello che fanno gli altri o peggio ancora i gusti di Tina? Ma per favore…!»
Ancora con questo attrito verso Tina? «E allora visto che sei tanto esperto, cosa proponi? Sentiamo! Tsé!»
«Un taglio semplice e modesto, come te: ti si addice, ti rinnova il look ed è confortevole. Con quel panettone sulla testa perderesti ore a sistemarlo al mattino, e tu non sei certo uno che ama perdere tempo davanti allo specchio. E soprattutto, via quella barba.»
«…»
Miriam si aggrega nel nostro battibecco, mentre è intenta a sfilare pettini e forbici con le sue belle e curate mani: «Rose ha ragione, Ivan! Un taglio che ti si addice è anche meglio di uno taglio con cui stai bene! In fondo i capelli parlano della persona, ti dicono chi hai davanti solo guardandoli. Se è una persona eccentrica li colorerà, se è meticolosa li pettinerà alla perfezione o all’indietro, se è sicuro e al passo con i tempi avrà un taglio rasato con rigonfio, se è insicuro e sfiduciato avrà i tuoi stessi capelli!»
Che bello sentire queste cose... davvero, mi da un conforto davvero impagabile… sono proprio un fallito, e lo dicono chiaramente i miei capelli.
«Allora mi affido a lei: li voglio alla moda, così potrò sentirmi sicuro di me!»
«Mamma, non starlo a sentire!»
«Rosemund, non intralciare i miei progetti! Io voglio davvero essere una persona migliore agli occhi di Tina, e farò di tutto per riuscirci!»
«E basta con questa Tina, nemmeno fosse la regina! Chi ti assicura che cadrà ai tuoi piedi con quel taglio uguale che vi fate tutti come se foste dei pecoroni?»
«Rose, smettila di rompere le scatole ad Ivan, lascia che ci pensi io! Vai a farti un giro con tuo padre!»
Miriam ha colpito la testa di Rosemund con uno scappellotto sonante ma indolore. Padre e figlio si sono guardati sollevando le sopracciglia e se ne sono andati sbuffando.
Una volta da soli, la donna mi rivolge il suo sorriso alla Julia Roberts, poggiando una mano sulla mia spalla: «Ivan, scegli comodo.»
Forse Rosemund ha ragione… io non posso essere come gli altri ragazzi della mia età, né ci tengo minimamente ad assomigliargli. Non voglio sembrare come quei ragazzoni che fanno gli amiconi in giro senza sale in zucca, alla ricerca del rimorchio facile che ronzano sempre attorno a Tina. Io voglio che lei mi guardi proprio perché sono diverso da loro. Se perderò la battaglia per conquistare il suo cuore, almeno sarò sicuro di essermi esposto al pieno delle mie possibilità, e non imitando il ragazzo tipo dei giorni nostri… voglio essere semplicemente io.
«Voglio qualcosa che mi rappresenti. Le lascio carta bianca.»
Le mani abili della signora Smith mi hanno pettinato i capelli neri, ispidi e lunghi, poi successivamente l’ho seguita in bagno.
Il bagno delle ragazze è piuttosto grande rispetto a come lo avevo immaginato, le pareti sono color pesca e ci sono molti specchi sulle pareti e tutti abbastanza grandi, probabilmente per scelta di Giulia, visto che è modella.
Il tocco della mamma di Rosemund è davvero molto delicato, e il suo profumo è davvero buono… credo che potrei addormentarmi soltanto con questo massaggino al cuoio capelluto.
«Ecco fatto. Adesso sediamoci qui.»
Mi sono seduto davanti allo specchio: l’immagine riflessa è davvero inquietante. Magro come uno stecco e con questi capelli senza piega lunghi sul davanti… sembro una mummia senza bende, ci credo che Tina non mi guardi nemmeno per errore. Di certo questa non è l’immagine di cui sono soddisfatto… vorrei essere davvero diverso: vorrei per prima cosa avere delle guance come le persone normali… non è che non ne abbia, non sembro ancora Gollum, ma non è che manchi molto... mi ci vorrebbe un po’ di carne in più sul viso e dei muscoli su questo corpo pelle e ossa.
La gente dice che per un nuovo inizio è meglio cambiare pettinatura: dal momento in cui mi sento parecchio esaltato, dev’essere proprio così. Non voglio essere più insicuro e impaurito, né fuori né dentro casa, riuscirò ad avere la forza per controbattere quegli stupidi e senza valori divieti imposti dai miei genitori.
Il suono delle forbici che tranciano i capelli mi fa realizzare che tutto questo sta accadendo per davvero. Addio, vecchio Ivan. Non mi mancherai per niente. 
   
 
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