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Autore: vero511    03/12/2016    1 recensioni
Ellie Wilson 24 anni, appena arrivata a New York insieme alla sua gioia più grande: il figlio Alex. Lo scopo della giovane è quello di ricominciare da zero, per dare la possibilità ad Alex di avere un futuro diverso dal passato tumultuoso che lei ha vissuto fino al momento del suo trasferimento. Quale occasione migliore, se non un prestigioso incarico alla Evans Enterprise per riscattarsi da vecchi errori? Ma Ellie, nei suoi progetti, avrà preso in considerazione il dispotico quanto affascinante capo e tutte le insidie che si celano tra le mura di una delle aziende più influenti d’America?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Rivangare il passato non è mai facile, figurarsi scavare a fondo nella vita di qualcuno che si conosce da così poco tempo. Mentre giocavo con Alex e ascoltavo la sua risata soave e gioiosa, ho pensato di star facendo la cosa sbagliata: chi meglio di un bambino, simbolo di purezza e onestà, può farmi provare sensi di colpa? Forse non è giusto invadere la privacy del mio capo, così come non è corretto il mio desiderio di vendetta. Ma al tempo stesso, non posso fare a meno di pensare che, sotto sotto, io stia in qualche modo riscattando la mia dignità. Il fatto che io abbia un assoluto bisogno di questo lavoro per migliorare innanzitutto la vita di mio figlio, non deve essere motivo per il mio capo di approfittarsene. Jen era piuttosto sconcertata dalla luce diabolica che ha attraversato il mio sguardo dopo la fatidica domanda che le ho posto, probabilmente è contraria al mio piano e crede che io stia facendo la cosa sbagliata, ma in ogni caso, non sarebbe la prima volta che succede. Siamo umani, forse le conseguenze ci conducono nell’abisso, ma ci è concesso fare errori. La mia vita non si può certamente definire semplice fino a questo punto, quindi per me è una questione di principio essere trattata con dignità e come merito. Non sopporto che le persone potenti si comportino da despoti e credano di poter mettere i piedi in testa a chiunque. “Lo odio!” urlo frustrata quando, a seguito delle mie riflessioni, mi balena in testa il viso di Zack. Alex mi guarda sconcertato e confuso per un momento, lasciando a mezz’aria la manina paffuta che stringe una macchinina. “Scusa tesoro” gli bacio la fronte per rassicurarlo; povero bambino, non solo sono in una situazione problematica, ma sto persino diventando matta.

Ho chiamato Kim perché venisse un po’ prima, ho bisogno di fare un bagno caldo per distendere i nervi e volevo assicurarmi che Alex fosse tranquillo nel frattempo. Chiudo gli occhi mentre mi lascio avvolgere dal tepore dell’acqua e dall’inebriante profumo del bagnoschiuma. Cerco di non pensare a nulla, ma a quanto pare il mio cervello non è in grado di trovare pace, così mi ritrovo a rivangare ciò che è successo durante la riunione e arrivo ad un’importante svolta: il comportamento di Matt. C’è qualcosa che non mi torna, così mi riprometto di telefonare a Jennifer dopo essermi asciugata e rivestita. “Ti ringrazio davvero tantissimo Kim” le offro una cioccolata e intanto conversiamo amabilmente come si fa tra amiche. “Allora, spero di non averti fatto tardare al tuo appuntamento l’altra sera” “Oh, no assolutamente! Ci ho messo giusto un po’ a scegliere cosa mettere, ma niente di nuovo per noi donne, no?” mi fa l’occhiolino e mi soffermo nel vano tentativo di ricordare quand’è stata l’ultima volta che ho avuto un’uscita galante, non trovando la risposta rimango piuttosto sconcertata. “Ellie, va tutto bene?” “Ehm…si, certo” sorrido per non farla preoccupare. Sono sempre stata una donna indipendente, non ho mai avuto il costante bisogno di un appoggio, tanto meno maschile. Ma devo ammettere che l’ansia da primo appuntamento, l’indecisione su cosa indossare, la curiosità di scoprire dove ti porterà il tuo accompagnatore e l’imbarazzo del momento un po’ mi mancano. Sono dovuta crescere piuttosto in fretta e ci sono dei periodi in cui mi soffermo a pensare a come sarebbe stata la mia vita se non avessi avuto Alex. Non che io me ne penta, mio figlio è e resterà sempre la mia gioia più grande, ma credo mia sia concesso di sognare e lasciare libera la mia immaginazione. “Kim, ho bisogno di fare una telefonata” “Non preoccuparti, a questo bel bimbo penserò io” scompiglia i sottili ciuffi sulla testa del piccolo e lo guarda sorridente. Affidare a una così giovane ragazza Alex è stato una sorta di salto nel vuoto, ma sono felice nel constatare che i due insieme si trovano bene. “Ti andrebbe di fermarti a cena?” domando alla babysitter prima di andare in camera. “Mi dispiace, ma stasera secondo appuntamento” mi lancia uno sguardo ammiccante. “Allora mi sbrigo a fare questa telefonata, così ti lascio andare” .

“Matt?” “Si Jen, si comporta in modo strano. I primi momenti che ho passato con lui sono stati praticamente perfetti, ora invece sembra essere al completo servizio di Zack” commento dopo aver esposto la mia teoria alla mia amica. “Be in realtà la cosa non mi stupisce, sono sempre stati molto legati quei due. Da quanto ne so, fin dai tempi del college. È normale che si appoggino…” “Ma allora per quale motivo occuparsi persino di Alex facendo l’amico, per poi ridere alle mie spalle delle malparate di Zack?” “Mm…questo è proprio un dilemma. Mi dispiace cara, ma non ti so dare una risposta” Dal suo tono capisco che è veramente afflitta per me. “Jen posso chiederti un piccolo favore?” “Ellie, sai che non sono d’accordo con i tuoi piani di vendetta e non voglio esserne coinvolta, però se c’è qualcosa che posso fare per renderti più serena ti ascolto”. “Ne sono consapevole, infatti non voglio assoldarti come detective privata, per la questione di Evans ci penso io”, la sento ridere sommessamente dall’altro capo del telefono. “Però mi chiedevo…non è che potresti cercare di capire cosa sta succedendo a Matt? Magari tramite una semplice conversazione tra colleghi, non so…” in realtà nemmeno io ho le idee chiare sul da farsi e al suo posto non saprei come agire, ma forse lei saprà cosa fare. “Ci sto! Lascia fare a me. Con Zack come pensi di fare?” “Non voglio coinvolgerti troppo, diciamo solo che potrei avere in mente un possibile informatore”.

Non esiste un vero e proprio motivo per cui il mio “informatore” potrebbe dirmi ciò che mi serve, ma tentar non nuoce e per il momento non ho un progetto migliore. Mi trovo davanti ad una delle succursali della Evans Enterprise: questo edificio è più piccolo e le grandi vetrate sono state sostituite da muri con l’intonaco color panna. I ritmi all’interno sono frenetici quasi quanto quelli nella sede centrale, così mi congratulo con me stessa per aver avuto la prontezza di prendere un appuntamento con la persona che devo incontrare. “Signorina Wilson! Che piacere averla qui, si accomodi”. Mi faccio strada nell’ufficio e prendo posto su una delle comode poltrone. Questo luogo è veramente accogliente: i tappeti persiani che ornano il pavimento hanno l’aria di essere molto costosi e pregiati, sulle due pareti laterali sono disposte delle librerie ricolme di volumi di ogni forma, grandezza e colore e per finire, l’enorme porta-finestra che si apre su un terrazzino illumina la stanza. “Sono stato sorpreso dalla sua chiamata, non le nascondo che mi ha incuriosito” l’uomo davanti a me porta una pipa alla bocca dopo aver parlato. “Innanzitutto mi scuso Signor Hamilton per questo appuntamento dell’ultimo minuto. So che è molto impegnato per cui la ringrazio per avermi concesso un po’ del suo tempo”. “Cara, non si preoccupi, mi fa piacere avere a che fare con giovani intraprendenti come lei. Allora, di cosa voleva parlarmi?” Non nego di essere leggermente agitata, sto per fare qualcosa che va contro l’etica lavorativa e probabilmente anche contro la legge sulla privacy, ma io ho bisogno di sapere. Dopo aver meditato a lungo, sono giunta alla conclusione che l’unico modo per scoprire ciò che desidero è mentire al mio interlocutore per non destare sospetti. “Vorrei ringraziare il Signor Evans per il magnifico posto di lavoro che mi ha assegnato, così insieme ad altri collaboratori avevamo pensato di presentargli un video in cui mostriamo alla stampa che gran uomo ci sia dietro a quello che all’apparenza sembra solo un burbero e severo capo”. “Mi sembra una buona idea” annuisce pensieroso. “E qui entra in gioco lei. Da quanto ne so, è uno delle persone che lo conosce meglio. Di conseguenza pensavo potesse raccontarmi qualcosa in più sul suo conto…” La bomba è stata sganciata. Ora non mi resta che attendere. “Sa, Signorina Wilson…Zack ha avuto una vita piuttosto scapestrata come qualsiasi giovane miliardario. Donne, feste, problemi con l’alcool… se vuole vendicarsi-“ “V-vendicarmi? “ cerco di mandare giù il groppo che mi stringe la gola da quando ho udito quella parola. “-Ellie, con me non ha bisogno di dire menzogne, sono dalla sua parte. Comunque, come dicevo, per ottenere un risultato migliore dovrà scavare ancora più a fondo e scoprire cos’è accaduto durante i due anni in cui non si hanno più avute sue notizie…”


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Buonasera mie adorate! Capitolo anticipato per questa volta, vorrei aggiornare più spesso, ma purtroppo gli impegni scolastici non me lo permettono. Allooora, passiamo al capitolo. Cosa ne pensate? Chi sarà il misterioso informatore? Quali segreti nasconde il nostro affascinante Zack? Si accettano scommesse! No okay, ora mi calmo. L'ultima cosa, ho creato una pagina twitter della storia: "When Love Takes Over" di @veronita9901. Un grazie immenso a tutte voi e un bacio.
  
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