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Autore: BooBoo_    20/11/2016    1 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
"Solitamente nei film la protagonista si scontra con un bellissimo ragazzo, che le rovescia il caffè e poi molto gentilmente si scusa e la invita a cena, tutto va per il meglio e questo diventa l’uomo della sua vita.
Peccato che la mia vita fosse tutt’altro che un film, perché quel tipo era sì, un bel – a dirla tutta proprio bellissimo- ragazzo, ma era tutto tranne che gentile e amichevole e soprattutto dispiaciuto! Poi il caffè non si era rovesciato, quindi probabilmente non avrebbe funzionato comunque, anche se fosse stato il Principe Azzurro delle favole. "
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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POV Samantha

«Ma che cazzo..?! » sentii esclamare ad un tratto. Per fortuna il mio caffè era ancora tutto intero dentro il bicchiere. Grazie a Dio, non avrei potuto cominciare la mattinata senza.
«Vedi di guardare dove vai! » sentii ancora. Ero stata così presa dal mocaccino che neanche avevo fatto caso al ragazzo con cui mi ero scontrata. Però non era un buon motivo per rivolgersi così: alla fine non era tutta colpa mia! Se lui fosse stato attento mi avrebbe vista!
«Senti, intanto calmati. Scusa se ti sono venuta contro, ma neanche tu eri poi così attento a quanto pare! » e quando alzai lo sguardo mi scontrai con due pozze azzurre.
«Come no. Non ho tempo per la paternale comunque. » disse e scansandomi fece per andarsene.
Si poteva essere così insopportabili?!
«Ma vaffanculo» lo dissi quasi tra me e me, ma a quanto pare lo sconosciuto mi sentì, perché si girò verso di me con uno sguardo che mi ammutolì all’istante. Si avvicinò fino ad arrivare a un metro da me  puntò un dito verso il mio viso. Poi, d’un tratto, come era arrivato, girò sui tacchi e se ne andò dicendo che “non ne valeva la pena”.
Solitamente nei film la protagonista si scontra con un bellissimo ragazzo, che le rovescia il caffè e poi molto gentilmente si scusa e la invita a cena, tutto va per il meglio e questo diventa l’uomo della sua vita.
Peccato che la mia vita fosse tutt’altro che un film, perché quel tipo era sì, un bel – a dirla tutta proprio bellissimo- ragazzo, ma era tutto tranne che gentile e amichevole e soprattutto dispiaciuto! Poi il caffè non si era rovesciato, quindi probabilmente non avrebbe funzionato comunque, anche se fosse stato il Principe Azzurro delle favole.
Per stamattina ne avevo abbastanza delle Avenue di NY. Avrei bevuto il caffè in macchina, tanto ero quasi arrivata. Cercai le chiavi nella borsa che era comunque troppo grande. Non riuscivo mai a trovare quello che stavo cercando. Di nuovo, indaffaratissima, svoltai l’angolo. Di nuovo, per la seconda volta, mi scontrai con qualcuno. Sarei mai arrivata all’appuntamento?! Iniziavo a dubitarne. Questa volta caddi a terra, il caffè si rovesciò - maledettissimo caffè – e la persona di fronte a me cercò di trattenermi, ma così facendo non solo cadde con me, ma si sporcò anche tutti i vestiti. Grandioso. Avrei anche dovuto pagare la lavanderia. Mi auguravo solo che non fosse antipatico come il tizio di prima.
Il ragazzo – o uomo? – vicino a me si rialzò tendendo una mano per aiutarmi «Oddio mi dispiace tanto giuro, io non so proprio dove ho messo la testa stamattina»
«Ehi non preoccuparti, non è così grave, poi neanche io ero molto concentrato a dire il vero» e mi sorrise. Il film stava prendendo forma! Non potevo crederci! Questo ragazzo era completamente diverso da quello di prima, aveva i capelli scuri pettinati col gel, sparati verso l’alto ed erano molto corti, in confronto a quelli del tipo di prima che aveva riccioli mori che gli ricadevano sulla fronte, spettinati e fermati solo dal cappuccio nero della felpa. Gli occhi non erano profondi e inceneritori come quelli di quell’antipatico, ma comunque di un bel marrone nocciola. Però lui portava la camicia e una giacca piuttosto elegante... Il prezzo della lavanderia sarebbe stato esorbitante, lo sapevo già.
«Grazie per l’aiuto, mi dispiace per i tuoi vestiti, veramente. Anche per i miei a dir la verità, però vorrei davvero pagarti la lavanderia, è il minimo che posso fare» speravo tanto che dicesse che non c’era bisogno che pagassi.
«Ma non devi preoccuparti, davvero! Guarda, questo in angolo è proprio il mio negozio. Posso cambiarmi i vestiti, ne ho alcuni sul retro. Tu piuttosto, stavi andando da qualche parte così ben vestita? Mi dispiace per i tuoi abiti, ti saranno costati una fortuna.. Lo dico perché anche io vendo alcune di queste marche e so i prezzi che possono avere» fece un sorrisetto e in quel momento non potei non pensare che fosse veramente bello.
«Effettivamente erano costosi. E avrei un appuntamento importante quindi al momento sono un po’ disperata» Un’ombra passò sul suo volto, ma forse era solo la mia immaginazione perché dopo mi sorrise e facendomi strada verso la porta di quello che doveva essere il suo negozio mi disse che poteva risolvere il mio problema.
Quando fummo dentro e lui accese la luce riconobbi subito la vetrina: passavo spesso lì davanti, ma non ero mai entrata per, appunto, i carissimi prezzi di quei vestiti.
«Ecco, scegli un vestito, così potrai andare all’appuntamento con il tuo ragazzo di nuovo pulita»
«Oh no, è un appuntamento di lavoro. » Era davvero l’unica cosa che avevo colto della frase?! Ero patetica. Ma lui sembrò non accorgersene e, anzi, fece un sorriso ancora più radioso.
«Ah si? Beh, allora ancora meglio. Non puoi presentarti così. Forza, scegli qualcosa»
«Non posso.. Questi vestiti sono troppo costosi per le mie tasche»
«Non dire stupidaggini, ti ho sporcato io l’abito quindi non te lo farò assolutamente pagare! » Non poteva averlo detto sul serio.
«Come?! Nono, non posso accettarlo, davvero»
«Secondo me stai facendo tardi. Dai scegli un vestito, troveremo il modo per farti sdebitare ok? » disse facendomi l’occhiolino. Non aveva tutti i torti, ero effettivamente in ritardo. Ritardissimo. E sicuramente non potevo presentarmi vestita così.
«Ok. Ok, hai ragione, sono in ritardo e mi serve assolutamente un vestito, ma voglio pagartelo. »
«Non se ne parla. Senti, facciamo così.. Hai impegni domani sera? Ti prego non prenderlo come un ricatto, mi farebbe solo piacere uscire con te. Tu potrai pagare la cena se proprio vuoi» Mi stava davvero chiedendo di uscire in cambio di un vestito… non pagato !? Era troppo bello per essere vero. Dovevo sbrigarmi.
«E va bene. Affare fatto, pagherò io. » In caso non avessi più voluto, avrei annullato l’appuntamento e pagato il vestito, semplice. Ma era un bel ragazzo e gentile, per altro. Perché avrei dovuto annullare?
Dieci minuti dopo stavo salendo in macchina con il mio bel vestito nuovo e il numero di telefono di Kevin, era quello il nome del ragazzo, nella borsa.





Spazio Autore
Ciao a tutti!
Spero che questa storia vi piaccia e sia interessante. Se volete farmi sapere cosa ne pensate leggerò le vostre recensioni molto volentieri! 
È la prima volta che provo a scrivere qualcosa seriamente e a farlo leggere ad altre persone ed è anche la prima volta che uso l'html, quindi scusate per gli errori ed abbiate pietà!
Grazie in anticipo, bacioni,
T.
  
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