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Autore: vero511    07/12/2016    1 recensioni
Ellie Wilson 24 anni, appena arrivata a New York insieme alla sua gioia più grande: il figlio Alex. Lo scopo della giovane è quello di ricominciare da zero, per dare la possibilità ad Alex di avere un futuro diverso dal passato tumultuoso che lei ha vissuto fino al momento del suo trasferimento. Quale occasione migliore, se non un prestigioso incarico alla Evans Enterprise per riscattarsi da vecchi errori? Ma Ellie, nei suoi progetti, avrà preso in considerazione il dispotico quanto affascinante capo e tutte le insidie che si celano tra le mura di una delle aziende più influenti d’America?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Per ottenere un risultato migliore dovrà scavare ancora più a fondo e scoprire cos’è accaduto durante i due anni in cui non si hanno più avute sue notizie. Passo l’intera notte a pensare a queste parole. Non sapevo che Zack fosse scomparso per così tanto tempo, devo assolutamente fare delle ricerche. “Ellie, credo che non si tratti già più di desiderio di vendetta, ma qualcosa mi porta a pensare che tu sia solo molto curiosa”. Mi lascio ricadere sulla sedia del mio ufficio all’udire le parole di Jennifer. “Io curiosa di quelle essere? E perché mai?” “Perché è estremamente affascinante e ti sta dando del filo da torcere?” ammicca appoggiandosi alla scrivania. “E con questo?” alzo gli occhi al cielo decisa a non cedere alle sue supposizioni. “Be, da quanto ho potuto capire in queste settimane, non sei un tipo a cui piacciono le cose facili”.  “E non mi piacciono nemmeno gli arroganti, presuntuosi, maniaci” sbuffo irritata. Zack Evans non mi interessa in alcun modo. Forse ci sto prendendo gusto a fare la detective. Mia madre adorava i gialli, probabilmente ne ho visti troppi insieme a lei. Guardo Jennifer e mi rendo conto che mi sta osservando attentamente in modo scettico. “Cosa c’è? Giuro di dire la verità, nient’altro che la verità” porto una mano al cuore con fare teatrale ed entrambe scoppiamo a ridere. “Si, continua a pensarla come vuoi, ora sarà meglio che torni al lavoro” la mia amica sta per uscire quando la fermo. “Andiamo a pranzo insieme?” “Mm no, mi dispiace. Oggi ho già un impegno con una persona” mi fa l’occhiolino e capisco subito di chi sta parlando.

Se Jen ha già iniziato ad indagare, non posso essere da meno. Il mio informatore mi ha proposto di tornare nel suo studio più tardi, ma questa volta ho intenzione di portare Alex. Non voglio trascurarlo per colpa di questa mia smania di voler giocare a fare la detective, così, appena finisco in ufficio, mi fiondo nel mio appartamento per preparare il bambino. Volevo chiedere a Kim come fosse andato il suo appuntamento, ma non ne ho il tempo. “Tesoro, scegli un gioco così lo portiamo con noi” senza remore prende il suo orsetto, per poi allungare le braccia verso di me. Ho chiamato un taxi così da non dover attendere troppo, le temperature si stanno abbassando precipitosamente negli ultimi giorni. A quest’ora i ritmi nell’edificio sono cambiati e sono meno frenetici fortunatamente. Mi reco indisturbata verso la mia meta. “Buonasera Signor Hamilton”. “Buonasera Signorina Wilson, questo ometto suppongo sia suo figlio”. Il bambino anziché nascondersi come fa di solito, sorride calorosamente all’uomo davanti a noi. “Prego, accomodatevi” mi siedo su una delle comode poltrone, pronta per ascoltare Hamilton. “Non le nascondo che non ho avuto il tempo di approfondire le mie ricerche, ma ho trovato degli articoli che potrebbero interessarle” mi porge delle pagine di giornale ingiallite. “Ho del lavoro da terminare, ma nel frattempo può restare a consultare i quotidiani”. Annuisco e lo ringrazio. “Alex, la mamma deve fare una cosa importante e ha bisogno che tu stia buono a giocare con Teddy, va bene?” stringe il peluche come se avesse capito esattamente ciò che gli ho detto, così mi metto all’opera.

Circa una quarantina di minuti dopo, quando il Signor Hamilton ricompare in ufficio, libero uno sbuffo di frustrazione. “Devo dedurre che le ricerche non siano andate a buon fine” sobbalzo all’udire la sua voce alle mie spalle. “Oh, non esattamente. In realtà qualcosa ho trovato, ma ora ho in testa più confusione di prima”. Pare che Zack sia scomparso per circa una ventina di mesi nel periodo tra la fine del liceo e l’inizio del college; nessuno sapeva dove fosse dopo essere stato avvistato, una sola volta all’inizio dell’estate, mentre faceva jogging a Central Park. Secondo i vari articoli, nemmeno il padre, Christopher Evans, era a conoscenza della sua posizione e probabilmente questa è stata la notizia che ha suscitato maggior scalpore. “Chris era fuori di sé in quel periodo. Non è mai stato un genitore amorevole, ma Lilian, la madre di Zack, riusciva a renderlo migliore. Da quando hanno divorziato, lui si è buttato a capofitto nel lavoro dimenticandosi completamente del suo ruolo di padre, trattando il figlio alla stregua di un dipendente” mi racconta Hamilton mentre sorseggia del the. “Quindi Zack è scomparso in seguito al divorzio dei suoi genitori?” sarebbe un cliché, ma forse il giovane non avrebbe avuto tutti i torti. “Oh no, certo che no. Sai Ellie, Zackary può sembrare il solito ragazzo viziato e arrogante, ma c’è molto di più. È per questo che i media erano così attratti dalla sua fuga: volevano scoprire a tutti i costi cosa nascondesse di così misterioso. Ad ogni modo, Lilian e Chris hanno presentato il divorzio circa quattro anni prima, quindi collegare il fatto alla scomparsa del figlio non avrebbe senso”. La faccenda si fa ancora più intricata. Sono abbattuta mentre ritorno verso casa insieme ad Alex. Mi trovo in un vicolo cieco e come se non bastasse, la mia curiosità è alle stelle. Spero che Jennifer abbia avuto più fortuna di me.

“Ti prego dimmi che hai novità” imploro la mia amica appena arrivo al lavoro. “Mm non ho scoperto nulla di quello che volevi sapere purtroppo. Il pranzo è stato piacevole, ma non ha dato i suoi frutti così l’ho seguito” sputo tutto il caffè che stavo sorseggiando e alcuni impiegati, passando, mi guardano in cagnesco. “Tu hai fatto cosa?” cerco di trattenermi dall’urlare. “L’ho seguito, ma non preoccuparti, non si è accorto di nulla. A quanto pare aveva un appuntamento con una ragazzina” “Sbaglio ho noto un certo tono di disappunto?” le domando curiosa. “Mi sembrava davvero molto giovane. In ogni caso, mi dispiace non essere riuscita ad ottenere nulla, ma non mi arrenderò” mi fa l’occhiolino e torna ai suoi compiti. Non mi sorprende che Matt si veda con qualcuno, insomma è pur sempre un bell’uomo, senza contare che la fama di donnaiolo non è da attribuire soltanto al suo amico. Negli articoli che ho analizzato da Hamilton si parlava di quanto quei due siano una coppia di seduttori. Forse la cosa non mi ha sorpresa troppo dato anche il cambiamento nel comportamento di Smith. A questo punto niente dovrebbe più essere in grado di sconvolgermi. La conversazione con Jennifer si è comunque rivelata utile, ora ho un piano per carpire nuove informazioni su Zack: seguirlo.
Pedinare una persona non è cosa da poco e tentare di non farsi scoprire rende il tutto ancora più drammatico. Sarà un’impresa ardua, ma ho tutto il giorno per prepararmi psicologicamente. Quando la giornata lavorativa finirà, potrò dare il via al mio progetto.

-N/A-
Buon pomeriggio fanciulle! Capitolo un po' anticipato anche se breve: come forse avrete intuito è solamente un capitolo di passaggio che spero comunque vi piaccia. Vi invito ad unirvi al nostro gruppo Facebook e Twitter "When Love Takes Over". Un bacio.
 
  
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