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Autore: Bunny05    28/11/2016    0 recensioni
Isolati in un mondo invisibile agl’umani, nel profondo sud della Grecia, vivevano gl’antichi popoli magici. Per anni, questi popoli, sono stati sottomessi da una strega potente che prese il comando di questa terra dopo una battaglia cruenta. Da allora vivono le loro vite seguendo le regole impartite dalla strega, aumentando anche gli screzi per metterli in conflitto tra loro e che si divertiva a mandare i suoi scagnozzi a creare scompiglio. La chiamavano la strega nera. Era perfida, pazza, scaltra, e di una potenza che nessuno possedeva. Quando una ragazza misteriosa, per caso, intreccia il suo destino si troverà a combattere contro le forze oscure, per salvare se stessa e tutto il mondo invisibile.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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L’inizio
 
Matt richiuse l’armadietto degli spogliatoi dopo essersi fatto una doccia. Aveva i capelli neri ancora bagnati quando uscì dallo spogliatoio per oltrepassare l’aula dove i guardiani si allenavano con Ethan. Ethan era il migliore a combattere, insegnava ai guardiani tutte le mosse possibili che sono in grado di fare, a essere più veloci, più riflessivi. A Matt piaceva combattere, era molto bravo e alcune volte gli piaceva vantarsi di questo, ovviamente Ethan era quasi imbattibile, era riuscito ad avvicinarsi alla vittoria contro di lui rare volte. Quando percorse il corridoio, ampio e luminoso, vide Amy, una giovane ragazza che stava ancora studiando per diventare guardiana, che gli sorrideva. Matt era capace di far colpo sulle ragazze senza sforzo, sapeva di aver fascino, sapeva che le ragazze non gli resistevano. << Ciao bellissima >> gli disse avvicinandosi, lei sorrise ancora di più ed era leggermente imbarazzata, << Ciao >> lo saluto lei con la voce lieve come quella di un usignolo. Spostò, con un gesto, i capelli biondi tutti su una spalla e poi si avvicinò ancora di più a Matt, lui sorrise malizioso, Amy era molto bella, e si avvicinò lentamente per darle un bacio. Qualcuno alle sue spalle tossì. Prima che potesse toccare le labbra di Amy si voltò per guardare chi aveva attirato l’attenzione e vide Camille che lo guardava un po’ turbata, << Ho bisogno di parlare con te fratellone! >> disse con fin troppa enfasi lei. Matt si voltò di nuovo verso Amy e le fece uno di quei suoi sorrisi maliziosi che nessuna ragazza poteva dimenticare. Poi seguì sua sorella senza dire una parola. << Che vuoi? Mi hai interrotto! >> si lamentò lui, << Oh davvero? Io direi che ti ho salvato >> disse lei fermandosi e voltandosi verso di lui incrociando le braccia al petto, << Salvato da cosa? >>> domandò lui sarcastico. Camille alzò gl’occhi al cielo e sospirò << Amy… E’ odiosa Matt! Davvero vuoi stare con una che porta il marchio di Afrodite? >> chiese lei con il viso un po’ schifato, << I marchi non influiscono su ogni aspetto del tuo carattere >>, Camille piegò la testa di lato e fissò Matt << Si è vero, ma non mi sembra affidabile >>, << Non è una cosa che mi importa >> fece spallucce Matt, << Dovresti smetterla di uscire con ogni ragazza che ti piace esteticamente >> gli disse la sorella per rimproverarlo, << Nessuna di quelle con cui sei uscito ti conosce veramente, tu hai bisogno di una persona che tiri fuori il meglio di te, che tiri fuori i sentimenti che fai finta di non avere e non accontentarti di una bella ragazza >>, << Mi fai la ramanzina sorellina? >> gli chiese lui con uno sguardo finto serio << Ascoltami >> continuò poi lui << Sono contento che tu abbia trovato un ragazzo speciale per te, ma io non ho bisogno di questo, sto bene così, non ho bisogno che nessuno mi tiri fuori niente, preferisco solo tenermi le cose per me e non avere qualcuno che mi faccia andar fuori di testa >>, << Solo perché non hai ancora trovato quella persona Matt >> disse convinta lei per poi voltarsi e andarsene. Matt era testardo, non amava aprirsi con le persone, lui doveva avere il suo spazio privato, per non creare problemi, per non avere nella testa una ragazza di cui preoccuparsi o che lo facesse impazzire, lui preferiva stare nel suo e stare con ragazze che non lo prendevano mentalmente ma solo fisicamente. E poi sentì un rumore assordante, per un secondo pensò che una bomba fosse scoppiata fuori dall’accademia ma poi si accorse che era una voce a parlare.
 
Camille torno indietro verso Matt dopo aver sentito la voce che richiedeva la loro attenzione. Quando arrivò quasi all’entrata trovò Matt che correva verso l’uscita. Spalanco la porta e corse fuori nel giardino dell’accademia, il cielo era pieno di nuvole scure e dei lampi si scatenavano insieme alla voce che parlava. << Ascoltatemi tutti miei cari abitanti di Godrix, è la strega Narcissa che parla >>, ci fu un boato assordante, i guardiani con tutti gli sguardi rivolti verso il cielo. Camille riuscì a intravedere Matt in mezzo alla folla e lo raggiunse, << Cosa sta succedendo? >> domandò lei confusa, non si aspettava tutto questo, la strega non si faceva vedere da tanto tempo, << Non ne ho la più pallida idea >> borbotto Matt senza smettere di guardare il cielo. << A mio malgrado oggi sono venuta a conoscenza di una cosa davvero imbarazzante, una cosa che non doveva succedere >>. I guardiani si guardarono tra loro sorpresi, nessuno sapeva di cosa la strega stesse parlando. Camille capì subito che Narcissa stava parlando con tutta Godrix e che quindi si stava riferendo a ogni popolo magico. << La mia cara amica veggente, oggi, ha fatto una premunizione mi ha rivelato che tra di noi c’è un sanguemisto >>. I guardiani iniziarono a parlare tutti insieme, un brusio si sollevò in tutto il cortile dell’accademia. Camille era scioccata, non poteva crederci, per anni i guardiani presero precauzioni per far in modo che questa cosa non accadesse, che nessuno avrebbe più avuto il sangue misto per non rivivere la tragedia di 18 anni fa. << Mi avete disobbedito >>, Camille strinse la mano al fratello ascoltando la strega, << Se sapete qualcosa vi conviene parlare, se lo state nascondendo ci saranno delle conseguenze, finché questo sanguemisto non verrà trovato e ucciso lo cercherò e vi ricorderò con chi avete a che fare >> e poi svanì. La voce della strega si spense e con lei le nuvole scure scomparirono. Camille incrociò gl’occhi di Matt che era sconvolto quanto lei, non riusciva a crederci, non voleva più pensare a quei bambini che erano stati sterminati, anche se era molto piccola ricorderà sempre le urla che gli trafiggevano le orecchie e Matt che l’abbracciava. << Cosa facciamo? >> chiese lei stringendo forte la mano del fratello, << Niente >> borbottò Matt << aspettiamo che il consiglio si riunisca al monte Lex, li decideranno cosa fare e poi valuteremo >> borbottò scosso, << Ma se è un bambino piccolo, davvero lo uccideranno o lo consegneranno a lei? >> chiese sconvolta sgranando gl’occhi, sembrava quasi isterica << Camille calmati, non sappiamo ancora cosa succederà, non sappiamo chi sia questo sanguemisto, ma non credo che inizieremo una guerra solo per proteggerlo >>, << E quindi… >> disse lei facendogli mancare il respiro, << Aspettiamo >> gli rispose Matt appoggiandogli le mani sulle spalle per tranquillizzarla. << Camy >> chiamo una voce preoccupata, vide Gabriel arrivarle incontro e la prese al volo abbracciandola, << Ho visto tutto >> borbotto lui lasciandola, << Stavo tornando dalla ronda e l’ho visto >>. Camille guardò il suo ragazzo con lo sguardo preoccupato, adorava il fatto che lui si preoccupasse sempre per lei anche se lei alcune volte lo faceva impazzire, Camille non era facile da gestire, era molto orgogliosa, molto fiera, voleva sempre farcela da sola e a volte ammetteva di essere forse un po’ pesante. Gabriel la guardò con i suoi occhi marrone scuro, lui era molto valoroso in battaglia, molto severo riguardante alle regole mentre Camille era più aperta al riguardo. Ma si amavano, lei lo amava, l’aveva sempre trattata come una donna e mai come una ragazzina. Era ancora abbracciata a lui e gli passò le mani tra i capelli biondo cenere, << Tu cosa ne pensi? >> chiese Matt a Gabriel, << Non saprei, non ho mai avuto nessun sospetto riguardo a questo >> rispose lui. Per fortuna di Camille, Matt e Gabriel andavano d’accordo, erano anche buoni amici anche se ovviamente Matt lo teneva d’occhio perché era il ragazzo di sua sorella. Tutti e tre rientrano in accademia dove era scoppiato il caos, tutti che discutevano su ciò che era appena successo, gente che diceva di cercare il sanguemisto, altri di farlo trovare alla strega, tutti dicevano la loro creando casino. Camille scorse sua madre da lontano, i suoi capelli castani, molto lunghi, raccolti da un mezzo chignon. Stava parlando con Ethan e Camille le si avvicinò con Matt e Gabriel. << Mamma >> la chiamò lei e la donna alta e snella si voltò, << Oh siete qui per fortuna, vi cercavo >> sospirò lei, << Cosa sta succedendo? >> le chiese Matt, << Matthew calmati, ora esamineremo la situazione e poi organizzeremo un incontro con il consiglio di tutti i cinque popoli magici e vedremo cosa fare, ma ci vorrà qualche giorno >> spiegò gentilmente la madre a Matt. Camille era sempre stata fiera di sua madre, una donna tenace e forte, che riesce sempre a tenere la situazione sotto controllo rimanendo concentrata. Non per questo i suoi genitori erano i leader dei guardiani, un po’ come un re e una regina che decidevano cosa fare quando c’erano dei problemi. I guardiani rispettavano molto i suoi genitori, tutti le dicevano sempre quanto erano in gamba, quanto era fortunata ad avere due guardiani modello così. Ma lei li vedeva sempre e solo come i suoi genitori, le persone a cui voleva più bene al mondo. << Forza andate nelle vostre stanze, domani sarà una lunga giornata >> borbottò la madre in modo severo come faceva quando erano bambini e li cacciava a letto, << Ai tuoi ordini mamma >> sorrise Camille.
 
<< Cosa intendi con qualcosa è cambiato? >> chiese Alison intimorita, non aveva mai visto Vidya così preoccupata, non l’aveva mai vista in questo modo, con il terrore negl’occhi e quella paura derivava dal fatto che lei era nei guai, che Alison in qualche modo era in pericolo. Vidya si alzò dalla sedia e corse fuori dalla casetta seguita da Alison, corse nella sua stanza della magia sul retro. Quando varcò la piccola porta di legno si precipitò a prendere una sfera di cristallo da uno degli enormi scaffali allineati sul muro che si trovavano difronte a lei. Era agitata e nervosa, non erano sensazione che era abituata a provare, si era sempre sentita al sicuro, sentita protetta, non avrebbe mai pensato che la sua vita era davvero in pericolo, che era davvero troppo diversa e che per chiunque lei rappresentasse un pericolo. Se ne rendeva conto solo ora, che il fatto di avere il sangue misto la metteva in una situazione in cui lei non vorrebbe mai trovarsi. Era brava, buona, gentile, ma questo non bastava, chiunque avesse scoperto il suo segreto molto probabilmente l’avrebbe uccisa e questo pensiero la rattristiva. Per un istante si sentì sola al mondo più di quanto lo si sentisse già, prima aveva la speranza che un giorno sarebbe tornata nel suo mondo ora non aveva più nemmeno quella. Vidya dopo aver appoggiato la sfera sul tavolo guardò Alison e le si avvicinò, << Risolveremo tutto questo, ma tu devi essere forte >> le disse spostandogli una ciocca ribelle dal viso per poi tornare a concentrarsi sulla sfera. Vidya chiuse gl’occhi e mise le mani aperte sopra essa. Bisbigliava parole che Alison non riuscì a percepire, dalle mani le usciva una luce blu molto delicata mentre nella sfera si creava un fumo grigiastro. Alison rimase lì a guardare Vidya che sembrava in un altro mondo, come se non fosse più lì con lei, ma persa dentro la sua testa. Non aveva mai visto qualcuno usare la veggenza, Vidya non gli aveva mai detto che era in grado di praticarla, né tanto meno che tenesse sotto controllo il futuro per lei. E ora cosa sarebbe successo? Che ne sarebbe stato del futuro? Della sua vita? Sarebbe stata in grado di affrontare un mondo che non la voleva? Che la discriminava? Avrebbe resistito a tutto questo? Non lo sapeva nemmeno lei, non sapeva più a cosa pensare, aveva troppe domande dentro la sua testa di cui non riusciva a trovare risposta, troppe cose le ronzavano nella mente e non riusciva più a fermarle. Vidya sembrava ancora persa in un altro mondo e tutto quel silenzio che la circondava gli faceva sentire ancor di più i suoi pensieri. Aveva sempre sognato di andare a Godrix, di far parte di quel mondo, ma ora? Ora che sapeva la verità, ora che sapeva cosa era lei veramente non sapeva più se voleva farne parte, ma ormai era troppo tardi, la veggenza era cambiata e lei sicuramente c’entrava qualcosa con questo. Vidya produsse un suono soffocato riaprendo gl’occhi, aveva uno sguardo turbato, era quasi impaurita. Appoggiò le mani al tavolo e voltò la testa verso Alison, i suoi occhi blu incrociarono i suoi grigi scuri e capì subito che qualcosa non andava, che qualcosa era andato storto. << Vidya! >> chiamo Alison con la voce bassa avvicinandosi a lei, quando gli arrivò vicino Vidya abbasso gl’occhi al pavimento, << Il futuro è cambiato >> borbottò, << Cosa hai visto? >> le chiese Alison in ansia, << Tu, nella nuova veggenza c’è un sanguemisto >> rispose Vidya ancora sotto shock, << E… >> disse Alison per far parlare la strega che si era azzittita, << Alison >> inizio a dire lei << Ti cercheranno finché non morirai, la strega inizierà a cercare in ogni angolo di Godrix e del confine per trovarti e non solo lei >>, Alison spalancò la bocca, << E cosa dovrei fare? Io… Io non so a cosa pensare >> balbetto lei senza sapere cosa dire, non si era mai trovata in una situazione del genere e non riusciva a pensare in modo lucido, << Nessuno sa chi sia, nessuno sa che sei tu la sanguemisto e devi tenerlo nascosto… per tua fortuna hai l’aspetto di una guardiana >> le disse Vidya che iniziò a trafugare nei cassetti alla ricerca di qualcosa, << Non so davvero cosa fare >> disse ancora Alison ma non ricevette risposta, seguiva Vidya con gl’occhi mentre cercava qualcosa << Davvero io non so a cosa pensare, cosa farò ora? >> continuava a dire ma Vidya non la ascoltava, era troppo intenta a scavare nei suoi cassetti in modo frenetico e veloce. << Vidya per favore dimmi cosa devo fare! >> le chiese avvicinandosi e prendendole un braccio, la strega alzo lo sguardo su di lei e poi le poso le mani sulle spalle, << Andrai a Olimpia >> le rispose la strega lasciandola senza parole.

Alison pensò di esserselo immaginato, che Vidya non aveva veramente detto quello che lei aveva sentito. Mentre gl’occhi Blu della strega la guardavano attentamente si rese conto che non stava scherzando, che aveva detto davvero che lei doveva andare a Olimpia. << Come posso andare ad Olimpia? >> le chiese Alison ancora stupita, << Devi Alison, è l’unico posto dove sarai al sicuro >> rispose la strega, << Sicuro? Tutti vorranno uccidermi >>, << Non tutti voglio i sanguemisto morti >> borbotto poi Vidya << Ascoltami bene, non dovrai dire a nessuno che sei una sanguemisto, non dovrai mai usare la magia davanti a loro, per nessun motivo, devi sembrare una vera e propria guardiana >> le spiegò, << Perché non posso restare qua? >> le chiese << Perché qua non sono più al sicuro? >>, << Perché siamo nel confine, lei verrà a cercarti e qui è molto più facile trovarti, una guardiana e una strega che vivono insieme non è una cosa che si vede facilmente, in mezzo ai guardiani invece nessuno si renderà conto di quello che sei, lo capisci? Ti devi mimetizzare tra loro e non dire mai a nessuno… >>, << Che sono quella che cercano? Che sono quella che devono uccidere per avere la pace? Che sono quella che scatenerà una guerra? >> disse Alison quasi urlando, stava tirando fuori quello che aveva tenuto dentro per tanto tempo. Tutta quella pressione che si sentiva addosso quando non sapeva chi era, quando non sapeva perché era rinchiusa nel confine e ora che lo sapeva, ora che conosceva la verità si sentiva un enorme peso sulle spalle, le persone erano in pericolo solo perché lei esisteva, non li biasimava se l’avessero voluta uccidere, non li biasimava se loro la discriminavano per ciò che era, perché quello che era portava guerra e distruzione. << Tu non hai fatto niente di male >> le rispose la strega << Pensi che quei bambini meritassero di morire solo perché avevano il sangue misto? Nessuno sapeva perché quella guerra vista dalla veggente si sarebbe scatenata eppure la strega uccise tutti perché credeva che erano loro i mostri, ma non lo meritavano e tutto il popolo magico per evitare tutta questa distruzione decise che i rapporti tra le specie diverse erano proibiti, che i sanguemisto non dovevano esistere, ma io credo che abbiano fatto l’errore più grande che si potesse fare >>, << Perché? Perché credi sia stato un errore proibire la nascita dei sanguemisto? >> chiese Alison, << Perché io la penso così >>. Vidya riprese a guardare nei cassetti senza sosta, Alison iniziò a domandarsi perché l’avevano portata in salvo, perché era ancora viva quando in realtà dovrebbe essere morta per non causare problemi al popolo magico. << Perché mi avete salvato? >> chiese poi mentre Vidya trovò quello che stava cercando, tirò fuori una scatoletta da un cassetto vicino al sue enorme calderone nero. Una scatola molto antica e decorata. Sopra, con dei piccoli tasselli di mosaico, c’era disegnata una strega che praticava la sua magia. Quando Vidya appoggiò la scatola di fronte a lei sul tavolo la guardò senza aprirla, << Perché tua madre voleva salvarti >> rispose poi Vidya alla sua domanda, ma sentiva che c’era qualcosa che non le diceva, qualcosa che le teneva ancora nascosto. << Cosa sai ancora che io non so? >> le chiese guardandola in modo severo ma Vidya non rispose. Si voltò e si concentrò sulla scatola che poco dopo si aprì da sola. Capì che Vidya l’aveva sigillata con una magia molto forte e Alison iniziò a chiedersi cosa contenesse quella scatolina di così importante. Vidya tirò fuori una pietra di colore arancio, era trasparente, sorrise lentamente nel guardarla e poi la mise nelle mani di Alison, << Cosa dovrei farci con questa? >> gli chiese osservandola bene mentre la teneva con il pollice e l’indice davanti ai suoi occhi. << E’ una pietra comunicativa >> spiegò Vidya, << Una pietra cosa? >> Alison era confusa non capiva quello che Vidya volesse da lei, << Comunicativa >> ripeté la strega << Serve a comunicare >> dalla scatola ne tirò fuori un'altra ma quest’ultima era bianca trasparente. << Queste pietre servono a comunicare a distanza, i guardiani la usavano un tempo per comunicare tra di loro in battaglia o per comunicare con gl’altri popoli, ora non vengono più usate, ci sono modi più tecnologici per comunicare >>, << E cosa me ne faccio? Non mi salverà la vita >> borbottò Alison << Ti servirà per comunicare con me >> le rispose, << Con te? Non vieni con me? >> domandò sgranando gl’occhi. Vidya abbassò lo sguardo << Non posso, ho una cosa da fare, molto importante Alison, se inizierà una guerra contro la strega non ci sarà molta speranza per nessuno >>, << E io sarò sola con una pietra? >> disse quasi arrabbiata, << Ti ho allenata per questo, per questo esatto giorno dove ti avrei lasciata per completare la mia missione, se vogliamo sopravvivere devo fare una cosa prima e tu devi stare al sicuro ad Olimpia >>. Alison rimase in silenzio, non sapeva cosa dire o cosa fare, doveva lasciare l’unica persona che amava, l’unica che conosceva e gli si strinse il cuore nel petto. << Tu sei forte e so che te la caverai, tieni nascosta la pietra e non mostrarla a nessuno se no capiranno che stai comunicando con qualcuno con cui non dovresti >>. Vidya aggrottò lo sguardo, come se avesse percepito qualcosa, << La strega è nel confine >> borbotto velocemente << Dobbiamo sbrigarci >>, << Come faccio ad arrivare ad Olimpia? >> le chiese Alison, Vidya fece comparire con la magia il suo arco con le frecce e glieli mise in mano, << Nascondi la pietra >> borbottò la strega, Alison se la infilò velocemente in una tasca nascosta della sua divisa, agganciò la faretra sulle spalle che conteneva le frecce. Il suo arco era molto moderno, abbassò una levetta ed esso si chiuse diventando abbastanza piccolo da poterlo agganciare insieme alla faretra. Quando fu pronta Vidya l’abbracciò forte, << Io credo in te lo sai vero? >> le disse << C’è la farai, contattami solo in caso di estrema emergenza ok? Non possiamo rischiare e cerca di stare attenta a non farti scoprire, vedrai che c’è la faremo >> le disse, ad Alison scese una lacrima sulla guancia mentre stringeva Vidya che appena sciolse l’abbraccio con un gesto fece comparire una specie di porta, dentro era fatta come uno specchio d’acqua che si muoveva sinuosamente, un portale pensò Alison quando si accorse cosa realmente era, << Va ad Olimpia >> disse la strega, lei prese coraggio e vi si avvicino, prima di oltrepassarlo si voltò a guardare la strega, colei che l’aveva cresciuta e amata come una figlia, si sentiva triste, con il cuore spezzato, non avrebbe voluto lasciarla, ma se Vidya credeva che lei c’è l’avrebbe potuta fare allora anche lei ci credeva, si fidava di lei più di ogni altra cosa al mondo. << Sbrigati >> esclamò la strega, << Ti voglio bene >> disse Alison prima di varcare il portale, l’ultima cosa che vide fu una lacrima scivolare sul volto della strega.
 
Era nervoso, da quando la strega nera era comparsa Matt si sentiva frustrato e doveva sfogare la sua frustrazione allenandosi, Gabriel difronte a lui era quasi senza fiato mentre combattevano a mani nude. Era l’unico modo che Matt conosceva per sfogarsi, per liberare la mente e riuscire a pensare meglio. Doveva scaricarsi se no sarebbe esploso per i troppi pensieri. Era sudaticcio, i capelli neri, sempre spettinati, gli si incollavano alla fronte, sulle mani indossava i guanti che usava per combattere corpo a corpo, il petto nudo e un paio di pantaloni neri della tuta. << Ci stai dando dentro ah? >> gli chiese Gabriel, << Sono abbastanza nervoso, si! >> rispose lui << Non posso ancora crederci che esista un sanguemisto >> disse sganciando un fendente verso Gabriel che si scansò proprio all’ultimo secondo, << Chissà chi ha disobbedito! >> esclamò Gabriel << Le relazioni tra specie diverse sono proibite da quando la strega fece quella strage, non riesco a capire come sia potuto succedere, tutti erano d’accordo sul fatto che era meglio non creare problemi che nessuno avrebbe messo al mondo i sanguemisto >>, Matt non sapeva cosa dire, schivò un colpo di Gabriel e poi lo atterrò in un batter d’occhio. << Vacci piano non stiamo combattendo per davvero >> lo rimproverò l’amico. Nella mente di Matt riemerse il ricordo della strega che parlava, lui aveva sempre fatto rispettare le regole, era quello che facevano i guardiani, ma ora erano in pericolo, tutti erano in pericolo finché quel sanguemisto non veniva trovato. << Dovremmo essere la fuori a cercarlo e mettere fine a questa storia >> borbottò poi Gabriel che si tirò su a sedere dopo essere stato messo al tappeto da Matt << Non possiamo, finché il consiglio non si riunisce e decide, fino ad allora non possiamo agire >>, << Si ma così continuiamo a rischiare, prima o poi qualcuno morirà per mano della strega se non facciamo qualcosa in fretta >>, << Non è facile trovare un sanguemisto di cui non conosciamo, età, sesso e nemmeno che sangue abbia >> gli disse Matt << Praticamente è impossibile >>, << Magari qualcuno sa qualcosa, bisognerebbe chiedere e farli parlare >> le parole di Gabriel sembravano quasi una minaccia, << Credi che ne valga la pena torturare qualcuno solo perché potrebbe sapere qualcosa >> chiese Matt, << Per la nostra incolumità? SI! >> affermò Gabriel << Seguiamo le regole e se è proibito fare figli con il sangue misto chi ha disobbedito deve pagarne le conseguenze >>. Gabriel si alzò e poi andò verso lo spogliatoio senza più dire una parola. Matt lo seguì con lo sguardo, Gabriel era un bravo ragazzo ma si sapeva che era tremendamente severo quando si parlava delle regole e anche Matt era d’accordo sul fatto che le regole andavano sempre rispettate. Il consiglio aveva stipulato una serie di regole che i guardiani dovevano far mantenere e le regola diceva che qualsiasi persone avrebbe avuto una relazione con un’altra di un popolo diverso o che avrebbe fatto un figlio con esso ne avrebbe pagato le conseguenze. Disobbedire non esisteva nel vocabolario dei guardiani. Una relazione proibita veniva punita, un sanguemisto doveva venire ucciso, erano queste le regole, ma fino ad ora non era mai successo e Matt non sapeva come il consiglio avrebbe risolto questa situazione. Si sfilò i guanti e andò verso gli spogliatoi per lavarsi, doveva prepararsi perché poco dopo doveva vedersi con Amy fuori dall’accademia. 

Ps: Ciao a tutti eccovi il capitolo spero vi piaccia!! 
 
   
 
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