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Autore: Sciao_Principesa    29/11/2016    3 recensioni
“Ehi” lo scuoto un po’ “Che cazzo succede? Dov’è Nicole? Chi cazzo sei tu? E perché cazzo mi abbracci?”
In risposta ricevo prima lamenti confusi e poi un “Buongiorno, passata la sbornia?” È un sorriso che non riesco del tutto a capire.
“Merda” mi sbatto una mano sulla fronte sperando di non aver combinato Casini, anche se dalla situazione mi sembra che non sia tutto a posto. “Cosa ho fatto? Dimmi che non ho picchiato nessuno ti prego, l’ultima volta che mi sono ubriacata cercavo di picchiare chiunque provasse a parlarmi e ho persino tirato i capelli a Nicole che voleva riportarmi a casa.”
“Picchiato no, ma hai cercato di convincermi a venire a letto con te.” Ridacchia il ragazzo che al momento mi sembra abbastanza imbarazzato. Io guardo la maglia che ho addosso, poi guardo lui e “Non siamo andati a letto insieme vero?”
Dal secondo capitolo.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Camminai velocemente verso il cortile, salii in sella alla, anche se non del tutto mia, moto e mi diressi verso la mia adorata casa preparandomi al peggio. Parcheggiai la Kawasaki nel garage di fianco alla mia Vespa e la ricoprii come l’avevo trovata, poi salii le scale verso la porta d’entrata, misi la chiave nella toppa e girai un paio di volte per aprirla, misi la mano sulla maniglia e chiusi gli occhi aprendola trattenendo il respiro e preparandomi mentalmente a quello che avrei potuto trovare. Feci un passo in più sulla soglia e non sentendo rumori particolari aprii gli occhi per valutare meglio la situazione in cui mi trovavo. Praticamente Andrea aveva trasformato il mio salotto in uno studio di registrazione per i suoi video e stava intervistando tutti gli altri, mentre Nicole rideva.
“Grazie a Dio, pensavo peggio.” Dissi io interrompendo l’intervista di Guido.
“Amica!” Urlarono in coro Andrea ed Alessandro mentre correvano ad abbracciarmi e a salutarmi.
“Stai ancora registrando?” Chiesi guardando la telecamera in mano al primo.
“Si, finirai sul mio canale YouTube.” Disse lui fiero.
“Allora ciao fans!” Dissi ridendo e agitando una mano salutando.
“Bene Fede, ora facciamo l’intervista anche a te per i miei adorati fans.”
“Nono che intervista, faccio schifo, riprendi Nicole che è più bella, i tuoi fans se vedono me nel tuo video si spaventano e non ti seguono più.” Dissi ridendo dirigendomi nella mia stanza.

Mi cambiai e mi misi una tuta, poi andai in cucina e mi preparai una frittata, giusto per ampliare un po’ le mie doti culinarie, e mentre mangiavo chiesi ai miei amici come fosse andato il viaggio, cosa ne pensassero della mia città, se gli piacesse la mia casa e altre cinquecento domande a raffica come mio solito.
“È andato tutto bene, Nicole guida come una pazza, ho temuto per la mia incolumità almeno una decina di volte nel tragitto dalla stazione a casa tua, la tua casa è stra figa e credo che siamo tutti d’accordo nel trasferirci qui da te, anche perché tutte queste finestre emanano una luce speciale che rende i miei video ancora più belli, Guido ha rischiato di incendiarti la casa ma vedo che a cucinare non sei brava nemmeno tu, ci ha raccontato cosa avete fatto ieri e vedi di non venire pure nel mio letto stanotte altrimenti finisci per terra.” Spiegò Andrea a raffica mentre io sull’ultima parte diventavo rossa per l’imbarazzo.
“A te com’è andata la giornata, invece?” Continuò poi Nicole togliendomi dalla situazione.
La mia giornata era andata una merda, ero arrivata in ritardo a scuola, avevo cercato di chiarire con Simone e lui mi aveva insultata, avevo litigato con Luca per il fatto che fosse andato a dirgli che ero andata a letto con Guido e non avevo seguito una parola delle lezioni a cui ero riuscita a presentarmi. Peggio di così non sarebbe potuta andare, pensai, e invece andò peggio. 
Sentii il telefono vibrare sul tavolo, erano alcune notifiche di Facebook, le guardai ed erano tutti aggiornamenti della pagina spotted della mia scuola, ovvero quella in cui si scrivono messaggi anonimi sulle persone che ti piacciono, sui professori che odi di più e cose del genere, aprii il primo e lessi il contenuto del post.
“F. sei una puttana.” Diceva uno. Pensai fosse uno dei soliti deficienti che ti insultano senza motivo per divertirsi, poi ne lessi un altro.
“F. Sei solo una stronza, come hai potuto far stare male S.? Troia.” Non capii e ne lessi un terzo.
“S. È il ragazzo più figo della scuola, tutti sanno che ti muore dietro e tu lo fai soffrire andando a letto con quello? Dovrebbe prenderti a sberle e basta. Poi si chiedono perché ci stai sul cazzo, zoccola.” Ora avevo capito, oltre a quei tre post ce n’erano un’altra decina tutti pieni di insulti e altrettanti continuavano a spuntare ogni volta che ricaricavo la pagina. Simone era andato a raccontare qualcosa a scuola e tutte le primine e le altre ragazze che gli strisciavano dietro ci avevano creduto ed avevano scritto quelle cose sul gruppo.
Mi sentii il cuore accelerare improvvisamente, le pareti della cucina si stringevano sempre di più verso di me e mi sentivo mancare l’aria, iniziai a respirare affannosamente, mi alzai di corsa, sapevo cosa mi stava succedendo e sapevo cosa dovevo fare. Appoggiai le mani sulla prima superficie piatta che trovai, il muro, e presi dei respiri profondi fino a calmarmi del tutto. Non mi capitavano attacchi di panico da moltissimo tempo, credevo mi fossero passati ma comunque sapevo come risolvere la cosa e alla fine mi tranquillizzavo dopo pochi minuti. Mi resi conto però che l’unica tranquilla al momento ero solo io. Attorno a me tutti erano molto preoccupati.
“Fede oddio, stai bene? Che succede?” Chiese Guido avvicinandosi a me e tenendomi una mano sulla spalla.
“Si... c’è no... c’è nel senso... ora sto bene ma... Nic ti devo parlare.” Dissi divincolandomi dalla sua presa e trascinando la mia amica in camera.
Una volta chiusa la porta a chiave dietro le mie spalle iniziai a parlare.
“Nic non puoi capire, stamattina ho cercato di parlare a Simone e lui ha iniziato ad insultarmi dicendo che devo stare zitta perché mi sono scopata Guido, che le cose che devo dirgli devo dirle a Guido, che devo essere contenta ora che non sono più vergine, se scopava bene e cose così, mi ha detto che Luca mi aveva vista con Guido e che gliel’aveva riferito, mi sono incazzata di brutto e gli ho detto che non aveva diritto di parlarmi in quel modo e che non era successo nulla perché in realtà a me importa solo di lui. Quando se n’è andato via dopo avermi insultata per dieci minuti buoni è arrivato il deficiente, l’ho insultato, l’ho picchiato e ho chiesto spiegazioni, la testa di cazzo ha chiesto scusa in tutte le lingue del mondo e ha detto che essendo che mi ha vista abbracciata a Guido, secondo lui senza vestiti, ha pensato bene di andare a riferirlo a Simone. Alla fine si è offerto di risolvere la situazione. Solo che prima mi sono arrivate delle notifiche su Facebook e... guarda tu stessa.” dissi praticamente in lacrime porgendole il telefono. 
Lei lesse tutti i post e rimase con un espressione sconvolta in volto per qualche secondo, poi “Stiamo scherzando? Fede riferiscilo alla preside, poi vediamo se fanno ancora i fighetti ad insultarti in anonimo. Poi che cazzo di diritto hanno di intromettersi negli affari tuoi? Anche se fossi andata a letto con Guido che male c’è? È una tua scelta, Simone deve stare zitto e Luca deve imparare a farsi i cazzi suoi. Ci parlo io con quelle teste di minchia.” Sbraitò.
“Non urlare cazzo che ci sentono! Nic io non ce la faccio ad andare dalla preside però.” Dissi in un sussurro.
“Se non ci vai tu vado io, non posso permettere che ti facciano questo Federica.” Disse riaprendo la porta ed io la bloccai ancora un attimo.
“Non dire niente ai ragazzi, soprattutto a Guido, ok?” Dissi sempre più piano.
“Fede..”
“Promettimelo.”
“D’accordo, ma quei coglioni la devono pagare, soprattutto Simone.” Affermò aprendo la porta e tornando in soggiorno mentre io mi stesi sul letto, incapace di fare qualsiasi cosa ed iniziando a piangere.





SPAZIO AUTRICE:
Buonasera! Capitolo nuovo signore e signori!
In questo capitolo Federica e i suoi amici si ritrovano, chiacchierano e ridono, ma poi l’ambiente gioioso si interrompe, a Federica arrivano alcune notifiche e, leggendole, vede messaggi pieni di insulti nei suoi confronti. Le viene un attacco di panico che però riesce a calmare subito, nonostante la preoccupazione di Guido e degli altri. Spiega la situazione alla sua amica che dice di risolvere la situazione dicendo tutto alla preside in quanto i messaggi fossero su un gruppo della scuola ma Federica non ne ha il coraggio. Nicole dice che se non lo fa Federica lo farà lei, poi Federica le fa promettere di non dire nulla ai ragazzi e, con un po’ di rifiuto iniziale alla fine accetta minacciando però Simone.
Che ne pensate? Fatemelo sapere con tante recensioni e anche con messaggi privati se volete.
Alla prossima!
  
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