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Autore: RebelRain    16/12/2016    0 recensioni
Mio marito non si sarebbe mai aspettato da me un tradimento, in realtà nessuno. Stavamo insieme da 15 anni. Cinque di fidanzamento, dieci di matrimonio. Eravamo la “coppia” quella che alla domanda “da quanto tempo state insieme?” pur essendo solo tre mesi, si è sempre sentita rispondere “Ah sembra di più”.
Anna ha 38 anni, è un'avvocatessa di successo. Alberto è un grafico pubblicitario. Arriva un momento del matrimonio in cui il rapporto si logora, senza un perchè. Non vi è più attrazione tra loro, sono complici ma non sono amanti.
Cercano disperatamente una soluzione per ritrovare il rapporto di prima.
Perchè si sa, ogni matrimonio è una medicina, ti cura dalla solitudine, ma prima o poi mostra i suoi effetti collaterali.
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SCRIVO DA POCO, HO BISOGNO DI CRESCERE E DI IMPARARE. QUINDI LEGGETEMI, RECENSITEMI, CRITICATEMI. Grazie a tutti.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Scendiamo a Flaminio, facciamo un giro a villa Borghese. È la prossima forza!
Non potrò mai dimenticare il loro sguardo triste ogni volta che dico che siamo arrivate.
Uscimmo dalla metro, mi cambiai le scarpe e salimmo la scalinata verso il Pincio, un po’ affannata visto che avevo sempre la valigia dietro. Le portai vicino alle giostrine, diedi loro qualche spiccio, mentre io seduta le guardavo e cercavo di riposare un po’ le gambe. Ne approfittai per acchiappare qualche Pokemon. Dicono che ci sia Snorlax nelle vicinanze.
- Mamma, ma stanno girando un film? Sono quelli della “Wannen Bos”? – Sguardo stupefatto di mia figlia Giulia. Risi.
- Amore non lo so, possiamo controllare! – Ci avvicinammo alle riprese, non erano loro.
Giravano un film comico, credo. C’era Fabio De Luigi. Presi le bambine e passai davanti alle riprese, dietro agli attori, come se fossimo delle comparse.
- Mamma ma siamo state in tv! – Non potevano crederci. Giulia era emozionata, Marta mi guarda e scoppia a ridere. A volte basta poco per rendere felice qualcuno…
- Speriamo non taglino la scena, lo scopriremo l’anno prossimo! – Sospirai “La taglieranno!”
Un ghiacciolo alla menta, uno al limone e uno alla fragola, un selfie vicino al laghetto, e uscimmo verso la direzione di casa. I miei piedi erano stanchi, per fortuna il supermercato era sotto casa.
- Tessera? – Mi chiese la cassiera.
- Oh sì, aprii il portamonete. – Provo un certo imbarazzo quando non riesco a trovare la tessera in meno di cinque secondi.
Pagai la spesa. Finalmente ero davanti casa. Aprii il portone, ascensore, ultimo piano.
Infilo la chiave nella toppa della serratura, una sola mandata.
- Alberto sei a casa? – Chiesi spaventata.
- Si, sono in bagno! – No, lui non è incinto, tranquilli.
- Piccole, a scuola come è andata? – Era sorridente.
Io portai la valigia in stanza, mi tolsi le scarpe. Mi sedetti sul letto. Sul comodino la foto di una nostra vacanza a Cortina, la presi in mano. Sorrisi.
- Avete i compiti da fare? – Chiese Alberto, mentre sentivo i suoi passi stava per raggiungermi in stanza.
- Solo un esercizio di Mate io! – Disse Marta.
- Io niente, guardo la tv! -  Appuntamento fisso con Disney Channel per Giulia.
- Toglietevi le scarpe ha detto mamma! – Alberto mi guardava immobile sul ciglio della stanza.
- Ciao. – Mi guardò e sorrise. – Il viaggio è andato bene? – Si sedette vicino a me sul bordo del letto.
- Ciao. – Replicai, con lo sguardo basso – Molto bene, grazie. Sono stanca, mi faccio una doccia. – Lo guardai con un mezzo sorriso. – Cosa c’è per cena?
- Spaghetti con i gamberi e pomodoro e dell’ottimo vino bianco. Sei bella quando sei stanca.
- Grazie. Anche tu non sei male, non ti avrei sposato altrimenti. – Mi tolsi la collana, e la poggiai sul comodino.
- Se vuoi, visto che devi spogliarti per entrare in doccia, ci penso io… - Mise una mano sul seno e me lo strizzò. Gliela tolsi.
- Sono stanca, vado a farmi la doccia. – Non lo guardai, ma non perché non ne avessi il coraggio. Non mi andava.
Lui uscì dalla stanza, capì la mia stanchezza fisica, ma quella interiore, quella che avevo accumulato dopo tutti questi anni insieme, no.

Lentamente tiravo fuori tutto dalla valigia, appoggiai i panni puliti in armadio, misi in lavatrice i panni da lavare e l’azionai. IO LE LAVATRICI SO FARLE. Mi spogliai davanti allo specchio, facendo attenzione ad ogni singola parte del mio corpo. Sfilai lentamente le mutande, e le raccolsi. Mentre mi guardo mi accorgo di un leggero dettaglio: due graffi leggeri sul fianco, al terzo uomo piaceva scoparmi così.
Mi infilai ciabatte ed accappatoio. Entrai in bagno. Mi sedetti cinque minuti sul water, il bagno di casa è stimolante, mentre tentavo di superare l’ultimo livello di Candy Crush Saga. Musica di sottofondo e doccia. Mi piace cantarci sotto. La doccia è veloce, raccolgo i capelli nell’asciugamano, crema per il corpo, una veloce serie di smorfie davanti allo specchio, e poi lui eccolo, il punto nero che si posa sempre sul mio mento. Premo per toglierlo, ma la mia pelle troppo delicata decide di farlo diventare rosso come un pomodoro. Asciugo i capelli, in bagno solo odore di balsamo al cocco. Poi la mia classica lingerie nera, un pantaloncino e la maglia degli Iron Maiden. Raggiungo le mie figlie in salone sul divano, mi piacciono i cartoni animati.

- È pronto! Metti su Rai 1 che c’è il telegiornale. – Alberto alza la voce.
Spengo la tv in salone, accendo quella in cucina e aspetto Marta e Giulia che, dopo aver lasciato lo zaino vicino la porta di casa, pronto per il giorno dopo, corrono a lavarsi le mani. Trasmetto il mio amore attraverso l’educazione, molti dicono sia una cosa “singolare”.
In cucina il profumo dei gamberi; la cena scorre veloce, tra una chiacchiera e un bicchiere di vino. Tutti mi chiedono di Venezia, io in realtà di Venezia ho visto solo il tribunale, piazza San Marco e alcuni cazzi veneziani, che non sono male.
- Aspettatemi un attimo! -  Corro in stanza da letto e prendo dalla valigia i regali - Da piazza San Marco ho preso queste per voi! – Due piccole maschere per Marta e Giulia.
- E per me? – Alberto era curioso.
- Non c’è nulla per te. – Ridemmo tutti quanti.
La cena finì molto serenamente, le bambine erano così contente delle maschere!
Le portai a letto, mentre Alberto faceva i piatti. Un bacio, una carezza, le loro coccole, il loro profumo. Inebriante. Arrivai in soggiorno, cambiai canale in tv.
Presi del Gin dalla vetrina dei liquori, un bicchiere, lo portai sul tavolo vicino al divano. Mi sedetti.
- Da quando bevi di sera? – Lo sguardo di Alberto posato sulla bottiglia di Gin.
-  Da quando ho scoperto che l’alcol fa più effetto di un sonnifero. – Risposi.
Prese anche lui un bicchiere, si mise dall’altro lato del divano.
- Domani è sabato, vogliamo fare qualcosa?
- Decidi tu. – Sorseggiavo lentamente.
- Ti va di fare l’amore adesso? – Mi tolse il bicchiere dalle mani.
- No. – Secco e deciso. Posò il bicchiere sul tavolo e si alzò di scatto. Non si girò nemmeno a guardarmi.
- Buonanotte Anna.
- Buonanotte Alberto.
Riaccesi la tv e mi addormentai sul divano. Una notifica di Instagram mi svegliò alle 3.20 di notte. Andai in stanza da letto, mi misi a dormire di nuovo, tra il freddo delle lenzuola pulite.


Ciao a tutti, cari lettori e lettrici! Purtroppo riprenderò la storia a Gennaio per motivi di studio e soprattutto personali. Non mi farò attendere, sono pronti già altri capitoli per voi, ma ho bisogno di staccare un attimo per adesso. Grazie a tutti, Stella
   
 
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