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Autore: chia_99    06/11/2016    2 recensioni
'Mi sono reso conto di amarla quando ci urlavamo addosso di tutto, eppure preferivo mille volte litigare con lei che ridere con qualcun altro'
Una notizia sconvolgente metterà a dura prova il nuovo equilibrio che si era appena creato e spingerà Jade a prendere decisioni importanti.
Un futuro che appare sempre più incerto, un presente che non presenta vie d'uscita e un passato da cui non puoi nasconderti perchè tornerà sempre a presentarti il conto.
Nuovi personaggi, nuove vicende e nuovi amori si intrecceranno alla storia dei due protagonisti...
Riuscirà la coppia più improbabile e allo stesso tempo più bella di Victorious a superare gli ostacoli che la vita ha in serbo per loro? Sarà davvero possibile ricominciare?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beck Oliver, Jade West, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Era domenica pomeriggio, come sempre mi trovavo a casa Shay con Sam e Carly. Freddie e Marissa stavano facendo una specie di corso madre-figlio.

-Oggi ci esco di nuovo- disse Carly sorseggiando la sua Peppy Cola. –Mi vuole far conoscere la sua famiglia-

-Il matrimonio a quando?-

Ridacchiai alla domanda di Sam.

-Simpatiche ... in ogni caso è così carino e poi bacia così bene-

Io alzai un sopracciglio fissando Sam che ricambiò il mio sguardo.

-Le sue labbra sapevano di lampone e poi sono morbidissime-

-Chi ha le labbra morbidissime e che sanno di lampone?- chiese Spencer appena entrato dalla porta con uno scatolone in mano.

-No Diane non dicevo a te, si ti passo a prendere tra un'ora. A dopo, piccola-

-Chi è Diane?- chiese Carly.

-Occhi smeraldo- tossii io.

-Ho fatto prima io la domanda, sorellina-

-Dicevo a Jade e Sam che il mio nuovo burro cacao al lampone mi ha reso le labbra morbidissime-

Spencer le lanciò un'occhiataccia.

-Tocca a te- gli fece notare Sam.

-Diane è una ragazza con cui esco oggi pomeriggio, mentre tu sei con Ney qualcosa- disse prima di sparire in camera sua.

-Neymar- precisò lei, alzando la voce per farsi sentire dal fratello. 

–Beh girls io vado sopra a prepararmi, Ney dovrebbe arrivare tra poco-

-Oh che emozione conosceremo Ney- labbra di lampone- dissi io chiaramente ironica.

-Oh non vedo l'ora- mi fece eco Sam.

Carly rise e salì le scale con la faccia incollata al cellulare.

Soffocammo alcune risate e in quel momento mi arrivò una notifica: era un audio su Whatsapp da parte di Freddie.

'Jade non puoi capire ... mia madre è pazza, siamo finiti ad un corso di yoga. L'istruttrice è una donna di forse ottant'anni che ha un turbante rosso in testa e una tunica bianca. E' inquietante. Le sue posizioni yoga sfidano le leggi della fisica, senza contare che non fa che ripetere "respirate, trovate la pace interiore", non ce la faccio.

"Le radiazioni del cellulare non fanno bene alla tua aura" ... scusi signorina Ania ... adesso si lo spengo ... mi hanno beccato ci vediamo dopo. Ohmmm'

Io ridacchiai prima di digitare una risposta veloce, ancora non mi spiegavo come fosse possibile, ma Freddie e io eravamo diventati davvero buoni amici.

Vidi il viso di Sam rabbuiarsi e il sorriso di prima scomparire.

-Va così male con Freddie?- chiesi io.

-Beh ... non ci parliamo da quando ... da quando- disse guardando il pavimento.

-Da quando ti ha baciato- completai la frase.

-Mmm- mormorò lei mangiucchiandosi le unghie.

Poi improvvisamente alzò il viso.

-Che poi non capisco neanche perché lo abbia fatto, la nostra storia è finita ed è stata una decisione presa insieme. Gli ex si chiamano ex per un motivo. Che senso ha riprovarci ... le cose finiscono per un motivo-

-Non so ... magari ti ama ancora?-

-E allora perché quel giorno non mi ha fermata?Perché non mi ha detto che ce l'avremmo fatta?-

-Chi deve fermare chi?- chiese Spencer sbucando fuori da camera sua, indossava dei pantaloni beige e una camicia bianca.

-Ma stai sempre ad origliare, tu?- ribattei io.

-Che eleganza- commentò Sam.

-Trovi?- disse lui facendo un giro su se stesso.

-Voglio fare colpo, Diane sembra ... non so ... così elegante-

-Però proprio la tipa giusta per te- commentai.

-All'apparenza forse no, ma ti assicuro che se la conosci bene ... abbiamo molte cose in comune-

-Immagino ... Sam a questo punto facciamo anche noi un'uscita di coppia, tutti che escono- sbuffai.

Sam rise:-Ci starebbe anche, ma devo andare ... mamma ha preso i biglietti per un incontro di wrestling-

-Incontro illegale?-

-Ovviamente- alzò le spalle lei con fare ovvio. –Spencer facciamo la strada insieme?-

-My lady- disse lui piegando il braccio.

-Idiota- Sam gli tirò uno schiaffo sul braccio.

-Noiosa ... va beh ciao dark-girl- disse avvicinandosi pericolosamente alla mia testa.

-Se mi dai un bacio, giuro che ti taglio via le orecchie-

Lui indietreggiò con le labbra che sembravano quelle di un pesce.

-Acide, siete due acide-

-Andiamo Romeo, muoviti- disse Sam dirigendosi alla porta.

Nel momento in cui l'aprirono si ritrovarono di fronte un Neymar con il braccio ancora alzato nel tentativo di bussare alla porta. Indossava un cappellino con la visiera, la maglietta del Brasile e dei jeans strappati. Alla vista di Spencer si tolse il cappello visibilmente in imbarazzo.

-Emm tu devi essere Spencer, piacere- disse grattandosi la testa e porgendogli la mano.

Spencer lo squadrò dalla testa ai piedi mentre lui fissava le scarpe. La situazione era davvero imbarazzante e al tempo stesso divertente. Sam pestò il piede di Spencer che finalmente accettò la mano del brasiliano.

-Hai una bella stretta- commentò quest'ultimo con un sorriso sofferente.

-Già ... tienilo bene a mente e ricorda ... io ti osservo-

-Okay adesso noi dobbiamo andare, buona giornata ragazzi- ci salutò Sam chiudendosi la porta alle spalle e trascinandosi dietro Spencer.

Neymar di sedette vicino a me, troppo vicino per i miei gusti. Afferrai un libro sul tavolo, mentre lui si guardava un po' intorno.

-Bella casa- disse per spezzare quel silenzio che si era creato.

-Già- dissi io senza staccare gli occhi dal libro.

-Ma tu sei quella che era con Carly al 'Mango', giusto?-

-Perspicace-

-Vedo che non ami molto parlare- 

-Vedo che non ti sfugge niente-

-Beh oltre che bello sono anche intelligente- disse lui fin troppo sicuro di sé.

-Di sicuro non sei modesto- dissi guardandolo negli occhi.

-Non si può certo avere tutto, non ti pare?-

La conversazione era diventata piuttosto irritante, così sbattei il libro sul tavolo.

-Le persone come te mi hanno da sempre urtato il sistema nervoso, credi che solo perché ti ritrovi un bel faccino tutte le ragazze debbano cadere ai tuoi piedi, non è così?- gli urlai contro.

-Stai ammettendo che sono bello-

-Ma chi ti credi di essere? Tiratela meno che non sei un cazzo di nessuno. Forse puoi prendere in giro quelle ingenue come Carly, ma di certo non me. Io li conosco i tipi come te, credono che il mondo giri intorno a loro, beh ti do una notizia sconvolgente: non è così-

-Non mi conosci nemmeno, non sai niente di me. Stai giudicando un libro dalla copertina- ribatté lui mantenendo un tono calmo.

-Se la copertina mi fa schifo, di solito il libro non lo compro ... immagino che stai uscendo con 4000 ragazze contemporaneamente- sbottai incazzata nera.

Lui stava per replicare quando gli squillò il cellulare 'Rafaella'

-Irmã ... eu estou chegando, estou esperando por ela ... te amo- disse chiudendo la conversazione.

-Era mia sorella-

-Non ti ho chiesto mica spiegazioni-

Lui si alzò in piedi.

-Sai anche io conosco quelle come te. Sparano giudizi sulle persone senza conoscerle minimamente. Si credono migliori degli altri e pensano che solo loro soffrono. Ti ripeto tu non sai un cazzo di me- disse alzando il tono di voce.

-Io non mi credo migliore di nessuno, poi le persone come te si inquadrano fin da subito-

Fummo interrotti da alcuni passi provenienti dalle scale, era Carly. Aveva i capelli lisci sopra e più ondulati sotto a mo di boccoli. Si era truccata con un filo di matita, mascara e blush e indossava un vestitino semplice verde acqua che le cadeva morbido e le arrivava leggermente sopra le ginocchia. L'outfit era completato da una giacca di pelle nera, scarpe e borsetta del medesimo colore.

-Sei bellissima- disse Neymar a bocca aperta, lei arrossì leggermente.

-Noi andiamo, ci vediamo dopo ... se hai bisogno di qualsiasi cosa chiamai- mi disse Carly.

-Certo-

Lanciai un'occhiataccia a Neymar che ricambiò subito.

Quando se ne andarono ripresi a leggere il mio libro, avevo parlato solo una volta con quel tipo ed era riuscito a rovinarmi la giornata. Ma come si permetteva di parlarmi in quel modo? Chi si credeva di essere?

 

 

 

-Lionel che ci fai qui? Non dovevamo vederci domani? Era domani, vero?-

Noi li avevamo raggiunti nell'ingresso.

-Si ... ma domani devo partire ... è una lunga storia, Chloe ho bisogno di parlarti- disse lui in modo piuttosto confuso.

-Da soli- precisò poi lanciandoci una veloce occhiata.

Noi ci mettemmo dietro la porta che dava sulla cucina,  rimase socchiusa in modo che potessimo vedere e sentire tutto.

-Torni a San Francisco?-

-No, questa è una l-

-Lunga storia- completò lei –Allora parti dall'inizio- disse mordendosi il labbro, era nervosa.

-Il concerto di ieri è andato bene, così bene che il mio agente mi ha proposto la possibilità di fare una tournèe degli Stati Uniti ... oggi mi hanno comunicato che la partenza è prevista domani mattina, per questo sono venuto qui-

-Una tournèe? Ma è grandioso ... e quanto durerà?- chiese Chloe sinceramente felice.

Lui abbassò lo sguardo, evitando di incontrare i suoi occhi.

-Quattro mesi- disse infine con un fil di voce.

-Quattro mesi?!-

-Chloe senti ... io non dico di non aver sofferto dopo quello che è successo e tanto anche, mi hai deluso, ma questo lo sai già. Non posso però negare di essere ancora innamorato di te, non basta così poco per dimenticare una persona, soprattutto non una come te. Quello che hai fatto ieri è stato così ... alla Chloe, un misto di follia e di dolcezza. Mi hai sorpreso, davvero, mi hai fatto ricordare le cose che amo di te! Ormai quello che è successo è acqua passata, non dico di averlo dimenticato, ma almeno superato. L'ho capito ieri sera ... quando ti ho vista su quel palco, prima che iniziassi a parlare volevo solo correre da te e baciarti. In questo momento vorrei solo voltare pagina e ricominciare da quanto di buono abbiamo costruito ... però ...-

-Però ... non promette niente di buono-

-Però c'è la tornèe. Allora che facciamo torniamo insieme e già domani ci separiamo di nuovo per quattro mesi? Che senso avrebbe?-

Alcune lacrime stavano rigando il viso di Chloe.

-Possiamo provarci-

-Chloe ti prego non rendere tutto più difficile-

'Non rendere tutto più difficile' mi ricordava qualcosa o meglio qualcuna, ma perché tutti dicevano la stessa cosa? Cosa c'era di tanto difficile? Se due persone si amano, gli ostacoli si superano. A quanto pare lo pensavo solo io.

-Lionel sei venuto a dirmi che mi ami, ma che non vuoi stare con me. Sono davvero io che rendo le cose difficili?-

Lui le asciugò le lacrime raccogliendole sul dito.

-Chloe ti rendi conto di cosa significherebbe? In questo momento il nostro rapporto è come se fosse fatto di vetro, basta poco, una parola sbagliata, una frase male interpretata e va in frantumi! Ma questa volta per sempre e io non voglio che questo accada ... le relazioni a distanza portano solo guai, mi capisci vero?-

Lei annuì non troppo convinta.

-Quindi? Che cosa siamo adesso?- domandò confusa.

-Non lo so, non posso risponderti ora. Posso solo chiederti di aspettare, solo del tempo per mettere ordine alla confusione che ho in testa-

-E chi ti dice che io ci sarò ancora?-

-So benissimo che corro il rischio di perderti, ma sento che in questo momento è la cosa più giusta per me e anche per te ... questi mesi separati ci aiuteranno a ritrovare noi stessi, a capire cosa realmente vogliamo, a uscire più forti di prima-

Chloe si limitava a fissare le sue scarpe.

Lionel le alzò il viso con due dita.

-Quando sorridi sei più bella- disse prima di darle un tenero bacio sulla testa.

Stava per varcare la soglia quando Chloe si decise a parlare:-Buona fortuna- disse prima di avvicinarsi a lui e abbracciarlo.

Poco dopo ci raggiunse.

-Allora che ti ha detto?- domandò Christine fingendosi curiosa.

-Oh smettetela, so benissimo che avete sentito tutto- disse prima di sparire in camera sua con le lacrime agli occhi.

-Vado io- dissi seguendola.

La trovai sdraiata sul letto a pancia in giù con la faccia affondata nel cuscino.

-Ehi va tutto bene- dissi accarezzandole i capelli nel tentativo di calmare i suoi singhiozzi.

-Vattene via, non voglio parlare con nessuno-

-Non è vero, altrimenti avresti chiuso a chiave la porta-

-Beck, tu come ti sei sentito quando hai parlato con Jade?-

-Io non ...-

-Non serve mentire con me, ho visto la faccia che hai fatto appena Cat ha detto che le mancava Jade. Ormai ti conosco-

-Beh io credo di essermi sentito come te in questo momento ... come se l'avessi ritrovata e persa subito dopo ...-

Chloe si girò e si sedette a gambe incrociate.

-Perché l'amore deve fare così fottutamente male?- domandò.

-Non so risponderti Chloe, immagino che faccia male, tanto quanto faccia bene, ma forse io non sono la persona più adatta a cui chiedere-

-Che stupida che sono! Sto qui a lamentarmi e a parlare di me, quando tu sei in una situazione peggiore della mia ...- ammise a testa bassa.

-Chloe è tutto okay! Ognuno ha i suoi problemi più o meno gravi che siano poco importa. Gli amici servono a questo, no? Guardiamo l'aspetto positivo ... Jade mi ha chiamato dopo tanto silenzio, Lionel ti ha detto che ti ama ancora ... e poi in ogni caso ora non sei più sola ...-

-Beh effettivamente adesso ho Cat- disse lei sorridendo, prima di beccarsi una cuscinata in faccia da parte mia. Lei rispose lanciandomi un altro cuscino.

-Vuoi la guerra, Brooks?-

-Preparati a perdere, Oliver-

Iniziammo una vera e propria lotta con i cuscini.

Ridemmo fino quasi alle lacrime e quando ormai la stanza era cosparsa di piume e tutte le mie 'munizioni' erano finite nel lato opposto della camera, alzai le mani in segno di resa.

Chloe mi puntava contro il cuscino con aria minacciosa.

-Allora ti arrendi?- chiese in modo serio.

Io annuii:-Ammetto la sconfitta, sua maestà- dissi con aria solenne.

-Sai ... dopo oggi solo una persona poteva farmi ridere ...-

-Cat?- domandai io.

-Scemo- disse prima di abbracciarmi, uno di quegli abbracci che sembrano romperti e invece di romperti ti aggiustano e quelli sono i miei abbracci preferiti.

-Lo sai che per te ci sarò sempre, vero? Ti voglio bene, Beck-

-Anche io- dissi inspirando il suo profumo al gelsomino.

Quando ci staccammo dall'abbraccio i nostri visi erano a pochi centimetri di distanza. Ci guardammo negli occhi prima di avvicinarci ulteriormente. I nostri nasi si sfioravano, in quel momento era come se tutto fosse sparito, c'eravamo solo noi, tutto il resto si era azzerato. Proprio in quel momento il cigolio della porta ci riportò alla realtà e rendendoci conto solo in quel momento di ciò che stava per succedere, ci allontanammo immediatamente, visibilmente imbarazzati.

-Tutto bene, ragazzi? Ma cosa è successo qui?- era Christine.

Io guardai in qualsiasi punto pur di non incrociare i suoi occhi e la stessa cosa fece lei.

-Ve beh preferisco non saperlo. Adesso venite a mangiare e dopo penserete a dare una ripulita-

Che cosa era appena successo? Stavo davvero per baciare Chloe?

Tutto ciò non aveva alcun senso. Certo Chloe era mia amica e tenevo molto a lei, ma io amavo Jade. Mi diressi in cucina più confuso che mai e dall'espressione di Chloe immaginai che per lei fosse lo stesso.

 

 

 

 

Nel capitolo che stavo leggendo erano riportati alcuni versi tratti da una poesia di Catullo, un poeta latino.

'E adesso chi verrà da te? A chi sembrerai bella?

Chi amerai? Di chi si dirà che tu sia?

Chi bacerai? A chi morderai le labbra?

Ma tu Catullo deciso resisti'

Ed ecco che come in un flashback mi ricordai del primo anniversario con Beck.

Io ero convinta che se ne fosse dimenticato, ma verso le otto di sera sentii dei colpi alla finestra.

Uscii sul balcone.

Vidi uno striscione che andava da un tronco all'altro dei due alberi del mio giardino.

"BACIAMI RAGAZZA RIBELLE, MORDIMI LE LABBRA PORTAMI SOPRA LE STELLE"

Vicino c'era Beck che appena mi vide urlò:'West sono follemente innamorato di te'

Non ero mai stata una ragazza dolce, ma quel gesto mi aveva spiazzato.

Per la prima volta in vita mia mi ero sentita amata.

Scesi le scale alla velocità della luce e mi buttai tra le sue braccia.

-Ti amo- disse lui accarezzandomi i capelli.

Io nascosi il viso, bagnato dalle lacrime nell'incavo del suo collo.

-Ma che fai, piangi?-

-No ... sono solo allergica al mascara-

E forse quello era un modo tutto mio per dirgli 'ti amo anche io'

Quella era stata la prima volta in cui avevo pianto di felicità.

 

'Sono allergica al mascara, Beck' pensai prima di chiudere il libro.

 

 

*MY SPACE*

Ciao ragazzi! Ho già postato il nuovo capitolo perchè questa settimana ho un sacco di impegni quindi non volevo farvi aspettare troppo per il prossimo aggiornamento, amatemi per questo.

Ho inserito un pezzo di una delle mie poesie preferite 'In lotta con se stesso' di Catullo <3

Allora questo capitolo è molto 'intenso' diciamo, lascio a voi i commenti, io non dico niente ahahah.

La frase che dice Neymar è portoghese, spero sia giusta, nel caso non lo sia scusate! 

Non so quando riuscirò a pubblicare il seguito, spero presto.

Grazie veramente per le recensioni e le visualizzazioni.

Beijos, Chiara 

   
 
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