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Autore: LadyUnicornGirl95    25/11/2016    1 recensioni
Serenella è una ragazza con una vita tranquilla. Lavora in una biblioteca a Carmagnola ma solo a livello di volontariato. Con gli uomini non ha mai avuto un ottimo rapporto a dirla tutta, gli uomini li prenderebbe tutti a ceffoni. Un giorno però, durante una sua tipica giornata di lavoro in biblioteca, incontra Khaled un uomo che ha già buttato via gran parte della sua vita e adesso si ritrova ad avere quarantaquattro anni senza moglie e senza famiglia.
Serenella e Khaled si innamorano. Ma essendo che appartengono a due età molto differenti: Serenella è appena una ragazzina di ventanni e Khaled un uomo di quarantaquattro anni, potranno comunque stare insieme?
Eppure, non sanno che la scelta di stare insieme li porterà incontro a tante gioie,dolori ma sopratutto a tanti guai in primis, perché il padre di lei non accetta che la figlia stia con un uomo di quarantaquattro anni pure marocchino.
I genitori di lei sono disposti a tutto pur di separare i due innamorati. Riusciranno in ogni modo Serenella e Khaled a non separarsi? A non cadere nella trappola dei genitori di lei che li conducono verso una rottura? Lo saprete leggendo.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dodici

Ma tu cosa vuoi veramente?
 

Questa mattina sto andando a casa del mio amico Amin forse lui può darmi una mano a risolvere questa tremenda situazione o almeno, darmi qualche buon consiglio visto che non ho idea di quando rivedrò l'uomo della mia vita e penso che ora mai non potrò mai più rivederlo. Khaled sarà deluso da me quindi non troverà il modo di perdonarmi e se ne andrà via come tutte le cose belle perché le cose belle prima o poi finiscono io ho ripetuto più volte questa esperienza. Non per colpa mia ma perché gli altri di me non hanno mai capito niente hanno sempre visto delle cose che io ho mentre loro no allora mi stavano alla larga perché non sopportavano di avere qualcuno superiore a loro.

Come al solito questa mattina è partita con il solito messaggio di Hamza che vuole vedermi ma io ovviamente ho trovato un'altra scusa banalissima da bambina della scuola elementare... devo andare dal dentista. Non sono mai stata brava ad inventare le scuse o almeno che non si tratti di qualcosa a cui tengo veramente in questo caso sono disposta a fare di tutto.

Visto che dopo questa esperienza con Khaled ho rinunciato all'amore e quindi anche al sesso, mi rendo conto che almeno riguardo ai miei amici sono abbastanza fortunata. Le persone sono convinte che sia l'amore il sentimento più bello, ma per me resta l'amicizia. L'amore sei fortunato solo se riesci a trovarlo per una botta di fortuna un po' come una vincita di un millione a qualche quiz telesivo ma gli amici no... quelli non li scegli se entrano a far parte della tua vita e restano sempre al tuo fianco ( ma non sempre, a volte se ne vanno anche loro). Arrivo comunque alla concluse che se almeno la mia vita amorosa è uno schifo, almeno con gli amici non ho problemi. Meno male.

Da oggi insomma pretendo di fare solo quello che mi pare e piace. Penserò solamente a Serenella e non perderò tempo con uomini che non valgono neanche un granello di sabbia. Dimenticavo anche una cosa: visto che era mio padre quello che voleva a tutti i costi separarmi da Khaled ho deciso che non gli rivolgerò più la parola visto che è anche colpa sua se è successo tutto questo. Non risponderò mai più alle telefonate e i messaggi che mi manda e gli darò muro ogni volta che sarò costretta a vederlo. Tanto il suo atteggiamento può portarmi solo a questo, ad evitarlo del tutto.

Lui e i suoi concetti di vita da seconda guerra mondiale mi hanno veramente stancata. Quasi quasi mi viene voglia di andare in Piazza Castello con un raduno di musulmani a gridare alla polizia messaggi contro il razzismo e mi ci vedrei anche molto bene. Sarei nel mio habitat ideale. Ecco... dovrei proprio farla una bella manifestazione contro il razzismo e con tanto di mio padre a guardarmi. Immagino già la sua faccia come sarebbe passerebbe il tempo a dire che quella non è sua figlia che quando sono nata devono avermi invertita con un'altra bambina facendolo anche apposta. Non mi sembra niente male come idea, dovrei provare a considerarla come ottima.

Sono sotto casa di Amin in via Po. Fortunatamente ho chiamato Amin quando ero a casa mia per sapere se potevo venire e lui mi ha detto che va bene tanto si trova a casa da solo tutto il giorno. Meno male! Così avrò tutto il tempo per raccontargli la mia vita da personaggio del Segreto. Sono convinta di avere lo stesso carattere di Donna Francisca incrociata con Olmo Mesia, ho qualcosa di entrambi i due personaggi secondo me.

Appena sono dentro in casa di Amin lui mi osserva.

« Ciao. Spero di sbagliarmi ma oggi non mi sembri di ottimo umore... » mi dice lui.

« Ciao caro. Non ti sbagli per niente. Sono di pessimo umore » commento io.

« Accomodati. Parliamo più tranquillamente in questo modo » mi dice lui.

Mi accorgo non appena mi sono seduta sul divano, che nel tavolino davanti a me c'è già una teiera piena di tè caldo con due bicchieri e biscotti. Quel tè è un arma pericolosa, io sola conosco i poteri che ha quella bevanda. Ripenso immediatamente a Khaled quando era lui a prepararmelo e mi scendono due timide lacrime sul viso. Ovviamente Amin se ne accorge.

« Ho capito il problema: hai chiuso anche con Khaled giusto? » mi interroga lui.

« Non è che ho chiuso, ma quasi. L'altra sera mio padre ha chiamato i carabinieri e hanno portato me e Khaled in questura. Ci hanno interrogati per un tempo interminabile e mi hanno fatto scoprire che Khaled ha dei precedenti penali per molte cose e non solo, lo hanno ricoverato diverse volte in ospedale » spiego io, piangendo a dirotto.

« Cosa? Precedenti penali, ricoveri? Ma che schifezza sei andata a trovarti? Quanti anni ha alla fine questo Khaled? » mi chiede lui preoccupato.

« Quarantaquattro » ammetto io delusa.

« Quarantaquattro anni? Ma tu sei pazza! Sentiamo, come mai i tuoi hanno chiamato i carabinieri? » continua Amin.

« Perché una notte volevo restare da lui a dormire, ma i miei non mi hanno permesso questa cosa io però ho fatto la ribelle, non ho riposto a ben ventotto chiamate al cellulare, sono rimasta con Khaled quasi fino alle undici di sera e... ho un tantino esagerato! » dico piangendo.

« Lo credo bene che i tuoi non ti abbiamo lasciata dormire da lui. Questo qui magari mentre dormivi ti prendeva a coltellate e tu nemmeno te ne accorgevi. Come ti senti adeso che hai scoperto veramente che persona è? » mi domanda Amin.

« Molto male, amico mio. Vorrei pensare che è solo un brutto incubo, che non sono mai stata interrogata dai carabinieri e quelle brutte cose che ho saputo su Khaled siano solo fantasie di mio padre ma lo so che non è così. Quelle cose sono vere e io mi sento fallita perché lo amo ancora vorrei buttarmi alle spalle queste verità e continuare la mia storia con lui nonostante tutto... » dico io piangendo.

« È troppo pericoloso! Capisco che fa parte della mia stessa religione, ma ti sconsiglio fortemente di continuare a vederlo. Normale che adesso tu stai male perché senti ancora di amarlo e tutto, che non puoi accettare il fatto di separarti da lui, ma devi farlo non hai altra scelta » mi dice lui.

Grazie tante Amin! Lo so anche io che devo per forza lasciar andare anche lui, ma fosse facile fare una cosa del genere. Io non sono venuta da te solo per farmi ripetere per la centesima volta che devo lasciar perdere Khaled perché da te mi aspettavo qualcosa di più. Pensavo che almeno tu potessi avere una soluzione a questo mio problema. Devo però dire che mi stai aiutando più tu che tante altre persone che conosco. Tu sei perfetto: con quello sguardo accattivante, quel crestino sulla testa, basso e robustino di fisico sicuramente fai più colpo di me quanto si tratta di stragi di cuori tu non hai i problemi che ho io. Io attiro solamente dei deficenti maniaci e lo ammetto come se fosse una cosa da andarne fiera ma lo so che non c'è niente da esserne entusiasti.

« Però lo amo ancora » continuo io, che non voglio rassegniarmi.

« Ma perché voi donne siete così complicate? » continua Amin.

« Perché noi lo sappiamo cosa vuol dire soffrire per amore » rispondo io.

« Non puoi trovare uno più giovane tra i venti e i venticinque anni ad esempio? Non ti piaccio io? Io ne ho ventisei però » commenta lui, facendomi l'occhiolino.

« Mi dispiace, non sei proprio il mio tipo... » commento io.

« Un consiglio? Dovresti trovarti un lavoretto da guadagnare qualche soldino così puoi fare quello che vuoi e comprarti tutto quello che desideri. Riguardo la questione Khaled, se proprio ci tieni a lui nonostante il diavolo che è, dovresti provare a parlare con lui per vedere se c'è ancora una speranza e tu puoi capire cosa vuoi davvero per te e per lui. Fatti questa domanda: ma io cosa voglio veramente? Vedrai poi che risultati ... » mi dice lui.

« Cercherò di seguire il tuo consiglio. Grazie ancora una volta! » rispondo io.

« Ti va un bicchiere di tè? » chiede lui.

« Volentieri » rispondo.

Una volta uscita da casa di Amin dopo aver bevuto il tè e mangiucchiato dei biscottini mi metto in marcia verso casa mia. Abbiamo poi parlato ancora della mia storia con Khaled e mi ha consigliato anche di non fare molto la ribelle con i miei genitori che se loro mi dicono di essere a casa tipo alle dieci di sera, vuol dire che alle dieci e non alle dieci e mezza di sera devo essere a casa mia se no per forza che poi si preoccupano. In effetti Amin ha ragione e io penso che lui non fa il ribelle con la sua famiglia come la sottoscritta. Credo che se osa anche solo ribellarsi un momento si prenda tante di quelle botte.

Il cellulare mi squilla e, mentre mi trovo a metà strada, guardo lo schermo per scoprire che è mio padre a chiamarmi. Proprio la persona che non ho alcuna intenzione di sentire in questi giorni. Lo so che non è colpa sua che non può farci niente se Khaled è una persona pericolosa, ma io ho deciso di non parlare più con lui o almeno fino a quando non mi sarà finita la rabbia. Mi accorgo anche poi, guardando il registro di chiamate che mi ha cercata anche Hamza. Fantastico! Ci mancava anche questo rompi scatole come se mio padre non bastasse. Al mio appello ci mancano solo Davide e Giovanni poi siamo a posto.

Quando finalmente mi trovo sotto casa mia sento un messaggio questa volta. Prendo in mano il mio cellulare e i miei occhi cominciano a brillare. Questa volta si tratta di Khaled. Apro il messaggio.

 

Possiamo parlarci? Mi manchi tanto!

 

Questo uomo è fantastico! Penso leggendo il messaggio, ma poi, mi tornano in mente gli articoli che mi hanno mostrato i carabinieri e ritorno immersa nella tristezza più totale. Mi viene in mente anche Amin che mi ha detto di domandarmi che cosa voglio veramente da me stessa, ma il fatto è che io sono decisa che voglio Khaled, ma le cose sono molto complicate.

Tra le altre cose, aspetto anche che mio padre mi mandi un invito a C'è posta per te, io per ora non intendo perdonarlo o tanto meno, non sono disposta a dargli il mio perdono. 

 

 

 
   
 
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