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Autore: cin75    15/11/2016    5 recensioni
Questa sarà una raccolta di storie, di pezzi di vita, di tanti "diversi" Jared e Jensen. A volte saranno storie tristi, a volte comiche, a volte romantiche. Saranno quello che mi ispirerà il mio animo nel momento in cui le scrivo. Quindi sperate sempre che io sia felice!!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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STRINGIMI LE MANI, AMORE. STRINGIMI LE MANI!

Amare Jensen era qualcosa di fisicamente totalizzante.
Fremere , tremare, sospirare con lui, di lui, per lui, era un’emozione che invadeva Jared fin dentro l’anima. Che lo completava in ogni sua più piccola e remota cellula. Jensen gli si concedeva, ogni volta, completamente, senza remore. Senza esitare.
Jensen si dava e donava tutto quello che di più profondo e amorevole poteva offrirgli perché sapeva che Jared avrebbe ricambiato con la stessa dolce e appassionata maniera.

Fare l’amore con Jensen non era solo un mero atto fisico dettato dalla passione del momento o dalla necessità di riappacificarsi dopo una lite o il solo sancire ciò che c’era tra loro. Amarsi era un’esperienza diversa ogni volta, in ogni suo bacio, o carezza o di un semplice sfiorar di dita.

Fare l’amore con Jensen era l’amore che smetteva di essere qualcosa di astratto per divenire la più bella delle consapevolezze.
Ma era quando Jensen pronunciava quelle poche dolcissime parole che il mondo di Jared si illuminava. Poche , semplici, ma meravigliose parole dette a fior di labbra. Appena pronunciate sulle sue di labbra.
 
“Stringimi le mani , amore. Stringimi le mani!”
 
Ed era in quel momento che Jared le stringeva , forte. Dolce.
Era in quel momento che il mondo spariva e rimanevano solo loro due e il respiro unisono che , sopraffatto dal piacere appagante che giungeva poco dopo, a fatica riusciva a ritornare regolare e calmo.
Era in quel momento che si lasciavano cadere uno tra le braccia dell’altro. Infinitamente felici.
Infinitamente innamorati.
 


Cedere alle romantiche avance di Jared era la cosa più bella che Jensen faceva. Il giovane sapeva come ammaliarlo e conquistarlo , ogni volta. Sapeva come abbattere ogni sua barriera. Sapeva come amarlo, dove toccarlo , accarezzarlo o solo sfiorarlo in quel modo che solo Jared sapeva e che ogni volta gli faceva chiudere gli occhi per assaporare la beatitudine di quel momento intimo.
Jared lo amava in ogni modo possibile e non solo fisicamente.
Quando facevano l’amore , il modo in cui conquistava il suo corpo , era pregno di dolcezza e passione. Di calma e sicurezza. Jared avanzava dentro di lui senza mai sottrarre nulla al loro piacere. Senza mai essere egoista. Centimetro dopo centimetro. Respiro dopo respiro. Ansimo dopo ansimo. I suoi movimenti erano sempre ritmicamente cadenzati perché sapeva che era così che piaceva a Jensen.
L’oblio del piacere li stordiva e li confondeva solo alla fine.
E Jensen, non riusciva a resistere a quella bellissima predominanza. Tra loro non c’era chi doveva o chi voleva. Era il momento a dettare le regole. Era la passione a mostrare cosa e come doveva essere compiuto.
E quando dentro di lui, Jensen, sentiva che quel meraviglioso baratro di piacere si faceva prepotente e inevitabile, pronunciava quelle parole che ormai erano come una sorta di preghiera da esaudire ogni volta.
 
“Stringimi le mani, amore. Stringimi le mani!”
 
Era a quel punto che quella meravigliosa danza d’amore diventava un tango appassionato e travolgente.
Jared gli stringeva le mani. Jensen se le lasciava stringere.
Ed era allora che i fianchi di Jared languidamente si contraevano per spingersi di più, e più sensualmente nel corpo di Jensen. Per raggiungere quel punto segreto che avrebbe fatto fremere di piacere il suo bellissimo amante. La sua virilità avanzava con dolce prepotenza nel calore più intimo di Jensen che completamente sopraffatto dalle mirabili sensazioni che Jared gli provocava , muoveva i suoi di fianchi per andare incontro ai movimenti del compagno.
Pelle contro pelle. Intimità contro intimità.
Respiri. Affanni. Sudore. Passione.
 

“Non fermarti….non fermarti….”
“Sì…sì….sì…”
“Ancora…ancora….ancora…”
“Ti voglio….ti voglio…”
“Oddio….”
“Oh sì!!!”
 
E poi l’orgasmo. Forte. Caldo. Sconvolgente. Avvolgente. Appagante.
E poi quel bacio languido e lento.
Quel bacio dato guardandosi negli occhi ancora appannati e lucidi dal piacere.
Quel bacio che si perdeva dolcemente tra le loro labbra ancora piegate in un timido e appagato sorriso.
Quell’ultimo bacio a sancire la conclusione di un meraviglioso amplesso.
 
 
Jared ancora abbandonato tra le braccia di Jensen, in cui era felicemente crollato, se ne stava beatamente rilassato sul suo petto e seguiva il respiro, ormai regolare, di Jensen che pigramente gli carezzava la schiena ancora lievemente madida di sudore.
“Sai?! Mi è piaciuto tanto questa volta!” sussurrò Jensen con la voce che sapeva di un lieve imbarazzo.
Jared sorrise sul petto del compagno, sistemandosi meglio.
“Beh!! grazie. Cerco sempre di dare il meglio di me in queste situazioni!” rispose ironico.
Jensen sorrise anche lui, però non volle dargli soddisfazione.
“Scemo!” asserì convinto. “E presuntuoso!!” precisò ancora.
“Ehi!” esclamò il più giovane issandosi appena su un braccio per poter vedere il viso del biondo. “Sei stato tu ad iniziare!”
“Io non intendevo…..questo!” disse con fare piccato indicando loro e il loro letto sfatto.
Jared rese più raggiante il suo sorriso e dopo aver lasciato un bacio leggero giusto al centro del petto di Jensen, sul punto in cui sapeva battere più forte il suo cuore, legò i suoi occhi chiari in quelli più verdi del compagno e il suo sguardo divenne serio ma non severo o offeso. Era dolce. Era complice.
Era Jared.
“Lo so!” lo riprese gentilmente. “Ma vorrei sapere comunque a cosa ti riferivi, amore mio!” fece, sporgendosi meglio sul corpo del compagno così quasi, da sovrastarlo.
Jensen si lasciò coprire, perché , per lui, non c’era niente di più bello al mondo che godere del calore del corpo di Jared. E non importava che fuori vi fossero quaranta gradi.
“Il modo in cui mi ha stretto le mani!” disse solo.

Jared non lo lasciò continuare, sorpreso da quell’uscita. Quel gesto , infondo, era qualcosa nessuno dei due riusciva più a rinunciare, era come se fosse l’ultimo pezzo del puzzle che mettevano insieme ogni volta che facevano l’amore. Quello che rendeva perfetto ciò che già era meraviglioso.
“Io ti stringo sempre le mani e tu le stringi a me. Sai che non riuscirei più a rinunciare a questa nostra…cosa!” sembrò stupirsi Jared.
Jensen, prima di rispondergli, allungò una mano verso quella di Jared e la strinse. Poi se la portò alle labbra e la baciò dolcemente.
“Anche per me è così, ma questa volta ..non lo so…quello che ho provato…sentito…era come se ti stessi aggrappando a me, oltre che stringermi. Era come…”
“Ma è così, Jensen!” lo fermò Jared, spiazzandolo. “E’ sempre così!”
“Davvero?!” si ritrovò a chiedere Jensen.
“Ogni volta che ti stringo le mani, che sia fuori o dentro questo letto, io mi aggrappo a te e tu ti reggi a me. Non può essere e non voglio che sia una cosa diversa da questa, perché farlo, stringerti in quel modo, mi fa sentire vivo. Mi sentire che sono parte di te, che tu sei parte di me. E che insieme siamo perfetti. Perché l’amore che c’è tra me e te è perfetto.” disse come se quello che avesse detto fosse la cosa più normale che uno potesse dire.
Solo dopo si rese conto degli occhi verde smeraldo che lo fissavano immersi in un luccichio pregno di emozione.
“Jensen ?!” sussurrò sorpreso dallo sguardo emozionato con cui Jensen lo scrutava.
“Ti amo. Dio solo sa quanto ti amo. Talmente tanto da non rendermene conto. Talmente in profondità da sentirmi soffocare quando non so dove sei. Sei la mia aria, la mia luce nel buio, il tepore per il riposo, l’appoggio sicuro in ogni mia incertezza. Non so cosa io abbia fatto per meritarmi te, amore mio, ma ti giuro che ringrazio Dio ogni giorno di avermi donato te.” fu l’innamorata risposta alla confessione di Jared.
 
Un bacio lento, quasi centellinato, fece da firma a quello che sembrava , o che di certo era, una promessa d’amore incondizionato.
“L’unica cosa che hai fatto…” disse Jared, dopo aver abbandonato a malincuore le labbra di Jensen. “…è stata quella di lasciarti amare da me e permettermi di amare te. Solo questo!!”
“Io lascerò sempre che tu mi ami e ti amerò sempre, ma…”
“ Ma?!” si sorprese Jared , stringendo lo sguardo sul compagno che però sorrideva dolcemente.
“...ad una condizione!”
“Quale?!” chiese curioso il giovane.
Jensen si sistemò sul materasso e contro la testiera del letto, in modo da poter aderire meglio al corpo di Jared.
“Stringimi le mani, amore. Stringimi le mani!”
Jared gli sorrise apertamente e prendendo tra le sue , le mani di Jensen, rispose a quella condizione.
“Anche io ho una condizione!” disse ad un fiato dalle labbra di Jensen.
“Quale?!”
“Stringimi le mani, amore. Stringimi le mani!” lo parafrasò con una certa malizia.
 
Le loro mani si strinsero, ancora. Poi i loro corpi, ancora. Poi le loro labbra, ancora.
E poi furono di nuovo una cosa sola!
Perfetta!
Unica!



N.d.A.: Niente da dire. Solo una botta di fluff amoroso!!!
Baci, Cin.

 
   
 
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