No,
Blue Hurricane
Entrò nella sua stanza come un uragano, sbattendo
la porta e scaraventando all'aria tutto ciò che le si parava
davanti. Lacrime bollenti le rigavano il viso arrossato, mentre un urlo
cresceva e le rimaneva intrappolato nel petto troppo compresso per
riuscire a respirare.
L'aria trovò infine una via d'uscita, mentre
svariate bottiglie di birra finivano gettate sul pavimento, assieme a
quant'altro fosse sulla scrivania in quell'istante.
Era veramente fortunata, Chloe, che in quel momento la casa
fosse vuota e a vederla ci fossero solo i suoi fantasmi.
Gemendo accartocciata sul letto, tutto quello a cui riusciva
a pensare, tutto quello che esisteva nella sua mente, erano quelle
labbra rosee che tanto amava, che tanto avrebbe voluto baciare,
schiudersi a formare la condanna a morte del suo cuore.
Una sillaba, due lettere, "No".
Note dell'autrice:
Ancora a scrivere su richiesta della mia amica
Sara, già.
Una chicca sul titolo, non so a chi possa
interessare, ma ve la beccate: ho scelto "blue" non solo per il colore,
ma anche per il doppio significato di "triste."
Al solito, devo ringraziare La Tata per il betaggio
e il sostegno C: .
Sempre vostra e disagiata, Nana.