PUNTO DI VISTA DI KYLE
Quella notte, non
riuscivo a prendere sonno, nonostante mi trovassi nella mia stanza e
nella mia
vasca nella quale mi sentivo sicuro e protetto.
Il motivo per cui non riuscivo ad addormentarmi, non era uno solo, ma
bensì
due, e i miei problemi si chiamavano: Jessi e Amanda.
La mattina seguente avrei rivisto Amanda e probabilmente ci saremmo
rimessi
insieme, ma cosa avrei detto a Jessi? Come l’avrebbe presa? E
se fosse fuggita?
No, non potevo permetterlo, ma d’altronde cosa potevo fare?
Come potevo scegliere tra due persone così importanti nella
mia vita?
Provavo qualcosa per entrambe, e perciò non potevo rischiare
di compiere la
scelta sbagliata.
Possedevo un super cervello, ma questa volta, essere così
intelligente non mi
aiutava per niente!
Nervoso come non mai, cercai di calmarmi e di rilassarmi.
Chiusi gli occhi ed ascoltai tutti i rumori che avevo intorno. Il primo
rumore
che percepii era simile ad un battito di ali di una farfalla, e capii
che era
il cuore di Jessi.
Sorrisi.
Era un persona così importante per me. Non avrei mai potuto
farle del male. Ne
avevamo passate così tante insieme … Solo lei
poteva capirmi e ora c’erano
questi nuovi sentimenti che mi invadevano la testa, questi sentimenti,
non di
amicizia, che provavo per lei. Erano
gli
stessi sentimenti che provavo per Amanda.
Ascoltando i rumori circostanti, non aiutò a rilassarmi,
così cominciai a
disegnare la prima cosa che mi venne in mente.
E con mia sorpresa disegnai Jessi e subito dopo Amanda.
Così rischiavo di diventare matto … Come facevo a
scegliere?!?
“Kyle” mi colse di sorpresa Nicole “come
mai non dormi?”
“Non ci riesco …” sospirai
“Domani mi vedo con Amanda” aggiunsi con un tono
triste, anziché felice come sempre.
“E come mai sei triste? Di solito scalpiti quando
è ora di vederla” poi si
avvicinò alla scrivania e vide il disegno. Il suo sguardo
diventò più serio “è
per Jessi?”
Sorrisi debolmente.
“Oh, Kyle…”
“Nicole,
capisco
che per te è difficile da accettare ma … Io non
posso cambiare quello che provo
per Jessi.” Dissi “Tuttavia, amo anche Amanda e
quindi non riesco a scegliere …
Aiutami”
Nicole mi
guardò
seria poi parlò “Bhè, se davvero tieni
molto a Jessi dovresti restare con lei.
Ha bisogno di te, più di qualunque altro e sai quanto lei
tenga a te”.
“lo so” sospirai confuso.
“Pero’ ami anche Amanda, e questo è
difficile. Dovresti capire con chi ti senti
più te stesso, con chi ti senti meglio, chi è
più importante per te, e solo
allora saprai la scelta che dovrai prendere. Quindi in questo caso,
devi
ascoltare cosa ti dice il tuo cuore” mi sorrise dolcemente,
con fare materno.
“Grazie Nicole. Riesci sempre a chiarirmi le idee”.
“è il mio dovere. Pero’ sappi che
… Scegliere Jessi non è la scelta migliore
per la famiglia ma se davvero tieni a lei...”
lasciò la frase in sospeso.
“Adesso cerca di dormire Kyle. Buona notte”. Detto
questo chiuse la porta e se
ne andò; io rientrai nella vasca e finalmente riuscii a
dormire.
Mi svegliai frastornato, ed il sole era già sorto da un
po’.
Andai a farmi la doccia velocemente, poi scesi a fare colazione, ma per
tutta
la mattina non vidi Jessi.
“Dov’è Jessi?” chiesi a Lori
che stava sorseggiando un succo. Lei mi guardò con
aria disperata e mi rispose “Sta ancora dormendo, ieri sera
non deve aver
dormito molto”
Rimasi sorpreso.
“Perché?” chiesi confuso.
Lori mi guardò, come se avessi dovuto saperlo “Per
quello che farai oggi,
ricordi? Appuntamento con una certa ragazza biondina … La
tua vicina di casa …
Qualche vago ricordo o il tuo cuore appartiene già a
Jessi?” disse scherzando.
Apprezzavo il suo sarcasmo e le sorrisi sincero.
Poi andai in camera mia e cominciai a preparami. Presi una camicia
azzurra
dall’armadio e cominciai a vestirmi, quando avvertii la
presenza dell’unica
ragazza uguale a me.
Senza bussare, spalancò la porta. Era sempre molto diretta e
questo lo
apprezzavo.
“Ciao Jessi” la salutai raggiante, felice di
rivederla.
Lei era tesa, e potevo sentirlo.
“Kyle…” mi rispose neutra.
“Stai bene?” chiesi preoccupato per lei.
Una preoccupazione esagerata mi invase.
“Sto bene … è solo che … ho
paura” mi confessò, andando contro il suo orgoglio.
Provai un senso di protezione nei suoi confronti e cercai di calmarla.
“Jessi
non devi avere paura. Si è sistemato tutto con i Latnok e
Cassidy non ci darà
più fastidio …” la confortai, ma
purtroppo ero nervoso, e Jessi lo notò subito.
“Non è quel tipo di paura che mi affligge. Ho
paura per il nostro destino.
Amanda mi ha detto che ti chiederà di rimettervi insieme
… E io … non voglio.
Kyle tu per me sei la persona più importante al
mondo” … Rimasi colpito dalle
sue parole. Ero davvero così importante per lei?
Evidentemente sì, dato che lei
non era solita mostrare ciò che si provava, ma con me
l’aveva fatto subito.
“Lo so Jessi e credimi anche tu lo sei … Ma Amanda
…”, ma non riuscii a
completare la frase, e in quell’istante mi odiai …
Ero riuscito a farla
piangere.
Fantastico, bravo Kyle, pensai.
“Jessi ti prego. Odio vederti così.” E
dicendole questo le andai incontro
abbracciandola, per farla sentire al sicuro.
“Kyle” singhiozzò
“promettimi che ci
penserai. Promettimi che prima di dire sì e rimettervi
insieme tu ci penserai,
tu penserai a me … A noi e a tutti i momenti che abbiamo
passato insieme”. L’ho
sempre fatto Jessi e lo farò.
“Lo farò Jessi … Te lo
prometto.”
Poi mi accorsi di essere in ritardo.
“Okay” mi disse, poco sicura delle sue parole
“Allora buona fortuna” disse di
malavoglia.
“A
dopo Jessi” dissi senza
nemmeno salutarla.
Non potevo farlo, mi avrebbe reso tutto ancora più difficile
di quello che era
già.
Uscii di casa, ma mi invase una sensazione strana, mai provata prima e
non
accennò ad andarsene nemmeno quando arrivò Amanda.
Come al solito era bellissima, forse persin più bella delle
altre volte.
Ci salutammo come due vecchi amici, poi ci incamminammo per cercare un
posto
dove pranzare.
Arrivammo ad un bar che conosceva Amanda. Ci sedemmo l’uno di
fronte all’altro
e cominciammo a parlare, ma io ero distratto e sempre più
confuso.
Questa sensazione occupava tutto il resto, facendomi sentire strano.
“Allora Kyle?” mi chiese Amanda.
“Cosa?”
“Come va con Jessi?”. Oh no. Non volevo parlare di
Jessi con lei.
“Scusa, non mi va di parlarne. Sai … Le cose
stanno diventando un po’ …
Strane”.
Tagliai il discorso e parlammo del più e del meno.
“Sai, avrei giurato che noi non ci saremmo lasciati mai, e
invece eccoci qui a
parlare come veri e propri ex fidanzati. Non è
buffo?” mi chiese sorridendo e
guardandomi negli occhi.
“Eh già. Lo è davvero”. Dissi
senza entusiasmo.
Perché non mi sentivo bene come le altre volte in cui stavo
con Amanda?
“Alla fine avevi ragione tu … Riguardo a Nate. Non
era una bella persona” disse
triste “Tu hai sempre ragione” sorrise
“D’altronde sei speciale.”
Sorrisi senza aggiungere altro. Amanda voleva che fossi io a dirle il
mio
segreto, ma non ero ancora pronto.
Era passata un’ora e insieme tornammo verso casa, mano nella
mano.
di nuovo quella strana sensazione.
Cercai di scacciarla, inutilmente.
Arrivammo davanti a casa, Amanda mi prese le mani e mi
guardò negli occhi.
Capii che voleva baciarmi.
Si avvicinò a me, lentamente poi mi baciò. Fu un
bacio strano … Non ero molto
convinto di quello che stavo facendo.
Mi colpì un forte mal di testa. Era Jessi.
La sensazione strana scomparì immediatamente, e solo allora
capii che quella
sensazione era causata per Jessi. Era una sensazione di vuoto
… Di
incompletezza.
Sentii le sue emozioni cambiare: era distrutta per quello che aveva
appena
visto, ma io avevo le mani legate. Non potevo muovermi. Se ne
andò, risalendo
le scale e sbattendo violentemente la porta di camera sua.
Mi staccai da Amanda.
“Wow” disse lei “è stato
favoloso Kyle” mi sorrise sincera, ma evidentemente
lesse nei miei occhi qualcosa.
“Che cos’hai Kyle?”
“niente”
“Kyle … Ho passato una giornata stupenda con te e
penso sia il momento giusto:
ci rimettiamo insieme? Io scorderò che hai baciato Jessi e
ricominceremo tutto
d’accapo, ok?” mi chiese entusiasta.
Come facevo a dirle di no?
Ma i miei sentimenti per lei erano cambiati, ora il mio cuore non
batteva più
forte come una volta, quando la vedevo. Ora era tutto cambiato, e non
potevo
stare con una persona, se quello che provavo non era sincero.
“Amanda, mi dispiace ma c’è una cosa di
cui ti devo parlare. Vedi io non provo
più ciò che provavo in passato per te. I miei
sentimenti sono cambiati” feci un
mezzo sorriso per sdrammatizzare.
Vidi gli occhi di Amanda colmarsi di lacrime ma io non potevo farci
nulla.
“Mi dispiace, ma non posso stare con te se non …
Se non provo davvero qualcosa
nei tuoi confronti. Non sarebbe giusto.”
“è per Jessi, vero? La ami!” disse con
tono accusatorio. “Bene, va da lei, ma
sappi che non potrà mai capirti come me, Kyle!”
disse disperata “E non cercarmi
più per adesso”.
Ero deluso con me stesso, ma sentivo di aver fatto la cosa giusta.
Ora pero’
dovevo
chiarire le cose con l’unica ragazza che sapeva capirmi
davvero. L’UNICA.
Corsi verso la sua camera. La sentivo piangere.
Mi sentii
terribilmente in colpa e in quell’istante mi odiai per averla
fatta di nuovo
piangere.
Bussai poi entrai.
“Jessi …” La chiamai, ma lei non si
girò.
Mi sedetti accanto a lei e la richiamai, ma si girò
dall’altra parte. Era
arrabbiata con me.
Passarono alcuni secondi dopodiché parlo “Kyle,
davvero non è il momento, ma siccome sei
così ostinato ti dirò ciò che penso in
questo istante. Tu una settimana fa, hai
detto di provare qualcosa anche per
me,
che io ero importante per te. Io vorrei stare con te, Ma non sono
abbastanza importante,
vero Kyle? Non lo sono per nessuno” singhiozzò
“Per te esiste solamente Amanda,
non ti importa niente di me e di cosa io provi verso di te!”
No, come poteva dire questo? Era davvero così importante per
me …
Dovevo
dirle la verità.
“Jessi
adesso ascoltami attentamente: oggi ho passato un pomeriggio favoloso
con
Amanda, tuttavia quando mi ha baciato, quando siamo stati insieme,
sentivo che
mancava qualcosa … Che mi mancava qualcosa, come se fossi
incompleto, come un
puzzle a cui manca un pezzo e senza quel pezzo il puzzle non
puo’ essere
completo. E quando ci siamo baciati, sentivo di nuovo quella sensazione
e
continuavo a non capire cosa mi mancasse. Solo quando ti ho percepito,
ho
capito che ciò che mi mancava eri tu. Perché per
me sei davvero importante per
me … D’altronde nessuno puo’ capirmi
meglio di te, vero?”. Sorrise felice.
“Davvero?” chiese non credendo alle sue orecchie.
“sì”.
In quel momento, mi abbracciò forte, forse per paura di
perdermi e poi mi
baciò. Questa volta pero’, la sensazione di vuoto
era scomparsa e al suo posto
c’erano mille emozioni che mi circondavano, e tra queste
c’era l’amore che
provavo per Jessi.
I miei sensi si appiattirono e
avevo la
sensazione che tutto il resto fosse scomparso: c’eravamo solo
io e lei.
Il lampadario scoppiò. Sorrisi felice e soddisfatto.
Mi
staccai da lei e dolcemente
le misi a posto un ciuffetto ribelle, dietro l’orecchia.
Una leggera scossa mi percorse.
“Ecco lo
vedi cosa mi mancava?” le chiesi dolcemente
“Le luci che scoppiavano?”
Sorrisi alla sua domanda.
“No … mi mancava
l’elettricità, che solo con te posso
avere” dissi sorridente.
Era vero, solo con lei tutto era così semplice e allo stesso
tempo. Solo con
lei avevo l’elettricità. E in tutti sensi.
Non mi importava niente in quel momento.
In quel momento era tutto perfetto.
“Non ci posso credere” disse Nicole…
O perfetto fino a quel momento.