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Autore: Ria_27    17/12/2016    3 recensioni
Tutti amano la storia di Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere. Ma una sola persona è stata tanto avventata da amare proprio lui, l'eterno bambino. Wendy Darling.
Sono passati tre anni da quando Wendy è tornata da Neverland.
Tre anni in cui ha dovuto fare i conti con la sua scelta di diventare un'adulta.
Ma quando le si prospetta davanti un matrimonio con un uomo che non ama basta il semplice riflesso dell'abito bianco a ricordarle un momento diverso, con un ragazzo diverso. Un ragazzo che le insegnò a volare.
E se Wendy tornasse a Neverland ?
Se anche i suoi sentimenti per Peter fossero cambiati, cresciuti, maturati?
Se qualcun altro avesse posato gli occhi su di lei, qualcuno dall'animo nero ma dal cuore decisamente più maturo?
Dimenticate Barrie e la polvere di fata, perché in questa storia si viaggerà a vele spiegate verso acque più oscure.
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 1- IL RICORDO DI UN BACIO FATATO 

<<  Il Conte Connolly insiste nel voler praticare la caccia nonostante gli abbia detto più volte che non è un passatempo ideale per lui. Dio, avreste dovuto vederlo nell’ultima battuta, continuava a portarsi dietro il fucile come fosse un ramo secco. Ciò nonostante ci ha invitati a trascorrere nuovamente qualche giorno nella sua tenuta nel Derbyshire, spera ancora di poter catturare qualcosa. Spero vivamente che questa volta sarete anche voi dei nostri, Miss Darling>>
<< Wendy? Cara, avete sentito cosa vi ha chiesto Mrs Bentley?>>
Wendy si riscosse improvvisamente trovandosi addossi gli occhi curiosi di Thomas e Mrs Bentley.
<< Come dite?>> domandò con lieve imbarazzo.
Thomas accennò una risata divertita cingendole le spalle come un braccio << Dovete scusare la mia fidanzata, madame. Si perde facilmente nei suoi sogni ad occhi aperti>>
Mrs Bentely accennò un sorriso educato << Credo proprio che la colpa sia mia, queste conversazioni non sono probabilmente adatte per una giovinetta>> affermò rivolgendole un ulteriore sguardo << Perdonatemi se vi riformulo la domanda Miss Darling, ma con la mia età tendo ad avere una memoria davvero precaria.Quanti anni avete detto di avere?>>
Wendy ricambiò il sorriso della donna più anziana, pur consapevole che in quella espressione ci fosse più falsità che buoni propositi.
 << Sedici>> rispose garbatamente.
Thomas la strinse maggiormente a sé << Una perla di sedici anni a dirla tutta>>
Wendy mise tutta la sua forza di volontà per non roteare gli occhi, ormai avrebbe dovuto esser abituata ai modi di pavoneggiarsi di Thomas. Erano fidanzati da oltre un anno ed il ragazzo non aveva mai perso occasione per esibirla come fosse un trofeo su un caminetto.
<< A quando le nozze?>> domandò Mrs Bentley mentre con gli occhi seguiva avidamente un vassoio ricco di prelibatezze che veniva trasportato da un cameriere verso il fondo della sala.
<< Oh presto! La data è stata fissata per questo giugno>> gongolò Thomas, più interessato a vantarsi che alle portate che finalmente venivano servite nel grande salone.
<< Incantevole>> replicò Mrs Bentley, ma Wendy ebbe l’impressione che la donna non avesse più sentito nessuna parola dopo che la portata principale era stata posizionata al centro del lungo tavolo con le vivande. << Vogliate scusarmi>> si congedò la donna.
Wendy sorrise divertita <<  Penso avesse molta fretta di raggiungere l’arrosto per accaparrarsi la prima porzione>>
Thomas le riservò un’occhiata perplessa << Chi? Mrs Bentley? No cara, sono sicuro che avesse da discutere affari importanti con qualche altro presente. Non potevamo monopolizzare ancora la sua attenzione>>
Wendy si ritrovò a sospirare << Certamente>> .
Per Thomas l’etichetta valeva più di qualsiasi valore al mondo, era impensabile che una donna ben educata come Mrs Bentley potesse correre dietro al cibo senza rispettare il bon ton.
<< Penso di aver visto il Duca di Rochford , avrei giusto alcune questioni da discutere con lui>> le rivolse uno sguardo << Volete accompagnami o preferite attendermi qui cara?>>
<< Oh no, non vorrei intromettermi nelle vostre faccende lavorative, andate pure>> replicò Wendy senza la minima esitazione non avendo la minima intenzione di venire nuovamente coinvolta in lunghi sproloqui economici.
Thomas le baciò la mano prima di allontanarsi nella direzioni in cui aveva individuato il Duca.
Rimasta sola Wendy si ritrovò a guardarsi in giro. Si trovavano all’annuale cena natalizia a casa del Barone Williams che, come al solito, per l’occasione era stato arricchito dai più variegati e costosi gingilli. Ogni cosa in quella stanza, dai broccati alle stoviglie erano stati lucidati per l’occasione in modo da essere degni di essere mostrati alla creme-creme londinese.
Wendy si sentiva sempre fuori posto in occasioni come quella. Circondata da duchi, conti e baroni. Gente che non mancava mai di osservarla come se fosse una strana creatura che i padroni di casa avevamo dimenticato di riporre nella cantina.
Lei che non possedeva un titolo nobiliare o una dote degna di una principessa, e l’unico motivo per cui poteva prender parte a quelle cene era grazie al nome che avrebbe ereditato un giorno, quello del suo promesso sposo Thomas Simon Doyle. Nipote del Duca di Cheimsford nonché unico erede dei suoi possedimenti.
Suo padre non faceva altro che ripeterle quanta fortuna avesse avuto ad accaparrarsi un partito simile. Lei che faceva parte della piccola borghesia non avrebbe potuto aggiudicarsi un consorte migliore. In realtà non avrebbe potuto neanche sperarlo. I gentiluomini come Thomas avrebbero di certo potuto sposare una qualunque giovane donna con un blasone alle spalle.
Sei debitrice alla tua bellezza, bambina mia”  le ripeteva costantemente zia Millicent.
Eppure, nonostante tutti continuassero a ripeterle quanto fosse fortunata, Wendy non riusciva a convincersene.
Sentiva costantemente che ci fosse qualcosa di tremendamente sbagliato nella direzione che stava prendendo la sua vita. A volte le sembrava di guardare dall’esterno le vicissitudini di una persona che non le apparteneva.
Si, si sentiva un’estranea nella sua stessa vita. Ma avrebbe dovuto sapere che la vita da adulta avrebbe portato con se oneri e doveri a cui non avrebbe potuto sottrarsi.
Wendy Moira Angela Darling non era più una bambina e avrebbe dovuto affrontarne le conseguenze.
 
***
 
<< Lo sentite troppo stretto in vita Miss Darling?>>
Wendy si portò una mano sul busto << No, è perfetto >> affermò mostrando un piccolo sorriso.
<< Io direi che andrebbe aggiunto ulteriore tulle>> affermò Mrs Doyle, la sua futura suocera.
Si trovavano nell’atelier di Mrs Holt, una delle più stimate sarte di tutta Londra.
La madre di Thomas aveva insistito affinché la sua futura nuora commissionasse proprio a quella sarta il proprio abito da sposa.
Wendy aveva pensato che non le sarebbe costato nulla esaudire la richiesta dalla futura suocera. Non le era sembrato nulla di tremendamente eccessivo, finchè Mrs Doyle non iniziò ad autoinvitarsi ad ogni prova del vestito, imponendo costantemente quelli che voleva far passare per consigli con al consueta forma del “Io direi”. E anche quella volta Mrs Doyle non sembrava voler fare eccezione. << Proprio qui>> indicò con un dito una porzione di vestito << Andrebbe aggiunta almeno un’altra balza>> concluse annuendo con convinzione.
Wendy abbassò lo sguardo sulla zona menzionata dalla donna; c’erano già così tanti strati di tulle che iniziava a ricordare più una meringa che un abito nuziale.
<< Non credete anche voi Mary?>> domandò rivolgendosi direttamente ad una silenziosa Mary Darling.
Wendy guardò sua madre con  aria supplichevole. Sapeva che non poteva ribattere da sé alla volontà della suocera, ma sperava almeno in un aiuto da parte della madre.
Mary posò la tazza di tè che stava sorseggiando per prestare attenzione all’ennesimo cruccio dell’altra donna senza però lasciarsi sfuggire l’occhiata disperata rivoltale dalla figlia.
<< Non saprei>> rispose in tono garbato << Già così Wendy risulta radiosa>>
Mrs Doyle picchettò il bastone da passeggio sul lucido parquet, era solita fare quel gesto quando non era d’accordo su una questione, << Vostra figlia risulterebbe incantevole anche con un misero straccio addosso, su questo non vi è dubbio.  Ma il giorno in cui indosserà questo vestito diverrà la futura padrona delle tenute del Cheimsford, e non vogliamo che faccia la sua entrata nell’alta società con un vestito appena sufficiente>>
<< Appena sufficiente?>> ripetè incredulamente Wendy. Erano mesi ormai che Mrs Doyle aveva richiesto una modifica dopo l’altra trasformando l’iniziale semplice abito bianco scelto da Wendy in uno che poteva far concorrenza a quelli indossati da Maria Antonietta.
Mrs Doyle arricciò il labro tornando a soppesare l’abito indossato da Wendy << Si mia cara, non lo noti anche tu? Il vestito è bello certo, ma c’è ancora qualcosa che non va. Nulla che un altro strato di tulle non possa risolvere,ovviamente>> concluse con aria soddisfatta.
<< Vado a prendere dell’altro tulle allora>> disse Mrs Holt quando fu chiaro che nessuno avrebbe più osato contraddire il volere di Mrs Doyle.
Mary mostrò un sorriso di sostegno alla figlia.
Wendy sospirò arrendevolmente. Non poteva di certo illudersi che qualcuno riuscisse a contraddire quella vecchia megera. E i problemi per l’abito da sposa erano solo l’inizio, non osava neanche immaginare quali sarebbero stati gli argomenti di discussione dopo le nozze.
Mrs Hole tornò nella stanza reggendo tra le braccia la stoffa richiesta << Voltatevi verso lo specchio Miss Darling, in modo che possa lavorare sul retro del vostro vestito>>
Wendy fece come le era stato chiesto sperando che se si fosse mostrata collaborativa avrebbe ridotto il tempo che avrebbe ancora dovuto passare all’interno dell’atelier in compagnia dell’amabile suocera.
Ma quando si trovò davanti lo specchio ebbe un tuffo al cuore. Non si era ancora vista riflessa per intero con l’abito addosso, non vi era stata occasione. Ma ora, guarda la sua figura riflessa con addosso quella nuvola bianca di tulle il suo cuore mancò un battito.
Non era per le fattezze del vestito, ne per quello che rappresentava in sé. Era una sensazione diversa.
Una nostalgia che credeva di aver sopito ma che ora vedendo il modo in cui il vestito sembrava volteggiare nell’aria la sua mente la riportò ad un momento diverso.
Un momento molto lontano con indosso un abito molto più semplice, con cui si era veramente librata nell’aria.
 
<< Voglio farti vedere una cosa>> Peter tese la mano verso di lei.
Era solito fare quel gesto quando voleva mostrarle qualcosa di unico.
Wendy aveva capito che tenerla per mano era il suo modo di sentirsi l’artefice della sorpresa che le si dipingeva sul suo volto ogni volta che le faceva scoprire qualcosa di nuovo in quel mondo.
<< Dove mi porterai questa volta?>> gli domandò senza però mostrare il minimo indugio mentre lo seguiva nel folto del bosco.
Peter si voltò per mostrarle il suo solito sorriso furbo << Lo vedrai>>
Si inoltrarono tra il fogliame allontanandosi sempre di più dal baccano della festa che si erano lasciati alle spalle.
Ben presto il silenzio di una piccola radura li accolse.
Peter tornò a rivolgerle uno sguardo portandosi un dito alla bocca per indicarle di non far rumore.
Wendy annuì con aria stregata. In quel preciso punto la tiepida luce della luna disegnava delle sagome azzurre tra le fronde dei possenti alberi.
I due ragazzi si avvicinarono lentamente ad un tronco con una piccola apertura cava.
<< Guarda>> le sussurrò accostando la bocca al suo orecchio.
Wendy tremò leggermente per quel contatto, ogni volta che Peter si avvicinava in un modo simile sentiva il proprio cuore sfarfallare.
Stava quasi per regalargli un sorriso imbarazzato quando la sua attenzione venne richiamata dallo spettacolo che si stava animando all’interno del tronco.
Un folto gruppo di fate stava suonando una melodia lieve come un alito di vento, mentre una coppia danzava sospesa nell’aria.
Wendy guardò rapita quello spettacolo, le due fate si libravano nell’aria con tanta eleganza da lasciarla senza fiato.
<< Sono bellissime>> esclamò incantata.
Peter sorrise << Vieni>>
Per un attimo Wendy si trovò a chiedersi perché la volesse già allontanare da quello spettacolo. Ma quando si volse lo trovò davanti a sé con la mano aperta in un invito ed un sorriso ad imperlargli le labbra.
Non le ci volle che uno sguardo per capire che Peter non aveva intenzione di riportarla alla festa.
Prontamente Wendy posò la propria mano in quella del ragazzo.  Lentamente il braccio di Peter le cinse la vita con sicurezza.
Dapprima mossero qualche passo incerto nel fogliame ma ben presto la presa di Peter si intensificò e i due giovani si trovarono a volteggiare a qualche metro dal suolo.
Istintivamente la mano di Wendy corse ad agganciarsi al collo di Peter. Lui parve sorpreso ma quando i loro occhi si incontrarono ogni dubbio svanì.
Volteggiarono accompagnati dalla dolce melodia delle fate.
Si librarono in alto, sempre più in alto roteando a tempo con la musica.
Occhi negli occhi, mano nella mano, petto contro petto.
Fu in quel momento che Wendy Darling aveva capito di amare Peter Pan.


SPAZIO AUTRICE

Beh, che dire?! La storia è basata sulla favola di Peter Pan e Wendy ma con tinte più adulte, uno svolgimento e un finale diverso.

La storia partirà da dove ha inizio il libro ma vi accorgerete voi stessi se mi seguirete, che ben presto le cose prenderanno una piega diversa e accesa.

Non mi resta da dirvi altro se non di farmi sapere cosa ne pensate :)


 
  
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