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Autore: Growl    29/11/2016    1 recensioni
In una classe di venti studenti, le divergenze tra questi portano la preside a fare una scelta rivoluzionaria; dividere gli alunni in quattro Fazioni: La Teocrazia del Sol'Rosa, l'Unione dei Moderati, la Repubblica delle Banane e l'Anarchia della Fattanza. Divisi in gruppi, gli studenti non danno problemi e rimangono tranquilli, e tutti pare andare per il meglio.
Il terzo anno, però, si unisce un nuovo studente al gruppo, Filippo. Con una vita sociale pari a quella di una lucertola nel deserto, una madre estremamente vendicativa e la capacità di tollerare il genere umano ormai persa da tempo, come farà a sopportare i suoi nuovi stravaganti compagni di classe senza contemplare il suicidio? Inoltre, c'è in palio la vincita di una gita in America, e gli studenti sono così ansiosi di "fare esperienze" all'estero da ricorrere ad atti estremi... Non stupitevi se la storia finirà con una tragedia.
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Mi raccomando, ci tengo tanto alla storia, quindi se vi capitasse di leggerla, magari lasciateci anche una piccola recensione? ;P
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NEGLI SCORSI CAPITOLI DI "VITA DI FAZIONI IN UNA CLASSE DISASTRATA"...
Dopo aver incontrato la sua nuova, stramba e divisa classe, Filippo entra a far parte della Teocrazia del Sol'Rosa, e viene incaricato di scoprire di più sull'Anarchia della Fattanza, e quasi rischia la vita. Successivamente torna a scuola, ed Elisa decide di mostrargli la Sgabuchiesa, dove incontra una misteriosa figura incappucciata che sembra stare per uccidere Gabriele, capo della Fazione. Spaventata, la figura scappa lasciando Gabriele svenuto, mentre Filippo, dato che per entrare nell'Unione, la fazione più stabile, necessita di un talento, inizia ad investigare. Inizialmente sospetta di Teresa, l'ex-arcivescovo della Fazione, e di Angela, l'attuale arcivescovo, ma tenta di sapere di più entrando in classe ed interrogando i compagni. Matteo dell'Unione inizia a condurre un'investigazione in modo autonomo, mentre Alessandro decide di aiutare Elisa e Filippo, che ascolta gli alibi dell'Unione e della Repubblica. Non tutto combacia, ma viene a sapere che Pietro, Cosimo, Roberta, Angela e Teresa sono uscite dalla classe e sono rientrate poco prima della lezione... ammesso che gli altri dicano la verità.

 
Vita di Fazioni 
in una classe disastrata




OBJECTION

 
Raduno l’Anarchia vicino alla cattedra. Elisa provvede a requisire temporaneamente ogni forma di alcool e/o sostanze stupefacenti, promettendo di restituire tutto come premio una volta risposto alle nostre domande.
Ah, e c’è anche Alessandro, ma in realtà non so bene cosa stia facendo qui. A detta sua deve risolvere il caso prima di Don Matteo.
«Benissimo, ditemi… cosa stavate facendo nell’ora in cui Cesella era assente?» chiedo.
«Eh? Mi sa che hai sbagliato domanda.» fa Pietro.
«No, sono sicuro che sia giusta.»
«Dovresti chiedere di cosa vi stavate facendo nell’ora in cui Cesella era assente.»
«Già.» dico esasperato. «Sentite, l’importante è sapere dove vi stavate facendo.»
«Forse anche perché? Come? Quando? Chi?»
«Lascia il chi vi stavate facendo alla Repubblica.» s’intromette Alessandro.
«Mario ed io eravamo in classe.» spiega Vinello. «Durante le ore di Cesella ci divertiamo in modi particolari, ma adesso che era assente abbiamo potuto sbizzarrirci!... Gli altri tre erano fuori, ma non so bene dove.»
«Io ero a prendere un caffè, yooo!» esclama Pietro. «Per mandare giù quella strana roba che mi ha dato Roberta, broooo… avevo delle visioni così strane!»
«Ehi! Potevi dirmelo che ti stava facendo sentire male! Invece te ne sei scappato subito!»
«Ziaa! Non potevo resistere… indovina perché!» fa lui guardandola male.
«Beh, io sono andata a cercarlo visto che non tornava… l’ho trovato nel bagno, all’inizio… però me ne sono dovuta uscire perché era il bagno dei ragazzi, appunto… quando sono arrivata in classe c’erano già tutti. Ho incontrato l’Unione che tornava dall’aula informatica, perché non sospettate di loro?»
La versione dei Moderati sembra essere confermata.
«Perché a differenza vostra non hanno problemi psichici.» faccio notare, poi domando. «Pietro, sei sicuro che Roberta fosse con te?»
«Mi sembra di sì… sì… sicuramente. Nel bagno dei ragazzi.»
«Non mostrano i sintomi! Ma vi assicuro che essere troppo “normali” è anch’esso un problema psichico!» si lamenta Vinello. «Comunque… mi sembra di ricordare che Pietro è stato il primo ad entrare in classe… di certo c’erano altre persone fuori.»
Alessandro chiama Paola e le chiede se può confermare, ma lei si rifiuta di parlare.
«Solo se loro confermano che io e Claudia eravamo in classe!»
Che viziata, insomma.
«Beh, certo, zia… mi ricordo che quando stavo uscendo stavi cercando di far alzare una tizia, una ragazza bionda, stesa a terra… che piangeva… pensavo avesse assaggiato la roba di Roberta, yooooo…»
«Roba di Roberta. Da inserire nel mio libretto di battute squallide da usare in momenti inopportuni.» osserva Alex.
«Vedete? Quella era Claudia, che piangeva mentre non trovava ispirazione per le sue pairing! Questo conferma che noi due eravamo in classe.»
«Ma ha appena detto che aveva delle visioni…» dice Elisa. «Non possiamo catalogare le sue affermazioni come certe.»
«E allora anche la loro versione dovrà rimanere incerta! Continuate a barcollare nel buio, anzi, nel fumo!»
Oh, Paola, non sai che mi è già successo e non vorrei per nessuna ragione al mondo riprovarci.
«Ok, ok… gli credo.» dico.
«Ma… va contro quello che ha appena detto Pietro! Se aveva delle visioni se lo sarà immaginato.» fa la mia compagna di Fazione.
«Per ora non c’è motivo di credere che non abbia ragione. Avrebbe senso con quello che ho raccolto.»
«Finalmente qualcuno qui dentro ha un po’ di buon senso! E comunque no, io non confermo ciò che ha detto Pietro.»
«CHE?» esclama il ragazzo.
«Ho visto Pietro uscire, ovvio. L’ho osservato per un po’ di tempo… ed è veramente entrato nel bagno dei ragazzi… ma non sembrava sotto l’effetto di nessuna droga, e ciò è veramente raro per un membro dell’Anarchia.»
«Zia, di che mi stai accusando? Io sono sempre sotto l’effetto di qualche droga o ubriaco, bella! Ormai il mio corpo ha imparato a comportarsi, yoooo!»
«Bene, ti stai praticamente dichiarando colpevole! Vuoi dire che eri drogato per scagionarti in caso venissi scoperto, ma in realtà capivi benissimo cosa ti stava succedendo! E volevi attaccare Gabriele creare scompiglio nella Fazione, e togliere loro le opportunità per andare in gita!»
«Paola, scusa se te lo dico.» s’intromette Elisa. «E Pietro, scusa se lo dico anche a te. Ma dubito che una persona del genere sia capace di orchestrare un piano così articolato. Invece tu…»
«Tu e la tua Fazione avete un motivo molto valido per voler andare a Boston e New York, ma di certo non è per nulla nobile come il nostro… anche se mi piacerebbe… ma meglio non parlarne adesso.» continua Alessandro. «Tu hai organizzato tutto ciò, e chissà, forse speravi anche che quella pazza della Preside avesse riconosciuto l’impegno e vi avrebbe dato dei punti bonus per la gita…»
Paola fa un passo indietro, sorpresa.
«Scherzi?! Non ucciderei mai nessuno! L’Anarchia, invece, con quella sua strana religione… potrebbe comprendere riti satanici o chissà che! Forse non è nemmeno stato Pietro, ma Roberta!»
«Come ti permetti di accusarmi di una tale accusa?»
«Come ti permetti di dire una cosa del genere.» faccio io, lamentandomi del pessimo italiano.
«Io ho notato che Roberta si comporta in modo strano da quando Filippo è arrivato, anzi… direi in modo… normale, ad essere precisi.»
Ha ragione. Roberta i primi giorni si comportava in modo assolutamente identico ai suoi compagni, ma adesso riusciva a… relazionarsi con gli altri.
«Filippo, mi sembra che tu ci stia pensando… non è vero?»
Beh… forse aveva ragione. Roberta potrebbe aver fatto finta di essere una drogata per raggiungere i suoi obiettivi… qualunque fossero.
Ma non posso giungere a conclusioni affrettate. Soprattutto quando Paola sparava accuse a destra e a sinistra manco fosse un fucile carico. Forse carico di stronzate?
«Forse hai ragione, forse no. Ma anche tu e la tua Fazione siete molto sospetti.»
«Ah, perché Elisa l’ha detto? Adesso siete best friends?»
«Che? Ci conosciamo da una settimana!»
«Beh, una settimana è abbastanza per diventare… friends with benefits
«Forse per voi della Repubblica.» sospira Alessandro. «Magari ci fossi io…»
«Perché avete mentito!» esclamo io.
«DAN DAN DAAAAN!»
«Alessandro, per favore.»
«Le testimonianze non coincidono. Cosimo ha detto che era pedinato da Alberto. E sai bene che Alberto farebbe una cosa del genere.»
«Ti avevo chiesto di non dirlo…» dice Cosimo rassegnato.
«E dove sono le prove? Eh?» ribatte Paola.
«Al momento non ci sono, ma è ovvio che Alberto vi ha detto di coprirlo… considerando il suo attaccamento a me… non voleva farmi sentire offeso…»
«Dove stai andando a parare?» fa confusa Elisa.
«Secondo me, Alberto stava seguendo Cosimo perché, per qualche strano motivo, è ossessionato anche da lui, ma non voleva dirlo a me, per farmi sentire più importante… comunque, questo non toglie che potrebbe essere stato lui ugualmente, forse in uno scatto di rabbia…» deduco, guardando il ragazzo dall’altra parte della stanza. Lui ricambia lo sguardo, ma non dice nulla.
«Anche se fosse così… non ci sono prove.»
«Appena tornerà il resto della Teocrazia avremo l’ordine preciso degli arrivi in classe. Sempre che tu non voglia rivelarcelo adesso.»
«Figurati! Ve ne pentirete!» esclama, voltandoci le spalle.
Poi io, Elisa e Alessandro ci spostiamo davanti alla porta per discutere.
«Quindi, chi sono i maggiori sospetti per adesso?» chiede Alessandro.
«Penso proprio che sia stato un membro dell’Anarchia oppure della Repubblica. Le loro storie differiscono troppo.»
«Lo penso anche io.» concorda Elisa. «…E se fosse stato Marco?»
«Ma è assente!»
«Così sembra… se si fosse nascosto, entrando dall’uscita di emergenza? E’ strano che proprio oggi sia assente…»
Non penso che sia lui. Il ventiseiesimo studente… nascosto da qualche parte nella scuola… nah. Però… in questa classe non si può mai sapere.
«Non abbiamo ancora nessuna prova effettiva. E’ ancora presto per-
Prima che finisco la frase, la porta del bagno si apre violentemente. Da essa sta uscendo Matteo, vestito con una giacca beige che gli arriva alle ginocchia, un cappellino in tinta, una cravatta nera, una lente d’ingrandimento nella mano destra e una pipa in bocca.
«Oh… vedo che siete indietro con le indagini..!» fa.
«Matteo?.. Che stai facendo?»
«Lavorando nell’ombra.»
«Nei bagni?»
«C’è solo una finestra là dentro.»
«Ok, te lo concedo. Ma quando ti sei cambiato? Dove hai preso quella pipa?»
«Segreti del mestiere.»
«Io dico mercato nero.» ipotizzo.
«Ho lavorato molto sul caso e ho scoperto che una persona in classe è esperta con il lancio di coltelli.»
«Cosa? Come?»
«Ho chiesto a sua nonna. Alla nonna di Angela.»
«Che?»
«L’ho chiamata, e ho registrato la conversazione, cosicché voi possiate sentirla. Mi ha detto che da tre mesi a questa parte si sta esercitando con il lancio di coltelli.»
«Che razza di hobby è il lancio di coltelli?» fa Alessandro.
«Sempre meglio del tuo. Stalkerare ragazze? Seriamente?!»
«Ehi! Faccio esercizio fisico e devo prestare attenzione ad ogni dettaglio!»
Ora che ci penso… Angela ne aveva parlato… la settimana scorsa…
 
«ANGELA, TU VIENI CON ME DIETRO GLI ALBERI! DISCUTIAMO DELLA STRATEGIA D’ATTACCO!»
«Certo, Superiore! Pianifichiamo i coltelli da usare nella battaglia!»
Dietro gli alberi? Coltelli?

 
Mi ero chiesto cosa c’entrassero i coltelli, ma adesso tutto tornava… il carillon, la sua promozione ad arcivescovo… era anche stata una delle ultime persone a ritornare in classe… e adesso era in infermeria con Gabriele! Dovevamo aiutarlo!




scusate per il ritardo ;_;
 
   
 
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