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Autore: xitsgabs    06/11/2016    3 recensioni
« Scorpius King, posso fare altro per te? » la voce del quattordicenne davanti a lui è fiacca, tremolante. Lo è abbastanza che un altro essere umano non riuscirebbe ad accorgersene, non fosse che il suo interlocutore, Scorpius Malfoy, non sia un esperto di tale tono di voce. Lo ha usato spesso – in quell’altra vita – in ogni momento di quotidianità: quando tentava di rivolgere la parola a Rose Weasley-Granger, quando doveva azzardare una risposta durante un’interrogazione o, semplicemente, quando si trovava in presenza di persone estranee o meno. Non ha mai alzato la voce, Scorpius Malfoy, perché nessuno si è mai interessato ad ascoltarla.
{ Albus x Scorpius ♡ ▸ #SPOILERALERT }
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Il re Scorpione
 
« Scorpius King, posso fare altro per te? » la voce del quattordicenne davanti a lui è fiacca, tremolante. Lo è abbastanza che un altro essere umano non riuscirebbe ad accorgersene, non fosse che il suo interlocutore, Scorpius Malfoy, non sia un esperto di tale tono di voce. Lo ha usato spesso – in quell’altra vita – in ogni momento di quotidianità: quando tentava di rivolgere la parola a Rose Weasley-Granger, quando doveva azzardare una risposta durante un’interrogazione o, semplicemente, quando si trovava in presenza di persone estranee o meno. Non ha mai alzato la voce, Scorpius Malfoy, perché nessuno si è mai interessato ad ascoltarla.
Eccetto Albus Severus.
Si domanda come sarebbe stato, in questo mondo di contrari, il rapporto con il giovane mago. È questione di secondi, prima che si ricordi che Albus Potter, lì, non esiste. Non esiste, ma in compenso quella realtà risulta piacevole, perfetta e rispettosa nei confronti del giovane Scorpius; sua madre è ancora morta e il suo migliore amico non è mai nato, ma il fatto che sia adorato e stimato da tutta la scuola non renderebbe essenzialmente inutile tali presenze?
Albus Potter era speciale per il suo essere l’unico a volergli bene, quindi potrà fare a meno di lui in un mondo in cui tutti lo ammirano.

Errato.
 
Lo chiamano “ Scorpius King ” e lui non può far altro che domandarsi come se lo sia guadagnato, tale nominativo. Essere figlio di un criminale non può trasformarti neppure in nobile, e lui si ritrova ad avere un’intera scuola ai propri piedi – un’intera scuola meno uno, perché chi davvero conta non è lì ad appoggiarlo. Lui, che in un tempo lontano quanto presente era stato debole come il ragazzo poco distante dalla sua figura, che lo guarda con lieve timore. Alza una mano, Scorpius, e tale cenno maleducato viene compreso immediatamente e il poveretto si appresta ad uscire, mentre tenta di riordinarsi la zazzera castana, scompigliata.
Un sospiro fuoriesce dalle sue labbra, mentre il ricordo di Albus – il suo amico, il suo fedele, colui che lo aveva reso un re quand’era realmente figlio d’un criminale – s’incrementa, si definisce ed è così scomodo da provocargli un lieve dolore al cranio. Come può qualcuno che non esiste mancargli così tanto?
È come se avesse vissuto in un mondo tutto suo, Scorpius, fino a quel momento. È come se la sua vita fosse stata un incubo e il suo migliore amico non fosse altro che immaginario. Il suo regno, al contrario, non è che reale. Vivido e palpitante, quanto i cuori di coloro che sono i suoi sudditi, i suoi fedeli, i suoi amici. Amici che lo hanno reso un re d’alto rango, con il diritto di costringere ragazzini a fargli i compiti, perché un re le fa queste cose. Eppure, senza Albus Severus Potter, lui non è neanche Scorpius Malfoy. Non ha il diritto di esistere – di essere Scorpius Malfoy, senza di lui.

 
È un re e non ha neanche nessuno con cui condividere il suo regno.
 
Io mi vergogno.
Mi vergogno davvero un sacco per questa cosetta qui, che in cinquecento parole si è dimostrata la cosa più imbarazzante che abbia mai scritto. La mia prima flashfic da ormai tre anni, la mia prima slash – slash che neanche ho messo, oltretutto – e la mia prima storia dopo un anno che non toccavo Word. In totale onestà, ero anche particolarmente assorta dalla lezione di italiano per domani, quando ho sentito questo irrefrenabile impulso di scrivere qualcosa e di farlo con la stessa devozione di prima. Eppure, il mio rapporto con la scrittura è ormai diventato altalenante. Non ho molto da dire, se non che ho scritto d'impulso e non ho neanche riletto nulla, per non rischiare di cancellare tutto.
Nulla. Spero che a qualcuno sia piaciuta un minimo questa flashfic e spero sia un nuovo inizio che mi riporti la necessaria ispirazione per tornare qua a livello definitivo.

xoxo,
Gabs.
  
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