Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: BeatrixLovett    14/12/2016    0 recensioni
Scabior la gettò a terra e Beatrix atterrò sulle ginocchia.
La ragazza alzò lentamente la testa per vedere colui che aveva davanti. I suoi occhi non avevano mai visto veramente il mondo, non si erano mai soffermati sullo splendore della natura o sulla bellezza di una persona. Quel naso non aveva mai gradito il profumo della dolcezza. Quelle labbra non si erano mai mosse in un sorriso amabile, in una risata di gioia o in un bacio. Il male era davanti a lei, fatto uomo.
Genere: Dark, Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Famiglia Lestrange, Famiglia Malfoy, Mangiamorte | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Lucius/Narcissa
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Capitolo 12

Fuoco e Fiamme

 
 
I giorni passarono diventando settimane. La vita era abbastanza dura. Ogni volta che uscivano dovevano coprirsi con gli incantesimi anti-riconoscimento e prestare molta attenzione. Non parlavano con nessuno e cercavano di fare il più presto possibile per tornare alla casa. Ogni pomeriggio si allenavano duramente con James. Ma nonostante le tante difficoltà si facevano forza l'un l'altro. Erano insieme e questo bastava.
Una mattina di un giorno uggioso Cloe tornò a casa disperata. La ragazza raccontò che aveva incontrato i suoi genitori per strada che mendicavano e che stavano morendo di fame.
«Mi dispiace per la tua famiglia, Cloe.» cominciò a dire James, «...ma la mia casa non è un ospizio per accogliere tutti.» chiarì James, in un tono che non ammetteva repliche, poi si voltò dando le spalle alla ragazza e fece per andarsene.
Cloe crollò sulle ginocchia, in preda al pianto: «James, ti supplico... non puoi ignorarli… devi aiutarli!»
James si fermò.
«Lo so, che sono sfacciata. Tu ci hai accolto qui, ci hai sfamato, curato, protetto e istruito. Te ne sono infinitamente grata, ma... »
James la interruppe, «Le tue parole sono inutili. Non cambierò idea. »
Cloe sbiancò.
«Cloe, rifletti, non puoi chiedere questo a James... è troppo pericoloso... » intervenne Helena.
«No, Helena? Sai cosa inizio a pensare? Che James ci abbia accolto solo perché con noi c'era sua sorella. Altrimenti se ne sarebbe fregato... »
Beatrix odiava essere presa in causa, quel comportamento da parte di Cloe la stava facendo innervosire e lo stesso a James.
«Non m'interessa cosa pensi Cloe. Io garantisco la sicurezza in casa mia. E la mia risposta non cambia. Non accetto due persone che non conosco, potrebbero essere sotto effetto di qualche maledizione o della pozione polisucco, se non peggio... potrebbero essere spie!»
«Tu non capisci! Non puoi capire... come ci si senta a temere per la propria famiglia...tu non hai... »
Gli occhi di James divamparono come fiamme.
«Adesso basta Cloe!» intervenne Beatrix, furiosa «Questa è casa di James e fin'ora siamo stati al sicuro.»
La ragazza a terra abbassò la testa.
«Forse lui saprà di chi fidarsi o meno, non credi? Mi dispiace per i tuoi... ma con quello che sta succedendo...non puoi sapere...»
«Alzati! Andrò a prenderli, se è questo ciò che vuoi... »
Beatrix guardò James sorpresa.
Cloe alzò la testa e si tirò su in piedi avvicinandosi a James, aprì la bocca per dire qualcosa, ma l'uomo la precedette.
«Solo per tre giorni, per riposarsi e prendere ciò di cui hanno bisogno. Poi dovranno andarsene. Chiarisci questo aspetto.»
Cloe annuì riconoscente.
Il suo viso era stranamente già asciutto, nonostante il pianto a dirotto.

Un'ora dopo, una figura coperta da un mantello nero era davanti alla porta di casa.
«Non devi farlo, James... può essere pericoloso... non sappiamo chi siano queste persone... » sussurrò Erik.
«Ti prego James...» aggiunse Beatrix, appoggiando la mano sulla spalla del fratello, «...ho un brutto presentimento su Cloe...»
«Lo so, anch'io non sono tranquillo.» disse James, tenendo lo sguardo dritto davanti a sé, «Ma non posso rischiare di dare un giudizio sbagliato. Se davvero i genitori di Cloe hanno bisogno di aiuto e se gli capitasse qualcosa non potrei convivere anche con questo peso...» James uscì sotto la pioggia, tirandosi su il cappuccio, si voltò e aggiunse: «Mi raccomando: non abbassate la guardia! Se da qui ad un'ora non sono di ritorno, scappate!»
Si girò dandogli le spalle e si smaterializzò.

Era da tempo che non metteva piede a Diagon Alley. E dai suoi giorni d'oro era molto cambiata.
La maggior parte dei negozi erano abbandonati. Sulle vetrine erano appesi manifesti di ricercati che non erano più mangiamorte, ma auror ed oppositori. Tra questi c'era anche il suo, ma, fortunatamente, il grosso cappuccio calato sulla testa nascondeva la sua identità.
Strada facendo lo scenario non cambiò. Molti dei maghi che camminavano nel viale, avevano facce poco raccomandabili, indossavano capi scuri, guardavano dritti davanti a sé senza badare alla gente vestita di stracci che sedeva a terra ai bordi della strada.
James si guardò lentamente intorno e sicuro di non essere spiato, prese una via secondaria, fermandosi di fronte ad una vetrina di un negozio di scope. Teneva la mano destra sotto il mantello, stretta sull'impugnatura della bacchetta.

Sentì dei passi. James si voltò di scatto. Due signori, un uomo e una donna, dall'aspetto trasandato, svoltarono nella sua stessa via e si accostarono a lui.
«Morgan?» sussurrò.
«Fedeli a Silente» risposero in coro.
Un attimo dopo sentì una puzza inconfondibile, un odore che non sarebbe riuscito a dimenticare.
James sfoderò la bacchetta e attaccò.


 
«…diamo il via alla nostra esclusiva intervista al Ministro della Magia »
La giornalista Rita Skeeter sedeva su un divanetto bianco traforato, sembrava raggiante.
«Ministro, può dirci qualcosa riguardo l'aumento della sicurezza e dei controlli per le strade di Londra?»
L'inquadratura mostrò l'orrendo primo piano di Yaxley.
«Allo scopo di diminuire il crimine, tutti coloro che verranno sorpresi a vagabondare per le strade della città sprovvisti di carta di riconoscimento magico verranno arrestati immediatamente e condotti al Ministero per le dovute verifiche...»
Beatrix, sempre più irrequieta, camminava su e giù per la sala, lanciando continue occhiate all'orologio.
«Per quanto riguarda i controlli sull’autenticità di sangue magico?» chiese Rita Skeeter, ammiccante a Yaxley.
L'uomo non batté ciglio, sedeva sulla poltrona come un mafioso. Gli mancava solo il gatto in braccio e sarebbe stato perfetto, pensò la ragazza.
«Coloro che non si sono ancora presentati devono farlo al più presto. E' solo un semplice controllo, tranquillizzatevi brava gente, non succederà niente di pericoloso a voi e alle vostre famiglie!»
Ma chi voleva prendere in giro Yaxley, con quel suo ghigno beffardo?
«Un’ultima domanda signor Ministro... riguardo il caso di disordine al Ministero e la fuga della ragazza disturbata, è stato ristabilito l'ordine? Sono stati presi i responsabili? »
Cloe e Grace scoppiarono a ridere.
«Oh mia cara Skeeter, c'è voluto poco per ristabilire l'ordine al Ministero... per quanto riguarda gli oppositori... non può immaginare quanto ci siamo vicini in questo momento…»
«Grazie signor Ministro, per oggi è tutto da Londra, linea allo stu… »
Il televisore si spense.
«Cosa succede?» chiese Cloe con finto tono sorpreso.
«Ora basta con questa recita Cloe! Dov’è mio fratello?» urlò la ragazza, prendendo Cloe per il colletto, «Se gli hanno fatto del male, io… ti…»
«Non c'è tempo per litigare ora!» esclamò Erik cercando di separare le due, «Beatrix, ricordi cosa ci ha detto James? Dobbiamo scappare, ora!» intervenì Erik, sfoderando la sua bacchetta.
Anche Grace, Helena e Jenny impugnarono le loro bacchette, spaventate dalle espressioni degli amici.
«Non verranno qui...» sussurrò Cloe, abbassando lo sguardo.
I ragazzi la guardarono sbigottiti.
«Hanno i miegenitori...volevano solo James. Mi hanno promesso che se glielo avessi portato... »
La ragazza si arrestò, colpita dal pugno di Beatrix, il labbro le sanguinava.
«Tu... che...cosa hai fatto?» sillabò la ragazza, piena d’odio.
«Beatrix…» disse Erik, allungando un braccio, ma una voce vicina li congelò.
«Tranquilli, lo raggiungerete presto anche voi!»

I Ghermidori erano schierati davanti a loro.
Come avevano fatto ad entrare? Le protezioni a difesa della casa erano crollate? Cos’era successo a James...?
«Il gioco finisce qui!» esclamò Scabior.
«No! Avevamo un accordo!» urlò Cloe, facendosi avanti.
«Certo... ma il patto valeva se eri tu a consegnarcelo. E visto che sei qui, non mi pare tu sia stata di parola. Lo capisci, ragazzina? Non vedo come noi dovremmo mantenere la nostra!»
I Ghermidori dietro a lui sogghignarono. Scabior sorrise scaltro.
Cloe indietreggiò, incredula.
«Prendeteli!» ordinò ai suoi uomini.

Erik lanciò una maledizione a Scabior che la schivò. L'incantesimo passò dietro e colpì un uomo corpulento che stramazzò a terra. Il volto del Ghermidore si mutò in un espressione malvagia e attaccò il ragazzo.
La stanza venne invasa dalle luci degli incantesimi che distruggevano ogni cosa che colpivano.
Beatrix lanciava maledizioni contro i Ghermidori che le capitavano a tiro. Un irrefrenabile odio ribolliva dentro lei e riversò questo suo sentimento contro i nemici.
Qualcuno la colpì. Volò all'indietro, andando a sbattere contro il muro.
Davanti a lei c'era un uomo con una brutta faccia e una grossa cicatrice su un occhio.
«Guarda, guarda... non credevo che quel vecchio sciocco di Silente insegnasse ai suoi mocciosi l'uso della magia nera...» disse l'uomo con tono melodrammatico «Oh... se solo fosse vivo... che cosa direbbe di voi?»
La ragazza gli puntò la bacchetta contro, «Crucio» urlò.
Il getto di luce rossa investì il Ghermidore che non si aspettava un attacco. Si chinò, sotto l'effetto della maledizione.
Lei approfittò del momento per alzarsi e allontanarsi. Corse fuori dalla stanza. Sentì un forte boato, poi un esplosione e si ritrovò a ruzzolare giù dalla scala che portava al seminterrato.
Si alzò dolorante e sollevò lo sguardo. L'uomo la stava raggiungendo. Beatrix sollevò la bacchetta, lanciandogli un incantesimo di disarmo, ma l'uomo lo bloccò. Ormai era vicino, allungò una mano prendendola per il collo e bloccandola contro il muro: «Ah... tu devi essere l'altra figlia dei Todd...»
La ragazza rimase immobile.
«I traditori, sono la feccia peggiore!» disse malvagio, facendosi sempre più vicino, «Peccato non poterti uccidere subito. Sarebbe molto meglio per te morire ora piuttosto che subire l'ira di tua zia Bellatrix, non credi? O chissà magari si occuperà di te personalmente il Signore Oscuro, ma ne dubito, non spreca il suo tempo con dei mocciosi come voi. Sai è molto arrabbiato, gli siete stati particolarmente tra i piedi...»
«Coraggio allora stringi più forte, così mi fai soltanto il solletico!» urlò Beatrix, improvvisamente, «Uccidimi ora! Fallo o sarai tu a morire!» disse la ragazza con una voce diversa dal solito.
«Purtroppo non posso ucciderti. Lui vi vuole vivi ...» L'uomo aumentò la forza sul suo collo e si avvicinò al suo orecchio sussurrandole: «E se non sarà lui ad ucciderti, lo farai da sola... perché sei debole...»
«Sai… tu parli troppo!»
L'uomo sbarrò gli occhi dallo stupore. Beatrix gli aveva sottratto la bacchetta e lanciato un incantesimo tagliuzzante.
«Chi è ora il debole?»
Il Ghermidore crollò in ginocchio, annaspando nel suo stesso sangue, portandosi le mani al collo cercando di fermare l'emorragia.
Beatrix scavalcò l'uomo e cominciò a salire i gradini, tenendo la bacchetta stretta lungo il suo corpo, scandalizzata dalla sua stessa crudeltà, si voltò e guardò l’uomo in fondo alle scale che ancora agonizzava.
«Avada Kedavra»
La maledizione della ragazza partì dalla bacchetta e colpì il petto dell'uomo. Beatrix abbassò lentamente la testa e guardò l'uomo che aveva ucciso, steso sugli ultimi gradini. Aveva gli occhi spalancati e la bocca aperta, bloccata in un eterno: «Sei debole»
La ragazza si sentì tremare, ora aveva paura, paura di sé stessa.
L'odio che provava per Cloe era ancora vivo in lei, nonostante avesse combattuto per affievolirlo.
Aveva ceduto. Aveva usato la magia nera e si era macchiata del peggiore tra i crimini.
Aveva ucciso un uomo... magari aveva figli... una famiglia...
La ragazza si stupì del fatto che non riuscisse nemmeno a piangere. Non provava pena, la sua testa continuava a ripeterle che probabilmente se lo meritava. Era un Ghermidore e chissà quanto male aveva fatto, quante famiglie aveva distrutto solo per soldi.
Beatrix distolse lo sguardo. Non poteva restare lì per sempre, doveva andarsene, doveva provare a fuggire e trovare suo fratello. Solo in quel momento si rese conto che i rumori della battaglia erano finiti, sostituiti da rumori di oggetti pesanti che cadevano. Un forte odore di bruciato le invase le narici. Alzò la testa e con un braccio davanti al viso, cercò di correre verso la porta,mentre la vista cominciava ad annebbiarsi a causa della cenere e del fumo. Un caldo intenso l'avvolse e s’accorse di essere circondata dalle fiamme. Puntò la bacchetta contro il fuoco e lanciò un incantesimo di “Aguamenti”. Le fiamme si spensero nel punto colpito, la ragazza corse attraverso il varco, ma proprio in quel momento crollò un pezzo di soffitto e per poco non ci rimase sotto. Cominciava a sentirsi soffocare, tossiva cercando di prendere ossigeno, ma ormai era troppo tardi. Le fiamme l'avevano accerchiata, non avevano risparmiato niente, tutto si stava trasformando in cenere e lo stesso sarebbe successo a lei.

Qualcuno la fece alzare. Lei si aggrappò a quella figura con tutta la forza che le era rimasta. Non aveva idea di chi fosse, ma sapeva che era la sua sola speranza.
L’ultima cosa che vide fu un bagliore azzurro cielo tra le fiamme. Sentì l'aria fresca sferzarle il volto. Ciò le bastò per fidarsi. Chiuse gli occhi, abbandonandosi all’idea di essere stata salvata da un angelo.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: BeatrixLovett