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Autore: Kiri94    01/12/2016    1 recensioni
Questa saga tratta eventi successivi alla Kiri no Gemini - Zero Arc, pertanto invito a leggere questa saga solo nel caso si abbia già letto le saghe precedenti.
La storia entra nel suo arco narrativo finale: due anni sono trascorsi dalla battaglia contro gli Zero, ed è il momento di risolvere i problemi alla fonte, confrontandosi direttamente con la mente dietro ogni avvenimento nefasto della storia... gli Insyder!
Ma una cupa ombra nera sta lentamente divagando per il mondo, corrompendo la serenità ed un clima di pace apparente... una minaccia senza precedenti, che rischia di avere pesanti ripercussioni sull'umanità stessa e l'intero ecosistema del pianeta.
Gli Insyder vanno fermati in tempo, mentre le lancette del countdown alla catastrofe scorrono inesorabili, ma l'impresa si rivelerà più ardua del previsto...
In una storia che trascende le barriere del tempo, la Famiglia Kokuyo dovrà dare il meglio di sé per poter, finalmente, mettere la parola "fine" alle macchinazioni della mente dietro tutto e tutti... ce la faranno?
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Mukuro Rokudo, Nuovo Personaggio, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Katekyo Hitman Reborn! - Kiri no Gemini'
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– Kazehime... attivala. Attiva la funzione di potenziamento incompleta su cui stavano lavorando Talbot e Mad – pensò Yuniko, causando un irrefrenabile brivido gelido sulla schiena di Kazehime: mille domande assalirono la Spirit, ma alla fine soltanto uno fra essi venne espresso – ... come lo sai? Come sei venuta a conoscenza di quello? – chiese con aria straordinariamente seria: nonostante il dolore insopportabile, Yuniko contrasse la bocca in un sorriso – Non dovresti sottovalutare la mia capacità di reperire dati – rispose la ragazza in tono enigmatico, lasciando intendere che non volesse aggiungere altro.

Con un sospiro, tuttavia, Kazehime si ritrovò ad opporsi per la prima volta ad una richiesta di Yuniko – No. Mi rifiuto di farlo! – esclamò con un ardore inaspettato che scosse Yuniko più di quanto avrebbe fatto una secchiata di acqua gelata – Cosa?! Perché? – ribatté la ragazza iniziando ad innervosirsi – Non c'è tempo per bisticciare, Kazehime! Se non l'attivi Vittorie morirà! Perché ti opponi? – ribatté avvertendo un moto di rabbia – Quel potere è la mia ultima... no, la NOSTRA ultima speranza! Se non l'attivi... – ma venne interrotta bruscamente da Kazehime – SE LO ATTIVO MORIRAI! – esclamò con voce disperata – Non posso consentire un qualcosa che so benissimo potrebbe costarti la vita! E anche se per miracolo dovresti sopravvivere, il tuo corpo subirebbe danni permanenti! C'è un motivo se è una funzione incompleta, sai?! – Yuniko non l'aveva mai vista perdere il controllo in quel modo – Quel potere... la Trascensione... sai almeno di cosa si tratta? – domandò improvvisamente a bruciapelo.

In tutta sincerità, Yuniko rispose – No... analizzando i dati degli Hell Gear ho solo notato delle stringhe di programmazione che non corrispondevano in alcun modo né agli Hell Gear stessi né ai Limit Breaker, per cui ho istintivamente pensato che si potesse trattare di qualcosa di diverso, ma... – venendo nuovamente interrotta dalla Spirit – Già... il tuo intuito è fenomenale quando si tratta di certe cose, dovevo aspettarmelo. Si, è così: la Trascensione è qualcosa di completamente differente dai classici Hell Gear e Limit Breaker. Non ne so molto nemmeno io: visto che la funzione è incompleta non si sono preoccupati di scaricarmi nel database tutti i dati al riguardo, ma ne so abbastanza da poterti spiegare a grandi linee di che si tratta... – fece una pausa, poi continuò – La Trascensione... anziché incanalare l'energia del demone sigillato negli Hell Ring che sono stati usati come nucleo per gli Hell Gear fa si che la tua potenza innata venga "liberata" ed espressa al suo massimo potenziale sfruttando i suddetti demoni come fossero una fonte di energia quasi inesauribile: questo indebolisce per tutta la durata della tecnica la loro volontà annullando praticamente qualsiasi rischio di Possessione, ma a caro prezzo. Il tuo corpo... si troverebbe a dover sopportare un'immensa quantità di energia demoniaca, energia incompatibile con il corpo di un normale essere umano, e pertanto Talbot e Mad avevano pensato ad una tecnologia a base di cellule staminali liofilizzate che, come dire... adattassero il corpo dell'utilizzatore, ma abbandonarono il progetto quando si resero conto dell'irreversibilità dei cambiamenti, e il troppo poco tempo che avevano a disposizione per trovare una soluzione che ovviasse al problema influì ben presto sull'abbandono del progetto. Per cui, se consentissi il rilascio... – ed improvvisamente la voce di Kazehime si spezzò come se stesse piangendo – il tuo corpo... anche sopravvivendo subiresti sicuramente dei danni permanenti, e nel migliore dei casi la tua stessa struttura fisica cambierebbe! Il tuo corpo finirebbe in pezzi! Per questo non posso permettertelo. N-non posso... – ed infine calò il silenzio.

Yuniko chiuse gli occhi, elaborando tutte le informazioni ottenute dalla sua Spirit: ora comprendeva le motivazioni dietro al rifiuto, ed anche le preoccupazioni di Kazehime.

Tuttavia, ora era il suo turno di fornirle le sue motivazioni: e lo fece con un'unica, singola frase pronunciata con voce inaspettatamente dolce – Ma se non lo faccio... se non provo nemmeno a salvare Vittorie... se un mio compagno morirà davanti ai miei occhi... sarà il mio cuore a finire in pezzi – sforzando un sorriso nonostante le lacrime avessero già iniziato a bagnarle le guance.

La decisione che prese costò a Kazehime lo sforzo più grande della sua intera esistenza – ... e sia – facendo sgranare gli occhi alla ragazza dalla sorpresa, per poi continuare – Yuniko, so che sono solo il tuo Spirit, ma voglio che tu sappia che ti ho sempre considerata un'amica... e se è vero che mi preoccupo della tua salute fisica, lo è altrettanto il fatto che non potrei sopportare di sapere di essere la causa delle tue lacrime. Per questa volta, voglio avere pienamente fiducia in te. Sigillo rimosso! – l'ultima parte della frase fu pronunciata con voce elettronica, quasi metallica: il diadema cambiò forma divenendo un ciondolo rappresentante il simbolo alchemico dell'aria, su cui le dita doloranti di Yuniko si strinsero con qualche difficoltà – Se pensi di poter sopportare le conseguenze della tua scelta... allora alzati e combatti, Yuniko! – esclamò Kazehime cercando di mostrarsi fiduciosa.

Yuniko mise a fuoco il ciondolo appena ottenuto osservandolo intensamente per poi spostare lo sguardo in direzione di Chrono, ormai a pochissimi metri da Vittorie: non c'era più tempo.

Stringendo il rinnovato Hell Gear con forza inaspettata, prese il più fiato possibile gonfiando i polmoni in modo da spostare la costola rotta per poter infine esclamare – Aeolus... Trascensione! – il più forte possibile.

*

Chrono era ormai a pochi metri da Vittorie, pronto ad infliggerle il colpo di grazia: la fiamma era ammassata sul suo braccio, segno che voleva infliggerle un colpo diretto per essere sicuro di eliminarla sul colpo senza alcun rischio di sopravvivenza.

Dopo qualche ulteriore passo si fermò esattamente sopra di lei – Bene, ragazzina: mi dispiace distruggere un talento come il tuo, ma hai commesso l'errore di schierarti dalla parte errata della scacchiera. Spero per te esista davvero un aldilà, in modo che tu possa sperimentare almeno lì un'esistenza felice. E ora... – alzò il braccio, pronto a colpire – ... addio! – mormorò con tutta tranquillità, in un tono quasi gentile.

Tuttavia, un'incredibile ondata di luce abbagliante proveniente dalle sue spalle attirò la sua attenzione prima che potesse sferrare il colpo di grazia – Uh? E ora che succede? – mormorò incuriosito, cercando di mettere a fuoco qualcosa in mezzo a tutto quel bagliore.

Con fatica, vide una figura umana luminescente alzarsi in piedi e rimpicciolirsi all'incirca di una decina di centimetri, e quelli che sembravano essere i capelli crescere leggermente in lunghezza: poi, di colpo, la luce svanì, e attorno alla figura divampo' una fiammata Cielo di una purezza mai vista prima, rivelando il corpo nudo di Yuniko completamente circondato da vampate ed anelli di fuoco (che Chrono capì essere la causa del bagliore di poco prima) attorno il quale lentamente andò a formarsi un abito perlaceo orlato con colori fiammeggianti identici a quelli delle fiamme Cielo, e le cui maniche erano circondate da nastri formati interamente dalla suddetta fiamma.

A mano a mano le fiamme attorno al suo corpo si stabilizzarono, radunandosi attorno alle sue spalle in otto grandi fiamme, suddivise in quattro per lato in maniera simile a delle specie di ali di fuoco, e attorno alle mani di Yuniko: alcuni detriti sollevati dall'incredibile ammontare di energia e successivamente magnetizzati dai residui della fiamma Fulmine presente nel corpo di Yuniko iniziarono a gravitare attorno al suo braccio destro come una minuscola fascia di asteroidi, e tutta la polvere fine presente nell'aria si addensò sulla sua testa in una sorta di aureola che ricordava moltissimo gli anelli di Saturno.

Per concludere, sugli stivali di Yuniko spuntò un pendente a forma di stella al cui interno era sigillata tutta la fiamma Fulmine residua, che risultava inutile e conflittuale con la Trascensione essendo essa basata interamente sulla fiamma Cielo.

Chrono osservò incredulo la scena come se stesse assistendo ad un miracolo divino, mentre Yuniko apriva gli occhi blu intenso sfoderando uno sguardo determinatissimo, muovendo piano braccia e gambe e constatando che in qualche modo la trasformazione aveva completamente rimosso le ferite e le varie fratture subite, al prezzo però di farla ringiovanire di 3 anni: ciò che più stupì Chrono, infatti, fu il vedere la ragazza che fino a pochi istanti fa sembrava essere in fin di vita tornare nel pieno delle forze ma con un aspetto da quattordicenne – Hey, ragazzina... si può sapere chi sei? – domandò sistemandosi gli occhiali, dimenticandosi per un istante completamente dell'esistenza di Vittorie.

Yuniko lo ignorò, occupata ad elaborare i dati scaricati da Kazehime – Quindi è questa la mia Trascensione – mormorò fra sé e sé con una calma che ricordava molto quella generata dall'Hyper Mode.

Cercò di chiamare la Spirit mentalmente, ma non ottenne risposta: la Trascensione richiedeva che lo Spirit stesso venisse integrato nella trasformazione – Capisco.. quindi alla fine sono da sola – disse sottovoce in tutta tranquillità, per poi rivolgersi al suo avversario – Mi chiedi "chi sono", Chrono? – disse ad alta voce, continuando senza dare all'uomo il tempo di rispondere – Quando la gente vede una stella cadente in cielo, istintivamente esprime un desiderio affinché esso si realizzi portando loro gioia e felicità: a volte sono richieste semplici, altre volte, purtroppo, irrealizzabili. Ebbene, io sono l'incarnazione della cometa a cui ho affidato i miei stessi desideri ed i miei ideali. Io, Yuniko Lily Giglionero, desidero con tutta me stessa proteggere i miei amici, i meno fortunati, e la pace. E ti assicuro che realizzerò il mio desiderio... ANCHE A COSTO DELLA MIA STESSA VITA! – le ali di fuoco si dispiegarono in tutto il loro splendore per poi battere generando enormi raffiche dovute allo spostamento d'aria che alzarono in volo Yuniko, dove la ragazza rimase sospesa in aria sfruttando la propulsione delle fiammate attorno alle mani – La forza dei miei ideali, dei miei sogni, della mia volontà! Questo è... il Last Stardust! – le ali di fuoco avvolsero il suo corpo in un'enorme fiamma mentre si lanciava in picchiata in un attacco apparentemente identico al precedente, tanto che Chrono credette fosse impazzita – Hai perso il senno, ragazzina?! Sei caduta nello stesso errore di prima! – esclamò alzando il braccio destro ricoperto di fiamma verso l'alto, pronto ad eseguire ancora una volta "Hammer of Gaia", ma all'ultimo momento incrociò le braccia davanti al volto come mosso dal suo istinto, ed appena in tempo: Yuniko si era mossa talmente velocemente da sembrare essersi quasi teletrasportata, ed aveva affondato il gomito in direzione del volto di Chrono risultando in un colpo dalla forza micidiale che frantumò l'ulna dell'avambraccio con cui l'uomo si era protetto, riuscendo a spostarlo per quasi un metro all'indietro per poi virare con la stessa velocità con cui aveva attaccato e portarsi a distanza di sicurezza sospesa nel cielo a qualche metro da terra.

Per la prima volta seriamente impressionato, Chrono sfruttò la gravità generata dalla fiamma Terra per compattare l'osso rotto saldandolo provvisoriamente – Incredibile...! Sei riuscita a costringermi sulla difensiva. Interessante... ma non basta ad impensierirmi – disse a voce alta in modo che Yuniko potesse sentirlo, senza nessuna variazione nel tono calmo della voce – Vorrà dire che ti considererò una mia avversaria anziché una semplice intrusa, ed in quanto tale... farò sul serio! – spalancando le braccia come se dovesse abbracciare qualcuno esclamando – GRAVITY ZONE! – generando attorno a sé un campo di gravità alterata imprevedibile decine di volte superiore alla norma, mentre in diversi punti risultava addirittura assente.

Yuniko, ancora sospesa in aria, osservò la scena con espressione seria – Lascia che ti dia un consiglio, Chrono. Se pensi che una cosa del genere possa mettermi in difficoltà... – a metà frase spense momentaneamente la fiamma attorno alle mani lasciandosi cadere per qualche metro per poi avvolgerle nuovamente in una fiamma estremamente più grossa di prima – ... allora mi stai sottovalutando! – ricoprendosi di fiamme e lanciandosi all'assalto quasi a raso terra verso il suo avversario ad una velocità tale che la gravità non fece in tempo ad agire su di lei, risultando in un altro micidiale impatto andato a segno.

O almeno così sembrò in un primo momento: in realtà Chrono aveva intercettato l'attacco afferrando con riflessi straordinari le mani della ragazza, immobilizzandola – Mi hai preso per uno sprovveduto, ragazzina? Ho capito immediatamente che il tuo potere ha un funzionamento del tutto simile ad una meteora, e so anche che ad una certa velocità la gravità non riesce ad influenzarti per via del principio della forza d'inerzia: mi è bastato questo per capire che bastava dare la priorità all'immobilizzarti per fermarti – disse con semplicità, aumentando in maniera graduale la gravità attorno a lei per impedirle progressivamente i movimenti.

Eppure, altrettanto inaspettatamente, Yuniko non batté ciglio – Se è questo il tuo piano, permettimi di dirti che ha fin troppe falle! – spostando tutta la fiamma dalle mani alle ali attorno agli stivali, generando una forza propulsiva sufficiente a contrastare l'enorme forza di gravità e a spostare Chrono, il quale sgranò gli occhi lasciandosi sfuggire un – Im...impossibile! – mentre Yuniko arrivava sopra la sua testa dandosi lo slancio col corpo e ricambiando la stretta sui polsi in modo da fare leva, sollevandolo durante la capriola a mezz'aria per poi spedirlo a cozzare al suolo con una violenza tale da farlo rimbalzare e atterrare di schiena.

Chrono sputò sangue in seguito all'urto violentissimo, rimanendo stordito per qualche istante e fornendo così a Yuniko l'apertura che aveva così disperatamente cercato fino a quel momento per poterlo attaccare a ripetizione con una scarica di pugni ricoperti da fiamma Cielo mossi così velocemente da apparire quasi dei colpi di mitragliatrice – Pioggia di meteore! – urlò lei in Italiano, caricando ogni singolo colpo tutta la rabbia e il rancore che aveva accumulato fino a quel momento e sfruttando la frenesia per aumentare la potenza ad ogni pugno inferto, senza dare all'uomo un attimo di respiro.

Poi, nel tempo fra un pugno e l'altro, Chrono si riprese quel tanto che bastò a generare un'onda d'urto gravitazionale improvvisa che spedì Yuniko a mezz'aria interrompendo la micidiale sequenza d'attacco, per poi muovere violentemente il braccio spedendola a schiantarsi violentemente contro l'orlo delle mura frantumando i Merli e facendola precipitare nel vuoto.

Ansimando, Chrono si rialzò in piedi pulendosi il sangue con la manica dell'uniforme e sistemandosi gli occhiali ammaccati, sfruttando ancora una volta la fiamma Terra e la sua forza di gravità per saldarsi le ossa danneggiate – Ho commesso un'errore imperdonabile – mormorò in tono amareggiato – Non ho minimamente tenuto conto della mobilità delle gambe... alla fine aveva ragione lei, senza rendermene conto l'ho sottovalutata – sistemandosi la divisa stropicciata ed i capelli per poi schioccarsi le dita – Beh, non accadrà più – concluse ritrovando quel tono di voce calmo e quasi inespressivo che lo contraddistingueva.

Ben conscio del fatto che non fosse sufficiente così poco per sbarazzarsi di Yuniko, Chrono si preparò a combattere, ed infatti pochi istanti dopo un bagliore di luce diretto verso l'alto confermò i suoi sospetti – Eccola... – mormorò fra sé e sé, concentrato al massimo.

Yuniko si fermò in aria, ansimando e portandosi una mano alla spalla sinistra dolorante – Maledetto... ma non puoi ripristinare i danni all'infinito! Se continuerò ad attaccarti arriverà il momento in cui supererai il punto di non ritorno, ed allora la vittoria sarà mia...! – mormorò a denti stretti richiamando a sé una piccola quantità di fiamma Fulmine sigillata in modo da distendere il muscolo danneggiato con un piccolo elettroshock anestetizzando quasi completamente il dolore – Non credere che basti un semplice livido alla spalla per farmi desistere! – urlò rivolta a Chrono – Ho giurato che ti avrei distrutto anche a costo della vita... ED E' QUELLO CHE INTENDO FARE, PORCA PUTTANA! – trasformando la calma che l'aveva accompagnata fino a quel momento in determinazione allo stato puro ed iniziando a volare ad altissima velocità in cerchio attorno all'uomo, lasciando dietro di se una spettacolare scia infuocata che riluceva come fosse finissima polvere di stelle, generando vampate improvvise di calore intenso che andarono a collidere con l'aria fredda notturna generando violente raffiche di vento a spirale tipiche degli uragani – Io non permetterò che il vostro egoismo e la vostra follia distruggano il mondo! Se i vostri piani malati prevedono di sterminare degli innocenti... allora mi farò carico di tutte le speranze e la sofferenza delle persone nel mondo e vi distruggerò con le mie mani!! – urlò per poi accelerare verso l'alto posizionandosi proprio sopra la testa di Chrono: generando quel piccolo tornado aveva tagliato ogni via di fuga al nemico – STARLIGHT DREAM! – esclamò lanciandosi all'attacco così velocemente da arrivare a colpire l'avversario prima ancora che il nome della tecnica potesse raggiungerlo e causando all'impatto un cratere di una decina di metri circa che danneggiò seriamente il tetto della fortezza facendolo collassare in più punti.

Yuniko accennò un sorriso convinta che questo colpo avesse innalzato l'asticella della vittoria in suo favore, ma per sua sfortuna Chrono aveva iniziato da tempo a fare sul serio – La velocità con cui tiri fuori nuove tecniche è encomiabile, ma pecchi della forza necessaria per sfruttarle al meglio. Il che è un vero peccato... – mormorò l'uomo mentre il polverone si diradava mostrando il pugno di Yuniko bloccato dal suo palmo della mano – ... se tu mi avessi affrontato tra qualche anno, probabilmente sarei stato sconfitto – disse semplicemente, chiudendo le dita attorno al pugno della ragazza ed esercitando una fortissima gravità interna che le devastò le ossa della mano e lese diversi tessuti causandole dolori talmente forti che dovette sfruttare parte della fiamma Fulmine per cancellare gli impulsi nervosi dell'arto in modo da riuscire a non perdere conoscenza, per poi lanciarla a mezz'aria con forza eseguendo un rapido movimento con le braccia – Riposa in pace, principessa. E' stato un bel duello – sussurrò con rispetto voltandosi verso il corpo esanime di Vittorie e sistemandosi gli occhiali mentre alle spalle di Yuniko una porzione di aria prese a distorcersi e collassare fino a causare un piccolo buco nero.

Disperata, Yuniko si avvolse con la sua fiamma generando il più forza propulsiva possibile, ma la gravità esercitata dal buco nero superava ogni più fervida immaginazione risultando decisamente troppo perfino per il Last Stardust.

In preda al panico, vide Chrono avanzare ancora una volta verso Vittorie, con la differenza che questa volta non poteva fare nulla per salvarla: era arrivata al capolinea?

La vista le si offuscò per via delle lacrime – No... non può essere... non può davvero finire così...! I miei sforzi, la mia determinazione... i miei sacrifici! E' stato... è stato tutto inutile? – mormorò con voce tremante continuando ad opporre resistenza nonostante le forze iniziassero a venirle meno – No... no... non posso arrendermi... non posso... non voglio! – continuò a ripetere come un mantra mentre sentiva i sensi abbandonarla e le fiamme spegnersi lasciandola scivolare in un limbo dove tutto era buio ed il dolore non esisteva più.

Poi, improvvisamente, udì una voce chiamare il suo nome: una voce che non udiva da anni...

– Ko-chan! Non arrenderti! –

Come colpita da un fulmine Yuniko spalancò gli occhi incredula – No... non è possibile! Questa voce... è... – pigolò per l'incredulità, deglutendo a fatica prima di domandare in un sussurro – Julie-chan... sei davvero tu...? – pur cosciente del fatto che questo questo era impossibile.

Eppure la voce risuonò nuovamente, spazzando via ogni dubbio – Ko-chan! Svegliati! Non puoi arrenderti proprio ora che sei ad un passo dal traguardo! – esclamò Julie sconvolgendo Yuniko, la quale scoppiò definitivamente in un pianto incontrollato – N-no! Non posso farcela... c-ci ho provato, ci ho provato con tutta me stessa, ma sono troppo... troppo debole per potercela fare... scusatemi! Io... non volevo deludere nessuno!! – disse fra un singhiozzo e l'altro, iniziando ad avvertire i suoni della battaglia echeggiare sempre più distanti.

Fu allora che un'altra voce familiare fece capolino nella sua testa – Signorina, non è ancora arrivato il momento di dormire – risuonò con dolcezza la voce di Francesco, seguita ancora una volta da quella di Julie – Non sei da sola, Ko-chan... non lo sei mai stata e non lo sarai mai. Ci siamo noi al tuo fianco, e non ti abbandoneremo! – raggiungendo come un sussurro portato dal vento le orecchie di Yuniko.

La voce di Francesco parlò di nuovo, riscaldandola come un delicato scialle posato sulle sue spalle martoriate – La prego, faccia un ultimo sforzo: la conosco da troppi anni per non sapere che in caso contrario si porterebbe il peso dei sensi di colpa per il resto dei suoi giorni. Forza, signorina! Si rialzi e combatta! Ora! – spalleggiata da Julie – Ko-chan! Vai e vinci! I tuoi amici ti stanno aspettando! – alla cui frase seguì l'apparizione dei volti sorridenti dei Kokuyo che la chiamavano a gran voce: questo causò la scintilla che la ragazza stava aspettando – Julie-chan... Francesco... vorrei tanto potervi riabbracciare... mi mancate così tanto che a volte sento il mondo crollarmi addosso. Ma... temo dovrete aspettare ancora un bel po' di tempo prima che possiamo riunirci. Perché... – man mano che parlava riprese coscienza, avvertendo le voci farsi distanti finché non riuscì a riaprire definitivamente gli occhi – ... ho un'intera vita davanti a me! – esclamò generando una colossale fiamma talmente prorompente da risultare potente quasi quanto un XX-Burner grazie a cui riuscì finalmente a sfuggire dal raggio d'azione del buco nero, proseguendo poi la corsa completamente circondata dalle fiamme in direzione dell'uomo – CHRONOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!! – urlò a pieni polmoni, cogliendo il proprio avversario di sorpresa e travolgendolo trascinandolo con sé in cielo, lontano da Vittorie, proseguendo fino a cozzare contro la Barriera di Gravità la quale oppose fin da subito una resistenza incredibile: Chrono ricoprì ogni singola fibra del suo corpo con le sue fiamme cercando di aumentare la resistenza fisica il più possibile, ma perfino lui non poteva resistere a lungo schiacciato letteralmente tra due fuochi – NO! COME! COME PUOI ESSERE ANCORA VIVA?! COME PUOI ESSERE SFUGGITA AL "BLACK HOLE"?! – urlò Chrono sconvolto, provando terrore per la prima volta in vita sua – COME PUOI AVERE UNA FORZA TALE DA METTERMI COSI' ALL'ANGOLO DA SOLA?! – domandò cercando in tutti i modi di respingere la ragazza, ma più cercava di allontanarla e più lei aumentava la propulsione schiacciandolo contro la barriera.

Yuniko sfoderò a fatica un sorriso beffardo – E' qui che ti sbagli, Chrono! Ho accolto in me le speranze ed i desideri di tutto il mondo! Io non sono da sola... E NON LO SONO MAI STATA! – decisa a giocarsi il tutto e per tutto, liberò in una volta sola sia la fiamma Cielo che la fiamma Fulmine, generando nel cielo un bagliore che illuminò la notte a giorno – LAST STARDUST: GRAN FINALEEEEEEEEEEEE!!!!! – urlò a pieni polmoni mentre finalmente la barriera cedeva consentendo al corpo inerme e privo di vita di Chrono di superarla volando per inerzia per qualche decina di metri prima di ricadere nel mare sottostante, facendo finalmente calare il silenzio su una notte senza riposo.

Yuniko rimase sospesa in aria immobile per qualche istante, talmente priva di energia da non riuscire neanche a muoversi: poi, la barriera iniziò ad incrinarsi sempre di più fino a finire in pezzi, frantumandosi in schegge di fiamma che ricaddero al suolo dissolvendosi prima di toccare terra in una finissima polvere luminosa, accompagnando la caduta della ragazza.

Un paio di minuti dopo, il Jet dei Vongola atterrò su ciò che restava dell'ampio spiazzo sopra alla fortezza: prima ancora che si fermasse Tsuna aprì il portello e si lanciò immediatamente in direzione del corpo immobile di Yuniko, il primo che riuscì ad avvistare.

Nel vedere le condizioni in cui vessava avvertì lo stomaco contorcersi terribilmente – No... no... Yuniko... YUNIKO! – urlò il Decimo disperato avvicinandosi lentamente a lei, come se temesse di scoprire la verità.

Mentre i Guardiani e gli alleati scampati all'assalto missilistico di qualche ora prima lo raggiungevano frettolosamente una lacrima cadde dagli occhi di Tsuna bagnando il volto della ragazza immobile.

Poi, inaspettatamente, la mano di Yuniko si sollevò debolmente andando ad asciugare le lacrime del Boss dei Vongola, mentre con un fil di voce sussurrava – Missione compiuta, Decimo... non ci sono state vittime... – sorridendo di cuore prima di perdere i sensi.

Rincuorato, Tsuna la sollevò con delicatezza – Già... missione compiuta, futura Undicesima dei Giglionero – posandola con dolcezza fra le braccia di Ryohei per farla curare con l'ausilio della sua fiamma Sole ed asciugandosi le lacrime per poi dirigersi in direzione di Vittorie ad accertarsi anche delle sue condizioni.


 

   
 
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