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Autore: GELI93    21/05/2009    1 recensioni
[Salvate il soldato Ryan]
Dopo il successo di "salvate il soldato Ryan" una nuova ed emozionante avventura sta per iniziare.
Il soldato Ryan finalmente è tornato a casa sano e salvo dalla madre, superati i primi momenti difficili e i dolorosi ricordi della guerra James riesce a ricondurre nuovamente una vita da ventenne normale.
Ma la tranquillità viene presto interrotta,il Capitano John Miller,l' uomo che è riuscito a salvarlo a cui lui deve la vita,è stato catturato dai tedeschi.
Ryan non riesce a ignorare questo fatto e a scacciare i fantasmi del passato,sente il richiamo dei campi di battaglia.
Insieme al sergente Horvath,al soldato Caparzo,al cecchino Jackson, al caporale Upham,al doct.Wade a Mellish e al mitragliere Reiben intraprendono il viaggio alla ricerca del Capitano,ma...... senza la loro guida,senza Miller,....le cose si dimostrano più complicate di quello che sembrano all'inizio.....
Genere: Avventura, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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L'uomo che era seduto dietro il tavolo,stava leggendo un documento,sfogliava,con noia evidente,le numerose pagine. In quel momento entrò un soldato,la divisa verde rigorosamente pulita e i stivali neri lucidati a dovere, solo il viso tradiva un'espressione alquanto ansiosa. "Come lo devo dire che non voglio essere disturbato?" l'uomo seduto non alzò nemmeno lo sguardo, "signore,la questione è di massima urgenza" solo allora l'uomo lo degnò di uno sguardo "allora? cosa c'è di così urgente? Vedi di sbrigarti...non ho tempo da perdere..",il tono non era di certo dei più garbati.... "Signore,questa mattina abbiamo trovato due sentinelle morte,un colpo di fucile dritto al cuore" "non vedo quale sia il problema" il soldato riamse a bocca aperta a quelle parole "signore! Ma significa che il nemico.." "se avrebbero voluto farci fuori lo avrebbero fatto... magari hanno voluto suicidarsi,ad ogni modo non erano altro che semplici soldati,come te,e ora sparisci,via!" il Generale fece un gesto stizzito con la mano;uscì senza farselo ripetere una seconda volta. "Stupido scemo,parla così solo perchè comanda lui... ma se fossi io..." il soldato diede un calcio ad una pietra,finì poco lontano dalla riva di un piccolo ruscello,il soldato vi si avvicinò istintivamente,non lo aveva mai notato. Appena fù sulla riva s'inginocchiò e,una volta tolto l'elmetto immerse la testa nell'acqua,aveva davvero bisogno di schiarirsi le idee,non poteva sopportare quel nuovo generale,lo faceva andare sempre fuori di testa,e sapeva che nemmeno lui gli stava simpatico. Osservò per un attimo i suoi corti capelli castani ondeggiare nell'acqua. Quando tirò fuori la testa si sentiva già più sollevato, si rimise il testa l'elmetto e,sdraiandosi nel prato,si mise a guardare il cielo. Pensò all'ultima volta che lo aveva fatto....doveva essere stato il giorno prima di partire in guerra...pensò a sua madre,a casa,ad aspettarlo..doveva scrivergli assolutamente una lettera. Chissà suo padre come stava,non lo vedeva da quando lui e sua madre erano andati a vivere in Germania,suo padre e suo fratello erano rimasti in America...all'epoca aveva solo sette anni,suo fratello dodici. Da allora non si erano più rivisti,chissà dove era in quel momento.... Si accorse che lo stavano chiamando solo quando sentì sei colpetti nell'elmetto, "ehi Franz! Ma che fai? sei morto?" "va via..." borbottò lui girandosi da un lato,il soldato che lo aveva interrotto si piegò sulle ginocchia. Franz si trovò davanti un ragazzo decisamente più grande di lui,il viso largo e roseo faceva un notevole contrasto con quello pallido e smunto di Franz, senza contare che aveva sempre un sorriso stampato sulle labbra..cosa che Franz non ricordava più l'ultima volta che aveva fatto un sorriso così sereno. "ti ho detto di andare via.." borbottò di nuovo girandosi dall'altra parte "ehi ehi ehi,ma come siamo lamentosi oggi.. nuova crisi esistenziale?" "Fritz,non è giornata.." "con te non è mai giornata...". Franz si mise seduto,le gambe incrociate, "ho avuto..diciamo.. una discussione con il Generale" "Franz! Ancora!? Lo sai che se continui così finirai davvero nei guai..." "lo so che non mi sopporta.." "ma tu non fai nulla di buono per farti prendere di buon occhio..". Franz sospirò non sapendo che altro aggiungere,la sera stava calando,una brezza leggera scompigliava la chioma degli alberi,ebbe un piccolo fremito,sotto l'elmetto i capelli erano ancora fradici; " a proposito de generale... mi ha mandato a chiamarti,ti vuole parlare" "ma se ci sono appena stato?" "appunto per questo", s'alzò con fatica, gli sembrava di avere il corpo intorpidito...forse si doveva essere addormentato.... Stava per raggiungere l'accampamento quando sentì Fritz posargli una mano sul braccio destro "cerca di controllarti,quando sarai davanti al generale,non dire niente di pungente..". Il generale camminava avanti e indietro per la tenda,aveva madato un soldato a chiamare il giovan già da una ventina di minuti,e non era ancora arrivato. "Un altro punto a suo sfavore" pensò con soddisfazione. Non lo sopportava,quel Franz,si prendeva troppe libertà,evidentemente quando c'era il vecchio generale era abiuato in un altro modo,ma adesso lì a comandare c'era lui, e non sopportava i soldati "indomabili". Senza contare che non era un vero tedesco,la madre si lo era,ma il padre era Americano..quando lo aveva saputo era rimasto semplicemente disgustato,senza contare il fatto che ogni mattina doveva vedere quel soldato dai capelli castani e gli occhi verdi in mezzo a centinaia di biondi dagli occhi azzurri. Un ibrido tra puri. Non doveva esistere,non nel suo esercito. E finalmente aveva trovato il modo di sbarazzarsi di lui. I suoi pensieri furono interrotti dall'arrivo del giovane, appena lo vide una smorfia di disgusto deformò la sua bocca, se fosse stato per lui lo avrebbe deportato all'istante,sfortunatamente non stava a lui decidere ciò... "mi hanno detto che mi voleva vedere..signore" gli sembrò di scorgere una vena di sarcasmo nell'ultima parola "si,esatto. La prossima volta vedi di fare prima, anche se non credo proprio che ci sarà" Franz rimase un attimo perplesso " come?" "te ne vai". Franz rimase muto per alcuni minuti,non riusciva a comprendere il significato di quelle parole,doveva aver capito male "domani mattina all'alba arrivano dei rinforzi,tu salirai sul camion e verrai spedito in Italia, non hai più nulla da fare qua" "perchè non dice semplicemente che mi vuole cacciare?",aveva promesso a Fritz e a se stesso che avrebbe mantenuto la calma,ma non aveva potuto immaginare che era stato convocato là per questo. Il generale alzò un sopraciglio "davvero credi questo?" "si, signore!" " ti dirò una cosa Franz, non esiste che nella mia squadra ci siano individui ibridi come te. Io voglio veri tedeschi,e non un mezzo Americano, ringrazia il cielo che almeno non sei ebreo, altrimenti saresti già morto" adesso che sapeva che non lo avrebbe mai più rivisto, il generale non si era trattenuto affatto. Vide,con piacere,un vago rossore colorare le guance del giovane,aveva fatto centro allora.. Franz scattò nel saluto, prima di uscire mormorò "non si libererà così facilmente di me..." "tu credi? Mi sembra dia averlo già fatto,sparisci,da ora non sei più sotto la mia protezione,non che tu lo sia mai stato". Quando Fritz entrò nella tenda del suo amico lo trovò seduto per terra,il tavolino e la brandina erano rovesciati per terra,comprensibile,aveva voluto sfogarsi "Franz,ho appena saputo, ti mandano in Italia" "a quanto pare..stavolta l'ho combinata grossa eh?",gli occhi erano arrossati "ha pianto.." notò Fritz ma non disse nulla. Franz si alzò,aveva riflettuto e aveva preso una decisione. Prese da sopra l'unica sedia che c'era lì (e che aveva risparmiato) una divisa nera e un cappello,anch'esso nero, a visiera,a Fritz gli s'illuminarono glio occhi a quella vista "la tua divisa da SS..",lui era solo soldato semplice, Franz annuì. Si cambiò la divisa indossando quella,dalla sedia poi prese un pugnale,nella lama vi si poteva leggere incisa la frase "il mio onore si chiama fedeltà",lo sistemò nel foderò che si trovava nella cintura. "Me ne vado" disse Franza uscendo,fuori ormai era notte, tutti gli altri erano nelle loro brande a dormire, uno strano silenzio regnava attorno "ma dove vai? I rinfor.." "credi davvero che me ne vada in Italia? Ma tu sei pazzo, no..resterò qua,e ti dirò...andrò a cercare quegli americani che sono stati qui ieri notte e porterò le loro teste al generale..voglio vedere dopo come mi tratterà". Fritz rimase in silenzio "vengo con te" "come?" Franz lo guardò a occhi sbarrati,stava per dirgli di no quando si ritrovò a pensare...lui era decisamente magro mentre il suo amico..decisamente robusto,e poi quegli americani dovevano essere in più di due.... "e sia, ma a una condizione,non essermi d'intralcio" Fritz gli sorrise, si trovò a suo malgrado a rispondergli. "Come faremo a trovarli?" Franz guardò il terreno,erano finiti proprio nel punto in cui le due sentinelle erano state uccise,guardò il terreno,gli sembrò di notare un luccichio,s'inginocchiò. Qualcuno dei soldati doveva aver pestato il sangue perchè s'era formata una lunga scia d'impronte "credo che sarà molto più facile del previsto.."
  
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