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Autore: TheStrangeCaseOfCass    19/11/2016    4 recensioni
Dal capitolo 3: "Scosse la testa, contrariata. Diamine, era lì per divertirsi o no? Via questi cavolo di pensieri, occupavano già troppe delle sue giornate. Doveva lasciarsi andare quella sera, divertirsi come non faceva da troppo tempo, o forse come non aveva mai fatto."
Dal capitolo 5: "Lzzy annuì, felice di non dover tagliare fuori dalla sua vita quella magica ragazza che vi era entrata così all'improvviso. Era sempre stata una persona molto espansiva, aperta alle nuove esperienze, in diciotto anni aveva stretto amicizia con centinaia di persone in tutto il mondo e sentiva in qualche modo una speciale affinità con la strega."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 18

 
- Stella, non ti sembra un po’ troppo, come dire… -
- Stella, sis, siete… wow, sei super sexy sorellina. Con quello addosso ti noteranno tutti, stanne certa! -
Icy rivolse un’occhiata disperata a Lzzy e tornò a guardarsi allo specchio con aria critica. Il tubino aderente color argento era bellissimo, per carità, i sandali in tinta erano stupendi e gli orecchini scintillanti si abbinavano alla sua collana, ma…
- Io non voglio che mi notino tutti, voglio che mi ignorino tutti. E questo vestito non aiuta. -
Stella guardò Lzzy con uno sguardo supplice, ma la cantante si strinse nelle spalle: se Icy non voleva mettere quel vestito non potevano certo obbligarla.
- Ok, proviamo questo. - sospirò la fata della luce sconsolata.
Ad uno schioccare di dita, il tubino fu sostituito da un monospalla blu scuro lungo fino a metà coscia, morbido, con un velo di tulle con ricamati dei fiocchi di neve che avvolgeva i fianchi ed il braccio sinistro di Icy. I sandali cambiarono semplicemente colore, come anche il nastrino che legava il diamante della strega alla sua gola, mentre l’ombretto prima argentato diventava blu notte con qualche sfumatura argentata all’esterno.
- Con questo non mi ignoreranno, ma almeno i ragazzi non staranno a fissare quello che non devono fissare. - commentò Icy.
Lzzy rise e Stella incrociò le braccia sorridendo.
- Suppongo che questa sia la massima approvazione che posso ricevere da te, giusto? -
- Esattamente, sai che fosse per me resterei in camera a leggere tutta la sera. - rispose Icy facendo svolazzare la gonna.
Lzzy le si avvicinò e la strinse in un abbraccio, facendole quasi perdere l’equilibrio.
- Trovi così interessante quel fantasy? - chiese alla strega.
- “La biblioteca invisibile”? L’ho finito ieri a dire il vero, dovrei iniziare il libro di mitologia. - Rise - Se penso che voi terrestri veneravate le creature magiche di un tempo come divinità… -
- Di che stai parlando scusa? -
- Andiamo Mae, gli dèi egizi, greci, persiani, erano maghi, streghe, fate, stregoni e neutri come noi. Zeus, Giove o come vuoi chiamarlo, era semplicemente un mago della tempesta che amava correre dietro alle ragazze in barba alla moglie. -
- E come spieghi che le sue scappatelle coprono un arco di centinaia di anni? -
- Le creature magiche vivono molto più a lungo degli umani se raggiungono un certo livello. Più si avanza più si vive a lungo, motivo per cui la vita di alcuni è una continua corsa verso l’eternità. -
Lzzy deglutì, turbata.
- Quindi… Arejay… e tutti gli altri… li vedrò… -
Era un pensiero terrificante, sopravvivere a tutti quelli che amava.
- No! Cioè, sì ma… in realtà potresti anche vivere un normale numero di anni, dipende da che livello raggiungi… -
Anche Icy era turbata da quel discorso e strinse le braccia di Lzzy più per confortare sé stessa che lei.
- E tu? - le chiese la sua compagna di mente.
- Non… non lo so. Non ho mai calcolato quanti anni… mi sento male, basta, basta per favore! -
Si liberò dall’abbraccio e strinse la pietra della collana, un gesto che faceva spesso quando era agitata.
- Scusa. - disse semplicemente Lzzy.
Avrebbe avuto decine e decine di parole da aggiungere, ma non riusciva a dare loro un senso. Icy non reagì, rimase in piedi di fronte allo specchio senza muovere un muscolo. Stella capì che con lei presente la situazione non si sarebbe sbloccata e scese in silenzio le scale. Quando sentì la porta del piano di sotto chiudersi, Icy si decise a parlare.
- Capisco che l’idea ti spaventa e che dovrei spiegarti meglio Lz, ma non ce la faccio. E’ difficile anche per me. -
- Non credo di volerlo veramente sapere adesso, a dirla tutta. -
Icy annuì e con un gesto fece sparire il vestito per tornare a indossare una camicetta senza maniche e un paio di jeans. Notando che il diamante restava sempre e comunque al suo collo e ansiosa di rompere il silenzio, Lzzy le chiese perché lo portasse sempre.
- Ha qualche proprietà magica o roba simile? - domandò.
Icy fece un mezzo sorriso.
- No, non è magico. E’ semplicemente l’eredità di mia madre, lo aveva incantato in modo che apparisse al mio dodicesimo compleanno. Questo genere di incantesimi, prima che tu lo chieda, è studiato affinchè non dipenda da chi lo lancia in modo da persistere anche in caso di morte. Fatto sta che porto sempre il ciondolo, è la cosa più importante che ho e senza mi sento strana. Sai, è un po’ come quando porti gli occhiali e dimentichi di toglierli per fare la doccia: ormai è parte di me. -
Lentamente la strega si era rasserenata, arrivando a sorridere divertita del suo stesso comportamento. Prima che la pausa nella conversazione diventasse imbarazzante o, peggio, pesante, Lzzy cambiò radicalmente argomento:
- Senti, com’è che permetti a Stella di usarti come manichino? -
- Lei non mi sta usando come manichino. - rise Icy - Stasera c’è la festa di inizio anno per gli studenti di Alfea e Fonterossa e lei si è incaricata di disegnare dei modelli per tutte. Quando si mette in testa questo genere di cose non la ferma niente. -
- E ha aspettato il pomeriggio della festa per farvi provare gli abiti? - chiese Lzzy perplessa.
- Certo che sì. - rispose Stella alle sue spalle, con Stormy che alzava gli occhi al cielo dietro di lei - Se mi fossi mossa in anticipo avrebbero potuto obiettare mentre ora non possono. - concluse la fata con un sorriso soddisfatto.
- Ok, brava la stratega. Sono preoccupata e curiosa, muoviti. - la esortò Stormy.
Ignorando le risate di Lzzy e Icy, Stella esaudì la gentile richiesta della strega delle tempeste. I riccioli violetti, prima sciolti, erano raccolti in uno chignon voluminoso dal quale sfuggivano le due ciocche più chiare, gli occhi erano truccati di rosso scuro come le labbra. I sandali dalla zeppa altissima erano bordeaux, mentre il vestito verde smeraldo, poco più scuro degli occhi della strega, era abbastanza svasato e non aveva maniche. Degli orecchini a forma di saetta completavano il look.
Icy rimase a bocca aperta, Stormy non era mai stata così elegante.
- Con lei sì che hai indovinato Stella. - disse.
- Sì, devo ammettere che hai fatto un ottimo lavoro. Non credevo che saresti riuscita a non mettere neanche un brillantino. -
Stella finse di offendersi, facendo ridere tutte. Guardò di sottecchi Icy, convincendosi che il momento di tensione era ormai passato e che poteva tornare ad essere seria.
Riprendendosi dall’attacco di risa, Icy iniziò a scendere le scale.
- Vieni Mae, ti faccio vedere i tuoi nuovi esercizi. -
- Oh, finalmente! Spostare piatti e bicchieri iniziava ad annoiarmi. - replicò la ragazza seguendola.
 
§§
 
A Torrenuvola, Aire chiuse con uno schiocco secco il libro di scaramantica. Tremava, se per la paura o per l’emozione non avrebbe saputo dirlo. Paura, perché stava per andare a ficcanasare nella camera di Icy; emozione perché doveva ammettere che in fin dei conti l’idea stuzzicava il suo istinto di strega.
Yami l’aveva aiutata ad individuare l’appartamento e Henna a memorizzare i corridoi. La strega dai capelli rossi si era divertita da pazzi a vederla girare in tondo nelle sue labirintiche illusioni, ma come darle torto? Aire era sicura che anche lei avrebbe riso fino alle lacrime nel vedere qualcuno che sbatte contro i mobili convinto di essere in un corridoio. Purtroppo era l’unico modo per imparare, non conoscevano posti isolati che potessero garantire loro abbastanza spazio per quelle manovre.
Dopo essersi fatta una doccia veloce, Aire si tuffò nell’armadio alla ricerca del vestito in stile vagamente indiano che aveva deciso di indossare. Scelse un trucco leggero che la facesse passare per una fata e si pettinò i lunghi capelli neri in modo che le nascondessero metà del viso.
- Confettino, è il mio turno di aiutarti. Apri la porta. - la chiamò Laverna dal salotto.
Aire si affrettò ad aprire e la ragazza entrò, osservandola dall’alto in basso con aria saccente.
- Guarda che devi mescolarti alle fate, non alle suore. - disse, mentre la scollatura del vestito di Aire diventava molto più profonda di quanto avrebbe dovuto. La ragazzina fissò accigliata Laverna. Quella la ignorò e, preso un sacchettino dalla tasca dei pantaloni, estrasse una bacca viola grande come un’unghia, dall’aspetto poroso.
- Vedi questa? L’ho presa dal laboratorio di pozioni rischiando l’espulsione, quindi vedi di valere il gioco, candelina. Tienila in bocca senza masticarla e gli altri ti vedranno come tu vuoi che ti vedano. Te ne darò due, una per uscire da Torrenuvola senza farti notare e una per eventuali emergenze. Questo è più che sufficiente affinchè tu riesca a trovare qualcosa di interessante. Quando ti senti pronta vai. -
Rimise la bacca nel sacchetto, glielo consegnò e se ne andò senza aspettare una risposta.
Aire rimase a bocca aperta: non si sarebbe mai aspettata che Laverna la aiutasse così tanto. In fondo non era tanto male quella ragazza. Giusto un po’ troppa mania di controllo, frutto dei suoi tre fratelli minori che Aire aveva accidentalmente “visto” in uno spacco il giorno prima. In un primo momento Laverna si era infuriata, poi Aire le aveva promesso che non avrebbe detto niente a nessuno e da quel momento la strega si era un po’ ammorbidita nei suoi confronti, come se volesse tenerla buona. “Meglio così” pensò Aire prendendo la prima bacca. Quasi la sputò tanto era piccante, corse fino alla porta dell’appartamento e poi si sforzò di camminare normalmente per i corridoi. “I tuoi vestiti preferiti Aire, concentrati! I pantaloni con le bretelle grigi come i guanti, gli stivali bronzo, la maglietta a righe blu e bronzo e le foglie di quercia che metti fra i capelli. Non è difficile” si ripeteva mentre si avvicinava sempre più al portone. Una volta fuori percorse il ponte che collegava le rocce appuntite alla scuola e, arrivata in fondo, sputò sollevata la bacca e si levò in volo verso Alfea.

Spazio dell'autrice
Sì, lo so, qesto capitolo è tremendamente corto, ma mi farò perdonare col prossimo ;)
Mi sembra comunque che sia bello intenso quanto ad argomenti: sappiamo sempre un po' di più su di Icy, scopriamo che la magia aiuta a vivere più a lungo (ma non ad imparare con l'esperienza, infatti nella serie sembra che più si è avanti con gli anni più ci si rincitrullisce, prendiamo Eldora -.-) e vediamo Aire che si prepara per la sua missioncina...
DarcyRocks99 aveva chiesto in una recensione precedente che abito indossassero le Trix alla festa di apertura. Beh, eccole qui: http://i63.tinypic.com/ejaonn.png  C'è anche Aire, così vi fate un'idea di com'è lei. Stormy sembra una nanetta, ma in realtà è solo piegata in avanti... avrei dovuto scegliere per lei un vestito più aderente, ma me ne sono resa conto troppo tardi T - T
Secondo voi, che effetto avrà su Lzzy la conversazione con Icy riguardo la durata della vita? Potrebbe spingerla a rinunciare ai suoi poteri? 
See y'all ;))
Cass
   
 
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