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Autore: AlenGarou    19/12/2016    2 recensioni
“La conquista dello spazio.
La scoperta di nuovi pianeti abitabili.
I progetti di terra-formazione.
Gli omini verdi che esibiscono il saluto vulcaniano.
Tutte cazzate!”
Così esordisce Callisto “Cay” Myah nel suo diario personale.
Dopo più di tre mesi di permanenza su Kelper-552 AE, ribattezzato “Viridis”, sa di essere arrivata a un punto morto.
Ad abbatterla non è la mancanza d’interazioni sociali, dato che con lei c’è la sua famiglia con tanto di amici di lunga data al seguito, ma l’opprimente noia che l’assale al pensiero che ogni giorno sarà lo stesso. Svegliarsi, fare il check-up, scendere a fare colazione e passare il resto della giornata a raccogliere campioni.
Cay vorrebbe un po' di autonomia, una finestra di libertà in un mondo governato da rigide regole e protocolli, finché, per puro caso, un pomeriggio non verrà accontentata.
E non per il meglio.
Quante possibilità c’erano di finire sullo stesso pianeta in cui è in missione il proprio ex?
II classificata al contest "Scegli un'abitazione e crea la storia" indetto da M.Namie sul forum di EFP e vincitrice del premio "Miglior mix d’avventura e commedia".
Genere: Avventura, Science-fiction, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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V i R I D I S

 

 

 

Titolo: ViRIDIS
Nickname (sul forum e su EFP): AlenGarou e BlackHellHound
Genere: fantascienza
Rating: giallo
Abitazione scelta: numero 10 (
http://data.whicdn.com/images/252033679/large.png)

 

 

 

 

C a R O 

D i A R I O 

 

 

 

 

 

A.S. 3058

Giorno missione: 96

Giorni rimanenti al ritorno a casa: 465

Ore attuali: 11.54 a.m.

Diario personale di Callisto (Cay) Myah

 

 

 

 

La conquista dello spazio.

La scoperta di nuovi pianeti abitabili.

I progetti di terra-formazione.

Gli omini verdi che esibiscono il saluto vulcaniano.

 

Tutte cazzate!

Almeno per quanto riguarda gli alieni. Nessuno di loro spreca tempo a fare quella mossa da nerd. E poi i Mohalor non hanno nemmeno l’anatomia adeguata per questo genere di cose. I nostri antenati avevano davvero una fantasia bislacca.

(Nota personale: chiedere al grande capo spiegazioni riguardo la serie televisiva del paleolitico che adora).

Bene bene, rieccoci di nuovo a noi due, caro diario di bordo. La tua unica e preferita naufraga ha bisogno di sputare un po' di veleno prima di raggiungere gli altri a pranzo.

Ai nostri nuovi amici cosmonauti amanti dell’universo, posso chiedere solo questo: pensate davvero che sia così figo tutto ciò che ho citato prima?

In questo caso non avete mai visto l’altra faccia della medaglia, ovvero l’infinità di regolamenti, burocrazie, protocolli, accordi con le Colonie e tribunali galattici che gestiscono questo piccolo, quanto caotico, universo. Ed è a causa di queste minuscole clausole che sono rimasta incastrata in questo casino.

Fortuna che in qualche modo avrò anch’io la mia parte.

(Nota personale: ricordare a madre di appuntare le ricerche di ieri per il modulo di richiesta dei crediti formativi per la domanda al college).

Insomma, quando i miei genitori sono stati affidati alla missione Kelper 5 a causa del loro sensazionale lavoro nel dipartimento di microbiologia interplanetaria, non potevo certo dire: “Fantastico, portatemi una cartolina!”. Ecco il problema della burocrazia. Quando vengono assegnate missioni fuori dall’orbita planetaria, i figli minorenni sono compresi nel pacchetto, volenti o meno.

Per cui eccomi qui, ad accompagnare i miei genitori su un pianeta quasi del tutto verde per esaminare la falda acquifera. Yuppi!

Ma non è questo quello che mi ha stupito maggiormente.

Tutti i miei compagni di corso si sono congratulati con me! I miei amici erano entusiasti all’idea di liberarsi della sottoscritta e di ricevere chissà quali souvenir che sarebbero stati puntualmente bloccati alla dogana (Nota personale: Lory, secondo te posso davvero portarti a casa un animale???). Ma nessuno, e ripeto, nessuno, mi ha dato una pacca sulla spalla cercando di compatirmi.

Ormai rimanere sulla Terra è scontato, quasi un obbligo. Il vero futuro è nei mondi al di là del nostro Sistema Solare, della nostra piccola galassia. Ma se il futuro aveva la forma di un pianeta ricco di vegetazione, insetti grandi come pony e un’umidità sopra ogni livello umanamente consentito, sarei rimasta a crogiolarmi nel passato fino a mummificarmi sulla mia console.

Perché nessuno mi ha avvertito?

Kelper-552 AE, ribattezzato Viridis, si è rivelato esattamente per quello che era: un agglomerato di alberi e rocce. Per carità, sulla Terra farebbero a pugni per visitarlo e respirare dell’ossigeno vero e non quella roba sintetica che sparano i depuratori dell’aria, ma non è figo come sembra. Come ho già scritto nelle note precedenti, ho passato il primo mese di soggiorno con delle emicranie da urlo per l’alta concentrazione di ossigeno, ma fortunatamente il mio corpo sembra essersi abituato. Non per vantarmi, ma ormai io e l’ibuprofene siamo diventati intimi. Ed è l’unico tipo di intimità che posso permettermi qui…

Dio, perché non sono uscita con Kley e le altre quando ne avevo la possibilità?

Finirò per compiere diciotto anni su questo buco ed essere ancora vergine.

(Nota personale: cancella quest’ultima parte.)

Uff, ok…

Questo posto non è poi così male dopo una seconda occhiata. Voglio dire: spazi incontaminati, una flora e una fauna da urlo, una gravità lievemente minore a quella terrestre (8,346 m/s² contro 9,807 m/s²) e che dire del fantastico lago sotto di me che non fa altro che sussurrarmi con una voce da maniaco: “Ehi, Cay, mostra a quei cespugli quanto stai bene nel tuo nuovo bikini e vieni a farti un giro”?

Ok, ammetto che devo ancora farci una nuotata, ma dobbiamo ancora terminare i controlli chimici dell’acqua. Non vorrei certo essere la prima umana su Viridis a contrarre qualche fungo strano o a essere sbranata da dei pesci carnivori.

Quindi, dov’è il problema?

Beh, la noia.

Questa terribile, angosciante, noia che mi assale ogni giorno da qualche settimana perché non c’è niente qui! Niente di niente!

Nessun bar, nessun cinema, nessun negozio…

L’utopia degli eremiti.

Riceviamo rifornimenti ogni trenta giorni da una Colonia non molto lontana da qui, ma sono beni di prima necessità. Nulla a che vedere con le gioie del mondo civilizzato.

Insomma, la routine è la stessa. Ogni giorno.

Svegliarsi, fare il check-up, scendere a fare colazione e passare il resto della giornata a raccogliere e catalogare campioni finché il sole non tramonta. Qui i giorni durano all’incirca 32 ore; il sogno di tutti i nerd e i fanatici di Astroshow. Purtroppo per me, ho già finito di guardare tutti gli episodi che mi ero portata. Ho provato a chiedere a Kley d’inviarmi qualche file, ma la distanza è troppa e il caricamento pesante. Per poco non fondevo il mio datapad. Poi come facevo a tenere la conta dei giorni che mancavano per ritornare a casa?

Le cose sarebbero un tantino diverse se potessi girare per conto mio, ma no!

Niente esplorazioni in solitaria.

E dire che in questa valle ci sono altre quattro basi.

Quattro!

Voglio dire, non conosco tutti i membri delle altre squadre di ricerca, ma non sarò l’unica persona sotto i ventun anni su questo pianeta, giusto?

Giusto???

Ad ogni modo sono riuscita ad hackerare l’account di mia madre e a risalire alla locazione delle altre strutture sparse nella vallata.

 

Base Α (ALFA)

Distanza approssimativa: 45 km

Settore: B67

Locazione: Margini ovest della Valle di Tempe

Occupazione: Catalogazione botanica e mineraria.

Personale: 9 persone

 

Base Β (BETA)

Distanza approssimativa: 12 km

Settore: D21

Locazione: Centro Valle di Tempe

Occupazione: Catalogazione faunistica; centro sicurezza.

Personale: 20 persone

 

 

Base Γ (GAMMA)

Distanza approssimativa: 0 km

Settore: D34

Locazione: Rive lago Atlas

Occupazione: Catalogazione microbiologica e botanica

Personale: 6 persone

 

 

Base Δ (DELTA)

Distanza approssimativa: 30 km

Settore: F29

Locazione: Margini est della Valle di Tempe

Occupazione: Studi geologici

Personale: 12 persone

 

 

Base Ε (EPSILON)

Distanza approssimativa: 49 km

Settore: H12

Locazione: Monti Ida

Occupazione: Centro comunicazioni

Personale: 5 persone

 

 

Insomma, siamo sparsi, ma non per questo pochi.

E la base Beta è vicinissima! Ok, lo è rispetto alle altre e si trova in una posizione centrale per ovvi motivi, ma con il mio hoverboard potrei raggiungerla in una decina di minuti!

Ok, forse venti. La rigogliosa vegetazione potrebbe risultare problematica per le eliche.

Ad ogni modo proverò a convincere mia madre durante il giro di ricognizione del pomeriggio. Se riesco a portarle qualche campione raro magari riuscirò a distrarla abbastanza per farmi dare il suo consenso. Come capo ricercatrice ne ha tutta l’autorità, giusto?

Insomma, diario. Spero che almeno tu mi capirai quando affermo che venderei un organo per qualcosa di un tantino più movimentato dello schiacciare ogni singolo insetto che prova a mangiarmi. Ci conto!

Uff, devo andare.

Caro diario, ti terrò aggiornato.

Passo e chiudo.

 

 

 

 

 

  
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