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Autore: Kilar_BlueMoon    11/12/2016    1 recensioni
Instagram: @aetarnalumen
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❝Eevee Armor, arrogante, orgogliosa e sicura di se, tende sempre ad avere la meglio rispetto agli altri, ma questo fino a quando non farà la conoscenza di colui che la farà cambiare.
Colui che le terrà testa.
Colui che sfiderà l'impossibile.
Colui che viene da un mondo parallelo.
Colui che nasconde un grande segreto.
Riuscirà Eevee a scoprire quale verità nasconde?❞
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Genere: Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eevee
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Anime, Manga
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CAPITOLO 15 
 
[Eevee] 
 
Quei pochi mesi che avevo passato ad Heart Rising erano riusciti a farmi cambiare, non di molto, eppure sentivo che ero diversa. 
Ero diversa, ero me stessa. 
Ciò che avevo capito era che non si può mai sapere cosa succederà domani, bisogna giocarsi il tutto per tutto ogni singolo giorno, non portai mai sapere quando morirai. 
In qualche modo sentivo di stare andando nella direzione giusta: i miei studi tutto sommato stavano continuando e sorprendentemente, nessuno rimaneva così scioccato a vedere una Eevee-Lupa.
Tuttavia continuavo sempre a pensare a quel dannato sogno.
Che diavolo stava cercando di dirmi?
Sono sempre stata ostinata a voler andare sempre fino in fondo.
Non gliene avevo neppure parlato, mi avrebbe presa per pazza oppure mi avrebbe fatto fare una figuraccia dicendomi "Ah e come mai mi stavi sognando?", e sinceramente, non avrei avuto risposte adatte a quella domanda.
Quello zorua mi stava condizionando l'esistenza: qualsiasi fosse l'argomento, lui doveva sempre averci qualcosa a che fare.
Purtroppo le settimane passarono e ben presto arrivò la stagione fredda.
Kyrie raggiungeva non troppo spesso temperature sotto lo zero, ma da giorni stavamo continuando a sentire notizie sull'arrivo di un inverno molto freddo e pieno di precipitazioni.
Rio trovò il lato positivo persino su questo fatto.
«Ehi ehi! Potremmo rimanere a bere un buonissimo thè caldo tutti insieme vicino al camino, che ne dite?»
«A me sta bene.» rispose Farenight sorridendo, per poi tornare a coccolare Celsius.
Alla fine venne accolta a casa dei due gemelli.
«Calmate gli ormoni cari pre-adolescenti, che se iniziate adesso non finite più!» sghignazzò Zorua.
«Ti riderò in faccia quando a 16 anni io e lei staremo ancora insieme!»
«Convinto lui...» sbuffai.
Dubitavo anche io che la loro "relazione" sarebbe durata a lungo, dopotutto non eravamo neanche adolescenti.
«Ma non stavamo parlando del thè?» chiese Silver e Rio gli annuì.
«Se hai bisogno di aiuto chiedi pure a me!» aggiunse facendole l'occhiolino.
Mio fratello sapeva fare il thè?
Si vedeva che lo conoscevo ben poco.
Passammo pomeriggi tranquilli, a raccontarci storie e a fare qualche piccola lotta.
 
Ma poi... Arrivò quella notte.
Quella notte che segnò la fine delle risate con i miei amici.
Fuori c'era un vento pazzesco e le tapparelle sbattevano sui vetri, il che ti faceva venire i peggio film mentali su quali presenze potessero nascondersi nella tua casa.
Cercai ovviamente di ignorare il tutto e dormire.
«...Eevee...»
Udii un sussurro nelle mie orecchie.
É solo un sogno Eevee.
Stai dormendo, stai tranquilla.
«...Eevee... Ti sto aspettando... Vieni.»
Di nuovo.
Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata. 
Spalancai gli occhi ma non c'era nessuno.
Mi raggomitolai di più tra le coperte, mi stava salendo il panico.
«...Eevee... Non devi avere paura... Sono io.»
Sentivo chiaramente quelle parole. 
Sentivo chiaramente quei sussurri.
Non ero pazza e non erano allucinazioni: qualcuno mi stava chiamando.
Quel qualcuno si chiamava Skaor.
Skaor è mio padre.
Da quando venni messa sotto la custodia di Sunlight avevo perso ogni contatto con lui.
Silver era stato mandato per controllarmi, era palesemente chiaro: solo che mio fratello non voleva minimamente avere a che fare con questa storia, perse l'unica anima che si era degnata di prendersi cura di lui.
Ripensai qualche istante al passato, per poi scendere dal letto: erano quasi le 3 di notte.
Sbadigliai e senza dire nulla a Zorua o a Silver, uscii di casa.
Non sapevo cosa mi stesse succedendo: tutt'ad un tratto mi trovai a vagare per le strade di Heart Rising, tutta sola.
Le mie zampe si muovevano da sole, come se fossero loro a guidarmi.
 
Dopo quasi un'ora di camminata nel gelo della notte, con la luna completamente nascosta dalle nuvole, mi ritrovai in mezzo al bosco a pochi kilometri da Heart Rising, simile a quello della periferia.
L'aria era sempre più gelida.
Tra gli alberi, vi era un edificio: una grande villa, che da fuori sembrava essere abbandonata.
"Sembrava"
Mai giudicare il libro dalla copertina.
Il mio istinto voleva che entrassi lì dentro, e chissà poi cosa mi stava riservando il destino.
 
Pochi istanti dopo mi stavo guardando attorno.
Non era messa troppo male.
Le pareti erano un po' rovinate e sporche, le scale piene di polvere e infine le tende erano strappate sul fondo.
Così si presentava l'ingresso: le altre stanze molto probabilmente le avrei esaminate più tardi.
Ebbi un minuto per riscaldarmi un po', per quanto fosse possibile.
«Eevee. Sei qui finalmente.»
E fu così che da quella notte ebbi occhi solo per lui.
«Padre.» 
Feci un passo in avanti e alzai lo sguardo.
Skaor era sulla cima della scalinata: mi stava osservando intensamente con quegli occhi azzurri.
Aspettai che si avvicinasse a me.
 
«Sapevo che non avresti avuto problemi nel dirigerti qui.» disse baciandomi sulla fronte.
Annuii.
«Vedi, mi sei mancata tanto.»
«Anche tu.»
«Quando ho saputo dell'incidente nel manicomio mi sono allarmato subito, avevo una paura matta di perderti, mia amata figlia.»
Mi abbracciò per pochissimi istanti per poi tornare a guardarmi.
«Cosa vuoi da me?» azzardai. 
Subito mosse le orecchie, stupito.
Questo Flareon, accidenti a lui.
«Cosa ti fa credere che abbia bisogno di te per qualcosa in particolare?»
«Sulla mia fronte non c'é scritto “Stupida” mi dispiace.»
Lo vidi sorridere, come se avessi fatto colpo.
«Brava bambina...» mi disse «Però, prima di spiegarti la situazione, ho bisogno che tu superi una prova.» 
Mi incuriosii, ma allo stesso tempo, mi inquietò: il modo in cui lo disse, mi fece raggelare il sangue.
Deglutii.
«...Che tipo di prova?»
«Adesso lo vedrai. Seguimi fuori.» 
 
Cosa aveva in mente per me?
Niente di buono suppongo.
Perchè gli serviva che superassi una prova?
 
Fuori il tempo non sembrava dare segni di miglioramento, il cielo sarebbe rimasto coperto anche il giorno con molta probabilità.
Nel mentre che pensavo a cose che non stavano nè in cielo, nè in terra, non mi resi conto che Skaor mi stava legando con una catena ad un palo sul retro dell'edificio.
 
Il mio cuore partì l'istante dopo che realizzai in che cosa consisteva la prova.
Papà si stava allontanando per ritornare in casa.
 
«TI PREGO, NON LASCIARMI QUI!» Urlai a squarciagola.
La catena era stretta.
Mi sentivo soffocare.
Mi vennero subito le lacrime agli occhi.
Era successo qualcosa.
Non volevo neanche imbattermi in lui: che cosa stava succedendo?
Le mie zampe mi avevano portata da lui, eppure la mia mente pensava che fosse tutto normale, quando invece, il mio ultimo pensiero era quello di aiutarlo.
Era come se qualcuno mi avesse costretta.
...Ma chi?
Mio padre non è mai stato capace di fare questi incantesimi, c'era qualcun altro dietro questa "ipnosi" se così posso definirla.
Tremavo peggio di una foglia.
Ero legata ad un palo, al freddo della notte, e chissà per quanto tempo sarei rimasta così.
 
   
 
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