CAPITOLO
VI:
BRAINWASH
Angelo
aveva raccontato tutto ai suoi amici. Le loro facce incredule lasciavano
intravedere una certa preoccupazione per il loro amico. Per non contare la minaccia
che il signor Binardi aveva fatto loro. «Io torno a
casa, devo fare una cosa. Propongo di incontrarci di nuovo qui tra una
settimana esatta, ed organizzare un piano per riprenderci non solo la libertà
di Dvok, ma anche quella di Luke...» disse Spith. «Ci sto bastardi. Ci vediamo davanti a questo
edificio tra una settimana, alle 16:00. Siate puntuali» rispose Batt8. «Beh io
non posso muovermi da qui, quindi non vedo come poter ritardare» concluse Tardoman. Uscendo dalla stanza del loro amico, i quattro
ragazzi sentirono il Signor Binardi parlare da dietro
una porta chiusa. «Se vi do quella cifra quindi non trasmetterete il servizio?
Va bene, ma quella frase non la deve sentire nessun altro, spero ci siamo
capiti» diceva.
Dopo
tre giorni, tutti erano indaffarati. Tornati nelle loro città si erano fiondati
a fare ricerche sull'organizzazione Binardi.
iLess prese il suo coltello, che rappresentava
il più grande trauma della sua infanzia. Sperava che potesse per lo meno fare
qualcosa contro gli alieni con quello.
Reality
si allenava giorno e notte a pugilato, sport nella quale era sempre molto
bravo, col desiderio di poter riempire di pugni chi controllava Luke.
Batt8
era andata a prendere una frusta da un magazzino a pochi chilometri da casa
sua, cercando di dimenticare le vicende che la legavano ad essa.
Spith invece teneva persino una pistola a casa.
La pistola che aveva usato 10 anni prima per... sconfiggere le sue paure.
Decise di portarla con sé, insieme alle munizioni. Disponeva in tutto di 7
proiettili, di cui 6 nella pistola.
Tardoman era ancora sotto le cure
dell'organizzazione Binardi, e stava giocando al
recentemente uscito Pokémon Sole. Purtroppo era molto
arrabbiato dato che gli era uscito un Rowlett femmina
all'inizio del gioco. Per non parlare del Pichu
fisico.
Luke,
anzi, l'alieno che lo controllava era nel suo rifugio segreto, di cui solo lui
era a conoscenza da anni. Legati a due sedie c'erano i due alieni che avevano
cercato di catturare lui e Tardoman. «B-basta...»
balbettavano entrambi. Erano 2 giorni che venivano torturati da Luke, che era
quasi riuscito nell'intento di distruggere completamente le loro menti, per poi
farli suoi. Non avevano più unghie, né sulle mani e né sui piedi, erano pieni
di tagli su tutto il corpo, il naso rotto, uno 3 e l'altro 4 costole rotte,
entrambe le braccia rotte in più parti. «Avanti ditelo, “io appartengo a Laxem”, ripetetelo all'infinito, ahahah!»
disse urlando Luke. «Io appartengo a Laxem» disse
uno, «Ci hai rovinato l'esistenza, figlio di puttana» disse l'altro, al quale
Luke ruppe poi una gamba. «Avanti, non fare l'eroe Celiox,
dillo e forse smetterò di farti soffrire. Sono uno di voi, so che se non c'è
nessuno nel raggio di 500 metri non potete trasferirvi. So che provate lo
stesso dolore che prova il corpo contenitore. Dai diciamoci la verità, ho vinto
io!» rivelò Luke. «Bleexod, non puoi dargliela vinta!
Cough!» disse poi Celiox al
compagno. «Non possiamo lasciare che Laxem prenda Xemit, sarebbe la fine del mon- argh!» continuò questo, venendo interrotto da Luke, che gli
spezzo l'altra gamba. «Sembra che ci vorrà più del previsto» pensò Luke... o Laxem.
La
settimana prevista era volata. Ed era proprio davanti all'edificio dove c'era Tardoman che i quattro ragazzi si erano riuniti. Anzi, i
tre ragazzi, dato che Spith era in ritardo. «Boh, si
sarà fermato a guardare Z-Factor, quel programma del
cavolo» disse iLess. «Programma di merda, non del
cavolo» precisò Batt8. Reality era con le cuffie ad ascoltare la OST dei Kahuna di Pokémon Sole, che gli
piaceva molto. «Eccomi ragazzi, scusate ho pranzato alle 18:00 e quindi ho
fatto tardi» disse arrivando Spith. Dopo averlo preso
a pugni, i tre ragazzi entrarono, seguiti da Pith che
era in fin di vita. Arrivati da Angelo gli chiesero subito se c'era il signor Binardi e se ci fossero telecamere nella stanza. «Quel tipo
è uscito 2 giorni fa, tutto arrabbiato. Sembra volessero ricattarlo. Le
telecamere le ho già rotte dopo due giorni che ero qua. Dovete dirmi qualcosa?»
disse Tardoman. Batt8 gli raccontò in modo volgare di
quello che aveva detto Luke alla televisione, della minaccia del signor Binardi e di tutto il resto. «Sapete, immaginavo che non
fosse tutto rosa e fiori questo posto quando ci sono venuto per la prima volta.
Poi quando Guzman mi ha battuto due volte a Pokémon Sole ho capito che porta pure sfortuna...» rispose
lui. «Ehi, guarda che sei tu che sei scarso» replicò Reality.
Dopo
la discussione Tardoman tornò serio e disse di aver
ricevuto un messaggio. «Il messaggio recitava “Ci vediamo nella Forpesta tra 10 giorni, -Luke”, me lo sono ritrovato in
tasca dopo che ve ne siete andati» disse. «Ma noi abbiamo trovato solo lo
scontrino della Lasania Preparania...
e ne siamo ancora scioccati» rispose iLess. «L'ho
presa perché le Surgelania erano finite» precisò Tardoman. Tutti allora fecero un “Aaah!”.
«Comunque l'altra tasca, non quella dove avete frugato voi» concluse l'eroe. «Ma
la Forpesta non è stata abbattuta tempo fa? Questa
città sorge proprio su di essa!» chiese perplesso Spith.
«Sì, gli unici alberi della Forpesta che rimangono
sono solo quelli della piazza centrale della città. Andremo là, mancano 3
giorni...» rispose Angelo. «Chissà se avremo risposte» si domandò iLess, mettendo la mano nella tasca, dove teneva
segretamente il suo coltello. «Lo spero, ma nel frattempo devo riprovare a
battere Guzman!» gli rispose il tardo, che ormai,
essendo guarito, decise di andare in albergo con i suoi 4 amici, dopo aver
avvertito Bewd. Arrivati in albergo Reality disse «Ehi
ma se sei venuto con noi in albergo, non potevamo parlare di Luke direttamente
qua invece di rischiare di parlarne nell'edificio dei Binardi?».
La risposta fu un silenzio imbarazzante.
In
una delle 2 sere di attesa, i 5 amici andarono perfino ad un concerto di Deejay
Bill, fu molto divertente e soprattutto tolse loro momentaneamente molti
pensieri dalla testa. Ma il giorno era arrivato... era arrivato il momento di
andare da Luke.
Arrivati
alla piazza centrale Tardoman disse «Sarà qui...?
Chissà come doveva essere questo posto anni fa...». Fu proprio in quel momento
che tutto intorno a loro cambiò. Si ritrovarono in mezzo ad una foresta. «Benvenuti
nella Forpesta» disse un'ombra da dietro un albero.
Uscendo dal buio, l'ombra si rivelò essere Luke. «Permettetemi, prima di
uccidervi e di catturare il tardo, di raccontarvi la verità... aprite bene le
orecchie, è una storia molto lunga».