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Autore: dreamsseason    12/11/2016    0 recensioni
Jess ha appena compiuto 18 anni, ora è libera di andare via dal luogo in cui è cresciuta per vivere la vita che ha sempre desiderato.
Ma non sarà facile dimenticare il passato quando tutto ciò che ti circonda è pronto a ricordartelo.
Come ogni ragazza anche lei ha sempre sognato la felicità che si vede nei film, ma ha capito a sue spese che quella felicità non esiste.
'Quando crediamo di essere felici in realtà il destino si sta solo prendendo gioco di noi.' questo è quello che lei pensa, ma come darle torto. Per essere così giovane ne ha passate tante, e tante ancora ne passerà...
Forse questa è la sua occasione di trovare quel qualcosa, quel qualcuno, che le riporterà la felicità.
Che le farà capire che c'è ancora speranza, che dopo la tempesta c'è sempre il sole.
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- Le serviva solo una spinta.-
- Ma non così forte.-
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tirai frettolosamente fuori da sotto il letti il borsone. Lo aprii e ci infilai dentro i miei pochi vestiti e tutti gli effetti personali, che poi non erano altro che alcune foto.
Lo chiusi velocemente e prendendolo in mano guardai in giro per la stanza assicurandomi di non aver dimenticato niente.

Sarei andata via da lì il prima possibile e, giuro, non ci sarei più tornata.

Uscii dalla camera dandogli un'ultima occhiata. Quella era stata la mia dimora per 16 lunghi anni, l'unico posto in cui mi sentivo a mio agio, l'unico in cui potevo essere me stessa.

Mi sarebbe mancato, ma solo quello, il resto dell'edificio per me non era niente.

Chiusi la porta e andai verso la camera affianco, non potevo andarmene senza salutarla.

Bussai e dopo pochi secondi la porta si spalancò mostrando l'esile figura di Clarissa.

Aveva gli occhi arrossati, segno che aveva pianto.

<< Pensavo te ne fossi andata>> disse tra i singhiozzi

<< Senza salutarti? Neanche per sogno.>> la strinsi forte a me, come se fosse l'ultima volta che l'avrei vista.

Dopo averla stritolata per bene la scostai leggermente per poterla guardare in viso

<< Mi mancherai, ma sai che devo andare.>>

<> disse abbozzando un sorriso

<< Solo...non dimenticarti di me.>>

<> risposi convinta

Era stata la mia unica amica per tutti quegli anni, era diventata come la sorella che non avevo mai avuto. Le volevo un bene dell'anima.

<< Come farò senza di te? Le giornate non passeranno mai. Non posso farcela!>> riscoppiò a piangere

<< Hey, non sarà per molto. Tra qualche mese ci potremo rivedere. Intanto fa come se fossi qui. Fa come se fossi in punizione, chiusa nella mia camera.>> cercai di rassicurarla, asciugando le lacrime che le rigavano il viso.

Capitava spesso che mi mettessero in punizione, ma d'ora in poi non lo avrebbero più fatto.

<< Hai intenzione di andare via da Sydney?>> chiese tirando su con il naso.

Sembrava così piccola e fragile in quel momento, come se si potesse rompere da un momento all'altro.

Era quel posto, ti toglieva la voglia di vivere, ti abbatteva poco a poco.

Lo faceva con tutti, lo aveva fatto anche con me.

<< Non con te qui. Mi troverò un appartamento e farò ciò che fa una normale ragazza della mia età, fin quando non uscirai di qui. Poi potrò anche andare via, ma prima devo saperti al sicuro.>>

Non volevo lasciarla lì da sola, fino ad ora mi ero 'presa cura' io di lei, ma andandomene sarebbe toccato a lei badare a sé stessa.
Ovviamente ne era capace, ma avevo imparato che bisognava avere qualcuno al proprio fianco per andare avanti lì dentro.
Ma dovevo farlo, dovevo andare via.

<< Ora devo andare.>>

Lei annuì.
L'abbracciai un'ultima volta sussurrando tra i suoi capelli

<< Siamo più forti di quanto immaginiamo.>> non so se fosse diretto più a lei o a me.

Strinsi il manico del borsone e mi voltai un'ultima volta verso Clarissa

<< Ricordati sempre di sorridere. Sei più bella quando lo fai.>>

Percorsi il corridoio familiare fino ad arrivare alle scale. Scesi tre piani senza guardare mai indietro.

Le mani iniziavano a sudare, il battito ad accelerare ed i piedi a tremare. Avevo percorso quella strada miliardi di volte, quella però sarebbe stata l'ultima.

Arrivai davanti la porta dell'ingresso, mi guardai intorno cercando di trovare qualcosa che mi facesse rimanere, ma non c'era niente.

Con le mani tremanti abbassai la maniglia ed uscii fuori. L'aria calda di Novembre mi colpì non appena misi piede fuori, istintivamente strinsi maggiormente il manico del borsone.

Feci un respiro profondo e percorsi il vialetto senza mai voltarmi.

Ero certa che la Signora Monroe mi stesse guardando dal suo ufficio, ma non m'importava. Quello era il mio passato, ora dovevo pensare al presente.

Avrei vissuto ogni attimo come se fosse l'ultimo. Non sapevo cosa volesse dire ' vivere', ma avrei cercato di scoprirlo.

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Spazio autrice

Diciamo che ancora non ho ben capito come funzionano le cose su questo sito, specialmente quando si devono aggiungere i capitoli....è per questo che ci ho messo tanto ad aggiornare.
Vi basta sapere che questa è' la seconda volta che pubblico il capitolo perchè prima non so cosa avevo combinato...

Comunque, vi chiedo di non giudicare la storia solo dal prologo, che è piuttosto triste, perchè gli altri capitoli saranno più lunghi e allegri.

Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate, e niente, alla prossima!

 

   
 
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