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Autore: Recchan8    16/11/2016    3 recensioni
[SEGUITO di "Chance"]
"La prima volta che accadde arrivai a concludere che mi fossi sognata tutto: il mio arrivo alla Wammy's House, l'assurdo e ambiguo rapporto con Mello, la visita di Elle, e la tavoletta di cioccolata trovata al mio "risveglio".
E allora perché? Perché successe di nuovo?
A quanto pareva, la mia "missione" non era finita. Avevo fallito il primo tentativo: non ero riuscita a persuadere Mello a rimanere alla Wammy's House dopo la morte di Elle. Sapevo come le cose si sarebbero evolute... Mello si sarebbe unito prima alla mafia americana, poi avrebbe continuato le indagini con Matt, e infine sarebbe morto. Evidentemente c'era una forza maggiore che non voleva che ciò accadesse. Forse la mia volontà? La mia fantasia? La mia immaginazione? Insomma, in poche parole, quello che sto cercando di dire è che un giorno mi ritrovai nel quartiere di una città a me sconosciuta.
Strano, no?
Allora come reagireste se vi dicessi che fino a pochi attimi prima mi trovavo nel bagno della mia scuola?".
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matt, Mello, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Chance'
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La mia sicurezza, i miei sentimenti, la mia risolutezza: tutto aveva iniziato a vacillare nel momento esatto in cui Mello mi aveva guardata in quel modo.
Che cosa ne stavo facendo della mia nuova vita? Perché mi stavo dannando l'anima per salvare una persona estremamente bipolare come Mello?
Perché provavo qualcosa per lui.
Diglielo!”, continuava a esortarmi una vocina nella mia testa.
Che stupidaggine. Come potevo essermi innamorata di Mello, un personaggio fittizio di un mondo che non esisteva? Stavo forse rasentando la follia?
Finii per credere di star vivendo il lunghissimo sogno di un coma causato da un incidente.
-”Revi, te lo chiederò gentilmente per la
terza volta: potresti uscire dal bagno?”- disse la voce scocciata di Matt dall'altro lato della porta. -”Mello non è in casa e tu ti sei chiusa qui dentro da ore. Vuoi spiegarmi cosa è successo?”-.
La mia immagine riflessa allo specchio era orribile; non mi ero mai vista ridotta in uno stato talmente pietoso. Distolsi lo sguardo e lo gettai a terra, le suppliche irritate di Matt che mi entravano da un orecchio e mi uscivano dall'altro.
-”Ti si riapriranno le ferite se continuerai ad agitarti”- riuscii a dire dopo un po'.
-”Ti si riapriranno le ferite se continuerai ad agitarti”- mi scimmiottò. -”Cosa cazzo è successo mentre dormivo?!”-.
Titubante, posai la mano sulla maniglia e aprii la porta. Matt abbassò il pugno che teneva sollevato sopra la testa e sospirò rumorosamente. Strinse le labbra, squadrandomi più volte; dal suo sguardo capii di non essere la sola a sostenere di sembrare appena uscita da una centrifuga.
-”Cosa è successo?”- ripeté, questa volta con un filo di voce.
Gli occhi presero tutto a un tratto a bruciare e la vista mi si offuscò. Tirai su col naso, le labbra tremanti e le braccia incrociate al petto. In mezzo alle lacrime che avevano preso a scendere lungo le mie guance, alzai gli occhi e incrociai lo sguardo spaesato di Matt.
-”Non mi vuole”- sorrisi. Mi inginocchiai a terra e scoppiai a piangere fragorosamente. -”Non mi vuole!”- ripetei nascondendo il viso tra le mani.
Sentii Matt chinarsi su di me e abbracciarmi; le sue labbra, vicine al mio orecchio, continuavano a dirmi di stare tranquilla, di essere forte, di non dare peso alle parole di Mello...
-”E' confuso, dannatamente confuso”- sussurrò, cercando di giustificare l'amico.
-”Anche io lo sono!”- quasi gridai, il volto affondato nel petto di Matt.
-”Revi, cerca di capirlo: la tua esistenza, per lui, è completamente sbagliata. Nella sua mente tu sei morta, morta suicida per causa sua. La tua apparizione l'ha mandato in tilt”-.
-”A me non ci pensa nessuno?! Eh?! A me chi cazzo ci pensa?!”-.
A quel punto si alzò, lasciandomi vaneggiare nella mia disperazione, e, con passo malfermo (dovuto sicuramente alle ferite dell'incidente), si avvicinò al mobiletto che stava tra i due divani di quello che ero solita definire “salotto scialbo”. Si voltò verso di me e picchiettò l'indice della mano sinistra sul cassetto.
-”Hai mai provato a vedere cosa c'è qui dentro?”- mi domandò.
Mi asciugai gli occhi con un lembo della maglietta e scossi il capo. Non mi era mai passata per la testa l'idea di aprire quel banale cassetto; in quell'appartamento c'erano altre cose che avevano da sempre destato la mia curiosità.
-”Hai notato che Mello lo tiene sempre sott'occhio?”-.
Aggrottai le sopracciglia. Ripercorsi con la mente tutte le volte che io e Mello ci eravamo trovati insieme seduti sul divano o semplicemente in piedi nel salotto, e qualcosa fece “clic” nella mia testa. Matt vide il mio sguardo cambiare e sorrise debolmente.
-”Ogni volta che mi sono avvicinata a quel mobiletto, Mello è diventato improvvisamente irritato e violento...”-.
-”Esattamente”- confermò Matt puntando un dito contro di me. -”E ciò è dovuto al suo contenuto”-. Fissò gli stanchi occhi verdi nei miei e mi spronò ad aprire il cassetto. Mi lanciai un'occhiata alle spalle, spaventata all'idea di un possibile e fulmineo ritorno di Mello. Cosa avrebbe fatto se mi avesse vista con la mano protesa verso quel maledetto mobile di legno pieno di tarli? Nonostante il mio timore sorrisi. Ero talmente abituata a vederlo incazzato che ormai non ci facevo più caso.
Con un gesto deciso compii l'azione proibita e, immediatamente, l'unico oggetto presente all'interno del cassetto mi saltò agli occhi: era una fotografia. Guardai Matt con aria interrogativa; lui mi rispose con un cenno del capo, incitandomi a prenderla in mano e a osservarla. Obbedii.
-”Dio...!”- mormorai. Alzai gli occhi dalla foto e spalancai la bocca per la sorpresa. Matt annuì più volte e si accese una sigaretta.
Le mie mani tremanti cercavano invano di tenere ferma la fotografia a colori raffigurante una giovane ragazza dai capelli castani seduta sul ramo di uno dei grandi pini del cortile della Whammy's House.
-”Dammi una sigaretta, porca miseria”- ordinai a Matt, gli occhi pieni di lacrime e la voce incrinata.
-”Hai visto?”- mi disse con dolcezza avvicinandosi e passandomi la sigaretta. -”Qualcuno ti pensa. Da anni”-.
Piansi.
Piansi lacrime amare su quella foto. Avevo frainteso tutto, avevo frainteso Mello e i suoi sentimenti. Chi sarebbe stato così patetico da tenere chiusa in un cassetto per anni la foto di una cotta adolescenziale? Mi sarei aspettata di tutto da Mello, ma non questo.
Piansi lacrime di felicità su quella foto, guardando la me quattordicenne seduta sul ramo del pino della Whammy's House.

 









NOTE DELL'AUTRICE
Non ho davvero la più pallida idea di quando sia stata l'ultima volta che ho aggiornato "2nd Chance: Hope" (e, porca miseria, non lo voglio sapere; ho paura ahahah), ma desidero che sappiate che ho intenzione di darmi una mossa e di portare a termine tutte le mie storie incomplete. Purtroppo l'ispirazione viene quando viene, ma farò il possibile per mettere a tutte la parola "fine" :>
Grazie a tutti per la pazienza e per il sostegno!
Alla prossima! ^^

 

   
 
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