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Autore: LadyUnicornGirl95    18/11/2016    1 recensioni
Serenella è una ragazza con una vita tranquilla. Lavora in una biblioteca a Carmagnola ma solo a livello di volontariato. Con gli uomini non ha mai avuto un ottimo rapporto a dirla tutta, gli uomini li prenderebbe tutti a ceffoni. Un giorno però, durante una sua tipica giornata di lavoro in biblioteca, incontra Khaled un uomo che ha già buttato via gran parte della sua vita e adesso si ritrova ad avere quarantaquattro anni senza moglie e senza famiglia.
Serenella e Khaled si innamorano. Ma essendo che appartengono a due età molto differenti: Serenella è appena una ragazzina di ventanni e Khaled un uomo di quarantaquattro anni, potranno comunque stare insieme?
Eppure, non sanno che la scelta di stare insieme li porterà incontro a tante gioie,dolori ma sopratutto a tanti guai in primis, perché il padre di lei non accetta che la figlia stia con un uomo di quarantaquattro anni pure marocchino.
I genitori di lei sono disposti a tutto pur di separare i due innamorati. Riusciranno in ogni modo Serenella e Khaled a non separarsi? A non cadere nella trappola dei genitori di lei che li conducono verso una rottura? Lo saprete leggendo.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dieci

Attentati, amore, cibo e carabinieri...
 

Questa mattina, mia madre mi ha svegliata alle dieci del mattino. Quando mi sono alzata dal letto sono andata in cucina e lei ha acceso la televisione. Mi ha messo il telegiornale e mi ha detto di ascoltare con attenzione. Ieri notte ci sono stati degli attentati terroristici a Nizza, un camion guidato ad alta velocità si è battuto su della folla di persone che stavano festeggiando guardando i fuochi d'artificio e ha investito tante persone tra cui anche numerosi bambini, ragazzi, uomini e donne. Disperatamente cerco di cambiare programma per sentir parlare di altro, ma sfortunatamente becco un programma dove dicono che siamo in guerra e che la terza guerra mondiale è appena incominciata.

« Vedi cosa fanno quelli come il tuo fidanzato? » mi dice poi mia madre.

« Khaled non è un terrorista! » rispondo io.

« Cosa ne sai tu? Magari ha commesso qualche atto terroristico in passato e tu non sai niente » mi dice lei.

« Perché tu sai sempre tutto vero? » domando io.

« Perché poi tu figlia mia sei andata a prenderti proprio un marocchino di trentaquattro anni? A sto punto anche Hamza mi andava bene almeno aveva ventiquattro anni invece tu sei andata a prenderti questo qui... che poi chi è e cosa fa? » mi domanda lei.

Basta! Quando fa così non la sopporto veramente più. Devo assolutamente inventarmi una stupidata per farla tacere. Dovrei trovare il modo di farle credere che Khaled ha una buona occupazione di lavoro, ma non è facile considerando che lui è marocchino con probabilmente quarantanni compiuti.

« Khaled è laureato in giurisprudenza, lavora in tribunale! » rispondo del tutto seccata.

« Non dire cavolate! Che lavoro fa? Io voglio che il fidanzato di mia figlia sia un uomo pulito con un lavoro e che sia messo bene con l'economia. Non voglio che mia figlia si sistemi con un emarginato che magari spaccia droga ogni notte » commenta mia madre.

« E perché guarda a caso, proprio il mio fidanzato dovrebbe drogarsi? » chiedo io, sarcastica.

« Perché la maggior parte dei marocchini sono spacciatori. Apri gli occhi figlia mia, che ti conviene! » mi dice lei.

« Però, con Hamza non facevi tutte queste storie... anzi, non volevi nemmeno lui poi quando si è presentato lo hai preso come un Dio sceso in terra! » esclamo io arrabbiata.

« Hamza almeno si faceva il culo, lavorava al mercato e almeno sapevo che aveva un'occupazione, la cosa mi faceva stare tranquilla... con questo Khaled non sto tranquilla per niente. Da quello che mi dici: trentaquattrenne senza moglie, senza figli, senza lavoro cosa dovrei pensare di lui? » mi domanda lei.

« Magari è solamente svogliato » dico io.

« Cosa fa per guadagnarsi da mangiare? Come fa ad avere una casa se non lavora, come lo paga l'affitto? Qualcosa dovrà pur farlo se no sarebbe per strada da un po' di tempo, a morire di fame » continua mia madre.

« Cercherò di scoprirlo » cercando di finire questo discorso noioso.

« Ma perchè? » dice mia madre con un tono deluso.

Meno male che tra poco se ne torna al lavoro e io posso andare da Khaled. Oggi ho veramente bisogno di vederlo perché ho bisogno di conforto da parte sua. Non voglio che questo mondo riesca in qualche modo a renderci nemici. Non voglio che scoppi una terza guerra mondiale di noi contro quelli come lui.

Non capisco proprio che male può fare uno come lui che passa le giornate tranquillamente in casa sua a riposarsi, che ogni volta che lo vedo mi cucina e mi fa dormire tenendomi abbracciata a lui e lui abbraccia anche me a volte scusatemi, ma io davvero non capisco come uno così possa essere considerato un individuo malvagio e pericoloso.

Un uomo del genere per me è una fortuna scesa in terra. Io ne ho passate di cotte e di crude con altri uomini, credo che finalmente un po' di fortuna e felicità me le possa anche meritare. Lui non è un individuo pericoloso anzi, lo vedo chiaramente che è una persona molto buona che non farebbe del male nemmeno a una mosca.

Assomiglia anche a Voldemort ma non è capace ad essere cattivo come lui essere cattivo non è nel suo habitat. Voi davvero pensereste che se fosse cattivo non me ne sarei già andata via da lui? Io quando una persona comincia a non avere delle buone intenzioni me ne accorgo subito e spesso, me ne vado al primo piccolo segnale.

Mia madre è finalmente uscita di casa per andare al lavoro. Io mi devo preparare per andare da Khaled. Peccato che nel momento in cui mi trucco, penso anche al mio amore che ho per i francesi e pensando all'attentato che c'è stato a Nizza, mi scendono delle lacrime. Lo capisco che mi sono innamorata di un uomo che è considerato nemico per l'occidente, ma cosa ci posso fare... che colpa ho io in tutto questo pasticcio? Io mi sono solo innamorata, non ho commesso alcun crimine e niente di sbagliato. Mi domando se in tutta la mia vita riuscirò mai ad avere una relazione tranquilla e serena, visto le cose che succedono direi proprio che posso scordarmelo.

Cosa devo fare? Ricordo ancora quando ho tentato il suicidio alla biblioteca. Volevo farla finita bevendo l'alcool che una mia collega mi aveva dato per pulire gli scaffali dei libri. Quel giorno non ne potevo davvero più di niente e in questo momento, ammetto che mi sento come in quel momento. Meno male che non l'ho fatto perché se fossi morta quel giorno, adesso non avrei mai conosciuto Khaled però se lo avessi fatto, adesso non starei soffrendo perché ho Khaled ma il mondo ci vuole vedere nemici a tutti i costi.

Dopo quella volta, non ho più avuto voglia di suicidarmi. Non so come le cose sembrano essere tornate alla tranquillità, ma adesso sono abbastanza triste. Tanto che finisco per farmi tutto il viaggio in treno piangendo. Appena arrivo a casa di Khaled mi sono data un po' una calmata. Lui però ride.

« Ciao. Cosa ti è successo al viso? Sei tutta sporca di nero... » mi dice lui.

Cavolo! Mi sono dimenticata che ho messo il mascara e che piangendo prima devo averlo sparso per tutto il viso a causa delle lacrime.

« È la nuova moda delle ragazze di Torino » dico io, con ben poca voglia di scherzare.

« Mah figurati! » risponde lui ridendo.

Lo abbraccio. Ho tanto bisogno di sentirlo vicino a me in questo momento; vorrei non staccarmi più da qui. Qualche minuto dopo, cominciamo a baciarci sulla bocca. Questi baci mi accorgo che sono diversi da i soliti che ci diamo perché in questo momento io ho veramente bisogno di essere confortata e penso che lui sia il modo migliore che conosco.

« Mi prometti che non diventeremo mai nemici? » dico io, singhiozzando.

« Chi è che ci vuole nemici? » mi chiede lui.

« No niente, tranquillo! » rispondo io.

A quanto pare, lui non sà ancora niente di come è la situazione nella vita fuori casa. Come glielo posso spiegare che abbiamo un mondo che non ci accetta insieme? Che noi per tutto il mondo dobbiamo per forza essere nemici? Io sono molto agitata e non riesco a darmi una calmata in questo momento. Anche mia madre però poteva evitare di farmi vedere il telegiornale e quei programmi contro quelli come Khaled. Lo so che lo ha fatto per avvisarmi ma credo che stiamo veramente esagerando adesso. Non ho cinque anni e penso che adesso ho l'età per cavarmela da sola.

Subito dopo i baci ci ritroviamo ancora una volta nudi e sdraiati sul famoso materassino messo per terra. Lui come sempre mi ha messo il suo pene munito di profilattico dentro. Io sono talmente presa a godere in quel momento, che nemmeno conto gli orgasmi che faccio durante l'atto sessuale. Questo uomo ha davvero i super poteri e riesce subito a farmi stare bene quando mi sento molto giù di morale. Nessuno prima di lui ci riusciva nemmeno Hamza. A dirla tutta, Hamza è sempre stato un modo per far passare brevemente le mie noiosissime giornate visto che in questo periodo non ho niente da fare.

Ho capito veramente che l'amore lo sento solo quando sono con Khaled con lui la giornata più brutta diventa miracolosamente quella più felice ed indimenticabile. Devo assolutamente non farmelo scappare questo uomo dai super poteri. Magari non mi dice niente e domani mi viene a dire che lui in verità è Batman, ma non aveva le parole giuste per dirmelo.

Quando smettiamo di fare l'amore, lui come al solito si mette a fare il tè. Mi ha già avvisata che a pranzo mangieremo poi la pasta. La pasta a me va sempre bene visto che mangerei sempre e solo quella. La pasta è un altro dei miei cibi preferiti oltre la pizza e i panini del Mc Donald's.

Il tè come sempre è un capolavoro se fatto da lui. Ora mai mi sono veramente innamorata di questo tè. Per me è diventata una specie di droga più o meno come i croccantini lo sono per il mio gatto. Mi alzo addirittura la notte perché vorrei bere quel tè lì, ma poi ricordo che a casa mia ho solo il tè in bustina che si trova al supermercato. Dopo il tè, ci rimettiamo subito a fare l'amore. Vorrei passare tutte le mie giornate in questo modo. Questo mese di luglio per me ha fatto miracoli con l'amore e mi sento come un'anima che è appena ritornata dal paradiso in questo pianeta.

La giornata è stata trascorsa nei più piacevoli dei modi. Ho deciso di fermarmi a dormire con lui questa notte perché con lui sto troppo bene. Cavolo! Però devo avvisare mia madre che resto qui a Carmagnola questa notte. Non sarà per niente facile perché non me lo concederà mai. La conosco troppo bene e questa è una delle cose che non mi permeterebbe nemmeno se fossimo in paradiso. Prendo il cellulare in mano e realizzo che sono le ventidue di notte e che ho ventotto chiamate perse senza risposta da parte di mia madre, mia zia e mio padre e anche sei messaggi. Ero talmente presa da Khaled che mi sono dimenticata di tutti loro. Fantastico! Immagino dunque, che sono nella merda. Leggo un messaggio di mia zia.

 

Serenella dove sei? Chiama tuo padre che sta andando dai carabinieri.

 

Si mette male! Adesso quelli avranno detto di tutto a lui riguardo a Khaled, io sapevo già alcune cose che gli sono successe nella vita, ma non era colpa sua o almeno, non nelle situazioni che mi ha raccontato lui. Non poteva fare niente in quei momenti.

Chiedo a Khaled se posso andare in bagno e una volta dentro chiamo immediatamente mia madre, parlando a bassa voce. Lo so che sono una ragazza morta in questo momento, ma cavolo: ci sono certe ragazze che già a quattordici anni hanno già dormito almeno una volta nella vita con il proprio ragazzo durante la notte e inoltre, queste ragazze stanno anche fino alle quattro del mattino fuori casa il sabato sera. Possibile che l'unica sfigata di ventanni che non ha ancora dormito con un uomo in tutta la sua vita e che la sera deve essere a casa per le venti di sera, sono io? Questo non mi sta bene! Non è giusto che io non abbia ancora i diritti di tutte le altre ragazze e che diamine! Sono poi i miei genitori quelli che si lamentano perché sono troppo ribelle. Credo di non avere però tutti i torti ad esserlo.

« Pronto? » dico con una voce preoccupata.

« Dove cavolo sei figlia mia? » mi domanda mia madre.

« A casa di Khaled, resto qui fino a domani mattina » rispondo.

« Cosa sai di lui? Perché vuoi restare da lui? » continua mia madre.

« Di lui sò che mi fa stare bene, che mi ama e che è il mio migliore amico. Questa notte quindi resto qui! » dico io.

« Il tuo migliore amico da due settimane? Lo sai che per dormire a casa di una persona dovresti aspettare almeno un anno e avere un lavoro? Non sei ancora pronta per queste cose. Vieni a casa che tuo padre sta facendo una chiacchierata con i carabinieri riguardo al tuo fidanzato e non peggiorare la situazione! » dice mia madre.

« No, io resto qui! » rispondo, staccando il telefono.

Khaled è andato a prendere le sigarette alla macchinetta della tabaccheria vicino a casa sua, lo so perché ha lasciato un biglietto sul tavolo. Io cerco di stare calma e non perdere il controllo; i miei genitori lo fanno solo per mettermi paura e i carabinieri sono solo una minaccia, ma in realtà non li chiamano. Hanno già usato tante volte questa minaccia e io non ci credo nemmeno più. Mi squilla di nuovo il cellulare. Questa volta è mio fratello Luca.

« Che vuoi? » rispondo, bruscamente.

« Serenella ti conviene venire verso la stazione di Carmagnola, io sono in treno e sto venendo a prenderti. Ti conviene perché papà sta facendo partire dei carabinieri intenzionati ad arrestare Khaled accusandolo di rapimento e molestie sessuali su una ragazza di ventanni » mi spiega mio fratello.

« Che lo prendano allora! Tanto troverò il modo di farmi rinchiudere con lui visto che è questo che vuole mio padre... una figlia in carcere! » rispondo io.

« Stai facendo una pu... ».

Non faccio in tempo a far finire la risposta a mio fratello perché ho staccato la chiamata. Comincio a pensare che però sto esagerando un pochino. No! Non sono io ad esagerare ma i miei genitori che non mi permettono di vivere quella che è la mia vita. Insomma, non posso permettere però che Khaled finisca in carcere per colpa mia, di cose che non ha nemmeno fatto. Non mi ha molestata perché il nostro amore è un amore pulito, non è un amore sporco e violento come pensa mio padre, Khaled mi vuole solamente tanto bene. Forse, mi conviene lasciar perdere la pagliacciata del dormire con lui questa notte e andare subito alla stazione. Ma a quest'ora ci saranno ancora dei treni che vanno a Torino? Per una volta, ammetto che l'ho fatta davvero grossa.

Mi preparo velocemente per raggiungere la stazione prima che Khaled rimetta piede in casa sua, ma appena apro la porta mi accorgo che Khaled è appena arrivato a casa sua.

« Cosa fai... non dovevi dormire qui? » mi domanda lui, sorpreso.

« Non posso! I miei genitori mi vogliono a casa » dico io.

« Ci saranno altre occasioni » mi dice lui

Certo. Sempre se non ti mettono dietro le sbarre tra dieci minuti. Penso io tra me e me.

« Non ti dispiace se non resto? » chiedo io.

« Un po' si, ma non importa. Dai, ti riporto a Torino in macchina... » mi dice lui, dandomi un bacio sulle labbra.

Ma non finisce qui! Appena usciamo dal cancello che tiene recintata la casa di Khaled troviamo due macchine dei carabinieri. Io capisco immediatamente che è per noi due anzi, forse solo per Khaled. Due uomini in divisa scendono e si rivolgono a noi.

« Dobbiamo portarvi in questura. Tutti e due! » dice uno.

Diamine! Adesso ci faranno l'interrogatorio ad entrambi. Siamo messi veramente male. Adesso due persone che si amano non possono nemmeno farsi i cavoli propri perché ci sono i genitori guastafeste a rovinare tutto. Non mi aspettavo che mio padre sarebbe arrivato a questo: a far denunciare Khaled per cose che non mi ha mai fatto tipo le molestie sessuali. Tanto io ai carabinieri dirò che sono tutte fantasie di mio padre che ama solo i piemontesi e che minaccia di morte qualsiasi tipo di persona che non sia piemontese. Dopo tutto chi la fa l'aspetti! Credo che questa volta mio padre ha fatto male i suoi calcoli.

Una volta in questura il primo ad essere interrogato è Khaled. Dopo dei lunghi minuti interminabili forse anche un paio d'ore tocca a me ed entro con mio padre in lacrime

« Signorina Baldini Serenella nata a Torino il 24 novembre del 1995, come mai questa notte era con Khaled, uomo marocchino di Casablanca, quarantaquatrenne, nato il 22 luglio 1972 con precedenti penali? » mi domanda il carabiniere con aria seriosa.

« Khaled non mi ha fatto niente di male. Io e lui ci amiamo. Sono andata io da lui oggi pomeriggio, per passare un pomeriggio tranquillo con lui in santa pace e per fare l'amore... » rispondo io, sul punto di mettermi a piangere.

« Non mi pare la stessa cosa. Suo padre ci ha raccontato che quell'uomo ha praticato più volte molestie sessuali a voi » risponde il carabiniere.

« Tutte balle! Mio padre disprezza qualsiasi persona che non è originario del piemonte... per lui esistono solo i piemontesi, tutto il resto fa schifo! » spiego io.

Mio padre mi guarda irritato.

« Questo cosa centra? » chiede il carabiniere.

« Centra... mio padre giudica senza conoscere le persone. Non ha coraggio di dire le cose in faccia alla gente e allora, usa minacce. Comunque lo sa signor carabiniere che ha davvero una faccia da demente? » concludo io.

« Come ti permetti sciocca ragazzina! Chi credete di essere? » mi dice il carabiniere incavolato.

« Joker » rispondo convinta.

Mio padre mi da una gomitata alla spalla destra.

« Figliola, mostra rispetto ai carabinieri! » mi dice lui, sconvolto.

« Questo mai! » dico io.

« Eh va bene! Questa volta tu e il tuo amichetto l'avete passata liscia. La prossima volta, saranno cavoli per tutti e due! » conclude il carabiniere.

Una volta usciti dalla questura io e Khaled riusciamo solamente a dirci ciao. Non abbiamo altre parole da dirci. Credo che questo momento sarà l'ultimo che passeremo insieme. Io per tutto il viaggio in macchina con mio padre non dico una parola nonostante mio padre continua a parlarmi, io non ascolto niente di quello che mi dice.

Ho capito che Khaled non lo rivedrò mai più in vita mia perché adesso lui sarà arrabbiato con me e non mi perdonerà mai. Non vorrà più sapere niente di me. Domani cercherà già un'altra donna e io per lui non sarò più niente. Cancellerà tutti i ricordi che ha di me. Dopo tutto, abbiamo incominciato da sconosciuti e da sconosciuti finirà questo nostro amore.

Io ho solo voglia di arrivare a casa e di mettermi a dormire. Per sempre.  

 

 

 

 

   
 
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