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Autore: GELI93    18/05/2009    1 recensioni
[Salvate il soldato Ryan]
Dopo il successo di "salvate il soldato Ryan" una nuova ed emozionante avventura sta per iniziare.
Il soldato Ryan finalmente è tornato a casa sano e salvo dalla madre, superati i primi momenti difficili e i dolorosi ricordi della guerra James riesce a ricondurre nuovamente una vita da ventenne normale.
Ma la tranquillità viene presto interrotta,il Capitano John Miller,l' uomo che è riuscito a salvarlo a cui lui deve la vita,è stato catturato dai tedeschi.
Ryan non riesce a ignorare questo fatto e a scacciare i fantasmi del passato,sente il richiamo dei campi di battaglia.
Insieme al sergente Horvath,al soldato Caparzo,al cecchino Jackson, al caporale Upham,al doct.Wade a Mellish e al mitragliere Reiben intraprendono il viaggio alla ricerca del Capitano,ma...... senza la loro guida,senza Miller,....le cose si dimostrano più complicate di quello che sembrano all'inizio.....
Genere: Avventura, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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13 agosto,Normandia,1944. Siamo partiti,ancora non mi sembra vero di essere riuscito a convincere tutti. Siamo scappati,di notte,abbiamo fatto attenzione a non farci vedere da nessuno. Non è stato complicato,il sergente conosceva meglio di noi tutto l'accampamento,provviste,medicine,munizioni,una mappa e una bussola sono le uniche cose che siamo riusciti a prendere,è già molto. Così il viaggio ha avuto inizio..... Non ho paura,nè di morirè nè di fallire... L'unica mia preoccupazione è che Miller sia ancora vivo... Dio,esaudisci questo mio desiderio,fa che Miller non muoia. Abbi pietà di me,perchè io non l'avrò con i miei nemici... Soldato, James Francis Ryan. 13 agosto,ore 19:30,1944. Signore,non abbandonarmi in questa ora. O mia forza,guida la mia mano quando sarò davanti al nemico. Dammi la forza di premere il grilletto,dammi la forza di continuare. Perchè io sono un'arma nelle tue mani,perchè io sono nelle tue mani. La notte scende,inevitabile,oscura,m'avvolge nelle sue spire. Signore,fa che questa notte non scenda su di me definitivamente. Verrà un giorno in cui il mondo finirà nel fuoco e nel ghiaccio. Signore,fa che muoia quando il mondo finirà nel ghiaccio,perchè di fuoco ne ho visto già troppo. Cecchino, Jackon. 15 agosto, sud est Normandia,1944. Questa missione è una fregatura, la vita stessa lo è. Perchè? Perchè ho accettato di venire,perchè non mi sono tirato indietro quando potevo? Perchè devo essere così debole?. Piove,da almeno tre giorni,la pioggia scende lenta nei muri della casa diroccata in cui siamo riparati. Nessuno sà della nostra fuga,o viaggio, penseranno che abbiamo disertato,che siamo dei traditori,che abbiamo tradito. Magari penseranno che ci siamo uniti ai crucchi, Dio! Peggio della diserzione! Ho già rischiato la vita per il soldato Ryan,quando mi annunciarono che dovevo partire per quella missione,mi ricordo, non provavo nè caldo nè freddo. Anche io sono legato a Miller,lo ammetto. Ma se solo uno dei miei compagni dovesse morire, lo giuro su Miller,non esiterò a fare fuoco su Ryan. Adesso dovrò bruciare questa pagina,sia perchè nessuno la deve leggere,sia perchè confidarsi con un foglio di carta è da bambini. Giuro un'ultima cosa, se i crucchi dovessero puntare i loro dannati fucili su Ryan,io,non mi opporrò. Finalmente faranno una cosa giusta. Mitragliere, Reiben. 20 agosto,pressi di Caen,1944. Ho paura,ho molta paura. Ieri notte siamo passati vicini a un accampamento tedesco, delle sentinelle ci hanno visto,Jackon non ha esitato a fare fuoco,erano crollati entrambi ancora prima di sentire lo sparo e di aprire bocca. Sono andato subito a controllare,entrambi erano circondati da una pozza di sangue vischiosa,calpestarla è stato inevitabile,per uno di loro non c'era più niente da fare. L'altro respirava ancora,appena mi sono inginocchiato su di lui con la cassetta del pronto soccorso,Reiben mi ha allontanato bruscamente "cosa diavolo vuoi fare? Non vorrai curare questo bastardo? Lascialo morire,è il minimo che si meritano" la sua voce era colma di rabbia repressa. Non riuscì ad avvicinarmi al poveretto in agonia per circa mezz'ora,Reiben godeva nel vederlo soffrire, se veramente i tedeschi sono dei mostri,in quel momento allora chi era veramente la vittima e chi il carnefice?. Quando lo medicai,ormai era già troppo tardi,l'unico sollievo che potevo dargli era praticargli un'inezione di morfina,la morte sarebbe giunta rapida e indolore. "Perdono..." sentì il tedesco mormorare prima di chiudere gli occhi definitavamente,avevo giurato a me stesso di resistere,ma fu più forte di me. Iniziai a piangere come un bambino. Reiben iniziò a picchiarmi. Nessuno si accorse di nulla. Era notte,e facceva troppo buio perchè qualcuno si accorgesse dei miei lividi. Disteso a terra,mentre gli altri dormivano,guardavo le stelle,incapace di prendere sonno... Ripensavo a quel tedesco...forse ho sbagliato a soffermarmi troppo.... era un nemico,da fare fuori,da uccidere,perchè,se non lo avessimo fatto noi..sarebbero stati loro a ucciderci... Ma è questo il prezzo che si deve pagare? Quell'uomo poteva avere una famiglia..una moglie,dei figli..... E che cosa avrebbero aspettato quella povera donna e quei bambini ora?. Ho 18 anni,e sono in guerra. Ho 18 anni,e sono giovani,ma mi sento vissuto e morto già da tempo. Continuai a piangere quella notte e piango ancora ora. Cosa mi devo aspettare ora? non riesco nemmeno a formulare la domanda "cosa mi aspetterà poi?". Perchè ho sempre timore che quel poi non arrivi mai.... Dal diario del Dott.Irwin Wade.
  
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