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Autore: LadyUnicornGirl95    11/11/2016    1 recensioni
Serenella è una ragazza con una vita tranquilla. Lavora in una biblioteca a Carmagnola ma solo a livello di volontariato. Con gli uomini non ha mai avuto un ottimo rapporto a dirla tutta, gli uomini li prenderebbe tutti a ceffoni. Un giorno però, durante una sua tipica giornata di lavoro in biblioteca, incontra Khaled un uomo che ha già buttato via gran parte della sua vita e adesso si ritrova ad avere quarantaquattro anni senza moglie e senza famiglia.
Serenella e Khaled si innamorano. Ma essendo che appartengono a due età molto differenti: Serenella è appena una ragazzina di ventanni e Khaled un uomo di quarantaquattro anni, potranno comunque stare insieme?
Eppure, non sanno che la scelta di stare insieme li porterà incontro a tante gioie,dolori ma sopratutto a tanti guai in primis, perché il padre di lei non accetta che la figlia stia con un uomo di quarantaquattro anni pure marocchino.
I genitori di lei sono disposti a tutto pur di separare i due innamorati. Riusciranno in ogni modo Serenella e Khaled a non separarsi? A non cadere nella trappola dei genitori di lei che li conducono verso una rottura? Lo saprete leggendo.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Otto

Niente musulmani in questa casa !
 

È sera e io sono finalmente tornata a casa mia a Torino. Stasera per cena sono previsti spaghetti alla carbonara. Credo che mangerò solo il primo perché è tutto il giorno che vado avanti a mangiare quindi, credo che un piatto di pasta possa anche bastarmi.

A casa con me ci sono mia madre, mio fratello e il mio gatto. La televisione è accesa. Mia madre ha subito messo uno di quei programmi dove parlano male degli extra comunitari e dei musulmani in particolare. Io non so come comportarmi, ma sicnceramente non sono molto interessata al programma televisivo in questione. Comincio a pensare che se continuano a parlare male di queste cose, io prendo le mie cuffie e mi metto ad ascoltare la musica.

Mi dicono sempre di rispettare i gusti degli altri, ma poi quando sono loro a dover rispettare i miei hanno sempre da dire per questo quando qualcuno parla male di un qualcosa che mi piace o mi interessa gli rispondo offensivamente. Non hanno ancora capito certi individui che fino a quando non rispettano me, io col cavolo che rispetto loro.

Okay! Non ne posso davvero più di questo programma televisivo e mi siedo a tavola con gli auricolari per ignorarlo. Mia madre mi mette gli spaghetti alla carbonara nel piatto, poi mi muove una mano davanti a gli occhi. Io mi tolgo le cuffie per sapere cosa vuole sapere.

« Mi devi dire qualcosa mamma? » le domando.

« Stai tutto il giorno con le cuffie. Almeno a tavola quando si fa cena, potresti farne a meno della musica » mi dice lei, lamentandosi.

« Fino a quando metterai questi programmi televisivi, che a me non mi influenzano in nessun modo, sarò costretta a sedermi a tavola con le cuffie » rispondo io.

« Influenzare? Io ti sto solo avvertendo per il tuo avvenire dopo tutto sei tu quella che va in giro con un ragazzo marocchino. Per me non importa se tu non vuoi ascoltare questi programmi, ma un domani quando starai con un marito musulmano saranno cavoli tuoi » mi dice lei.

« Cerchi di spaventarmi? A me queste cose non mi spaventano per niente! » rispondo con le idee chiare.

« Svegliati figlia mia! Lo sai che quelli possono picchiare, violentare, assassinare le donne e trattarle come serve? Vuoi aprire gli occhi? » mi dice lei.

« Penso di averli già aperti abbastanza » rispondo io.

« Non mi sembra! Tu stai dormendo figliola mia, questo non va bene. Questo gioco che stai facendo è molto pericoloso » mi dice lei.

« Sarà... a me non fa nè caldo nè freddo! » commento io.

Per la mia sfortuna però, mia madre non è l'unica in questa casa che trova sempre qualcosa da lamentarsi con me, a predicarmi si intromette anche mio fratello Luca.

« Mamma, poi è Serena che non vuole fare le pulizie... se si sposa con un musulmano sarà costretta a farle tutti i giorni, se protesta quello la mena e la prende a frustate » commenta mio fratello.

« Tuo fratello ha ragione, sembra più avanti lui mentalmente di te » ammette mia madre.

« Parla proprio lui che ieri pomeriggio amoreggiava al cellulare con il suo amico Carlo. Quando vi sposate tu e il tuo fidanzato, mio caro fratellino? » commento io.

« Non eri te quella a favore degli omosessuali? Lo sai che i musulmani non approvano neanche i gay? » mi dice lui.

« Bravo, Luca. Diglielo... secondo me lei non può stare con un musulmano. Inoltre sai che i musulmani che vengono qui magari hanno la fidanzata o la moglie con figli in Africa, al quale le mettono le corna con altre donne che trovano qui in Europa? E sopratutto, cercano le ragazze della tua età a scopo di metterle incinta. Le sai queste cose? » mi dice mia madre.

« Le so da quando ho fatto la prima elementare... » rispondo io, seccata.

« Non mi sembra figlia mia. Tu accetteresti di stare con un uomo che ha la moglie in Africa, che ti riempe di corna con altre dieci o venti donne? » mi domanda lei.

« Per amore accetterei anche questo » rispondo.

« Che puttanate! » esclama mia madre.

All'improvviso, credo che gli spaghetti alla carbonara non mi bastano davvero più, credo che mangerò anche del gelato alla vaniglia variegato al caramello che teniamo nel freezer.

Corro in cucina, prendo la vaschetta di gelato e lo porto a tavola. Meno male che esistono i dolci che in un momento come questo, ti riempono il cuore di felicità. Io non posso più ascoltare questi due che disprezzano ogni cosa che piace a me e io sbaglio perché non me ne frego del tutto, ma faccio finta che sia così davanti a loro due, ma dentro sto comunque male.

Ho paura di dire loro che sto con un altro marocchino musulmano, mentre cerco di chiudere disperatamente la mia storia con Hamza perché potrebbero farsi delle brutte idee di me e io non voglio che questo succeda. Non voglio dare un brutto esempio alla mia famiglia. Inizio a pensare che nemmeno a Khaled farebbe piacere sapere che mentre sto con lui, cerco di far terminare una storia che avevo da mesi con un altro, se venisse a sapere una cosa del genere mi manderebbe a stendere e tra noi sarebbe finita per sempre. Devo assolutamente farmi coraggio e dire ad Hamza tutta la verità anche sè non sarà molto semplice pensando alle conseguenze a cui potrei andare incontro.

Hamza potrebbe venire ogni giorno sotto casa mia ad aspettare che io esca di casa per suonarmene di santa ragione. Lo avevo saputo fin da sempre che avrei fatto una cavolata mettendomi con lui solo per usarlo come un giocattolo. Forse il giorno che sono andata ad incontrarlo a Porta Nuova sarebbe stato meglio se non ci fossi andata mai. La cosa migliore di tutte sarebbe stato non portarlo proprio in casa mia così adesso non mi farei tanta agitazione per dirgli che dobbiamo lasciarci perché non saprebbe poi, dove venire a cercarmi. Anche in questo caso sono riuscita a fare la cosa sbagliata.

Complimenti Serenella! Questa volta abbiamo dimostrato a che livelli può risalire la nostra perfetta ignoranza. Mia madre me lo aveva detto di non far venire nessuno in casa nostra. Per una volta, lo ammetto anche io che aveva ragione. Il mio problema è che non ascolto mai e faccio le cose seguendo la mia testa rimpiangendone poi amaramente le conseguenze che la mia testa mi ha portato a ricevere. Capita a tutti almeno una volta della vita di fare le cose solo con la nostra testa senza mai pensare alle cose belle o brutte che una scelta può portarci, ma io in questo sono specializzata e posso vincere anche interi campionati per anni e anni di fila. Alle olimpiadi potrei sempre trovarmi sul gradino più alto del podio in questa specializzazione.

« Comunque, se chiuderai con Hamza a noi farai solo un grande favore. Non vogliamo musulmani in questa casa. Mettitelo pure in quella tua testolina diabolica, ma niente musulmani in casa mia! » mi dice mia madre.

« Messaggio ricevuto » dico io, senza ascoltarla.

Messaggio ricevuto un corno! Hamza non è la mia felicità perché la mia felicità porta il nome di Khaled. Cara mamma non sai quanto vorrei farti il piacere di togliermi Hamza dalle scatole, ma ci sto provando senza riuscirci semplicemente perché non trovo il coraggio di farlo e questo mi spaventa.

 

 

 

 
   
 
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