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Autore: giulietta sprint    04/12/2016    2 recensioni
Hailey frequenta il suo ultimo anno di liceo artistico insieme ai suoi due inseparabili amici: Erika e Jack. Questo per lei sarà uno degli anni più difficili perché dovrà affrontare l'esame più temuto dai ragazzi di quinto anno: L'esame di Maturità.
Tutto sembra normale ma ecco che la sua vita viene stravolta per una scommessa: Brandy, la più popolare della scuola, ha deciso di sfidarla per vedere chi delle due riscira' a conquistare il ragazzo più bello della scuola.
Potrebbe sembrare una cosa facile... Ma Hailey dovrà metterci tutta se stessa per farlo cadere ai suoi piedi.
Riuscirà nell'impresa?
*- Io posso conquistare chiunque... Non ho bisogno di gonne altezza figa o trampoli mortali- mormorai tranquillamente andando verso la mia classe.
- Davvero? Vogliamo fare una scommessa? C’è un ragazzo... In classe mia... Un certo Richard- sussurrò incrociando le braccia.*
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Capitolo 3: Fatti Notare
 
Era passato qualche giorno da quell’evento, e i miei due migliori amici non la smettevano di tormentarmi e congratularsi con me per come avevo conosciuto Richard.
-Vogliamo partire dal fatto che tu ci avevi detto che era biondo invece è castano?!- esclamai arrabbiata sorseggiando un succo di frutta.
-Te l’ho detto! Mi sono sbagliato e anche tu hai notato che porta sempre il cappello!- rispose il mio amico facendo le spallucce.
- Comunque... La prima fase ha funzionato alla grande! Ora sa della tua esistenza!- esclamò Erika sorridendo- Dovresti farti conoscere meglio! Insomma... Ti conosce solo come “la mangiatrice dei Kit Kat!-

- A si? E cos’è quel tramezzino che ho visto durante l’ora di Italiano? E la merendina durante quella di Fisica? Mia cara la tua ciccia comincia ad urlare da tutti i pori!-
- Sono leggermente in ansia per l’esame! Posso mangiare in santa pace?!- esclamai alzando gli occhi al cielo. Odiavo questo genere di critiche.
- Dovresti essere in ansia anche per la scommessa! Brandy sta in classe con me e ogni giorno prova a parlarci! Anche se noto che per ora sei in netto vantaggio... Da quello che mi hai raccontato sei l’unica a cui ha sorriso- sussurrò Jack avvicinandosi a me.
Come non poteva ridere? Era caduto praticamente sulle mie tette! Insomma una scena alquanto comica!
 
-Dovresti parlargli di nuovo- disse la mia amica durante l’ora di disegno. Temperai la matita e prima di cominciare a disegnare risposi- E come? Non posso andargli a parlare con tranquillità! Hai sentito quello che ha detto Jack?-
Erika annuì e ritornò a gesticolare con  il suo telefonino- Secondo Yahoo dovresti far finta di chiedere una cosa a un amico e mentre entri in classe fai cadere per  sbaglio una matita o un quaderno vicino a lui così che possa raccoglierlo... E così... Bam! Inizi a parlargli del più e del meno!- concluse con aria orgogliosa.
-Tu mi fai paura... Come cavolo hai fatto a trovare una domanda e una risposta del genere?- chiesi prendendole il telefono e leggendo il sito su cui stava: “Aiuto! La mia migliore amica deve conquistare un tipo praticamente anti-ragazze (no non è Gay)!! Come può fare? Abbiamo come alleato un nostro amico nella stessa classe del principino!”- Ma sei matta?! Che razza di domanda è?!- esclamai facendo girare tutti compreso il professore.- Qualche problema signorina Mars?- chiese avvicinandosi
- No! Mi ha solo chiesto... cosa dovevamo disegnare! E mi sembrava una domanda stupida visto che ce lo aveva spiegato poco fa!- risposi facendo un enorme sorriso a trentadue denti. Il professore socchiuse gli occhi per poi andare a vedere gli altri disegni degli altri compagni di classe.
- Come potevo non farlo? Insomma è un caso particolare il tuo!- esclamò riprendendosi il suo cellulare che avevo nascosto sotto il banco.
- Sei tremenda... E comunque oggi non posso... Devo subito uscire da scuola e andare da mia nonna!-
- Che? E no mia cara! Hai un principe azzurro da invitare al ballo! La nonnina deve aspettare!-
- Principe azzurro? Dal suo comportamento anti-umani e il modo in cui è vestito mi sembra quel montanaro del cartone della Disney... Si insomma quel cartone chiamato Frozen - gli feci notare sospirando.
- Kristoff! Il mio adorato montanaro con bicipiti da urlo!- Erika era una fanatica della Disney e commento migliore non poteva farlo, perciò sorrisi per poi continuare a disegnare.
Passate le tre ore la campanella suonò e aspettammo Jack che uscì con lo sguardo triste- Che succede?- domandammo preoccupate. Non era normale che lui avesse una faccia del genere!
-Josh si è arrabbiato perché ho parlato con il tuo Rich! In questi giorni lo fermavo per fargli uscire qualche informazione a tuo vantaggio e mi ha visto! Ho tentato di spiegargli della tua scommessa ma non c’è stato nulla da fare!- e sospirò tristemente- E’ molto geloso...-
- Me lo vuoi far presentare? Così gli spiego io come stanno le cose!- lo consolai abbracciandolo. Rispose all’abbraccio dandomi un bacio tra i capelli- Oh sei un amore! Come farei senza di te?- e tornò di nuovo a sorridere- Bene allora dimmi l’ora così... Oh cavolo l’autobus! Ci sentiamo per messaggio!- esclamai cominciando a correre verso il mezzo che si era appena accostato alla fermata. Un sacco di ragazzi lo prendevano appena usciti dalla scuola e così, essendo l’ultima ad essere salita, mi ritrovai spiaccicata al vetro dell’entrata.
Solo dopo alcune fermate si cominciava a respirare meglio, e così tentai disperatamente di cercare un posto a sedere rubato sempre da quelle vecchiette tanto dolci fuori ma malefiche dentro! Maledette...
D’un tratto un uomo si alzò e il mio viso si illuminò di gioia: Finalmente ne avevo trovato uno! Cercai di farmi spazio tra la gente che non accennava a muovere un muscolo. Dopo due minuti buoni a muovermi peggio di Elsatic-Girl finalmente ero giunta al mio posto ma prima che mi potessi solo sedere l’autista pensò bene di fermarsi di colpo facendomi cadere a terra con la faccia contro il pavimento di gomma a pallini.
-Porca...- continuai la mia imprecazione mentalmente cercando di aggrapparmi a qualcosa mentre alcune persone mi chiedevano se stessi bene- Sisi devo solo...- e afferrai una delle sbarre d’acciaio del mezzo. Strano... Di solito non erano fredde e dure? Invece sembrava che stessi toccando qualcosa di morbido e... Bottoni? Alzai lo sguardo leggermente confusa scorgendo una figura molto famigliare con in testa un berretto di lana. Guardai la mia mano e mi accorsi che... erano sul suo cavallo dei pantaloni!- Ah!- esclamai alzandomi di scatto.
Richard mi guardò con il viso tutto rosso- Ma che cavolo fai?!- esclamò
-Scusami! Pensavo che fossi una sbarra e...-
- Questa mi sembra la scusa più assurda che ho sentito per toccarmelo- sussurrò rimettendosi le cuffie- E poi dici a me che sono un pervertito-
- Hey! Invece di lamentarti potresti anche chiedermi come sto! Sono appena caduta di faccia su un lurido pavimento!- esclamai infuriata notando la gente che ci fissava ridendo e bisbigliando.
- Non è colpa mia se non sai manco tenerti ad un palo... O forse il tuo intento era proprio un altro palo?- sussurrò irritato
- Ma come ti permetti! Manco mi conosci!- quasi urlai per quanto ero arrabbiata. Ma proprio un cretino così mi doveva capitare?!
Dopo che pronunciai quelle parole mi guardò leggermente imbarazzato- Oh... Io non volevo...-
-Guarda evita le scuse perché non hai proprio tatto... Pensate solo a quello!- sussurrai. Mi accorsi che la mia fermata era arrivata e senza salutarlo scesi dall’autobus.
Come potevo conquistare uno che trattava così le ragazze! Pensava che fossi una di quelle papere come Brandy! M’incamminai verso la casa di mia nonna quando sentii qualcuno tirarmi la giacca. Mi girai notando che anche lui era sceso ed ora mi fissava leggermente imbarazzato- Non volevo trattarti in questo modo... Avvolte sono molto pesante con i commenti e ti chiedo scusa-
Rimasi a bocca aperta- Perché ti capita spesso di dirli ad una ragazza? Non sono una che si inventa tutte scuse per aprire le gambe- risposi fredda girandomi di nuovo.
-E’ proprio per questo che... Posso offrirti qualcosa? Si insomma per rimediare all’equivoco- sussurrò guardandomi.
Ed ecco quel momento in cui non sai cosa fare. Avevo davanti a me il ragazzo della scommessa che mi voleva offrire qualcosa. Dovevo accettare o girare i tacchi e andarmene per come mi aveva trattata? Ci pensai su mentre lui continuava a fissarmi con quei bellissimi occhi verde chiaro. Dopo un paio di minuti che mi scervellavo per trovare una risposta, agii di istinto e con il cellulare in mano digitai: “Nonna l’autobus non passa, Mangio una cosa al volo e aspetto che passi di nuovo”

 
   
 
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