• nel capitolo precedente:
Annie Cresta diventa il tributo femmina di Finnick Odair (sconvolgendo
la norma, in cui le ragazze sono allenate di solito da Mags). I due
parlano e lui le promette di spedire una lettera alla sua famiglia in
caso della sua morte.
La
mattina successiva, la gravità della mia situazione mi
colpì in pieno. L’incantesimo di Finnick l’aveva
tenuta a bada per la maggior parte del giorno precedente, ma quando mi
sono svegliata alle 4:30 di mattina ritrovandomi intorno al silenzio e
alle lenzuola pulite, la situazione mi ha buttato giù
facilmente. Mi distendo sulla schiena per un po’, cercando di
respingere il panico imminente e lo stress che posso sentire nascere
dentro di me. Cerco di pensare al mio giorno, certa che non
potrò mai addormentarmi ora, ma non vado molto lontana.
Finisco
seduta nel pavimento della doccia, piagnucolando per la vita che so ora
che non avrò mai. La doccia è di per sé
stravagante e per qualche ragione mi fa piangere ancora di più.
I miei singhiozzi spezzano il mio corpo così tanto da far male e
cerco di smettere di piangere diverse volte, ma non riesco. Mi arrendo
e lascio immaginare alla mia mente ogni singola esperienza che volevo
fare prima di morire, che non riuscirò a compiere ora. Ripeto
‘non lo avrai quello, ma hai avuto belle cose’ nella mia
mente continuamente come una sorta di mantra senza senso fino a quando
trovo di averlo quasi accettato. I capelli soffici e morbidi delle
nipoti che non prenderò mai in braccio e il sorriso gentile e
affascinante del marito che non avrò mai sbiadiscono fuori dalla
mia vista e li vedo andare giù nello scarico insieme a tutta
l’acqua sprecata.
Rimango
seduta per qualche momento e poi mi alzo di nuovo in piedi tremando. Mi
sento di nuovo esausta e ho smesso di piangere, entrambe le cose le
prendo come segni buoni. Non ho mai amato avere pensieri pessimisti.
Penso che il mio cieco ottimismo sia uno dei miei più grandi
difetti. Non posso evitarlo; voglio vedere il mondo e le persone al
meglio. E lo faccio. Apparentemente questo tratto mi rimane vero anche
ora, anche alla luce di queste circostanze difficili.
Finisco
di farmi la doccia, sentendomi rinnovata in qualche modo e più
forte che prima. Penso addirittura che potrei sentirmi di nuovo felice,
almeno fino a quando non vado nell’arena. Potrei anche stare per
morire, ma nel grande schema delle cose, potrebbe essere qualcosa di
peggio. La mia famiglia è al sicuro. Ho avuto una vita carina. E
ho anche una minima probabilità nell’Arena. Dopo tutto,
Finnick è Finnick.
So
nel profondo che sto deludendo me stessa, ma la delusione mi fa sentire
meglio rispetto a provare pena per me stessa. Posso provare delusione.
Sono brava a farlo.
Scelgo
qualcosa da indossare dalle tante opzioni nei guardaroba e poi mi
stendo nel letto. Tento di immaginare come debba essere per Finnick e
Mags. Mi chiedo come possano sopportare di conoscere così tanti
bambini, solo per mandarli a morire. Penso me stessa nella loro
situazione. Non ci metto tanto ad arrivare alla conclusione che morire
nell’Arena è forse meglio che tornare da lì.
Mi
appisolo nel bel mezzo dei miei sogni. Annora Bellamy mi sveglia alle
sei del mattino per informarmi che il treno arriverà nella
Capitale tra un’ora. Indossa un vestito con una bolla molto
simile ad una gigante sfera e devo trattenere una risatina. È
così ridicolo che lo amo assolutamente.
Mi
lavo i denti e fisso il mio riflesso per qualche istante prima di
dirigermi verso la colazione. Penso che questa sia la prima volta che
mi guardo allo specchio dopo la Mietitura. La mia pelle sembra
più pallida del normale e ci sono delle ombre sotto i miei
occhi, ma non si può notare il mio pianto disperato e sembro
sempre me stessa. Mi pettino i capelli e li lascio sciolti. Cadono
confortabilmente dietro la mia schiena e il color lavanda della mia
maglietta rende i miei occhi ancora più verdi del normale.
Finnick
ed Annora sono nella sala quando entro. Finnick sta raccontando una
storia animata su quella che sembra una delle amiche della Capitale di
Annora. Guardano entrambi verso di me quando entro nella stanza e
Finnick picchietta la sedia vicino a lui.
“Buongiorno, Annie!” mi saluta mentre scivolo nella sedia.
“’Giorno, Finnick!” rispondo.
Fa
scivolare una tazza di un liquido caldo e nero di fronte a me. Con
tentazione metto le mani intorno alla tazza e la porto più
vicina a me, avvicinando la testa ad essa e scrutandone il contenuto.
Il fumo sale e finisce contro la mia faccia. È rilassante in un
modo strano e i modi strani sono i miei preferiti.
Ci
metto un momento per realizzare che Annora e Finnick mi stanno ridendo
dietro e non dall’ironia rimasta dalla sua storia.
“È
caffè,” spiega Finnick. “Non lo bevono nel Distretto
4. È fatto con… in realtà, con cosa è
fatto?” pone la domanda ad Annora, mentre fissa il suo
caffè come se cambiasse forma sotto il suo sguardo.
Annora
elegantemente beve un sorso dalla sua tazza di caffè, qualcosa
di cui non sapevo neanche l’esistenza fino ad ora.
“Il
caffè è ricavato dalle semi di caffè che crescono
negli alberi di caffè.” Risponde Annora filosoficamente,
come se avesse piantato lei stessa i semi per le tazze di caffè
di questa mattina.
“Mhm, mi aspettavo qualcosa di più complicato, dato che tutto questo lascia a bocca aperta Finnick Odair.”
Finnick
sembrò cercare di trattenere un ghigno, insicuro se dover ridere
alla mia provocazione o sentirsi insultato. Infine rimane sulla seconda
opzione.
“Non
è colpa mia se ho un’immensa conoscenza dentro la mia
mente che non c’è posto per cose banali come la forma di
base del caffè.” Tira su con il naso. Alza la tazza e poi
beve un sorso.
Incoraggiata
dal suo esempio, prendo la mia tazza e la porto alle mie labbra. Ne
bevo un piccolo sorso e presto mi ritrovo a riempirmi la bocca.
“Buono,
vero? Solo non berlo schietto. Mi sono portato avanti e ho controllato
il tuo per te. Ho immaginato che tu fossi una ragazza da cinque
zollette di zucchero.” Indica la ciotola al centro del tavolo che
conteneva una quantità di zucchero ridotta. “Stai attenta
con queste, comunque. Creano abbastanza dipendenza.
Ruoto la mia tazza e guardo il liquido scuro roteare. “Sei pieno di consigli oggi, signor Odair!”
Si
inclina sulla sua sedia facendola rimanere in equilibrio su due gambe e
scrolla le spalle con fare presuntuoso. “Beh, devo proteggere un
tributo ora, dopo tutto.”
Bevo
un altro sorso di caffè. “Se un tributo tenesse premuta
una spada contro il mi collo e mi chiedesse quante zollette di zucchero
metto nel caffè, sarò sicura di dirgli cinque.”
Finnick lascia tornare la sedia nella posizione naturale. “Questa è la mia ragazza!” urla.
Per qualche ragione, l’esclamazione di Finnick mi fa sentire calda e formicolante. Decido che sia colpa del caffè.
Mags si fa sentire entrare nella sala battendo i piedi rumorosamente.
“Mags?
Tutto a posto?” chiede Finnick. Sembra veramente preoccupato per
lei e sono certa che se qualcuno la minacciasse, lui lo ucciderebbe
all’istante.
Mags
si siede all’altro lato di Finnick e cerca alla ceca una tazza di
caffè. Finnick velocemente riempie un’altra tazza e ci
mette dentro tre zollette di zucchero. La passa a lei.
Lei la prende e beve e poi è come se la sua rabbia (o qualunque cosa sia) si sciolga via.
Decido di lasciar perdere e tutti gli altri sembrano farlo, perché non viene detto nient’altro su ciò.
Il
silenzio regna tra la tavola dalla prima volta in cui io mi ci sono
seduta. Spingo la mia sedia e mi alzo, con l’intenzione di andare
ai tavoli allineati contro il muro per prendere qualcosa con cui fare
colazione. Sono a metà strada quando Chiron entra nella stanza,
dicendo le prime parole da quando l’ho visto per la prima volta.
“Voglio
parlare con Annie,” domanda. La sua voce mi preoccupa, forse
perché l’avevo immaginata tenera o gentile. È
l’opposto. È profonda e rimbombante mi lascia spiazzata.
Penso
che abbia spiazzato anche gli altri, perché quando Finnick
prende la parola, la sua voce è alta. “E allora parlale.
Sono contento che tu abbia trovato la voce, comunque.”
Il
tono di Finnick è così diverso quando ha parlato con
Chiron rispetto a come era quando parlava con me che mi confonde
momentaneamente. Questa confusione è coperta da una piccola
sensazione di panico mentre Chiron si inizia a muoversi velocemente
verso di me. Finnick deve essere sulla mia stessa lunghezza
d’onda, perché sento la sua sedia strisciare contro il
pavimento e sento Mags sussurrare “Finnick, è tutto a
posto.”
Chiron si ferma di fronte a me.
“Possiamo
parlare?” mi chiede. Indica con il viso il corridoio che
c’è fuori dalla sala. “Laggiù?”
La
mia testa si gira, dando un’occhiata a Finnick per vedere la sua
espressione. Sembra teso, ma Mags sembra rilassata. Lei annuisce
gentilmente.
Mi giro verso Chiron e gli offro un sorriso. Magari è solo una persona rumorosa. “Certo.” Dico.
Mi
porge la sua mano, un gesto gentile e io infilo la mia mano tra la sua.
Mi conduce lentamente fuori dalla sala e nel corridoio al di fuori.
Una volta che la porta della sala si chiude, tolgo la mia mano e respiro.
“Mags
ed io stavamo parlando questa mattina e lei vuole che io mi unisca al
gruppo dei Favoriti. Io non voglio. Voglio allearmi con te
dall’inizio e voglio rimanere così fino a quando uno dei
due muore.”
Non
ho idea del perché Mags e Chiron stessero già parlando di
strategie quando io e Finnick non ne abbiamo neanche iniziato a
parlare. Immagino che sia perché Chiron non sia molto
chiacchierone e forse Mags voleva solo fare andare via questo fatto.
Finnick ed io siamo entrambi poco bravi a rimanere seri, da quello che
sto lentamente scoprendo.
L’urgenza
di Chiron mi sciocca e non sono sicura di cosa dire per un momento. Non
ho neanche iniziato a pensare a cosa farò nell’arena, e
l’unico consiglio di mio padre era quello di allearmi con i
Favoriti. Il 4 è un distretto Favorito, quindi non unirmi
sarebbe una cosa strana. Non so neanche se voglio allearmi con qualcuno.
Chiron deve aver percepito la mia riluttanza, perché torna un attimino indietro.
“Scusa,
so di stare correndo improvvisamente. Volevo solo dirtelo prima di
perdere il nervo.” Mormora. “Fammelo solo sapere prima
delle interviste se vuoi o meno, okay? Puoi parlarne con Finnick Odair
o chissenefrega. Volevo solo dirtelo prima che tu incominciassi a fare
strategie così sai da che parte sto.”
Gli
offro un sorriso di nuovo, sperando che lo faccia calmare un attimo.
Sembra più sollevato, “Grazie, Chiron.” Dico
attentamente, “Te lo farò sapere, prometto.”
Fa
un sorriso genuino per la prima volta, e annuisce una volta
velocemente. Esita imbarazzato verso la porta, come aspettando che io
ci passi, insicuro se fosse lui a dover andare per primo o no.
Scivolo attraverso la porta velocemente, sperando di risparmiargli altro imbarazzo. Mi segue subito.
Mi siedo finalmente al tavolo con la colazione alcuni minuti dopo.
Annora
toglie la tensione nel tavolo citando la scaletta del giorno. Una volta
arrivati alla stazione, nella prossima mezz’ora, siamo tutti
indirizzati al Centro di Addestramento. Lì ogni distretto ha il
proprio piano dove vivere e dormire. Potremmo darci un’occhiata e
rilassarci per pochi minuti, poi dovremo andare al Centro Immagine.
Lì saremo preparati da tre persone che sono esclusivamente il
nostro ‘team di preparazione’ e poi siamo vestiti dai
nostri stilisti e dobbiamo sfilare per la Cerimonia d’Apertura.
Dopo di ciò, siamo liberi per la notte.
Non
sono sicura di cosa sono più nervosa: essere nuda di fronte a
tre persone che non conosco o ad andare avanti e indietro in una
carrozza di fronte a milioni di persone.
Finnick
coglie il mio sconforto velocemente, anche se non ho detto
assolutamente niente. Ho torturato il tovagliolo per il mio nervosismo,
però.
“Non
preoccuparti del team. Non è la cosa più confortabile del
mondo, ma non fa male. La Capitale e il Distretto 4 hanno idee molto
differenti di moda ed estetica, ma sarai meravigliosa.” Dice. I
suoi occhi verdi non lasciano i miei mentre annuisco, cercando di
accettare le sue parole come verità. È difficile
comunque, perché tutto quello che riesco ricordare sono tutti i
ridicoli costumi in cui finiscono i tributi. Non ho paura di sembrare
stupida, ma ho paura di essere nuda di fronte a tutti.
In
qualche modo sento che Finnick non lo lascerà accadere. Ho paura
che la sicurezza che ripongo in questo uomo mi stia fuggendo di mano.
Non ho mai voluto fidarmi di lui e qui è probabilmente la
persona di cui mi fido di più (qui nella Capitale, comunque).
“Da
quel che ho visto, la Capitale e il Distretto 4 hanno idee diverse su
tutto!” si intromette Annora. Mastica pensierosa un pezzo di
bacon. “Anche lo stile di ballo è diverso! Ho visto un
matrimonio del Distretto 4 un paio di anni fa e sono rimasta scioccata
dal ridicolo ballo di vecchia data che ho visto!”
Rido
nello stesso momento in cui lo fa Finnick. Sto iniziando a sentire
quello che dev’essere l’effetto del caffè. Non
può essere normale avere così tanta energia dentro di me
nella mattina. La musica che si sente come sottofondo nella sala pranzo
sembra andare molto più a tempo di prima.
“Oh,
hai probabilmente visto la danza di celebrazione che si fa ad una festa
di matrimonio. La odio.” Spiega Finnick.
Sento
le risate dentro di me. So esattamente di quale danza stiano parlando.
È strana e ridicola, ma non posso evitare di pensare che sia la
migliore per questi motivi. Sposto la mia sedia indietro e mi alzo.
Finnick non perde un colpo. Scuote la testa.
“No!
Annie, non farlo!” prega. “È terribile!” le
sue grida sono così melodrammatiche. È un attore migliore
di quanto avrei mai creduto.
Ghigno.
“Intendi… questo ballo?” chiedo innocentemente.
“Annie Cresta!” dice avvisandomi,
Per
scherzo inizio a girare e a calciare, replicando la danza popolare.
Finnick grugnisce, ma improvvisamente anche lui è di fianco a
me. Mi afferra la mano ed entrambi stiamo girando velocemente in cerchi
e alti calci come se fossimo in un palco. Posso sentire i versi
scandalizzati di Annora e le risatine sconvolte di Chiron ogni tanto,
ma la sala è un insieme di colori accesi e travolgenti. Colgo lo
sguardo di Finnick e sta ridendo più forte di quanto io lo abbia
mai visto fare e penso che sembri davvero felice per una volta.
Probabilmente sembro felice anche io, il che è assurdo contando
dove sono, ma cosa non è assurdo in tutto ciò? A pochi
giorni dalla mia morte inevitabile sto ballando un ballo nuziale con
Finnick Odair su un treno che si sta dirigendo verso la Capitale. Non
ci crederei se non lo stessi vivendo.
Ricevo
una fitta nel fianco e lentamente smetto di girare. Raddoppio la mia
risata, tenendo una mano sullo stomaco e trattenendo la voglia di
vomitare sopra il tappeto. Finnick cade proprio lì nel pavimento
e io lo seguo, posando la mia testa nelle ginocchia fino a quando
smette di roteare.
“Pensavo che tu odiassi quel ballo?” dico tra i respiri.
La
voce di Finnick è ricca di ironia mentre si avvicina a me.
“Lo odio. È sempre divertente, però! Specialmente
con una donna così bella.”
Non devo neanche alzare lo sguardo per sapere che ha fatto l’occhiolino.
“Sei un tale cascamorto,” mormoro disperata. Sto sorridendo, comunque.
“Ecco perché tutte le donne mi amano.”
“Pazzi,” dice Mags. Sembra stare sorridendo, però. “Entrambi pazzi.”
In quel momento, essere pazzi sembra una cosa bella.
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Finalmente
ho la possibilità di chiedere a Mags una cosa che mi chiedevo da
ieri, mentre siamo al Centro di Addestramento, aspettando di andare al
Centro Immagine.
Chiron
è nella sua stanza (come sempre, anche se si è
decisamente riscaldato un po’) e Annora è nell’altro
vagone cercando di assicurarsi di arrivare in tempo. Mags ed io siamo
sedute in un silenzio confortabile nella sala. Finnick è andato
via quasi subito dopo esserci entrato, ricevendo una chiamata che gli
ha fatto arricciare le labbra. Mi chiedo se è in qualche modo in
pericolo. Mentre se ne andava, ci ha detto ciao, ma sembrava
così desolato e spaventato che volevo quasi chiedergli cosa
andasse storto. Ho lanciato un’occhiata agli altri, ma parte
Mags, nessuno sembrava pensare alla sua salute. Fu in quel momento,
guardandoli guardare Finnick, che decisi che nessuno lo vede nello
stesso modo in cui lo vedo io. Se sia un bene o un male, non l’ho
ancora determinato. Per tutto quello che so, sto vedendo qualcosa che
non c’è.
Mags sta guardando la televisione nella stanza, ma ho la sensazione che non lo stia facendo davvero.
“Mags?” chiedo esitante. Si gira verso di me e mi offre un sorriso sdentato.
“Sì?” chiede.
Gioco
con il bottone della maglia color lavanda che ho indossato quello che
sembra un sacco di tempo fa. Mi ricordo della risposta poco accomodante
ad Annora che chiedeva la stessa domanda e non voglio che lei mi odi.
C’è qualcosa di Mags che mi fa volere che io le stia
simpatica.
“Perché
hai voluto fare da mentore a Chiron invece che a me?” infine
spingo la domanda fuori dalle mie labbra.
Lei si avvicina e picchietta la mia mano che è posata sulle mie ginocchia.
“Niente
di personale, bambina. Penso che tu sia carinissima.” Dice. Le
sue parole mi fanno sentire bene fino a quando ricordo che non ha
risposto alla mia domanda.
“Chiron non ha voluto Finnick?” continuo con cautela.
Mags
avvicina la testa di nuovo alla sedia e chiude gli occhi. Per un
istante penso che andrà a dormire. Poi sorride un poco.
“Uguali.” Sussurra infine.
Le mie sopracciglia si alzano confuse. “Uguali? Chi?”
Apre gli occhi e mi guarda, come se avessi improvvisamente smesso di parlare la sua lingua.
“Finnick e tu. Tu e Finnick.”
Se
non penso troppo a quello che ha appena detto, mi rende felice.
È pazzesco, ma penso che magari io e Finnick potremmo essere
amici. Penso che magari lo siamo quasi. Lo spero.
Continuo
a pensarci però, e divento sempre più confusa. Finnick ed
io siamo completamente opposti. Lui è forte, sicuro, piacevole e
capace e io sono debole, iperattiva, timida e incerta. E qualche volta
anche un po’ strana.
“Finnick ed io siamo uguali? In quali modi?” chiedo.
Lei posa una mano rugosa sopra il suo cuore. Apre di nuovo gli occhi e mi sento come se stesse scrutando dentro di me.
“In tutti i modi che contano.” Risponde finalmente.
Sarebbe
troppo semplice descrivere come una rimbambita, ma nonostante la sua
età e le sue difficoltà a spostarsi, sembra più
saggia di tutte le persone di cui io sono a conoscenza. Il che mi
confonde ancora di più.
“Mags, ci siamo incontrati solo ieri.” Le ricordo.
Lei continua a sorridere con quel sorriso.
“E
non sembra neanche.” Dice, come se fosse una riposta completa e
perfetta alla mia obiezione. Si alza tremante e si dirige verso il
corridoio che porta alla stanza di Chiron.
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La
mia pelle pizzica mente il team di preparatori lavora nel mio corpo e
non appena mi chiedono della mia famiglia, anche il mio cuore lo fa.
È
abbastanza facile accettare che morirò, ma è difficile
accettare che non vedrò mai più la mia famiglia. Mi
mancano già. Mi trovo a chiedermi sempre di più a cosa
succeda dopo la morte e cosa succeda nel momento esatto della morte.
Vorrei poterne parlare con Cora. La solitudine mi blocca e darei
qualsiasi cosa nel mondo intero per poter avere solo una conversazione
con mia sorella.
“Ho una sorella maggiore e un fratello minore. E un papà.” Rispondo.
La
donna che ha posto la domanda sorride gentilmente. La sua pelle
è rosa luminoso e le sue sopracciglia e ciglia sono color oro
metallico e argento. Penso che siano affascinanti nel loro mondo. Penso
che anche lei sia affascinante nel suo modo. Gli altri due fanno quasi
commenti derisori a lei e sembrano passarsi occhiate giudicanti
frequentemente, ma sono stati gentili abbastanza con me. Uno di loro mi
ha anche fatto i complimenti per i miei capelli.
Finnick
aveva ragione sul fatto che non fosse poi così male come
pensassi. Spogliarmi di fronte a loro mi ha fatto rabbrividire ed
arrossire, ma mi hanno semplicemente sorriso e detto che ero adorabile.
Mi ha fatto sentire meglio, fino a quando mi sono ricordata a cosa
fossi diretta. Non penso che nell’arena io voglio essere vista
come adorabile. Vorrei che ci fosse un modo per controllare il fatto di
arrossire.
“Splendido!
Ho anche io un fratello. È uno Stratega quest’anno, in
effetti!” risponde Elloise. I suoi compagni membri del team di
preparazione non mi hanno neanche offerto i loro nomi ed io ero troppo
intimidita da chiederli.
Le
sue parole mi rendono nervosa. Gli Strateghi mi fanno paura. Chi si
metterebbe, di così spontanea volontà, in una posizione
di essere in carica dell’uccisione di così tanti bambini?
Credo che non sia così tanto visto come un omicidio, qui, quindi
forse suo fratello non è poi così male. La cultura qui
è così diversa dalla cultura dei distretti. Non sanno di
fare una cosa sbagliata, perché per loro è giusta.
Sarebbe molto più bello se il mondo fosse bianco e nero.
Dopo
la prima ora, mi abituo a essere nuda davanti a loro, ed inizio a
sentirmi più a mio agio. Elloise ed io parliamo un poco, ma la
stanza è per lo più in silenzio. Vorrei che ci fosse
qualcosa con cui poter tenere la mia mente occupata, perché la
mia famiglia sta iniziando a mancarmi così tanto da voler
piangere e scoppiare a piangere di nuovo non è qualcosa che
voglio fare al di fuori della doccia.
Dopo
essere depilata e lucidata come desideravano loro, escono dalla
stanza. Elloise mi augura buona fortuna mentre esce, e penso che uno
degli altri mi abbia offerto un piccolo sorriso. Significa molto per
me, e lo ripongo dentro di me per ricordarmene.
La mia stilista è una donna, per la mia felicità.
Il
suo nome è Mauve, ma nonostante il suo nome significhi
‘color malva’, lei non è di quel colore. La sua
pelle è coperta da tatuaggi multicolori a forma di triangolo che
si uniscono tutti insieme. Ha un effetto abbastanza interessante.
È anche tranquilla; abbastanza tranquilla per me per riprendermi
in quei pochi minuti che siamo state nella stanza assieme.
Ticchetta
le sue unghie incrostate di diamanti nel tavolo mentre mangiamo il
pranzo. Non ho molto appetito. Sto iniziando ad essere di nuovo
nervosa, pensando alla carrozza.
“Qual è la parte del mare che preferisci?” chiede Mauve. Ha una voce timida, ma sembra molto di parola.
Ci
vuole un po’ prima che io risponda, e il mare è una delle
mie cose preferite. A lei sembra non importare il lasso di tempo in
silenzio. Anzi, sembra quasi sollevata. Penso che una conversazione
troppo rapida la stancherebbe. Mi chiedo che se la cavi nella Capitale,
dove le persone sembrano parlare tutto il tempo di cose senza senso.
“Le
onde.” Dico infine. “È bello che il mare non sia mai
fermo. Sembra quasi che abbia un obiettivo.”
Mauve
annuisce, ingoiando un altro cucchiaio pieno di zuppa. “Non ho
mai visto l’oceano, ma ho sempre voluto farlo. Magari un giorno
ci riuscirò.”
Se
vincessi, potrà farlo? Probabilmente. Penso che gli stilisti
vadano con i vincitori nel Tour della Vittoria. Se potessi vincere per
farle vedere il mare lo farei, ma non è possibile.
“Lo spero. È bellissimo.” Dico.
Un altro silenzio cade sopra di noi e finiamo il pranzo senza dire altro.
“Beh, ti piacerebbe vedere il tuo vestito?” mi chiede.
Annuisco.
Lo
rivela e non sono sorpresa alla fine. È impossibile scorgerne la
forma senza indossarlo, ma sono abbastanza positiva che sarò il
mare stesso.
“Vestiamoci, no?” chiede.
Ci
vuole un’ora per indossare il costume completamente. Il costume
stesso è fatto di un materiale di seta azzurro-argento che
luccica alla luce come fa l’acqua quando la incontra il sole. Ha
una spallina spessa che va sopra la mia spalla destra ed è
completamente senza spallina dall’altra parte. Mi copre il seno,
ma lascia scoperto il mio stomaco. Il pezzo di sotto è una gonna
accartocciata che si annoda sopra il mio osso iliaco destro e va
giù fino ai miei talloni scalzi. Tutta la mia pelle rimanente
è pitturata in modo da assomigliare alle onde dell’oceano.
Devo mordermi l’interno della mia lingua mentre pittura il mio
stomaco. Il pennello mi fa terribilmente il solletico.
Dopo
tutto, non è tremendo. Almeno è comodo, e almeno non sono
vestita come un pesce come i tributi dell’anno scorso.
Mauve
fa per ultimo il mio trucco. Impiega all’incirca quarantacinque
minuti. Mi fa specchiare quando ha finito, e io sembro così
inusuale. Il rossetto color blu oceano e le ciglia bianche mi
scioccano, ma una volta superate, apprezzo il leggero rosa applicato
espertamente sulle mie guance, l’ombretto azzurro che è un
pigmento che non avevo mai visto (sembra esattamente il cielo) e le
onde naturali e soffici che stanno facendo i miei capelli. Non ha fatto
niente ai miei capelli oltre a metterci uno spray sopra che li fa
incurvare più del solito. Sono così riconoscente per
questo da volerla abbracciare.
“Speravo
che tu dicessi che le onde fossero la parte che preferisci
nell’oceano.” Ammette Mauve. Tocca la cresta di
un’onda pitturata nel mio braccio. “Il tuo cognome mi ha
inspirato. Tutte le foto che ho visto dell’oceano, hanno onde
belle così, con la cresta bianca.”
Sorrido. “È stupendo, Mauve. Grazie.”
Lei sorride timidamente.
Mentre
camminiamo nel piano terra del Centro Immagine, mi sento meno un mostro
nel mio costume e più protetta. È bello sapere che quando
sarò presentata di fronte a tutte queste persone, non
sarò me stessa. Sarà qualcosa molto più forte di
me stessa.
Le carrozze sono allineate di fronte alle porte giganti. Molti dei tributi sono già nelle carrozze con i loro compagni di distretto. Vedo Chiron nella carrozza del Distretto 4, mentre parla affabilmente con i suoi stilisti. Mi rende felice il fatto che abbia trovato qualcuno con cui parlare tranquillamente.
Mauve
ed io camminiamo verso la carrozza e mi aiuta a salirci sopra,
assicurandosi che io non salga sopra la mia gonna. Anche Chiron
è l’oceano, con onde pitturate sopra la sua pancia
scoperta e sopra le sue braccia, con pantaloni lunghi color
azzurro-argento. Sembra molto più di buon umore.
“Sorridete
e salutate! Non dimenticate di guardare il pubblico, non fissate solo
davanti!” ci ricorda la stilista di Chiron. Annuisco.
Pochi
istanti dopo la Cerimonia di Apertura comincia. I nostri stilisti
scompaiono quando la carrozza del Distretto 1 si dirige nel Circolo
della Città. Il 2 segue e poi il 3, e perdo quasi
l’equilibrio quando i cavalli del Distretto 4 cominciano a
trottare abbastanza bruscamente. Chiron mi tiene ferma e cerco di
ringraziarlo, ma le urla dei cittadini della Capitale sono così
forti che so che non mi potrà mai sentire.
Sorridiamo
e salutiamo per quelle che sembrano ore ed ore. Infine, dopo
l’ultimo giro nel Circolo della Città, le carrozze si
fermano di fronte alla mansione del Presidente Snow. Si rivolge a noi e
ci ringrazia per il nostro coraggio.
Voglio
dire qualcosa sul fatto che non è una scelta e su come la
maggior parte di noi sono stati costretti a fare questo contro le
nostre volontà, ma è il genere di cose che nessuno
direbbe mai ad alta voce.
L’ultimo
giro ci porta al Centro di Addestramento. Sto scendendo attentamente
dalla carrozza, ascoltando Mauve e la stilista di Chiron che ci dicono
come eravamo belli, quando qualcuno mi sbatte contro fortemente,
facendomi cadere dal punto della carrozza.
Mi
sbuccio solo la mano quando cado, ma mi sento malissimo. Questa
è la seconda volta che Panem mi ha visto cadere. Sono sicura che
sarò uno dei primi obiettivi nell’arena, dato che mi sono
mostrata come una tale uccisione facile.
Chiron
e Mauve mi aiutano ad alzarmi e vedo Finnick che si fa strada
attraverso la folla, assistendo Mags. I suoi occhi sono incollati ai
miei e so che mi ha vista cadere. Roteo gli occhi verso di lui,
cercando di scrollarmi di dosso l’intera faccenda, ma ho paura.
Lui
riporta Mags (è difficile per lei camminare tra tante persone) e
poi gira immediatamente i tacchi e va verso il mentore del Distretto 2.
Lo
guardo litigare con lui in confusione per un minuto buono prima di
realizzare che uno dei tributi del Distretto 2 dev’essere quello
che mi ha colpito. Ho pensato prima che fosse un incidente, ma la sua
reazione mi fa capire che forse non era.
Penso che mi faccia sentire ancor peggio.
Voglio
chiedere a Mags perché qualcuno mi verrebbe contro, ma mi fermo
prima di farlo. Realizzo quanto innocente e patetica quella domanda
deve essere. È quasi come chiedere perché le persone sono
cattive. Sarà difficile abituarmi all’arena. Sarà
difficile abituarmi all’accettare che le persone vogliano
uccidermi, invece di assumere il meglio di loro.
Finnick
spinge un dito contro il petto del mentore del Distretto 2, poi cammina
via con padronanza di sé, con gli occhi duri. Mi ricordo quanto
possa far paura Finnick Odair.
Quando
ci raggiunge alle carrozze, prende di nuovo Mags e la aiuta gentilmente
a camminare tra la folla ancora una volta. Seguo Chiron e la sua
stilista e Mauve, togliendo con attenzione la polvere nel mio palmo.
Siamo
inseriti nell’ascensore con il Distretto 7. Sono felice di aver
dovuto fare solo un piccolo viaggio con loro, perché il tributo
maschio stava lanciando occhiate molto ostili a Chiron, per qualche
ragione.
Non è fino a cena che Finnick dice finalmente qualcosa. Annora e Mauve stanno parlando di un nuovo programma della Capitale mentre Mags, Chiron e la sua stilista discutono sui costumi degli altri tributi dalla Cerimonia di Apertura. Finnick si gira verso di me, i suoi occhi ancora non completamente a posto. Ha anche lui dei tagli, giù nel collo. Li fisso stupidamente per qualche istante prima di realizzare che non possono essere altro che graffi di unghie. Sono sicura che il suo team di preparazione li rimuoverà immediatamente domani, ma non posso evitare di sentirmi peculiare quando li vedo. La preoccupazione per la sua salute è il sentimento più stupido che ho. La seconda sensazione è qualcosa di scioccante. Oh, sì, questo è Finnick Odair e qui c’è la prova delle conquiste che fa nella Capitale, di cui io ovviamente mi sono scordata. O di cui a me non interessa.
“Il Distretto 2 è pieno di serpenti.” Dice.
Mi forzo di scrollare le spalle. “Non importa tanto.”
Mi tengo il palmo nelle ginocchia, comunque.
Devo solo guardare in su per vedere che anche lui l’ha notato, ma non dirà nulla.
Penso decisamente che io e Finnick potremmo essere un tipo di amici, nel modo limitato che abbiamo a disposizione.
“Tu stai bene?” non posso trattenermi.
Mi
sento di non stare a chiederlo solo per graffi. Ma non sicura per
cos’altro potrei chiedere. Ho questa sensazione che so cosa stia
succedendo, ma allo stesso tempo non lo so. Mi disturba.
“Sono Finnick Odair. Sto più che bene.” Dice con il suo ghigno sicuro.
“Certo,” rido.
Chiacchiero
con Mags per il resto della cena. Mi dice tutto su com’era il
Distretto 4 quando stava crescendo lei ed è affascinante. Aveva
cinque anni quando sono iniziati i Giochi, quindi si ricorda di come
hanno reagito le persone le prime volte. Diventa molto triste quando lo
racconta.
Mags
finisce di mangiare per prima e poi chiede a Chiron, Annora e agli
stilisti di venire nella sala. So che vuole lasciare me e Finnick da
soli e lo posso solo accettare perché crede davvero a cosa mi ha
detto questa mattina. Credo che ci voglia solo permettere di fare
amicizia. Sono grata, perché avere un amico con me ora sarebbe
un lusso di cui ho un disperato bisogno.
Un
amico era quello per cui speravo oggi quando mi mancava Cora
così terribilmente. Un amico è quello di cui ho bisogno
di più, qualcuno di cui fidarmi e qualcuno che dia delle
opinioni di cui mi fido. Penso che Finnick stia in entrambe le
qualificazioni, nel breve tempo in cui l’ho conosciuto.
“Finnick, cosa pensi che succeda quando qualcuno muore?” mi forzo a parlare.
Mi prendo un momento per apprezzare che questa è la seconda volta che ho fatto sembrare Finnick scioccato.
Si riprende velocemente.
“Hai
la morte nella mente oggi, Cresta?” mi chiede. Sta sorridendo, ma
è triste questa volta. È tragicamente bello. Mi fa male
al cuore.
Traccio le orme delle onde sul tavolo. Mi mancano un po’ i disegni che erano sulla mia pelle.
“Sono
stata in quella sorta di compagnia,” mormoro, pensando al modo in
cui il tributo del Distretto 7 ha guardato con odio Chiron e il modo in
cui il tributo del Distretto 2 mi è venuto addosso, solo con
l’obiettivo di farmi stare male.
Finnick
si gira sulla sedia, girandosi per guardarmi meglio. I suoi occhi
guardano di nuovo il mio palmo, ma non lo tira di nuovo fuori.
“Cosa pensi tu che accada?” mi chiede, con vera curiosità nella sua voce.
I
miei occhi girano per la stanza mentre pondero la domanda. Il suo
sguardo rimane fisso su di me mentre lo faccio, ed è duro non
fidarsi di qualcuno che ti può guardare negli occhi così
onestamente.
“Non
sono sicura. Mio fratello pensa che le persone tormentino gli scogli
come fantasmi.” Sorrido un poco, pensando ad Arnav e alla sua
Signorina del Mare. “Spero che noi ci fermiamo solamente, ma la
nostra energia forse va in giro in qualche modo.”
Finnick sposta la testa su un lato, le sue sopracciglia spinte verso il basso.
“Perché speri che noi ci fermeremo solamente?”
I
suoi occhi si inchiodano ai miei come se potesse estrapolarmi la
risposta direttamente dalla mia stessa testa. Lo guardo a mia volta, e
così tanto contatto visivo mi fa sentire strana. Per la seconda
volta mi sento come se mi stesse facendo i raggi x. Non è come
quando Mags mi fissava come se vedesse cosa stessi pensando. Quello era
più come se lei stesse capendo cose di me che io non potevo
ancora farlo. Con Finnick, mi sembrava come se lui potesse vedere tutto
com’era e parlarmi di ciò, senza però aprire la
bocca. Direi che mi sono sentita capita in un certo modo.
Rompo
lo sguardo infine, guardando le mie cosce. “Penso che quelli che
soffrono in vita dovrebbero sapere che c’è una fine da
qualche parte. Che anche se hanno avuto così tanto dolore,
possono guardare avanti ad una fine di tutto. Come un sonno lungo,
perfetto, dove non sei mai tormentato da incubi o devi mai svegliarti.
E poi eventualmente diventi fiori.”
Lo guardo di nuovo, e il sorriso dolce è tornato. Penso che sia il migliore.
“Penso
che questa sia una delle cose più belle che io abbia mai sentito
sulla morte.” La sua voce è onesta e le mie guance si
arrossano. Spero che non se ne accorga, ma vedendo il modo in cui il
suo occhio brilla, mi fa capire che l’ha fatto. Continua.
“L’ho sempre sperato anche io. Cioè, non posso
pensare ad un mondo dove inferno e paradiso possano esistere,
perché come si potrebbe giudicare chi è buono e chi
è cattivo? Che criterio funzionerebbe realisticamente? Quasi
tutti sono un mix di entrambi.”
Lui
smette di parlare e ho la sensazione che entrambi stiamo immaginando il
suo tridente che infilza i corpi di altri tributi nei suoi Giochi.
Combatto con la voglia di posare una mia mano confortante sopra la sua.
“Nessuno
merita di essere bruciato per l’eternità comunque.”
Dico, una volta che ha alzato lo sguardo su di me.
“Neanche Snow?” chiede.
Mi fermo brevemente.
“Neanche Snow.” Affermo
Si
avvicina e lentamente scosta i miei capelli dietro le mie spalle e il
mio cuore comincia a battere con insistenza nel mio petto e so che la
mia faccia è di nuovo rossa. È ridicolo, perché
lui è Finnick Odair e lui è uno che tocca tutti. Ma ora
che ci penso, non mi hai mai toccato. Qualcosa di questo gesto fa
nascere una sensazione calda dentro di me devo trattenermi tanto per
non ridere dal nervoso.
“Mi
piace il modo in cui la tua mente funziona, Annie. È
speciale.” Dice. Il Finnick Odair serio è qualcosa di
diverso,
“Come la tua,” mi scappa, pensando alle parole di Mags questa mattina.
Lui fa un ghigno. “Come la mia. Ma più bella.”
“È
quello che ha detto Mags quando ha detto che siamo uguali.” Lo
dico invece che chiederlo, perché realizzo che dev’essere
vero. Assumo che Mags abbia detto a Finnick la stessa cosa, e ho
ragione.
“Sì, lo penso anche io.” Dice.
Una
pausa. I riepiloghi della Cerimonia di Apertura dovrebbero iniziare tra
poco. Sto per suggerire di spostarci nella sala quando lui parla di
nuovo.
“Penso di poter rispondere alla tua domanda, ora.”
Annuisco e poi schiarisco la mia gola. “Okay.”
“Quando
qualcuno in quell’arena muore, sono finalmente in pace. E ti
portano un passo più vicina a tornare a casa.”
Si alza e mi aiuta ad alzarmi. Andiamo fuori per guardare il riepilogo della Cerimonia di Apertura.
Non penso che lui lo sappia, ma la sua risposta era proprio quello di cui avevo bisogno per sopportare tutto questo.
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• angolo della traduttrice:
Ciao a tutti! Ci ho messo un bel po’ di tempo, ma ero occupata
con la traduzione del capitolo dell’altra fanfiction che traduco
(per saperne di più, vedi fine pagina). Abbiamo visto la
Cerimonia di Apertura e come il rapporto tra Finnick ed Annie si
evolve. Qual è il vostro personaggio preferito? Fatemi sapere le
vostre opinioni! Come sempre, lasciate una recensione – se mi
accorgo che recensite in tante persone accorcio i tempi di traduzione!
Vi lascio il mio account twitter (@runawaysylvie) per informazioni o
per fare semplicemente una chiacchierata.
• Nel prossimo capitolo:
Annie realizza bruscamente tutte le difficoltà che dovrà
affrontare e si impaurisce, Finnick svogle un ruolo chiave in questa
scena. Iniziano gli allenamenti e Annie si trova a faccia a faccia con
i Favoriti e non sarà una passeggiata.
• Altre fanfiction in traduzione: I’ll Take it Shaken not Stirred – Harry Potter, si svolge nell’era dei Malandrini.