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Autore: Francy_Kid    22/11/2016    1 recensioni
Marinette rimane ferita durante l'apparizione di un akuma, dislocandosi la caviglia e procurandosi una microfrattura alla tibia, ma Chat Noir la soccorre appena in tempo, allontanandola dal luogo dell'attacco. Poco dopo, Ladybug fa la sua apparizione, sconfiggendo il nemico assieme al suo partner.
Da quella sera, Chat va a trovare Marinette ogni sera, approfittando delle tenebre per non farsi scoprire, per tutta la durata del tempo durante la quale la sua compagna di classe deve tenere il gesso.
Un mese passa velocemente e quand'è arrivato il momento di muovere i primi passi senza stampelle, Marinette avrà paura.
Chat sarà in grado di aiutarla?
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Plagg, Tikki
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Cap. 14

 

Chat era appena saltato nella stanza della ragazza attraverso la botola-finestra.

A quanto pare l'aveva lasciata aperta per far scorrere un po' d'aria nella stanza e, naturalmente, lui ne aveva approfittato.

Dopo che fu uscito dalla villa seguì la corvina per vedere se fosse arrivata a casa sana e salva, volendole fare una sorpresa.

"Chissà cosa risponderai al gatto geloso, Principessa." pensò il biondo, acquattandosi sul soppalco di Marinette; aveva preso anche la rivista per rendere la scena più realistica.

Le sue orecchie di raddrizzarono non appena sentì la botola aprirsi, segno che l'adolescente era appena rientrata.

«Non vedo l'ora di togliermi queste maledette stampelle.» sbuffò, andando a sedersi sulla chaise longue. «E di togliermi questo gesso. Mi da un sacco di prurito!» aggiunse, recuperando il ferretto con cui era solita grattarsi la gamba, gemendo di sollievo non appena il fastidio fu passato.

Chat la spiava dall'alto, ghignando.

La corvina si rialzò, spogliandosi i vestiti usati durante il giorno per mettersene di più comodi: si tolse la gonna bianca e la camicetta nera, buttandoli nella cesta dei panni sporchi, zoppicando fino all'armadio e recuperando una maglietta grigia extralarge del padre e un paio di pantaloncini sportivi, abbastanza larghi per farci passare il gesso.

Il felino continuava a guardarla, combattendo per distogliere lo sguardo; inutile dire che perse miserabilmente.

Ora, però, bisognava tornare seri: era arrivato il momento di recitare alla grande.

«Così sì che sono comoda.» esclamò, dirigendosi verso il letto. «Tikki? Tikki, dove sei?» la chiamò, cercandola con lo sguardo.
«Chi è Tikki, Purr-incipessa?» miagolò il felino non appena la corvina fece capolino dal materasso.
«Chat! Che ci fai qui?» domandò stupita, aggrappandosi saldamente alle scale per non cadere.
«Forse questa può rispondere alla tua domanda.» disse, gettandole davanti agli occhi la rivista aperta sulla pagina che riguardava il suo bacio con Adrien.
«Q-Questo non è niente...» balbettò la ragazza restando sulle scale, troppo spaventata dallo sguardo minaccioso di Chat per muoversi.
«Non è niente?! Marinette, esci con me è intanto baci altri ragazzi?» domandò, mettendosi a sedere, tirando indietro le orecchie del costume.
«Non esattamente... Vedi... Lui...» mormorò Marinette, distogliendo lo sguardo dal ragazzo.
«Sali.» le ordinò, facendole cenno con la testa di salire sul letto e mettersi contro il cuscino a forma di gatto.

La corvina non disse nulla, sentendosi in colpa, come se avesse tradito Chat..

D'altronde stava uscendo con l'eroe, ma stava uscendo anche con il suo compagno di classe per capire i sentimenti che provava per entrambi, quindi non aveva nulla da temere.

«Ti ho detto di salire.» ringhiò nuovamente, questa volta con voce più minacciosa.

La corvina non disse nulla, spostando la rivista per andare a sistemarsi dove le aveva detto il felino.

Tornò a guardarlo negli occhi: le sue pupille erano un sottile filo verticale, i denti digrignati e le orecchie rivolte all'indietro.

Sembrava un gatto pronto a graffiare.

«Perché lo hai fatto?» chiese cercando di mantenere la voce ferma.
«Lui...»
«L'hai baciato perché credevo che io non lo venissi a sapere? È così?»
«N-No... Lui è...» balbettò la ragazza, ma le sue parole erano bloccate in gola dalla paura.

Non aveva mai visto il biondo così arrabbiato.

«Spiegamelo!»
«Perché lui è il ragazzo di cui sono innamorata!» sbottò in risposta, tappandosi immediatamente la bocca non appena capì cosa aveva detto.
Il felino raddrizzò le orecchie, stupito: «Cosa?»
«Sì, io sono innamorata di lui.» confermò.

Tanto valeva dirgli tutto, anche se gli aveva già spifferato ogni cosa quando era ammalata.

«Sono innamorata di Adrien Agreste, ok?»
«E allora perché hai accettato di uscire con me? Perché mi baci?» chiese, ringhiando nuovamente.
«Perché anche tu mi piaci!» Marinette fissò Chat negli occhi, vedendolo stupirsi. «Ho accettato di uscire con entrambi per capire i miei sentimenti, se poi ci scappa qualche bacio non so che farci: non riesco a tirarmi indietro con nessuno di voi due.»

Il biodo la guardò di traverso, non ancora del tutto convinto.

«Siete entrambi parecchio gentili con me è quello che sta succedendo in questi giorni mi sta confondendo ancora di più: prima tu che mi prometti di farmi da pseudo-infermiere, il nostro bacio, poi Adrien che mi chiede di uscire e mi bacia, e così via. Sono più confusa che mai. Se prima avevo le idee chiare ora c'ho la testa tutta in disordine.» mugugnò, stringendosi la testa tra le mani, sentendo le lacrime agli occhi.

Il felino non disse nulla; si avvicinò a lei, gattonando sul materasso fino a raggiungerla, alzandole delicatamente il mento con le dita, permettendole di guardarlo nuovamente negli occhi.

«Mari, mi dispiace se ho reagito in quel modo, ma quando ho visto quella foto la gelosia ha preso il sopravvento...» sussurrò, asciugandole le lacrime che scendevano lungo le guance arrossate. «Però ora voglio mettere in chiaro una cosa.»
«Cosa?» domandò, tirando su con il naso.

Chat, con un rapido movimento la fece sdraiare sotto di lui, immobilizzandole i polsi e mettendosi tra le sue gambe.

«C-Chat...»
Si chinò verso il suo orecchio, con un scintillio di divertimento negli occhi: «Voglio fare capire ad Adrien che tu sei mia.»

L'eroe le leccò il lobo, facendola rabbrividire, per poi baciarla lungo il collo.

Marinette mugugnò, gemendo più volte il suo nome, pregandolo di smetterla, ma il suo corpo era come gelatina e, per quanto volesse allontanarlo, tutto di lei glielo impediva.

Lo sentì leccarle la pelle sensibile, lasciando scie umide, finché non si fermò in un punto limitato dal colletto della maglietta e lì iniziò a succhiare e a mordicchiare.

La corvina gemette di nuovo, respirando a fatica e sentendo le guance scaldarsi ancora di più; la sua vista era sfuocata e la bocca impastata.

Sentì le labbra del biondo salire lungo il collo, piantandosi sulle sue e muovendosi voraci; la lingua s'insinuò nella bocca, giocando con la sua.

I gemiti della ragazza aumentarono, le gambe erano molli ed il suo corpo pareva leggiadro.

Portò le braccia, ora libere, dietro al collo di Chat, stringendolo a sé, premendo i loro corpi come ad unirli in un unico essere.

Le mani guantate del ragazzo le accarezzavano le braccia e i fianchi, continuando la lotta tra loro.

Fu la corvina a staccarsi per riprendere fiato, ma le labbra di Chat furono nuovamente sulle sue, vogliose di altro; una nuova sfida era iniziata e sicuramente non l'avrebbe vinta Marinette.

I due si staccarono, sfiorandosi con le bocche, ansanti e arrossati.

«C-Chat.» sussurrò lei, ma venne interrotta dall'indice dell'eroe, che si posò sulle labbra.
«Diciamo che stasera il tuo cavaliere ti ha fatto visita prima del solito.» esclamò lui, spostando il dito e accarezzandole la guancia. «Ci vediamo domani, Principessa. E ricorda: ti do un tempo limite fino a che non togli il gesso per decidere. Io non aspetto per sempre.»

Il biondo baciò l'ultima volta l'adolescente, che si sporse in avanti per catturare meglio le sue labbra, ma il bacio fu troppo corto per assaporarlo e, con un balzo, sparì dalla botola finestra.

Marinette rimase senza parole e senza fiato, con gli occhi spalancati ed il petto ansante.

Tikki apparì poco dopo, guardandola preoccupata, pur mantenendo una scintilla di divertimento nello sguardo: «Marinette...»
La corvina prese il cuscino che era solita mettersi sotto la gamba ingessata, mettendoselo sulla faccia per soffocare un urlo: «Maledetto gattaccio!»
«Marinette, va tutto bene?» chiese il kwami, dopo che la sua portatrice tolse il guanciale per prendere fiato, rivelando il suo volto ancora rosso.
«No Tikki... Come potrò decidere? Mancano due settimane a quando mi toglierò il gesso!»
«Vedrai che andrà tutto bene, capirai di chi sei innamorata.» cercò di tranquillizzarla lo spiritello rosso, accarezzandole la guancia con la sua manina.
«E se non succederà? Se non darò una risposta a Chat entro scadere del tempo?» chiese, giocando con l'angolo del cuscino che aveva in mano.
«Ti rimarrà Adrien.»
La ragazza si girò sul fianco, sospirando tristemente: «Ma io non voglio che Chat smetta di venire a farmi visita.»
«A proposito di Chat...» mormorò Tikki nervosa, attirando l'attenzione della portatrice su di sé. «Forse è meglio se ti prendi una sciarpa per domani. Hai dei succhiotti sul collo.»

Marinette si mise a sedere di scatto, urlando un "Cosa?!", per poi correre –per quanto poteva– verso la toilette rosa, guardandosi il collo e notando che Tikki aveva ragione: il felino, quando l'aveva baciata, le aveva lasciato un cinque succhiotti sparsi sulla gola.

«Maledetto gattaccio!»


 

Adrien era rientrato nella sua stanza, portandosi avanti con i compiti per i giorni successivi.

Finito di sottolineare le frasi più importanti sulla Prima Guerra Mondiale, il ragazzo ripose l'evidenziatore nell'astuccio e sistemò il libro nella borsa a tracolla.

Lasciatosi andare sulla sedia per rilassare i muscoli della schiena, spostò lo sguardo sul cellulare, poggiato accanto al mouse del computer; lo prese e, ghignando, aprì la chat Whatsapp con Marinette, scrivendole che la aspettava il giorno dopo per continuare Soul Eater.

Immediatamente, la corvina, tentò di inventarsi una scusa, dicendogli che doveva aiutare sua madre in negozio, ma lui sapeva che non poteva fare nulla con la gamba rotta, così decise che l'avrebbe convinta domani a scuola.

«Così mi rendi le cose più divertenti.» disse tra sé e sé, sorridendo malignamente, aprendo l'immagine profilo della ragazza. «Vediamo che outfit hai scelto per domani per nascondere il mio marchio, Principessa.»
Plagg lo guardò storto, tenendosi a debita distanza: «Coso... Inizi a farmi paura...»



 

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Ebbene sì, ho aggiornato prima per evitare di essere trucidata dalle ragazze sul gruppo (Vane, sappi che l'ho fatto per te)

Avevo intenzione di aggiornare dopodomani, ma avevo già finito il capitolo e poi le cose sono saltate fuori da sé...

OK, ORA NON POTETE PIÙ PICCHIARMI!

Alla prossima :D

Francy_Kid

  
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