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Autore: Kiri94    01/12/2016    1 recensioni
Questa saga tratta eventi successivi alla Kiri no Gemini - Zero Arc, pertanto invito a leggere questa saga solo nel caso si abbia già letto le saghe precedenti.
La storia entra nel suo arco narrativo finale: due anni sono trascorsi dalla battaglia contro gli Zero, ed è il momento di risolvere i problemi alla fonte, confrontandosi direttamente con la mente dietro ogni avvenimento nefasto della storia... gli Insyder!
Ma una cupa ombra nera sta lentamente divagando per il mondo, corrompendo la serenità ed un clima di pace apparente... una minaccia senza precedenti, che rischia di avere pesanti ripercussioni sull'umanità stessa e l'intero ecosistema del pianeta.
Gli Insyder vanno fermati in tempo, mentre le lancette del countdown alla catastrofe scorrono inesorabili, ma l'impresa si rivelerà più ardua del previsto...
In una storia che trascende le barriere del tempo, la Famiglia Kokuyo dovrà dare il meglio di sé per poter, finalmente, mettere la parola "fine" alle macchinazioni della mente dietro tutto e tutti... ce la faranno?
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Mukuro Rokudo, Nuovo Personaggio, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Katekyo Hitman Reborn! - Kiri no Gemini'
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La notte era ormai completamente calata, avvolgendo la fortezza sospesa nel cielo in un velo nero illuminato dalle sole stelle.

In quell'oscurità, due ragazze erano finalmente riuscite a raggiungere l'enorme spiazzo dopo una lunghissima ed imprevista gita fra i dedali del castello – Uff... ci siamo... finalmente... aria! – mormorò flebilmente Yuniko, prima di accasciarsi a terra priva di energie: Vittorie, complice la tensione che avvertiva nell'aria, riuscì invece a mantenere una fredda compostezza decisamente non da lei – Sssh... avverto qualcosa, tipo una... vibrazione: la senti anche tu? – domandò con espressione visibilmente preoccupata.

Yuniko alzò un sopracciglio, confusa, ma poi improvvisamente le si accese in testa una lampadina – Ah...! Ma certo che lo sento, e se è quello che penso... ecco, infatti – mormorò estraendo dalla tasca un dispositivo simile ad un telefono cellulare e rispondendo – Decimo? E' lei? – domandò sottovoce per evitare di attirare l'attenzione di eventuali nemici in ascolto, ottenendo un'immediata risposta dall'altro capo della chiamata – Finalmente sono riuscito a mettermi in contatto con qualcuno di voi! – esclamò con tono ansioso il Boss dei Vongola – E' da ore che provo a contattarvi, ma fino a pochi minuti fa sembrava come se la chiamata venisse riflessa da un qualche tipo di disturbo – spiegò in fretta.

Vittorie, che nel frattempo si era avvicinata per ascoltare, sembrò molto interessata dal fenomeno – Oh! Allora probabilmente le pareti del castello sono create in un materiale che in qualche modo annulla le onde radio: questo spiegherebbe come mai è riuscito a contattarci proprio appena abbiamo messo piede sul tetto dell'edificio – disse con semplicità: ma più che alla spiegazione, Tsuna parve interessato alla loro posizione – Sul tetto, avete detto...? Perfetto, allora forse potete darmi qualche spiegazione. Quella barriera nel cielo... la vedete anche voi, giusto? – domandò frettolosamente, come se non volesse perdere tempo.

Incuriosite, le due ragazze alzarono lo sguardo verso l'alto... e con loro immenso stupore, scoprirono che l'intera fortezza era stata circondata da quella che apparentemente era una colossale bolla di energia, probabilmente formata da un qualche tipo di fiamma sconosciuta: la sorpresa fu tale che rimasero a bocca aperta dimenticandosi per un momento di essere in chiamata con Tsuna – Hey... pronto? Yuniko? Vittorie? Che succede? – esclamò preoccupato, riscuotendo le ragazze che con un sussulto si ricomposero immediatamente – C-ci scusi! Si, la vediamo anche noi... ma abbiamo appena appreso della sua esistenza, per cui dubito che possiamo esserle di qualche utilità per... – tentò di spiegare Yuniko, ma Tsuna la interruppe a metà frase – No, questo non è affatto vero: il fatto che voi siate arrivate sul tetto capita a fagiolo. Ho un incarico di assoluta priorità da affidarvi: voglio che troviate un modo di infrangere quella barriera – disse senza giri di parole, per poi continuare senza dare alle due ragazze il tempo di replicare – Le abbiamo provate tutte, ma quella stramaledetta barriera non cede, non c'è modo di infrangerla dall'esterno... ma se non cede, noi non possiamo entrare nella fortezza per aiutarvi, e per quanto incredibilmente forti e affidabili voi siate non credo riuscirete da soli a sconfiggere nemici di quel calibro. O almeno, non senza perdite... ed è proprio questo che voglio evitare ad ogni costo. Se dovesse capitare qualcosa a qualcuno di voi, io... – la voce del Decimo si spezzò per poi continuare con un tono completamente diverso, quasi implorante – Perciò vi prego, trovate una qualsiasi maniera di distruggere quella barriera il prima possibile: abbiamo già disposto i feriti in un luogo sicuro, e tutti noi siamo pronti a combattere. Resteremo in attesa fino ad allora. Ah, Yuniko... – fece una pausa, poi continuò – Mi dispiace terribilmente affidare un tale peso sulle tue sole spalle... ma so che se c'è una persona in grado di farcela, quella sei tu. Hai da sempre imparato a trascendere i tuoi limiti per proteggere le persone che ami, e per questo nutro un grande rispetto nei tuoi confronti. Conto su di te, futura Undicesima dei Giglionero – concluse quindi, chiudendo la chiamata.

Yuniko fissò per qualche secondo il dispositivo in totale silenzio e con mano tremante, come se stesse stringendo fra le mani un oggetto pesante diverse tonnellate: mille dubbi presero ad invaderle la testa.

E se non ce l'avesse fatta? E se l'infrangere la barriera fosse stata al di sopra delle sue capacità, e se i suoi compagni fossero morti? E se... e se...

Poi, improvvisamente, avvertì una sensazione calda alle mani: alzò lo sguardo incrociando quello di Vittorie, la quale la fissò negli occhi con intensità – Non fallirai. Hai sentito il Decimo, giusto? Nutre grande fiducia e rispetto nei tuoi confronti, e ti assicuro che non è l'unico! Tutti noi nella Famiglia la pensiamo allo stesso modo. E poi, questo peso... – con dolcezza, sollevò le mani di Yuniko racchiuse attorno al cellulare – ... non lo porterai da sola. Dopotutto, ci sono io con te – e le strizzò l'occhio con uno dei suoi luminosi sorrisi capaci di dissipare qualsiasi timore o incertezza dal cuore di Yuniko.

Con un largo sorriso di rimando, Yuniko annuì – Hai ragione, Vittorie! Possiamo farcela! Anzi... ce la faremo! – disse rialzandosi in piedi energicamente e aiutando l'amica a fare altrettanto prendendola per mano – Non perdiamo altro tempo: la situazione è piuttosto critica! – attivando l'Hell Gear e spiccando il volo per esaminare la barriera da vicino – Uhm... questa fiamma è strana... a prima vista sembrerebbe Terra, ma è come se avesse in sé anche qualcosa dell'attributo Cielo... che sia l'ennesima fiamma Ibrida? No, è diverso – si corresse subito, avvicinandosi ulteriormente – non assomiglia alla Fiamma del Patto di Alexia, né tantomeno a quella del Collasso di Martin: è più una sovrapposizione ben distinta delle due fiamme, mischiate però fra loro... beh, sfido che la barriera risulti infrangibile, essendo che lo strato esterno Cielo col suo attributo Armonia assorbe e depotenzia gran parte degli attacchi e lo strato Terra immediatamente sotto disperde ciò che resta sfruttando l'attributo Gravità – rifletté ad alta voce in modo che anche Vittorie potesse sentirla, per poi domandare – Hey Vittorie-chan... hai qualche oggetto metallico? Il più grande possibile – atterrando di fianco all'amica e disattivando l'Hell Gear: la ragazza alzò un sopracciglio incuriosita dalla richiesta, ma alla fine si limitò a controllare nelle tasche senza dire una parola finché la mano destra non riemerse serrata attorno ad una sorta di strano oggetto simile ad un medaglione – Questo può andare bene? E' un vecchio Proto-Gear rotto: dopotutto ti serve solo come proiettile, giusto? – disse con un sorriso furbo, anticipando le intenzioni di Yuniko – ... sono così prevedibile? Ahahah! Bene, almeno risparmiamo le spiegazioni... – mormorò improvvisamente seria mentre concentrava il suo attributo Cielo in un angolo remoto del suo corpo liberando al contrario quella Fulmine con potenza esplosiva – Kaminari Hime! – urlò infine, attivando la modalità senza ricorrere all'ausilio della pillola: ormai aveva imparato come fare – Perfetto, ci siamo! Vittorie-chan, al mio tre lancia il Proto-Gear contro il mio braccio, ok? Uno... – tese il braccio in direzione della barriera nel cielo – due... – l'arto venne avvolto da grosse saette verdi che si disposero via via in maniera ordinata fino a formare degli anelli elettrici – TRE! – urlò contemporaneamente al lancio di Vittorie: l'oggetto volò con precisione quasi millimetrica fino a collidere con il braccio elettrificato di Yuniko, dove venne attirato da una prima carica magnetica che lo saturò di ioni positivi per poi sospingerlo oltre tramite repulsione magnetica, facendo sì che l'oggetto accelerasse di anello in anello finché non ebbe inizio la fase di allontanamento dal braccio.

Il tutto avvenne prima che Yuniko potesse urlare – CANNONE MAGNETICO SOVRACCARICATO! – in un perfetto italiano, e in meno di un millesimo di secondo il Proto-Gear cozzò con forza contro la barriera incontrando il primo strato Terra della barriera di fiamma.

Tuttavia, avvenne qualcosa che nessuno avrebbe potuto prevedere: lo strato Cielo si sovrappose per un istante a quello Terra, rafforzandolo, e ciò generò una forza gravitazionale inversa sufficientemente forte da respingere al mittente il colpo, mancando la testa di Yuniko di pochi millimetri per poi andare a schiantarsi con fragore dietro di lei generando un piccolo cratere all'impatto.

Qualche secondo dopo, non appena ebbe metabolizzato la sorte a cui era appena scampata, Yuniko crollò in ginocchio con un'espressione vuota ed un sorriso forzatissimo – Eh... eheh... cazzo... – avvertendo il cuore che le martellava in petto mentre lo stato di Kaminari Hime veniva momentaneamente disattivato – Questo decisamente non l'avevo previsto... – disse sottovoce, per poi prendere un grosso respiro e rialzarsi – Ok... a quanto pare non funziona... temo sia necessario sconfiggere chi l'ha innalzata per disattivarla – spiegò a Vittorie, la quale si limitò ad alzare le spalle e a ribattere – Bel tentativo, ma devo ammetterlo: ci sarei rimasta parecchio male se avesse ceduto per così poco, uhuhuh! E ora come procediamo? – con uno dei suoi sorrisetti indecifrabili guardandola dritta negli occhi.

Poi, come allertata da un sesto senso, improvvisamente urlò – LILY-CHAN, ATTENTA! – spintonando via la ragazza una frazione di secondo prima che un'onda d'urto travolgesse Yuniko, prendendosi in pieno l'attacco: Vittorie venne sbalzata via a diversi metri di distanza, ruzzolando infine al suolo con un terribile ed inquietante scricchiolio di ossa che non lasciava presagire nulla di buono.

Colta dal panico, Yuniko urlò – VITTORIE! NOOO! – lanciandosi incoscientemente verso di lei, ma dal nulla arrivò un colpo identico al precedente che la prese in pieno: tuttavia, Yuniko riuscì a riacquistare quel tanto che bastava di lucidità in volo da consentirle di riattivare il Kaminari Hime in modo da poter atterrare indenne sfruttando i riflessi eccezionali di quell'abilità, per poi afferrare il corpo esanime di Vittorie e rotolare agilmente dietro ad una sorta di muro dove depose la ragazza afferrandole il polso, terrorizzata.

Fortunatamente, c'erano pulsazioni: Vittorie era solo svenuta – Grazie al cielo... – sospirò di sollievo portandosi una mano al cuore, per poi guardare intensamente il viso tumefatto dell'amica: il pensiero che si era ridotta così per proteggerla le pesava più di un macigno.

Una vampata d'odio le infiammò il petto mentre serrava i pugni: prima Francesco, e ora per poco non aveva perso perfino Vittorie.

Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso – Aspettami qui, Vittorie-chan... ammazzo quel figlio di puttana e torno subito da te – mormorò a denti stretti provando una rabbia mai sperimentata ed un desiderio omicida che non avrebbe mai creduto di poter provare, uscendo allo scoperto – FATTI VEDERE, CODARDO! – urlò a pieni polmoni – O FORSE NON HAI LE PALLE PER FARLO PERCHE' SAI CHE FARESTI UNA BRUTTA FINE? – cercando palesemente di provocare il nemico nascosto nell'ombra.

– Non c'è bisogno di urlare... sono qui, ti sento benissimo –

La voce le era arrivata esattamente da dietro le spalle.

Con riflessi eccezionali, Yuniko si voltò di scatto eseguendo alcuni salti all'indietro per mettersi a distanza di sicurezza dove mise a fuoco colui che aveva appena parlato: si scoprì essere un uomo alto quasi un metro e novanta avvolto nella tipica divisa dei membri degli Zero Zwei, dai lunghi capelli neri tirati all'indietro aventi delle particolarissime sfumature grigio/bianche alle punte.

I vividi occhi blu dal sottile taglio a mandorla sembravano ricambiare lo sguardo da dietro gli occhiali: tuttavia, non mostravano alcun interesse – Oh, quindi è vero che i giovani intrusi che si sono introdotti nella Fortezza sono parecchio interessanti... affascinante – disse con tono calmo e pacato, come se stesse discutendo con un passante qualunque.

Sforzandosi di mantenere il controllo, Yuniko domandò – Chi sei? – assumendo una posizione ottimale per sfruttare i micidiali riflessi del Kaminari Hime, in modo da non lasciarsi più cogliere di sorpresa: con assoluta tranquillità, l'uomo rispose – Sono Chrono Hall, il braccio destro di Lord Augustus – inchinandosi con eleganza per poi puntare il la mano in direzione della ragazza – E ora, perdona la maleducazione, ma ho degli ordini da eseguire ed intendo portarli a termine il prima possibile – esclamò schioccando le dita.

Prima ancora che potesse rendersene conto, Yuniko si ritrovò schiacciata a terra da una forza di gravità impressionante, approssimativamente 5 volte superiore a quella terrestre – GAH...! – bofonchiò venendo schiantata al suolo di faccia.

Successivamente, Chrono alzò la mano verso l'alto con un gesto che ricordava molto quello di un direttore d'orchestra, e la gravità parve invertirsi: Yuniko venne sollevata a mezz'aria da una gravità quasi assente ed infine, in seguito ad un altro gesto, spedita a schiantarsi a gran velocità contro la parete ad una decina di metri di distanza.

Fortunatamente, il Kaminari Hime era ancora attivo, e ciò consentì a Yuniko di ristabilire a mezz'aria la posizione sfruttando i suoi riflessi sovrumani per poi darsi la spinta con le gambe sfruttando il muro come piattaforma d'appoggio e lanciandosi all'attacco mentre urlava – KAZEHIME! HELL GEAR! – trasformandosi durante l'assalto nell'Aeolus mentre la fiamma Fulmine del Kaminari Hime svaniva in sostituzione alla Fiamma del Tifone, cosa che consentì alla ragazza una brusca accelerazione con il quale si lanciò addosso a Chrono, caricando una grossa quantità di aria compressa attorno al palmo della mano per poi rilasciarlo generando un potentissimo spostamento d'aria – AIR IMPACT! – urlò durante l'esecuzione del colpo, ma con un movimento elegante e dei riflessi anomali l'uomo evitò l'attacco eseguendo con il braccio destro un movimento come per scacciare via un insetto ma che in realtà generò un vuoto gravitazionale che spedì Yuniko in direzione suolo, ma lei riuscì a poggiare le mani in tempo così da evitare lo schianto e si diede la spinta verso l'alto, sfruttandola per allontanarsi ad una decina di metri da terra per poi lanciarsi in picchiata a velocità crescente contro Chrono.

Scuotendo la testa con disappunto, egli esclamò – Un attacco frontale contro un avversario capace di atterrarti senza nemmeno doverti toccare è equiparabile ad un suicidio... sei già disperata fino a questo punto? – in tono perfettamente tranquillo, schioccando le dita e decuplicando la gravità attorno a sé con l'intenzione di far schiantare al suolo Yuniko, ma con sua sorpresa lei, all'ultimo istante prima di entrare nel raggio d'azione della gravità alterata, risalì verso l'alto in verticale per qualche metro per poi alzare le braccia unendo le mani ed urlare – LAME ETEREE! – in Italiano, eseguendo un brusco movimento sincronizzato con gli arti ricoperti da fiamma Tifone in modo da generare diverse raffiche di vento capace di fendere tutto ciò che incontrava come un rasoio e dirigendole verso il suo avversario.

Seppur piacevolmente colpito dalla superba virata eseguita dalla ragazza, tuttavia, nemmeno questo bastò ad impensierire Chrono – Aria compressa al punto da poter tagliare oggetti solidi, uh? Idea molto originale... ma assolutamente inutile! – e come in un deja vù, ripeté lo stesso gesto eseguito prima generando nuovamente un campo di gravità zero che disperse l'attacco senza il minimo sforzo per poi sistemarsi gli occhiali con aria annoiata – Se questo è il massimo che puoi fare, beh... ti conviene arrenderti all'evidenza. Al tuo livello attuale non sei assolutamente in grado di impensierirmi, figuriamoci di potermi affrontare in uno scontro! Ti conviene arrenderti e andartene: se eviti di starmi fra i piedi o di avvicinarti a Lord Augustus non ho alcun motivo per eliminarti, dopotutto – disse con calma, come se fino a quel momento avesse solo scherzato.

Yuniko rimase immobile sospesa a mezz'aria, con occhi sgranati e vuoti – Non... non funziona. Kazehime... l'Aeolus non funziona. Lui disperde qualsiasi attacco a base di aria con la stessa facilità con cui io berrei un bicchiere d'acqua... – spostò lo sguardo a guardarsi i palmi le mani, mentre la vista le si offuscava leggermente – Io... credevo di essere finalmente diventata forte... mi sono... mi sono allenata così tanto per proteggere tutte le persone a cui voglio bene... per proteggere chi non è sufficientemente forte da difendersi da solo... eppure non è bastato? – le prime lacrime iniziarono a sgorgarle dagli occhi, ricadendole sui palmi della mano – Perché...? A che è servito arrivare fino a questo punto se non posso nemmeno toccarlo?! A CHE MI SERVE SCORGERE IL TRAGUARDO SE NON POSSO RAGGIUNGERLO?! – l'incredulità ben presto divenne panico, ed il panico altrettanto rapidamente venne sostituito da una furia cieca –Io... io... MALEDIZIONEEEEE! NON PERMETTERO' CHE FINISCA COSI'! – urlò a pieni polmoni lanciandosi alla massima velocità in un assalto aereo, ricoprendosi di fortissime raffiche di vento che roteavano attorno a lei formando una sorta di barriera protettiva, ignorando la voce disperata di Kazehime – YUNIKO! NO! MORIRAI! – ed i suoi tentativi di farla desistere.

Per la prima volta, il volto di Chrono mutò: le labbra si incurvarono verso il basso, e gli occhi assunsero un'inequivocabile espressione di pena e disprezzo, mentre esclamava – Deludente... ma se hai deciso di porre fine alla tua vita in questo modo, beh, avrai quel che cerchi! – tendendo il braccio destro (ricoperto da una fiamma molto simile a quella della barriera che circondava la fortezza) verso l'alto per poi abbassarlo con forza urlando – HAMMER OF GAIA! – causando per un singolo, letale istante una gravità cento volte superiore al normale, che a quella velocità Yuniko non poté schivare, finendo inevitabilmente a schiantarsi al suolo lanciando un fortissimo grido di dolore sollevando polveri e detriti in grandissima quantità.

Quando il polverone si diradò, Chrono scoprì con sua grande sorpresa che Yuniko respirava ancora, seppur a fatica e ormai nel limbo fra la coscienza e l'incoscienza, ormai in procinto di essere sopraffatta dal dolore delle innumerevoli fratture subite – Tsk... dannazione, ho sottovalutato la tua resistenza a quanto pare: speravo bastasse a darti una morte istantanea. Pazienza, rimedierò subito: tuttavia, vorrei scusarmi per averti provocato più sofferenze del previsto, ti chiedo di perdonarmi – avanzando qualche passo verso di lei per darle il colpo di grazia.

Tuttavia, qualcosa gli impedì di fare più di due passi: improvvisamente, il pavimento attorno a lui iniziò a sgretolarsi e la volta celeste a collassare e distorcersi, mentre le nuvole e le stelle si disponevano in una confusionaria spirale iniziando a vorticare in maniera ipnotica e alienante, mentre i vari frammenti della fortezza iniziarono a disperdersi e a muoversi in maniera incontrollata.

Per la prima volta realmente stupito, Chrono si guardò intorno disorientato – Ma questa... è un'illusione? No. C'è qualcosa di diverso. Ma chi...? – trovando in breve tempo la risposta: in una piattaforma dietro di lui, sanguinante e livida ma perfettamente lucida, si ergeva in piedi l'inconfondibile figura di Vittorie, adirata come mai prima d'ora – Non... osare... non... non osare avvicinarti alla mia Yuniko!!l'ultima parte della frase divenne un urlo carico di rabbia, innescando una serie di suoni, luci e perfino sensi distorti che per un momento sembrarono mettere in difficoltà Chrono, il quale non poté far altro che guardarsi intorno aspettandosi da un momento all'altro un attacco che sembrava non arrivare mai.

Ma ancora una volta l'uomo ritrovò la padronanza della sua mente: proprio durante l'esecuzione della potentissima Allucinazione di Vittorie chiuse gli occhi, riordinando le proprie idee e filtrando le vere percezioni sensoriali dalle false, così che in pochi istanti l'intero attacco mentale si dissolse come una bolla di sapone, riportando tutti quanti alla realtà.

Sconvolta, Vittorie barcollò per via dello shock – No... non è possibile! Non può essere successo davvero! Ha... ha respinto il mio Mindbreaker con una facilità disarmante...! E non... io non... – l'ultimo attacco le era costato tutte le energie residue: in seguito ad un fortissimo capogiro cadde sulle ginocchia a peso morto, talmente intorpidita da non riuscire a sentire manco il dolore e troppo sfinita perfino per aprire bocca.

Tuttavia, quantomeno l'attacco aveva ottenuto il risultato di attrarre l'attenzione di Chrono su di sé distogliendola da Yuniko – Niente male, ragazzina, davvero niente male: non cadevo vittima di un'illusione dai tempi di Azrael! Questo mi fa capire che forse è meglio finire prima te: non vorrei che mi giocassi qualche altro scherzetto simile! – esclamò a voce alta senza alcuna variazione nella tonalità imprescindibilmente calma e seria mentre avanzava a passi lenti verso l'avversaria che più si era guadagnata la sua attenzione, pronto a sferrarle il colpo di grazia.

*

Yuniko riaprì piano gli occhi, mettendo a fuoco a fatica: dopo parecchi sforzi, vide Vittorie accasciata in lontananza e l'odioso, imperturbabile avversario avvinarsi lentamente a lei con ovvie intenzioni.

Cercò di aprire bocca per urlare ma non ci riuscì: una costola si era spostata comprimendole i polmoni in maniera sufficiente da toglierle l'uso della voce.

Tentò allora di muovere il corpo, ma era talmente ridotto male che il solo tentativo le costò una scarica di dolore inimmaginabile in tutto il corpo, che tuttavia le confermò il fatto che il midollo spinale fortunatamente non aveva subito alcun danno.

Con uno sforzo indicibile, Yuniko riuscì ad allungare almeno la mano verso il diadema dell'Hell Gear incrinato, richiamando mentalmente la Spirit – Kazehime... Kazehime, ti prego, rispondi...! – ottenendo in pochissimi istanti una risposta – Yu... Yuniko! Sei viva! Aaaah, stupida incosciente!! – echeggiò furiosa la voce della Spirit – Perché l'hai fatto?! Dovevi immaginare che sarebbe successo...! Perché?! – nel corso della frase, la voce della Spirit cambiò da adirata a disperata: tuttavia, Yuniko non aveva tempo per certe cose – Kazehime... non posso farcela. Aeolus è totalmente inutilizzabile contro di lui, e l'Urano Metria non basterebbe, sopratutto in queste condizioni! – esclamò mentalmente senza giri di parole, spiazzando la Spirit con l'onestà della sua affermazione – ... e allora cosa conti di fare?! Non vorrai mica usare la tua tecnica lì, vero? Il livello tre del Kaminari Hime, o come diamine l'hai chiamato durante l'allenamento! Ti stavo osservando in quel momento, e per poco ci rimanevi secca! Farlo ora in queste condizioni vorrebbe dire...! – ma venne bruscamente interrotta dalla ragazza – No! Non è... non è quello che avevo in mente – pensò intensamente, facendo calare il silenzio.

Dopo pochissimi istanti, la Spirit trovò il coraggio di farle la fatidica domanda – ... e allora quali sono le tue intenzioni? – disse telepaticamente, mentre un presentimento inconscio le anticipava la risposta di Yuniko causandole un immediato un senso di disagio, prontamente confermato dalle parole della ragazza.

– Kazehime... attivala. Attiva la funzione di potenziamento incompleta su cui stavano lavorando Talbot e Mad – pensò Yuniko in risposta, causando un irrefrenabile brivido gelido sulla schiena di Kazehime.


 

   
 
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