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Autore: Ria_27    02/12/2016    1 recensioni
In una delle più prestigiose Università del mondo esiste un Club, dove i ragazzi ricchi
sperimentano per la prima volta il potere.
Oscenità
Ricchezza
Vizio
Corruzione
Queste sono le virtù necessarie per chi vuol far parte della più antica e
peccaminosa società segreta della St. Andrews University: l'Ouroboros Club.
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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Mens Rea I: The Girlfriend

  

TRAILERhttps://www.youtube.com/watch?v=VUklkoX2fWI

PARTE I

 

"Venenum in auro bibitur"

"Il veleno si beve nell'oro" Seneca, "Il Tieste"

La porta dell'ufficio si apre ed entra un ragazzo a passo svelto. Indossa un abito da cerimonia, blu scuro, i capelli ordinatamente pettinati indietro. Con aria risoluta si avvicina alla scrivania e inizia ad aprire i vari cassetti. Una ragazza lo segue, il lungo abito argentato perfettamente abbinato al frak del suo compagno, con una profonda scollatura sul retro; i capelli rossi legati sulla nuca permettono una libera mostra della schiena nuda, quasi dello stesso colore del vestito alla luce della luna. Lei da un ultima occhiata al corridoio, prima di richiudere la porta. Sente una risata dietro di sé

Christopher << Liz, non c'è nessuno>> asserisce esausto, come se avesse ripetuto almeno una decina di volte quella frase. Un sorriso obliquo gli illumina il viso << Sono tutti giù alla festa>> dice riprendendo la ricerca << troppo impegnati a ubriacarsi con del buon Don Perignon del 1936>> si blocca alla vista di qualcosa. Tira fuori un foglio, lo solleva all'altezza del suo viso. Il sorriso sghembo sostituito da uno più ampio, di puro trionfo. Lancia un occhiata alla ragazza tornando per un attimo serio << Sei ancora in tempo per tirartene fuori. Non è la tua battaglia, e ci saranno delle conseguenze. Conseguenze che non ricadranno solo su di te ma anche su chi ti sta attorno.>> la fissa intensamente, sperando di poter finalmente provocare il crollo che temeva da settimane. Ma lei mantiene lo sguardo fermo, gli occhi verdi quasi vitrei dalla fermezza. Le labbra di Chris accennano di nuovo un sorriso, mentre lui tira fuori dalla tasca un altro foglio, quasi identico al primo, eccetto per i caratteri stampati. Li scambia richiudendo il cassetto. Elizabeth si avvicina a lui tendendo la mano

Elizabeth << Dallo a me>> Christopher la fissa sbalordito. Si aspettava un cedimento isterico e invece si ritrovava nientemeno che una complice a tutti gli effetti << Posso metterlo nella borsa e farlo sparire una volta che saremo fuori da qui. Così non potranno incriminarti in futuro, non avranno prove.>> Chris non riesce a trattenere un sorriso divertito, al quale lei risponde con un'espressione offesa. Lui le prende la mano offerta e la porta alle labbra, dandogli un bacio leggero

Christopher << Sai cosa penso?>> lei non risponde ma lo fissa un pò allibita, perciò lui continua, portando la mano di lei dietro la sua schiena e avvicinandosi ancora di più << Penso che tu sia totalmente inadatta alle irregolarità. E' un tono che proprio non ti dona>> vedendo l'espressione di lei farsi sempre più cupa aggiunge subito << Però grazie a queste circostanze credo di averti capita fino in fondo. Perché non saresti in questa stanza se non fosse perché mi ami alla follia. E a quanto pare sei una di quelle che per amore farebbero qualsiasi cosa >> sorride divertito, costringendo anche lei a sciogliersi un pò. Liz fa scorrere la mano sul suo petto e poi inizia a pizzicargli il papillon. Lui continua a fissarla, studiandola << Non ho bisogno di un alibi>> le sussurra << Sapranno che è opera mia non appena verrà letta quella lista. Ed è esattamente quello che voglio. Liz, io voglio che si sappia che sono stato io>>

Elizabeth << Perché?>> chiede aggrottando la fronte << Potrebbero cacciarti dalla Società. Potresti essere punito, avete fatto un giuramento di fiducia...>>

Christopher avvicina le labbra alle sue, costringendola a fermarsi, senza baciarla << Perché?>> sussurra serio incollato al suo viso, con aria un pò più tesa << Perché è esattamente quello che il Master si aspetta da me. Se voglio essere dentro, occorre fare questa piccola deviazione etica>> un ghigno divertito spezza l'espressione quasi intimidatoria che iniziava a farla preoccupare << Non è nemmeno un vero tradimento, direi più che si tratta...di rimettere le cose al loro posto.>> le sorride fiducioso e lei gli accarezza il viso << Sta tranquilla>> dice facendo eco alle sue preoccupazioni
<<  E' la storia più vecchia del mondo. Mi sorprende anzi che non abbia anche tentato di metterti le mani addosso>>

Elizabeth, seria << Ti amo, Christopher>>

Chris la guarda di nuovo intensamente, aspettando qualche secondo per rispondere << Lo so>> le sorride e la bacia. Lei solleva le mani prendendogli la testa per avvicinarla ancora di più, un anello dall'aspetto singolare le scintilla sull'indice: un serpente d'argento che si morde la coda.

Qualche minuto dopo rientrano alla festa. La sede della società era uno dei più antichi palazzi dell'Università, e il salone principale quella sera era degno di qualsiasi castello regale. I soci non avevano badato a spese, l'illuminazione era composta unicamente da candele (di ogni forma possibile) appese sui ciascuno dei quattro lati della stanza ovale, dandole un atmosfera calda. Il grande lampadario in cristallo, seppur spento, scintillava sopra le teste degli ospiti: una cinquantina di ragazzi e ragazze che si aggiravano fra il nervoso e l'eccitato per la sala, armati di calici di cristallo con finiture d'oro, sempre pieni per combattere i nervi. Tre grandi vetrate circondavano l'ala nord, aprendo la vista sul parco inghiottito dall'oscurità: si estendeva per ettari, era considerato una delle riserve naturali della Scozia del Nord. Il brusio di voci viene interrotto da un tintinnio, tutti i ragazzi si girano verso il fondo della sala dove un ragazzo un pò più grande li guarda sorridendo dietro un imponente poggio in legno, con un rilievo al centro: un serpente che si morde la coda. Dietro di lui si schierano altri, con la stessa espressione soddisfatta.

Master << Bene, sono lieto di annunciarvi che è arrivato il momento>> i ragazzi della sala ricambiano il suo sguardo di eccitazione. Lui si gira e un ragazzo alla sua destra gli porge una busta. La apre e tira fuori un foglio << Sono lieto di riconoscere che quest'anno nonostante le dure prove - che in effetti non tutti di noi cinque anni fa avrebbero sopportato ->> si gira verso i ragazzi dietro e scambiano delle risate << Vi siete dimostrati degni e meritevoli di essere citati in questa lista. La nostra non è una confraternita. Nè una qualunque società segreta dove rimorchiare escort a buon prezzo oppure ottenere i risultati dei test di chimica organica. Noi siamo un istituzione>> un attimo di silenzio << Un'istituzione antica quanto la nobiltà di ceto, che nel corso della storia si è sempre distinta anche e soprattutto al di fuori delle mura accademiche. E' un'iscrizione a vita, una vita che in molti vorrebbero e che in pochi sanno persino esistere. Per cui voglio complimentarvi con voi. Perché è sempre più difficile esserne degni o rispettarla. Quest'anno in effetti non vi nascondiamo che abbiamo temuto non esserci nemmeno la possibilità di una nuova generazione, ma questo>> scuote un attimo il foglio << Questo in effetti lo fa ricredere eccome. Una semplice lista che è speranza per il futuro>> abbassa gli occhi e guarda il foglio I ragazzi nella sala stanno in silenzio e in attesa << La lista...>> Legge il contenuto velocemente e impallidisce, sgrana gli occhi e torna a guardare la sala. Quasi sussurrando << Questa...questa non è la lista dei nuovi membri>> tutti si scambiano sguardi preoccupati e sorpresi. Lui solleva il foglio mostrandolo alla sala << Questa è la lista dei traditori che ci avete consegnato tre mesi fa>> torna a guardare la lista scorrendola velocemente. Si blocca, torna a guardarli infuriato, sussurrando << Ma in questa c'è un nome in più. Il nome di uno degli adepti.>> fissa una persona in particolare. Un ragazzo, in mezzo alla folla, sgrana gli occhi e deglutisce nervosamente. Si gira con aria tramortita e spaventata e trova qualcuno a fissarlo poco distante alla sua destra. Christopher, dall'altra parte della sala, alza il bicchiere in segno di brindisi verso di lui - è l'unico che da le spalle al Master - con un ghigno soddisfatto fa un cenno, e svuota tutto d'un sorso il contenuto del suo bicchiere di cristallo. Il ragazzo, in iperventilazione, lo guarda con espressione tradita.

***

Christopher Leander Hamilton aveva trascorso le ultime settimane di vacanze estive nella tenuta della zia, Lady FitzMaurice, a St. David's in Galles. Aveva giustificato tale scelta con i suoi genitori invocando il desiderio di un pò di solitudine, che giovasse alla riflessione, per l'imminente inizio dell'anno accademico presso la facoltà di Legge della St Andrew University. Ma in molti vociferavano che avesse semplicemente litigato con la fidanzata e volesse stare da solo. Quel giorno - come i molti altri delle ultime due settimane - aveva deciso di allenarsi un pò a Polo; aveva intenzione di entrare in squadra al primo semestre, e l'assiduo lavoro lo aveva in effetti portato non solo a migliorare ma anche a definire ulteriormente il fisico. Si allenava con un paio di altri ragazzi che come lui spendevano gli ultimi giorni di vacanza in visite a cari e vecchi familiari. Il sole era alto, ma l'aria iniziava ad essere sempre più pungente. Dopo l'ennesimo punto, il maggiordomo di Lady FitzMaurice venne a sollecitare Christopher

Maggiordomo << Mr Hamilton, vostra zia richiede la vostra partecipazione al té di questo pomeriggio>>

Christopher, avvicinandosi col cavallo << Mr. Templeton, ho già spiegato a mia zia che non tarderò a presenziare al tè, oggi>> scende da cavallo, il maggiordomo gli passa un pano asciutto con cui si asciuga la fronte sudata << Ma avrei preferito che non venisse a ricordarmelo ogni dieci minuti. La tensione ha tragicamente rovinato lo spirito della partita>> fa un ghigno divertito al Maggiordomo, che ignora la battuta. Mentre i ragazzi attorno richiamano Chris

Paul << Andiamo, Chris>> dice avvicinandosi col cavallo << Hai tutto il tempo di prendere il té con tua zia dopo i 50 anni, scommetto che persino lei preferirebbe giocare a polo piuttosto>>

Chris sorride divertito << Già, ma temo che quando avrò 50 anni la mia tenere zia potrebbe essere più che morta, dio gli salvi l'anima>> ride divertito con i ragazzi, ridà al Maggiordomo il panno e rimonta a cavallo. Guardando i ragazzi << Ad ogni modo direi che per oggi ti ho umiliato abbastanza. Oltre che hai goduto della mia presenza molto più di quanto abbia fatto mia zia in tutta l'estate. Potresti risultare esigente, sai?>> fa un sorriso sghembo al ragazzo

Paul << Fottiti, Hamilton. Ci vediamo domani>> Chris fa un cenno di saluto e parte al galoppo verso la tenuta della zia.

Lady FitzMaurice attendeva l'arrivo del nipote seduta su una poltrona in canapa bianco. Aveva allestito un piccolo gazebo per godere del fresco anche in caso di qualche goccia di pioggia. Ma quel giorno il cielo era terzo, e nessuna nuvola minacciava la buona riuscita dell'ora del té. In effetti era il ritardo del suo ospite a farla preoccupare

Lady FitzMaurice << Mr. Templeton>> dice girandosi nervosamente verso il maggiordomo lì accanto << Sai se è arrivato?>>

Mr Templeton << Si, Lady. Sono andato personalmente a verificare che fosse entrato in doccia anziché sgattaiolare dalla finestra come la scorsa settimana...>>

Lady << Non mi riferisco a Chris! Ma al nostro ospite>> dice innervosendosi e sistemando l'ampia gonna di pizzo bianco

Chris, apparendo << Dio, voglio sperare che la prossima volta non chiederai a Mr. Templeton di essere ancora più meticoloso>> guarda nervoso il Maggiordomo, si avvicina per dare un bacio alla zia che gli sorride amorevolmente. Lui sorridendole << O potrei finire per chiedergli di passarmi il sapone, già che c'è>> la zia gli fa cenno di zittire, lui sorride divertito e prende posto accanto a lei. Indossa un completo da tè, pantaloni bianchi e camicia color crema con sopra un gilé di cotone leggero bianco. Ha ancora i capelli bagnati, ma pettinati ordinatamente indietro. Sua zia tiene molto all'ordine, specialmente nell'ora del tè. Prende una tazza e la riempie, portandola alle labbra. << Allora>> posa la tazza sul tavolo << Di che ospite stiamo parlando?>>

Lady FitzMaurice << Tesoro, spero che tu adesso non me ne abbia per aver preso una simile iniziativa. Ma le voci girano e io non posso permettere che il nome degli Hamilton venga infangato con volgari pettegolezzi>> Chris aggrotta la fronte, lei con aria altezzosa prende il suo té e lo riempie di zucchero << D'altra parte mi hai personalmente riconosciuto che si trattassero solo di voci, per cui non c'è niente di male se ho deciso di aprire le porte della mia casa ad un tuo caro. L'attività fisica fa bene allo spirito al corpo ma, tesoro>> lo guarda scuotendo la testa in segno di disapprovazione << Il tuo ormai assomigliava di più ad accanimento...>>

Chris si solleva dallo schienale con aria vagamente nervosa << E' dolce da parte tua avere così tanto a cuore la mia salute , ma continuo a non aver capito di quale iniziativa parli.>>

Lady FitzMaurice lo fissa seria e poi sospira << Di Elizabeth, naturalmente. L'ho invitata a prendere un tè questo pomeriggio>> lei non lo guarda, continua a bere il tè. Christopher si guarda in giro e poi sorride

Christopher << Strano, perché qui non vedo nessuno ed Elizabeth non è di certo così scortese anzi la sua impeccabile attenzione all'ordine sociale farebbe innervosire persino te>> afferra una scones e le da un morso guardando la zia divertito

Lady FitzMaurice gli lancia uno sguardo docile << Sono sicura che avrà avuto le sue buone motivazioni>>

Elizabeth << In effetti si>> Lady FitzMAurice e Christopher si girano di scatto e trovano una ragazza poco fuori dal portico. Indossa un abito con gonna a campana qualche centimetro in giù del ginocchio - giusto secondo la norma - di un leggero crema, con un grande cappello a ripararla dal sole. Sorride a entrambi e si avvicina per salutare Lady FitzMaurice, porgendole la mano << La sua premura mi mette quasi in imbarazzo, Lady FitzMaurice>> lei le sminuisce facendole un cenno con l'altra mano << Ero a St. David's solo di passaggio, ho prolungato molto volentieri la mia visita da mia sorella Claire....>>

Lady FitzMaurice le fa segno di sedersi << E io sono contenta di poter far felice mio nipote con la tua presenza, mi rendo conto che trascorrere l'estate con una vecchia signora non è poi così entusiasmante>>

Christopher << Sei crudele zia>> la guarda con un sorriso forzato << St. David's è la mia meta preferita sin da quando ero bambino>>

Lady FitzMaurice << Ma adesso di certo non lo sei, quindi tanto vale addolcire la tua permanenza qui con qualche buona distrazione piuttosto che attendere che il Polo finalmente ti stanchi e preferisca non venirmi più a trovare>>

Elizabeth, prendendo la tazza di tè << Oh, non temete. Christopher si allontanerà difficilmente da questa attività. A volte temo che un giorno sarà il medico stesso a impedirglielo, per evitare che si spezzi il femore>> le due donne ridono, Chris fa un ghigno divertito verso Elizabeth, che abbassa lo sguardo e torna a bere il té

Lady FitzMAurice, alzandosi << Bene, allora io mi ritiro>>

Elizabeth << Lady FitzMaurice, spero non sia la mia presenza a privarle della sua stessa poltrona>>

Lady FitzMaurice << Ma no cara, che sciocchezze. Preferisco lasciarvi da soli. E' da un pò che non vi vedete, in effetti da più di quanto si addica a due fidanzati>> sorride alla ragazza e tende la mano a Chris, che si alza in piedi e la saluta dandole un bacio << Ci vediamo a cena, caro>> si gira e se ne va. Christopher segue la zia con lo sguardo

Elizabeth << E' dolce da parte sua, no?>>

Christopher << Dolce quasi quanto questo té nero senza zucchero> guarda Elizabeth << Quella vecchia arpia ha la triste abitudine di dimostrare il suo affetto manipolando le persone e portandole a fare quello che vuole>> sorride e prende il té << Ma è anche vero che le sue scuderie fanno invidia a tutto il Galles, quindi può andarmi bene. Allora Liz, come hai trascorso le vacanze?>>

Elizabeth, guardandolo seria e nervosa << Non troppo bene in effetti. Avevo dei piani ma in effetti sono saltati>>

Christopher aggrottando la fronte ironico << Oh, male. Avresti dovuto mantenere i programmi originari>> annuisce con la testa e beve un altra sorsata di té>>

Elizabeth, sollevandosi dritta la schiena dalla poltrona << Chris, ti prego. Sono stanca.>> lo guarda più dolce << Facciamo una tregua>>

Chris << Cosa intendi tu per tregua, Liz? Io che mi dimentico di avere un opinione e torno a seguire a bacchetta quello che dici fino al momento successivo in cui mi ricordo di nuovo di avere un opinione?>> Elizabeth si guarda intorno nervosa, Chris fa un cenno con la mano << Oh, non ti preoccupare. Se Mr. Templeton mi segue sotto la doccia figurati se non origlia alle discussioni con la mia fidanzata..>> torna a sorseggiare il té

Elizabeth ride divertita << La tua fidanzata>> Chris la fissa per un attimo sorpreso, lei si alza dalla poltrona e si avvicina a lui << Allora, in effetti, non abbiamo rotto>> scorrendo la mano sul tavolo si avvicina, si ferma proprio davanti a lui. Si piega in avanti per sussurrargli << Ti prego Chris>> gli sposta i capelli ancora bagnati dalla fronte << Ti amo così tanto, sono stanca di giocare ai ragazzini che bisticciano>> si fissano per qualche secondo, lui sospira e si solleva. Lei si siede sulle sue gambe e continua ad accarezzargli il viso << Ho chiuso con la storia della despota rompiscatole, puoi fare tutto quello che vuoi>>

Christopher alza un sopracciglio << Anche se non è del tutto gradito?>> lei annuisce, lui si avvicina sorridendole, le parla piano << Anche se è del tutto scandaloso?>>

Elizabeth sorridendo << Dipende da quale sia il tuo metro di giudizio per scandaloso>> Chris si sporge sorridendo e prende una bottiglia di vetro con dentro del Brandy, lei o guarda sbalordita << Sul serio? Il té corretto è una storia vecchia, si definiva scandalo quando avevano dodici anni...>>

Christopher << Non intendevo quello. Proporrei di festeggiare questa riappacificazione cambiando un pò i toni di quest'ora del tè.>> lei lo guarda curiosa, lui inclina la testa << Diciamo cambiando sede>>

(Burning Desire, Lana Del Rey)

Elizabeth cammina di spalle nel fitto del bosco, lascia le scarpe per terra e si abbassa la cerniera del vestito. Si gira e sorride. Chris ricambia il suo sorriso e venendole incontro la bacia. Le abbassa il vestito, che cade per tera nell'erba. Lui si toglie il gilet e lei gli apre la camicia. Lui le fa bere dalla bottiglia, poi beve lui. Si adagiano per terra. Lei slaccia la cintura e gli sfila i pantaloni. Chris si solleva un attimo, ha i capelli totalmente arruffati

Elizabet << Perché questo bosco?>> sorride, lui si abbassa e le da un altro bacio

Christopher << Perché ci ho sempre voluto portare una ragazza>> fa un sorriso sghembo << E perché è il punto di incrocio di tutte le tenute qui vicine. Chiunque esca a cavallo e abbia voglia di andare alla valle, ci beccherebbe in pieno>> sorride divertito, lei aggrotta un pò la fronte e poi sorride. Lui si abbassa di nuovo lentamente e la bacia << Prima o poi non sopporterai più tutto questo e ti deciderai a lasciarmi perdere>>

Elizabeth accarezzandogli dolcemente la fronte << Avrei dovuto farlo molto tempo fa. Ormai ti amo fin troppo>> sorridono e tornano a baciarsi.

***

L'indomani mattina Mr Templeton accompagna Christopher ed Elizabeth alla stazione, per prendere il treno per Londra delle 12:00. Nel vagone di prima classe Elizabeth decide di darsi alla lettura di Kafka mentre Chris guarda la gazzetta sportiva

Elizabeth, sbirciando Chris << Spero che tu non stia pensando di iniziare a fare qualche puntata senza di me>> Chris alza gli occhi dalla rivista, con espressione imperturbabile, lei gli sorride ammiccando alla pagina sportiva << Sai che ho più fiuto di te per le corse>> con un leggero movimento sposta i lunghi capelli rossi che quella mattina le ricadono come onde sul viso, tornando a leggere << Anche se fra la facoltà di economia, le attività sportive e gli eventi sociali finiremo per non avere più tempo per certe cose>>

Christopher piega la rivista e si rilassa sulla poltrona << Sai, ho proprio voglia di un Double Chocolate Hell Cake della Peggy Porschen. Ti va di passarci?>>

Elizabeth inclina la testa curiosa, poi sorride << D'accordo, e cioccolato sia>> sbuffa tornando a leggere <>

Chris << E allora lascia perdere quella in russo. Non devi per forza aver letto tutta la bibliografia di Francis per essere la prima del corso>>

Elizabeth << E' vero. Ma conoscere così bene la lingua di uno dei paesi economicamente più potenti del mondo può dare una marcia in più il primo semestre>> fa capolinea dal libro << No?>>

Chris fa spallucce << Sarà.>> guarda fuori dal finestrino. Elizabeth gli lancia un occhiata mordendosi il labbro, poi chiude il libro. Lui si gira guardandola curioso << Tutto ok?>>

Elizabeth << Si>> si alza e si siede accanto a lui << Ma ho voglia di godermi il viaggio con te>> appoggia la testa alla sua spalla e gli prende la mano. Christopher guarda prima perplesso le loro mani, poi accenna un sorriso e torna a guardare il finestrino. Lei fissando il panorama << Mi mancherà. A te no? Dopotutto è casa>>

Christopher << Mio padre ha trascorso tutta la vita a decantare le meraviglie della St. Andrews, mi riesce difficile immaginare che mi mancherà un posto così ordinario>> accenna un sorriso, lei lo guarda aggrottando un attimo la fronte

Elizabeth aggrotta la fronte << Hey...>> lui la guarda << Pensavo che fosse il nostro progetto prima di tutto. Il tuo progetto>>

Christopher << E lo sarà>> torna a guardare fuori, accarezza dolcemente la mano di Elizabeth << Sarà il nostro progetto>>

Escono dalla pasticceria di Peggy Porschen, suona il telefono di Chris

Christopher, guarda il display e sorride << Hey, stronzetto stra-viziato che fine hai fatto?>>

Charles è appoggiato alla scrivania in mogano della sua camera, giocherella con una palla da biliardo e guarda il panorama oltre la finestra: Old London << Nessuna, sei tu che ti sei eclissato come la peggiore delle isteriche a casa di una vecchia zia. Dimmi, hai migliorato il tuo stile a Bridge?>>

Christopher sorride mentre entra nella macchina insieme a Elizabeth. Il conducente parte << Vaffanculo, Charlie. Ci sarai stasera?>>

Charles << Dove, di grazia?>> si alza e rimette la palla sul tavolo da biliardo

Christopher << Chelsea. Newt De Viels ci ha gentilmente invitato a casa su per scolarci le ultime bottiglie di Scoatch superstiti all'estate>>

Charles << Fammi indovinare, niente ragazze?>>

Christopher << Esatto, niente ragazze>>

Charles << Dio, che finocchio. D'accordo, sentirò Cordelia per sicurezza ma immagino che non ci saranno problemi>>

Christopher << Cordelia? Non te le ha ancora restituite le palle?>>

Charles << Ciao, Chris>>

Christopher ride e spegne il telefono. Elizabeth lo guarda con espressione interrogativa << Programmi?>>

Christopher << Stasera saluto i ragazzi, prima della partenza>>

Elizabeth << Immagino niente ragazze>>

Christopher facendo sorriso sghembo << E immagini bene>>

Elizabeth guarda fuori dal finestrino sorridendo << Davvero, non capisco perchè Cordelia fa un sacco di storie a Charles ogni volta che fate queste serate. Secondo me tirate fuori le vecchie macchinine e i treni a locomotore>> ridacchia scuotendo la testa << Ragazzi>>

Christopher alza un sopracciglio facendo un ghigno divertito << Si, in effetti Newt ha chiamato le escort una volta sola>> Elizabeth lo guada seria di scatto, lui scoppia a ridere e le da un bacio. La macchina si ferma e lo chauffeur apre la porta. Lui prende la borsa << Ci vediamo alla St. Andrews, allora>>

Elizabeth << Ci vediamo alla St. Andews>>

Prossima Pubblicazione: Sabato 3 Dicembre 

  
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