10)Vuoti a perdere
Yukari p.o.v.
Finalmente il tour è finito, non ne potevo più di
vendere
magliette, braccialetti e quant’altro.
Jaime deve avere fatto il suo annuncio perché verso la
fine del concerto ho sentito un boato pauroso e non poteva che essere
dato
dalla notizia che lui è il primo Pierce The Veil che si
sposa per di più con
una perfetta sconosciuta.
Adesso però è finita, mi faccio una doccia e poi
andrò al
party dopo il concerto, Mike ha promesso di dividere la sua preziosa
erba ed è
un’occasione che non si può sprecare.
Entro nel pullman vuoto e trovo Tamao seduta su uno dei
divani che guarda il nulla.
“Tutto bene?”
Le chiedo.
“Sì, sono solo un po’scossa e confusa.
Jaime mi ha
baciato.”
Io decido di non dirle nulla, ma sono felice per lei, pagherei
perché Vic
baciasse me e non Danielle.
Mi faccio una doccia e mi metto un vestito della Drop
Dead che mi ha regalato Oli, ci tiene che li metta, dopotutto
è un buon amico.
Finito, guardo Tamao.
“Senti c’è un party in un hotel per
festeggiare la fine
del tour, non ha senso che tu stia qui a torturarti, quel che
sarà sarà.”
“Dici?”
“Mia madre dice sempre che se sono rose fioriranno.”
“Forse hai ragione tu.”
Si alza in piedi, sembra davvero piccola e indifesa con quella
maglietta rossa
semplice che indossa, gli shorts e gli anfibi.
“Ti trucco.”
Le metto un trucco smockey nero e un rossetto rosso e mi sembra meno
pallida ed
emaciata di prima, io indosso i miei sandali con la zeppa, prendiamo
entrambe
la borsa e raggiungiamo la band e il resto della crew.
“Pensavo vi foste perse, andiamo!”
Ci esorta Mike, lui è quello che non vede l’ora di
festeggiare e possibilmente di scopare.
Domani torna da Alysha e immagino abbia degli arretrati
da riscuotere.
“Ricordati la promessa.”
Rispondo io.
“Si, Tigre della Malesia, ma adesso saliamo sui
taxi.”
Io, Mike, Tamao e Jaime saliamo sul primo, non appena la
porta si chiude il batterista si rilassa sul sedile.
“Complimenti, Jaime! Una rivelazione con il botto, quel
bacio finale è stato fantastico, mi sono
emozionato.”
Tamao diventa rossa come la maglietta che indossa.
“È mia moglie, posso baciarla in
pubblico.”
“I fan come l’hanno presa?”
Intervengo io per salvare la mia amica.
“Oh, bene. Hanno tutti voluto una foto anche con lei,
alcune le hanno fatto le congratulazioni.”
“Altre avrebbero voluto uccidermi volentieri.”
Mugugna tetra.
“Si abitueranno. Jaime era comunque quello più
off-limits, sapevano tutti di Jess e non ha mai avuto groupie,
chissà come fa.”
“Mike, se non stai zitto ti do una gomitata che ti spacca
qualche costola!
Non hai nessuna considerazione per la povera Tamao?”
Gli chiedo, lui nota il colore ormai quasi violaceo della povera
giapponese e
ne rimane sorpreso.
“Oddio, scricciolo! Scusa, non volevo!”
“Non chiamarla scricciolo!”
Tuona Jaime.
“Perché no?”
“È mia moglie, non la tua e solo io posso darle
soprannomi teneri, Fuentes.”
Il batterista ride.
“Ma lo sai che io e lei siamo solo amici, non te la
ruberei mai.”
“E ti conviene o perderesti le mani.”
“La ami davvero.”
Sia Tamao che Jaime sobbalzano, cosa sia il loro rapporto non lo sanno
di
preciso nemmeno loro e Mike ha avuto il cattivo gusto di rigirare il
dito nella
piaga.
“Mike, cuciti la ciabatta. Davvero.”
Questa volta coglie il messaggio sul serio e non pronuncia
più frasi
imbarazzanti fino all’arrivo in hotel.
Paghiamo il taxista ed entriamo nella hall, poco dopo
arrivano tutti gli altri e saliamo tutti nella suite
dell’ultimo piano in cui
si terrà la festa.
La maggior parte della nostra crew e le ragazze dei
ragazzi – tranne Danielle – sono già
lì ad aspettarli, insieme a buona scorte
di alcool e cibo. Io mi verso un bicchiere di birra e prendo un pezzo
di pizza.
È davvero tutto buono e qualcuno ha messo del sushi per
Tamao che ne prende un pezzo e lo addenta con gusto.
“Riempitevi i bicchieri, gente!”
Urla Vic.
Noi ubbidiamo al suo ordine e ci riempiamo tutti i bicchieri di birra e
anche Tamao.
“Allora, volevo fare un discorsetto!
Questo tour è finito e volevo ringraziare tutti i tecnici e
membri della crew
che ci hanno permesso di renderlo memorabile!
Se abbiamo offerto uno spettacolo meraviglioso ai nostri
fan lo dobbiamo a chi si è fatto il culo dietro le
quinte!”
Applaudono tutti.
“Poi vorrei ringraziare Jaime, Tony e Mike per aver
suonato ancora con me e avermi sopportato nelle mie crisi di
nostalgia.”
Si levano delle risatine e le guance abbronzate di Vic diventano di un
leggero
colorito rosato.
“Vorrei anche ringraziare, il nostro generale Yamashita,
la Tigre della Malesia dei Pierce The Veil, la nostra meravigliosamente
dittatoriale Yukari.
Grazie per aver evitato di farci fare troppe cazzate e aver
venduto più materiale possibile, sei la miglior merchgirl
del mondo.”
Io alzo il mio bicchiere sorridendo e cercando di
nascondere il rossore.
“E poi vorrei ringraziare Tamao per averci viziato con
tante piccole coccole, soprattutto quella piaga di mio fratello Mike, e
naturalmente Jaime.
Parlando di Jaime, vorrei fare le mie sentite
congratulazioni al nostro neo sposo!
Spero che avrai un matrimonio lungo e felice in cui tanti
Preciado con gli occhi a mandorla correranno in giro per casa vostra
con il
loro piccolo basso e la brutta abitudine di storpiare i detti comuni.
Sarebbero molto kawai, ho detto bene, Tamao?”
Lei annuisce rossa come un peperone.
“E adesso accendete quella cazzo di radio che si
balla!”
Alziamo i bicchieri e brindiamo, poi qualcuno accende la radio e la
musica
martellante dei Cristal Castels riempie la stanza facendo venire voglia
di
ballare a tutti.
Io bevo un altro po’ di birra e poi mi metto a ballare
con il tecnico di Mike, gli altri stanno ballando con le loro ragazze
– anche
Jaime e Tamao, che sembra apprezzare particolarmente il duo canadese
– Vic
invece è in un angolo con una birra in mano.
Mi libero educatamente del tizio con cui sto ballando e
raggiungo Vic.
“Ehi, grande capo! Non balli?”
“Fammi finire la birra e arrivo!
Come ti sembra la coppia di novelli sposi?”
Io guardo Jaime e Tamao e sorrido.
“Li vedo bene. Lei lo ama e lui sembra innamorarsi
lentamente di lei.
È buono, no?”
“Direi di sì.”
Appoggia la birra su di un mobile e mi prende per mano, dandomi una
scarica
elettrica.
“Balliamo, generale?”
“Sì, mio imperatore.”
Rispondo divertita.
Dopo un’ora di ballo scatenato Mike ci fa dei discreti
segnali.
È arrivato il momento dell’erba e che Dio lo
benedica.
Solo la band e le ragazze si riuniscono sulla terrazza,
Alysha sembra ok con l’intera faccenda, ma Erin e Tamao non
sembrano molto a
loro agio, continuano a scambiarsi occhiate.
Conosco la posizione della mia amica e quella della
ragazza di Tony, sono molto simili, entrambe hanno paura che
dall’erba si passi
a qualcosa di più pesante.
Non è scorretto come ragionamento in generale, ma non mi
sembra questo il caso, Vic non lo permetterebbe mai, affezionato
com’è al
fratello.
“Allora, gente! Si comincia.”
Mike inizia a rollare una canna e ci sediamo in cerchio con Tamao ed
Erin
notevolmente a disagio, scommetto che preferirebbero essere dentro.
“Non siete obbligate a stare qui.”
Dico loro gentilmente, ma le mie parole vengono fraintese.
“Lo sappiamo che ti piace l’erba, Yukari, ma io
vorrei
evitare di trascinare a casa un Tony fatto.”
Sputa acida Erin.
“Penso la stessa cosa.”
“Ma la volete o no?”
Chiede Mike.
“Non più di una e lo stesso vale per te,
Tony.”
Sibila la mora, il chitarrista annuisce.
“E tu, Tamao?”
“Io non sono nessuno per poter dire a Jaime quanto fumare, ma
vorrei evitare
che esagerasse.”
Vedo che è parecchio rigida.
“Cosa ci può essere di male?”
“Non mi piacciono le persone dipendenti da qualcosa! Mio
padre era un alcolista
praticamente e questa era la scusa per picchiare le donne di famiglia e
ho
visto dei miei compagni diventare dipendenti dalle pasticche ed essere
violenti
allo stesso modo con le loro ragazze.
Scusa se sono preoccupata.”
Jaime le stringe la mano.
“Non succederà, tesoro.
L’erba rilassa.”
“Se lo dici tu.”
Il tono è scettico.
“Davvero, Tamao! Non c’è nulla di cui
preoccuparsi, io
non picchio Alysha, vero, zuccherino?”
Lei annuisce.
Nessuno dice più nulla fino a che la canna è
pronta e
Mike dà il primo tiro soddisfatto e poi la passa al fratello.
“Questa è buona, ve lo giuro.”
Vic inala e annuisce.
“Buona, davvero. Forse, però dovresti davvero
andarci
piano.”
“Vic, è la prima canna decente che mi faccio da
metà del tour.”
Tamao si irrigidisce.
“Non te le sei fatte per me, temevi casini con
l’Immigrazione.”
Il Fuentes minore sembra colto in castagna perché apre e
chiude la bocca un
paio di volte senza spiccicare parola.
“Allora ho ragione.”
Il tono della mia amica è triste, si rannicchia ancora di
più, io prendo la
canna e fumo tranquilla, ma sotterraneamente inquieta per il tono che
ha preso
la conversazione.
Poi la passo a Tony che fa un breve tiro e la passa alla
sua ragazza che ne fa uno ancora più breve, nemmeno stesse
fumando veleno.
Poi è il turno di Jaime che fuma tranquillamente e infine
tocca a Tamao che fa un tiro molto breve e rischia di soffocarsi, lui
le batte
gentilmente la mano sulla schiena, ma lei si libera del suo tocco e
scappa
dentro e giurerei che stesse piangendo.
Jaime la guarda sorpreso, ma non si muove.
“È tua moglie, non la insegui?”
Gli occhi di Erin lo trapassano come una spada.
“Non lo so, forse vuole stare da sola.”
“Stava piangendo, Jaime, Cristo!”
Lui sospira.
“Davvero?”
“Sì, sei proprio un tonto per non essertene
accorto.
Lei non è Alysha o Yukari, lei è quella che
chiamate con
un po’ di disprezzo una brava ragazza. Una che le canne non
se le fa e sentendo
quello che ha raccontato non mi stupisce. Te la sei sposata, ora non
puoi
abbandonarla da sola in un momento in cui non sta bene.”
Lui esita ancora, immagino che non abbia ancora fatto chiarezza nel suo
cuore.
“Jess non era così problematica.”
“E allora dovevi sposare Jess e non includere nel tuo mondo
una che non ritieni sia alla tua altezza.”
Sul terrazzo cala un silenzio pesante, mentre la canna è
ritornata a Mike.
“Ok, vado.”
“Meglio per te.”
Sibila ancora una volta la mora, io faccio fatica a capire questo
discorso.
Non riesco a capire cosa ci sia di male ogni tanto a
rilassarsi con una canna, non si diventa violenti o almeno credo, io
non ho mai
saputo che sia successo a qualcun che conosco, ma so anche che davvero
Tamao
non è come noi. Il suo passato è talmente pieno
di brutte cose e di tradimenti
che forse si aspetta che un giorno o l’altro la tradiremo e
feriremo anche noi.
Questo pensiero non mi piace per niente.
Dopo che la prima canna è finita Erin fa alzare Tony.
Il ragazzo ci saluta portandosi una mano al cappellino e rientra nel
locale
sovraffollato.
“Erin non è favorevole all’erba,
vero?”
Dice Alysha guardando la coppia allontanarsi.
“No, non molto.
Non che il suo ragionamento sia del tutto sbagliato, ma
secondo me esagera.”
Lei annuisce.
“Tamao invece non sembra aver avuto una bella vita.”
“La vita non è stata generosa con lei e ha
paura.”
“Non si fida nemmeno di suo marito?”
Io mi guardo le punte dei piedi soppesando mentalmente le parole da
dirle.
“Lei è stata tradita dalla sua famiglia nel
peggiore dei
modi, quindi, ecco ha un po’ di problemi con la fiducia,
anche con Jaime.
Ci stanno lavorando su, io credo che abbia paura di
finire in una famiglia come la sua o di venire abbandonata e ferita.
Sono paure
difficili da estirpare.”
“Immagino di sì, ma sono certa che con Jaime ce la
farà,
lui è così carino con lei.”
Io annuisco brevemente, Mike intanto sta preparando la
seconda canna scherzando con il fratello, litigano raramente quei due,
sono
proprio buoni fratelli.
Un po’ li invidio, io sono figlia unica e non
conoscerò
mai un legame del genere.
L’arrivo della seconda canna mi distrae da questi
pensieri e io mi lascio andare alla pace chimica, sentendomi solo
vagamente in
colpa per l’illegalità della cosa.
In fondo che importa?
Alla fine della serata Mike e Alysha spariscono, hanno
entrambi stampato in faccia un ghigno poco raccomandabile.
Scommetto qualsiasi cosa che adesso si chiuderanno in una
camera a scopare come ricci, sono mesi che non si vedono e che Mike
rifiuta le
groupie. In questo tour ha detto almeno una volta al giorno che le sue
palle
stavano scoppiando.
È sempre stato un ragazzo fine ed elegante in grado di
esprimere concetti triviali come se fossero di alta filosofia. Scoppio
a ridere
da sola all’assurdità della cosa, Vic mi guarda
curioso e si siede accanto.
Brutta mossa, Fuentes!
Sei vicino a una Yukari con i freni inibitori molto
abbassati e potresti scoprire cose che non ti piacerebbero, ma non lo
sai.
“Come mai ti sei messa a ridere?”
“Ti ricordi quando Mike ha detto ameno una volta al giorno
che gli scoppiavano
le palle?”
Lui annuisce sospirando e mettendosi una mano sul volto,
imbarazzato dalla poca finezza del fratellino.
“Io ci ho provato a crescerlo bene, ma non ho fatto
miracoli.”
Mugugna.
“Ecco, ho pensato che dicesse quella frase in modo
forbito come se stesse spiegando un difficile concetto di filosofia o
teologia.”
Lui scoppia a ridere a sua volta.
“No, Mike non è il tipo.
Lavora più con le mani che con la testa.”
Io annuisco e mi ritrovo pericolosamente vicina a lui, il mio cuore
inizia a
battere più forte, come se volesse uscire dalla mia piccola
cassa toracica.
Lo guardo negli occhi e i suoi castani sono diventati
neri per via della scarsa luce, due pozze di dolce velluto nero che mi
invitano
ad avvicinarmi un po’ di più a lui per scoprire i
loro misteri.
Affacciati a questo pozzo, Yukari.
Mi dicono e io li ascolto ipnotizzata, poi azzero la
distanza tra me e lui e lo bacio, all’inizio è un
lieve bacio a stampa, poi
diventa famelico.
Non c’è amore da parte sua, solo voglia di
sfogarsi
perché sono mesi che non vede la sua donna e a un certo
punto quando si perde
il controllo vanno bene tutte.
Banali i motivi per cui si tradisce a volte, vero?
Lui però torna subito in sé e si stacca
violentemente da
me.
“Cosa stavamo facendo, Yukari?”
“Ci stavamo baciando.”
“Non possiamo…”
Io gli appoggio un dito sulle labbra morbide e carnose.
“Ti prego, non respingermi.
Io ti amo, ti amo da tanto tempo. Per una notte sii mio,
te ne prego.
Solo una notte.”
Lui mi toglie delicatamente il dito dalle labbra.
“No, Yukari.
Mi dispiace, io non posso. Io amo Danielle e non posso
farle questo.
Mi dispiace che tu sia innamorata di me, perché io per te
non sento altro che una grande amicizia, nulla di
più.”
Queste parole mi colpiscono come coltelli, fanno a pezzi
il mio cuore, straziano le sue carni, le trasformano in taglienti pezzi
di
vetro che mi soffocano, mi uccidono.
Sento le lacrime scendere, senza dire una parola mi alzo
e rientro nella stanza, ci sono meno persone rispetto a prima. Io
rimango un
attimo ferma, mi asciugo le lacrime e vedo che il tecnico di Vic
è lì da solo,
senza dirgli nulla mi avvicino, lo afferro per la nuca e lo bacio.
Lui rimane un attimo sorpreso, ma poi ci sta.
La sua bocca sa di whisky e di errore.
Per lui non sarò altro che la scopata conclusiva di
questo tour, ma non mi importa, non ce la faccio a stare da sola
stanotte.
Non quando sono stata a un millimetro dall’avere Vic nel
mio letto.
Accidenti a lui e all’essere così irrealmente
fedele!
Accidenti a me che mi sono innamorata di un ragazzo che non
potrà mai essere
mio!
Dicono che l’amore sia buono, ma per me in questo preciso
istante è solo fonte
di dolore, un dolore sordo e pulsante che mi avvelena l’anima.
Le sue mani vagano sul mio corpo, poi con un sorriso
storto si stacca.
“Baby, andiamo in camera, il piano è tutto
nostro.”
“Sì.”
Strascico io.
Ci dirigiamo verso una delle camere e il resto si fa
confuso, immagino che sia stato dell’ordinario sesso.
La mattina dopo mi sveglio vicino a un ragazzo dai corti
capelli castani, con un feroce mal di testa e un bisogno impellente di
vomitare.
Mi trascino in bagno e vomito, poi mi pulisco la faccia,
recupero i miei vestiti e me ne vado, voglio mettere distanza tra me e
questo
errore di merda.
Mentre sto scendendo in ascensore suona il cellulare, io
rispondo: è Lee.
“Ehi, Yukari!”
La sua voce è pimpante.
“NON urlare, sono reduce da una brutta ubriacatura e non
ho ancora preso nulla.
Come mai mi hai telefonato comunque?
Non che non sia felice di sentirti.”
“Volevo solo dirti che quest’estate siamo liberi e
al
momento siamo Sheffield, ma non appena farà abbastanza caldo
andremo a
Brighton.”
Io mi massaggio gli occhi.
“Hey, Lee. Ti scoccerebbe se venissi da te a Sheffield? Ho
appena combinato la cazzata del secolo e ho bisogno di stare un
po’ lontana dai
Pierce The Veil.”
“Va bene. Ti aspetto.”
“Ti faccio sapere quando mi parte l’aereo, ma deve
essere in giornata.
Grazie per tutto, sei un tesoro.”
“Di nulla, Yukari.
Ci vediamo presto.”
Chiudo la chiamata e attraverso l’atrio, salgo su un taxi e
mi faccio portare
al tourbus, inutile dire che sono già tutti pronti e fuori
dal veicolo, sono io
la ritardataria questa volta.
“Scusatemi.”
Dico stancamente.
“Non fa niente. Noi andiamo o perdiamo il volo, tu prendi
il prossimo.”
Vic mi consegna freddamente il biglietto per San Diego.
“Voglio andare a Londra, mi farò cambiare la
destinazione.
A proposito di Londra.”
Mi frugo la borsa e porgo un mazzo di chiavi a Jaime.
“Queste sono le chiavi del mio appartamento londinese,
potreste trascorrere lì la vostra luna di miele, come
stabilito. Io non sarò
tra i piedi, vado a Sheffield.”
“Ok, grazie mille, Yukari.”
Ci salutiamo e mi abbracciano tutti tranne Vic che si allontana
immediatamente
nemmeno avessi una qualche malattia contagiosa.
Rimasta da sola inizio a preparare le valigie con un
senso di malinconia che non avevo mai provato prima d’ora. Ho
come
l’impressione che questa sarà l’ultima
volta che lo farò e che la mia
dichiarazione a Vic ha segnato un solco invalicabile nella mia vita
lavorativa
e non.
Raccolto tutto chiamo un taxi e mi faccio portare
all’aeroporto.
Le agognate vacanze sono iniziate, ma non sono felice
nemmeno un po’.
Ho perso qualcosa di molto prezioso in questo tour:
l’amicizia di Vic.
Quella non me la ridarà indietro nessuno, ma forse
è così
che va la vita.
Siamo destinati a perdere chi amiamo.
Angolo di Layla.
Grazie a Nico_Ackerman per la recensione. Le cose si sono messe male per Yukari, ma forse non tutto il male viene per nuocere.... Chissà.