Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Segui la storia  |       
Autore: destroyvhvyre    07/12/2016    1 recensioni
Frank e Gerard si incontrano per la prima volta a causa di una situazione non del tutto normale e soprattutto felice; ma è da lì che inizia qualcosa che nessuno dei due può fermare.
Perchè Frank ha bisogno della presenza di Gerard.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Durante tutto il weekend, passai molto tempo con mia nonna Helena.
Andammo insieme in un negozio d'arte, mi comprò dei colori e dei pennelli nuovi, insistendo sul fatto che non dovevo pagare io, perché era un regalo per me da parte sua.
In quei giorni non vidi nemmeno una volta Frank, solamente una volta mi aveva chiamato al telefono, per sapere che facevo, e avevamo parlato un po'.
Ma per il resto non ci eravamo visti, e sinceramente parlando, mi mancava.
Domenica sera avevamo accompagnato Helena all'aeroporto, io, Mikey e i miei genitori, e, come sempre era successo, lasciare Helena mi creava un po' di dispiacere.
Quando c'era in giro lei io mi sentivo compreso, mi sentivo veramente a casa, con una persona uguale a me con cui avevo tanta confidenza.
Ma infondo io rispettavo la sua scelta di stare lontano dalla città in cui viveva prima, nella sua casa, e rispettavo il fatto che aveva bisogno di stare bene, e crearsi uno spazio tutto suo la faceva stare bene, quindi era okay anche per me.

Il giorno dopo, mi ero diretto verso casa di Frank per andare a scuola assieme.
Appena vidi il ragazzo lo abbracciai, così, senza pensarci troppo.
Sentivo ancora dentro la mia mente le parole di mia nonna, che mi cullavano come si cullano i bambini, dolcemente.
Frank ricambiò il mio abbraccio, e tra le mie braccia sussurrò semplicemente uno "ciao" flebile flebile. Notai che aveva gli occhi lucidi, come se fosse stato lì lì per piangere. Ero sicuro che era sempre a causa dell'atmosfera che respirava dentro casa sua.
Andammo a scuola.
Nei corridoi, i bulli ci presero di mira.
-Ciao Iero, Ciao Way.- ridacchiarono tra di loro. Avrei voluto prendere a pugni tutti. Frank rimase lo stesso con lo sguardo basso, come faceva sempre, soprattutto in presenza dei bulli. Odiavo vederlo così sottomesso.
Quei bulli non meritavano niente del genere.
Con la mia mano sinistra gli strinsi il braccio. Alzò il viso, ed era proprio quello che volevo che facesse.
Mentre passavamo vicini ai bulli, alzai il dito medio, mostrandolo a tutti loro, sorridendo sprezzante ad ognuno di loro.
Volevo fargli arrivare quel messaggio: per quanto mi riguarda potete tutti andare affanculo.
Mi guardarono malissimo, soprattutto il solito capo che si sentiva quello più importante.
Non mi fermai troppo a guardare cosa volevano dirmi con lo sguardo, ero sicuro che comunque non era niente di bello, ma alla fine non mi importava.
Dovevano capire che dovevano lasciarmi in pace, e sopra ogni altra cosa, dovevano lasciare in pace Frank.
Frank rimase silenzioso, non potevo sapere cosa gli passava per la mente, e non avevo neanche il tempo di chiederglielo, perché dovevamo andare entrambi alle nostre rispettive lezioni della prima ora.
Mi salutò con un gesto della mano, e ci separammo.

Alla ricreazione, ero seduto negli scalini, nello stesso posto di sempre, che mi fumavo una sigaretta.
Non c'era traccia di Frank.
Qualche minuto dopo, quando la mia sigaretta si stava trasformando ormai in una mozzicone corto, Frank fece la sua comparsa, sedendosi silenziosamente accanto a me.
-Prima, durante tutte le ricreazioni, quei bulli, ogni santo giorno, mi chiudevano dentro gli armadietti. Era terribile, sai? Senti l'aria che ti manca, non puoi respirare e non puoi neanche uscire.- fece per iniziare, riempendo il silenzio che regnava, con la sua voce debole e insicura. -ma in generale, ogni giorno, mi picchiavano più di una volta. Tornavo a casa pieno di lividi e ferite, ho un sacco di cicatrici sparse per tutto il corpo.- lo guardai, addolcendo il mio sguardo.
La mia voglia di proteggerlo si faceva sentire, la rabbia verso quei bulli aumentava, e la voglia di accarezzare quelle cicatrici che non avevo mai visto spingeva dentro di me per farsi sentire. Volevo accarezzare quelle cicatrici, volevo addolcire tutti i ricordi brutti che Frank portava con se assieme ad esse. -ma poi sei arrivato tu.- continuò, dopo una pausa che aveva dato spazio ai miei pensieri. -e hai visto? nemmeno si avvicinano. Sei il mio miracolo, Gerard. Non credo tu possa capirlo davvero, fino in fondo, ma sei il mio miracolo.
-Frankie...
-Ho sempre avuto una vita di merda, sai? E il liceo ha fatto peggiorare tutto, semplicemente. Forse non ho speranza. Però adesso che ci sei tu...non so, è diverso. Non ho speranze, ma ci sei tu. Ti prego, Gerard, non andartene mai.- le sue parole mi lasciarono a bocca aperta. Guardai i suoi occhi grandi e che quel giorno erano verdi, lo guardai finché non mi sentii affogare dentro quel verde.
Gerard, quel ragazzo sembra praticamente dipendente da te, da come ti guarda. Le parole di mia nonna si collegavano a quelle di Frank, il che aveva un impatto anche più forte dentro di me.
-Non...non ne ne andrò, Frank. Mai. Te lo prometto. Come ti ho promesso che tutto andrà bene, ricordi?- quella notte, in quel ponte. Abbracciavo uno sconosciuto, e gli dicevo che sarebbe andato tutto bene. Adesso quello sconosciuto aveva un nome, Frank, e dentro la mia vita aveva un'importanza che nessun altro aveva.
Nella mia mente occupava uno spazio speciale, irremovibile.
-Andrà bene solo se ci sarai tu.- capii le sue necessità. Ero io la sua necessità? Se era così, ero disposto ad esserci.
Se aveva bisogno di me, io ci sarei stato.
-Allora ci sarò. Te lo prometto.- mi guardò di nuovo, con gli occhi nuovamente lucidi. Chissà che aveva visto quella stessa mattina, a casa...magari sua madre era ricaduta di nuovo. E lui era caduto con lei.
Voleva appoggiarsi a me? Io c'ero.
-Grazie Gee. Grazie mille.- io lo sapevo, lo sapevo che qualcosa era riuscito a sconvolgerlo. Perché per essere così, per dirmi quelle cose, per ringraziarmi, doveva essere per forza in quel modo.
Appoggiò la sua testa nell'incavo tra la mia spalla e il mio collo, sospirando.
Gli accarezzai distrattamente i capelli.
Un giorno, prima o poi, avrei voluto vedere quelle sue cicatrici. Volevo farlo, non mi importava se a Frank facevano schifo, se si vergognava di averle.
Avrei cercato di fargli cambiare idea.
Perchè Frank non meritava di odiarsi. Non doveva odiarsi, perchè, come dicevo spesso a me stesso, non era colpa sua.
-Non è colpa tua.- sussurrai a voce bassa, dando, senza accorgermene, voce ai miei pensieri. Ma lui non rispose, o almeno, non lo fece subito.
-Cosa?
-Tutto, tutto quello che ti accade. Non è colpa tua.- a quel punto non mi rispose davvero, ma io ricominciai ad accarezzargli i capelli, per donargli un minimo di calma.

A casa mio padre continuava a guardarmi male. Non me ne preoccupavo troppo.
Come ho già detto, non mi importava di quello che pensava riguardo Frank.
Mikey, invece, si era fatto tanti amici.
Era sempre lo stesso Mikey timido e dolce, ma stava spesso fuori, e, come avevo immaginato, Donna e Donald non avevano detto una parola, su questo.
Bella merda. Se si fosse trattato di me, soprattutto mio padre, si sarebbe lamentato anche su cose inesistenti, pur di lamentarsi.
Ma Mikey non c'entrava niente, era solo colpa del cervello di quei due che dovevo chiamare genitori.
Ero dentro la mia stanza, che fissavo un dipinto che mia nonna aveva fatto un pomeriggio, qualche giorno prima, probabilmente sabato. L'aveva lasciato a me, e io l'avevo appeso, perché era davvero bello.
Ritraeva una spiaggia, con le onde e la schiuma bianca ben riconoscibile.
Mi accorsi solo in quel momento di avere voglia di andare in spiaggia, di vedere il mare, l'acqua che si increspava.
Non amavo farmi in bagno, ma guardare seduto nella sabbia il mare e l'orizzonte mi rilassava, mi metteva dentro una pace rigenerante. Chissà se a Frank piaceva il mare...
Gli avrei chiesto di andarci assieme, uno di quei giorni.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: destroyvhvyre