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Autore: emmegili    20/11/2016    2 recensioni
- Hai intenzione almeno di dirmi come ti chiami o dovrò tirare ad indovinare?
- Hai intenzione di smettere di interrompermi mentre leggo o devo imbavagliarti?
- D’accordo, tirerò ad indovinare.
- D’accordo, mi toccherà imbavagliarti.
- Sei davvero adorabile, te l’hanno mai detto?
- Sei davvero un rompipalle, te l’hanno mai detto?
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Ma Oliver... Oliver non muove un muscolo, nemmeno gli occhi. Mantiene lo sguardo fisso nel mio, come un salvagente nel mare in tempesta. Ogni volta che sto per affogare, mi aggrappo alla sua sicurezza.
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Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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30. – Edgardo

 

  

Accompagno la porta d’ingresso, sperando con tutto me stesso che stia dormendo.

Sgattaiolo nel salotto, ma poi la vedo.

Distesa in malo modo sul divano, un’immancabile bottiglia di vodka stretta tra le dita.

- Sei tornato –constata strascicando le parole, per poi scoppiare a ridere amareggiata –Vai, vai, che tanto qui non abbiamo bisogno di te, piccolo ingrato.

Sospiro, grattandomi la testa.

- Nene? –domando.

- Quella piccola strega è in camera sua. –risponde dopo un po’, tirandosi su a sedere e buttando giù un altro sorso di alcol.

Faccio per salire le scale, quando caccia un urlo.

Mi appoggio al muro, chiudo gli occhi e sospiro, mentre mia madre prende ad inveire contro quel lurido bastardo che l’ha abbandonata.

  

Busso piano alla porta della camera di mia sorella.

Si apre al contatto, così entro nella stanzetta.

Nene è seduta sul letto, si stringe al petto la mucca di peluche alla quale è affezionata da quando aveva tre anni.

Mi guarda con quei suoi occhioni grandi.

- Ha ricominciato ad urlare –sussurra spaventata.

Mi si stringe il cuore, e tutto quello che vorrei fare è scendere al piano di sotto, prendere a sberle quella donna e strillarle di svegliarsi, che non è così che funzionano le cose.

Ma invece mi avvicino a Nene, mi siedo accanto a lei sul letto e la stringo in un abbraccio. Prendo a raccontarle a raffica le favole, alzando la voce più che posso, tentando di coprire quelle grida, quei rumori di bottiglie che si infrangono contro i muri.

La bimba pare rilassarsi e, dopo un po’ si addormenta.

  

La porta sbatte ancora, e questa volta tiro un sospiro di sollievo. Se ne è andata.

Ad ubriacarsi altrove, probabilmente, ma non m’importa. Basta che stia lontana da mia sorella. Attento a non svegliarla, sfilo il cellulare dalla tasca e compongo il numero di Cami. Lo fisso per qualche secondo, poi lo cancello e ne compongo un altro.

- Pronto?

La sua voce affannata mi fa sorridere.

- Ti va di raggiungermi?

- Non aspettavo altro che una scusa per uscire da questa casa. Mandami l’indirizzo, arrivo subito.

 

- Non guardare il casino. Cerco di riordinare, ma lei puntualmente ha un’altra crisi isterica e...

- Non preoccuparti –mi sorride calorosa la ragazza.

Le sorrido grato, prima di condurla al piano superiore.

- Allora, ti sei divertita quest’ultimi giorni? –le domando, affiancandola.

- Ti riferisci al periodo con mio padre o a quello con Oliver? Perché sono uno l’opposto dell’altro –sospira piano Rachele.

Ridacchio.

- A quello con Oliver –le confesso, precedendola nel corridoio.

- Dio, è stato bellissimo! –squittisce emozionata.

Rallento un po’ passando davanti alla stanza di Nene, per assicurarmi che dorma, poi proseguo verso la mia camera.

Rachele si guarda attorno, poi si siede sul bordo del letto.

- Bellissimo, eh? –ammicco nella sua direzione. In tutta risposta, lei arriccia il naso.

- Ed! –esclama indignata –Non in quel senso! Pervertito.

Ridacchio, sedendomi davanti a lei.

- Ti ha baciata, almeno? –le chiedo sorridendo. So già la risposta. Gliela si legge in quel sorriso sognante che non l’abbandona un secondo.

- Ma chi sei, mia madre? –mi spintona amichevolmente, ridendo.

- E’ un sì? –la incalzo.

Mi guarda sorridendo, distende le gambe davanti a sé e poi fissa un punto indistinto davanti a noi.

Sospira serena.

- E’ un sì –gongola arrossendo.

E’ così tenera.

- Andiamo, principessa, voglio i dettagli.

Scoppia a ridere. Si porta una ciocca di capelli dietro l’orecchio, pensierosa.

- Ci siamo avvicinati tanto. –confida piano –E’ stato magnifico. E oh! Ha vinto il concorso!

- Cosa? –esclamo sorpreso. Gli occhi di Rachele si accendono, mentre batte le mani eccitata.

- Sì, ti dico! Ha vinto! E’ stato grandioso, Ed! Grandioso! Era così contento! Ci siamo abbracciati spesso, ora che ci penso. –si ferma un attimo a riflettere, poi l’entusiasmo di prima si impadronisce di nuovo di lei –E mi ha trattato come una principessa, Ed, io... io ero tra le stelle. E’ stato così bello... E quando mi ha baciato, Cristo... Era come se tutto l’universo si fosse messo ad urlare! Sua sorella è grandiosa, oh, e i suoi due migliori amici sono semplicemente fantastici! Li adoro! Sono tutti alti e Scott mi tratta come se fossi la sua migliore amica e in un certo senso credo che siamo sulla buona strada e oh! Il padre di Oliver! Mi chiama sempre “signorina” ed è così elegante e disponibile e amorevole...

La guardo divertito, mentre parla a macchinetta. E’ così bello vederla contenta.

Se ne accorge, e sorride impacciata.

- Scusa, mi sono messa a parlare a raffica. –bofonchia abbassando lo sguardo.

- No, ti prego. Era troppo bello. –la spingo a proseguire –Hai conosciuto qualcuno che non ti sta tanto a genio?

Fa una smorfia.

- Oh sì. La ex di Oliver.

- O-o. –socchiudo gli occhi, mentre mi racconta di Alyssa, di come sia insopportabile, di come abbia spezzato il cuore ad Oliver e di come lei abbia voglia di spezzarle il collo.

- Ma che mi dici di te e Cami, piuttosto? –cambia argomento all’improvviso, sorridendo furba e guardandomi con l’aria di una che la sa lunga.

Sorrido e distolgo lo sguardo.

- Te l’ha già detto?

- Oh, no. E’ piuttosto svenuta dal nervosismo.

Scoppio a ridere, ma poi Nene entra nella stanza piangendo.

Rachele la guarda, addolcendosi subito.

- Nene –la chiamo, mentre, piangendo, viene ad abbracciarmi –Un altro incubo?

Annuisce singhiozzando.

Rachele si alza e si accuccia davanti a me. Sorride.

- Ciao. –si rivolge dolcemente a Nene, posando una mano delicata su quella piccola e cicciottella di Nene –Io sono Rachele. Tu come ti chiami?

Nene tira su con il naso, si asciuga le lacrime.

- Irene.

- Oh, ma che bel nome! Lo sai che è uno dei miei preferiti?

Irene smette di piangere e guarda la ragazza.

- Davvero? –domanda esitante.

- Oh, sì. Tutte le mie bambole si chiamano come te.

Nene sorride e scende dalle mie gambe.

- Vuoi giocare con me?

La sua richiesta mi lascia spiazzato. Nene non vuole giocare mai con nessuno. La maggior parte del suo tempo libero lo passa a fare conversazioni profonde con quella sua mucca di pezza.

Rachele scatta in piedi, sorridendo.

- Certo! –esclama, mentre Nene la prende per mano e la trascina in camera sua. Le seguo sorridendo.

 

- Il vestito blu? Cosa? No, ti prego. –Ele fa una smorfia, appoggiando un vestito bianco sulla bambola bionda –Quando mai si è vista una sposa vestita di blu scuro?

Nene la guarda accigliata, sventolando un abitino blu in aria.

- Okay, ma il bianco è un colore molto più classico, Nene. –si corregge in un borbottio la ragazza, pettinando i capelli dorati del giocattolo.

- Ma chi ha detto che la mia bambola è una tipa classica? Guarda che Josephine è un’ex rockettara.

Rachele mi lancia un’occhiata divertita.

- Scusa, non lo sapevo. –torna a rivolgersi a Nene, che sorride trionfante, e le porge la bambola, così che possa vestirla.

Mentre aspetta, controlla l’ora sul cellulare.

- Dio, si è fatto tardi! –esclama alzandosi dal tappeto rosa –Devo proprio andare.

Irene fa un broncio.

- Non ti puoi fermare ancora un po’? –chiede, il labbro in fuori.

- No, tesoro. Scusa. –Rachele fa un sorriso dispiaciuto, poi si avvicina alla bimba e la bacia sulla fronte -Magari un’altra volta.

Accompagno la mia amica alla porta.

- Grazie. E’ stato bello parlare con te, principessa. –le sorrido.

- Per questo mi hai chiamato? Per sommergerti di chiacchiere frivoli ed inutili? –ridacchia.

- Hai portato un po’ di allegria. Ci voleva.

Stira le labbra, una linea sottile.

- Mi dispiace per tua madre, Ed. Se hai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, fammi sapere. Magari potrei badare a Nene, ogni tanto, se ti va.

Le faccio un sorriso.

- Sarebbe grandioso. –la abbraccio stretta –Tu sei grandiosa.

Ride.

- Non esagerare.

- Se hai mai bisogno di sfogarti, sai dove trovarmi.

- Grazie.

Si chiude la porta alle spalle. Mi volto. E inizio a pulire.

 

 

 

 ♥ ANGOLO AUTRICE ♥

 

Eccomi.

E' stato un po' complicato aggiornare perchè l'ispirazione è volata via e il capitolo successivo a questo mi sta dando non pochi problemi...

Quindi, se avete qualche idea da suggerire, qualche personaggio che vi piacerebbe approfondire, qualche domanda... è tutto ben accetto, anzi, sarebbe perfetto.♥

 

Riguardo a questo capitolo... Ed. Una piccola finestra sul suo mondo.

So che avevate piacere di conoscerlo meglio, per cui eccolo qui.

 

E anche, grazie alle mie amate recensitrici (inventiamo nuove parole, yee), che non ho avuto il tempo di ringraziare privatamente per lo scorso capitolo!

 

Baci,

emmegili

 

 

 

   
 
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