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Autore: TheShadowAlchemist    27/11/2016    1 recensioni
Storia che prende ispirazione dall'album The Blessed Hellride dei Black Label Society. Le storie non sono collegate ai testi delle canzoni.
TRAMA
La città di Magnolia, ormai è territorio delle bande motociclistiche. Al primo accenno di problemi, i motociclisti tirano fuori le armi, pronti a far guerra al prossimo. L'intera organizzazione di motociclisti, la Blessed Hellride, è divisa in più cellule. La Fairy Tail, è una delle più temute e rispettate della città, insieme alla Blue Pegasus e alla Lamia Scale. Sono coloro che danno la caccia alle cellule che non fanno parte della Blessed Hellride: le cosiddette cellule fantasma.
Genere: Drammatico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Gray Fullbuster, Natsu, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Mi svegliai di colpo. Mi trovavo in una delle stanze del locale, adibita a infermeria. Vicino a me, sul comodino, c'erano un mucchio di bende insanguinate.
-Quanto cazzo sono rimasto svenuto?
Mi alzai dal letto barcollante, e sentii una fitta al fianco, ancora fasciato.
-Bastardo di un Jackal, mi hai aperto per bene eh.
Mi diressi verso la porta, e la aprii. C'era qualcosa di strano nell'aria. Non si sentivano i soliti schiamazzi dei ragazzi al piano di sotto. C'era qualcosa che non andava. Andai di sotto, e appena arrivai giù, vidi tutti i membri della banda ai tavoli, però non avevano i soliti sguardi felici. Erano tristi, alcuni piangevano. Vidi Lucy e e gli altri al nostro solito tavolo. Lei aveva le lacrime agli occhi, mentre Gajeel e Gray avevano sguardi assetati di sangue. 
-Ragazzi, cosa sta succedendo?
Lucy si alzò dal tavolo, e mi corse incontro, abbracciandomi.
-Natsu, oddio. E' successa una cosa terribile... Il vecchio è... è...
-Il nonno è stato ucciso. Da quelli di Tartaros.
Mi sentii le gambe deboli. A parlare era stata Erza, una delle donne più forti della banda. Anche lei aveva le lacrime agli occhi.
-Che cosa? Il nonnetto è...
Mi sedetti su una sedia del locale.
-Come è successo?
-Mentre era a una riunione dei capi banda della Blessed Hellride, quelli di Tartaros, hanno fatto irruzione nel posto dove si teneva la seduta, e li hanno falciati tutti a colpi di mitra. Nessuno dei capi è sopravvissuto. Adesso, tutte le bande sono allo sbaraglio. Senza un capo che le guidi, tutte le bande si stanno sciogliendo. Alcune delle bande minori, si sono unite a Tartaros, per paura di essere sterminate. Rimaniamo solo noi, i Lamia Scale e i Blue Pegasus. 
Non mi pareva vero. La Blessed Hellride era andata a farsi fottere. Tutto quello che avevamo costruito con tanta fatica, era andato in fumo. 
-E il corpo del vecchio?
-Siamo riusciti a recuperarlo. Abbiamo intenzione di svolgere i funerali tra 2 giorni.
-Dov'è adesso?
-Lo abbiamo portato nella sua stanza.
Mi alzai dalla sedia, e mi diressi al piano di sopra dove stava la stanza del vecchio. Aprii la porta della stanza, ed entrai. I ragazzi avevano adibito la stanza a mo di camera funeraria. Al centro della stanza, c'era una bara. Mi avvicinai, e lì dentro, c'era il vecchio.
-Gli abbiamo tolto i proiettili dal corpo e gli abbiamo dato una sistemata.
Vidi Erza, che entrava nella stanza. Aveva smesso di piangere, ma lo sguardo era sempre triste. 
-Avete fatto bene.
Tornai a guardare il corpo del nonnetto. Sembrava dormisse. Mi accasciai a terra, e iniziai a piangere. 
-Colpa mia... è solo colpa mia! Se solo mi fossi ripreso per tempo, e fossi andato con lui, forse non sarebbe morto!
Erza si avvicinò a me, e mi abbracciò.
-Non è vero Natsu. Non è colpa tua. Tu non potevi farci niente. Non addossarti colpe che non hai. Nei giorni che tu eri privo di conoscenza, il vecchio sapeva che sarebbe arrivata la sua ora. Dopotutto, abbiamo sfidato apertamente Tartaros. Sapeva che sarebbe stata solo questione di giorni, e poi lo avrebbero ucciso.
Le mie lacrime non si fermavano. Era come se non fossero sotto il mio controllo. Non avevo la forza di smettere di piangere.
-Natsu. Ascolta, il vecchio, prima di andare alla riunione, mi aveva dato una lettera. Mi ha detto di darla a te, e di leggerla appena ti fossi ripreso. Tieni.
Erza mi porse una lettera. Sulla busta c'era scritto "A Natsu". La aprii, e iniziai a leggere.

Natsu, ragazzo mio,
se leggerai questa lettera, vuol dire che io sarò morto. Sapevo da molto, che la mia ora sarebbe giunta a poco.
Per cui, figliolo, voglio solo dirti una cosa: combatti. Non farti prendere dalla tristezza, e dillo anche agli altri. Non è questo, che vi ho insegnato. Siate sempre forti, in qualunque circostanza. Anche se io non ci sono più, non vuol dire che la famiglia sia andata distrutta.
Perchè, adesso Natsu, sei tu, il capo della banda. Fai in modo che questi ragazzi, che ho allevato come fossero miei figli,
continuino a vivere come hanno sempre fatto: col sorriso. Queste, a quanto pare, sono le ultime parole che posso dirti.
Ti voglio bene, figlio mio,

Makarov

 
Le lacrime bagnavano il foglio. Erza, che si era messa a leggere insieme a me, aveva ripreso a piangere.
-Nonnetto...

 
Angolo dell'autore

Saaalve ragazzi, rieccomi finalmente dopo tanto tempo, su questa fan-fic. Mamma mia, quanto penare per scrivere questo capitolo. Tralasciando che la parte della lattera è una colossale schifezza, ma vabbe, devo dire che ho reso bene (almeno credo) l'idea di sofferenza, come dice il titolo del capitolo. Vabe, noi ci rivediamo al prossimo capitolo
Stay Tuned
 
   
 
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