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Autore: AngelWing99    19/12/2016    2 recensioni
È proprio quando ti senti al sicuro che sei in pericolo. La calma serve solo a chi non ha problemi a chi non deve pensare nulla se non a cosa farà il giorno dopo. L'ansia, la preoccupazione è sempre costante in chi vive nell'oscurità.
Maya è un genio, sa sempre cosa fare e dove deve andare per non essere scoperta da nessuno. Ha un presente è un passato che la tormentano ogni giorno. Alex invece sembra essere un ragazzo perfetto. All'inizio è dolce e simpatico, ma invece è il peggiore tra tutti i ragazzi che a Maya potesse capitare e lei dovrà fare i conti anche con lui.
"Sono nata e cresciuta nell'ombra, ma ora per molti sono diventata una luce che getta le ombre sugli altri".
Genere: Fluff, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Passarono le settimane e Alex non si fece più vedere. A scuola ero tornata ad essere da sola sul tetto, ma mi ci ero riabituata in fretta; Andrea non veniva quasi mai e non ne capivo il motivo, ma evitavo di chiedergli il perché. Per fortuna nessuno sapeva che ero incinta,  forse Alex non lo aveva detto a nessuno e questo era un bene. Qualche volta lo osservavo dal tetto, le ragazze ci provavano, ma lui dopo un po' le scansava e se ne andava. Qualche volta era venuto sul tetto, ma si era messo a fumare ignorandomi completamente e io ignoravo lui continuando a leggere. Tutte le mattine avevo le nausee, ma ci stavo facendo l'abitudine. Daniel e Alessia mi stavano vicino come meglio potevano, oramai li consideravo come dei secondi genitori, gli volevo bene e non sapevo cosa avrei fatto senza di loro. La notte era la parte peggiore di tutta la giornata, non c'era nulla da fare, quindi pensavo e tutti i pensieri andavano sempre su Alex, non riuscivo a non pensarci, mi mancava da morire, volevo i suoi abbracci, le sue carezze, ma soprattutto rivolevo i suoi baci. Mi mancava tutto di lui, sentivo come un vuoto dentro di me che andava ad allargarsi ogni giorno di più e quel vuoto probabilmente non si sarebbe mai più ricolmato, stringevo Rico al petto e ispiravo a fondo il suo profumo, aveva addosso ancora l'odore di Alex per questo non permettevo a nessuno di togliermelo. Piangevo tutte le notti e alla fine mi addormentavo immersa nelle mie stesse lacrime, ma ogni volta mi sveglio a causa di un incubo e quindi stringevo ancora più forte il peluche.
Daniel aveva adottato un cane, o meglio era stato costretto ad adottarlo, visto che mi seguiva dappertutto. Lo avevo incontrato un giorno mentre tornavo a casa da scuola, gli avevo fatto un po' di carezze e quindi aveva iniziato a seguirmi dovunque andassi, la mattina lo trovavo davanti casa e dopo scuola lo trovavo ad aspettarmi al cancello e anche se lo ignoravo alla fine mi seguiva lo stesso.

Un giorno sul tetto c'era anche Alex che fumava e io leggevo il solito libro
<< Come stai? >> chiese all'improvviso facendomi saltare sul posto sia dalla sorpresa che dallo spavento, alzai gli occhi credendo che lui mi stesse guardando, ma lui continuava a guardare davanti a sé 
<< Cerco di andare avanti, tu? >> dissi abbassando lo sguardo verso il libro
<< Anch'io... il cane che viene tutti i giorni è tuo? >> chiese mettendosi seduto accanto a me
<< Oramai si, anche se non volessi lui mi seguirebbe lo stesso >> dissi sospirando
<< È un bel cane >> disse passandosi una mano tra i capelli
<< Alex cosa vuoi? >> chiesi alzando lo sguardo verso di lui
<< Come va la gravidanza? >> chiese un po' imbarazzato
<< Avevamo detto che dovevamo prendere strada diverse. Non credo che ti interessi davvero >> dissi guardando male
<< Questo l'hai detto tu >> disse fissandomi, si era fatto crescere un po' di barba e non ci stava affatto male, anzi lo rendevano ancora più bello di quanto già non lo era
<< Ma tu non hai detto nulla per contraddirmi >>
<< Te ne sei andata >>
<< Potevi fermarmi >> dissi con gli occhi che iniziavano ad inumidirsi e un groppo che mi stringeva sempre di più la gola, non disse niente, abbassò la testa
<< Ero arrabbiato >> disse scrollando le spalle
<< Per cosa? Sai che non ti ho tradito e che non lo farei mai >> disse con le lacrime che iniziarono a scendere sul viso, Alex stava per rispondere quando la campanella di fine ricreazione suonò
<< Parliamo dopo? >> guardandomi negli occhi
<< No... ho da fare >> mentii alzandomi in piedi e me ne andai. Ero felice, finalmente dopo un mese avevamo parlato, ma non ero ancora pronta ad affrontarlo apertamente, mi serviva ancora po' di tempo. 

Era passato poco più di un mese dall'ultima volta che avevo parlato con Alex, anche se veniva sul tetto non parlavamo mai.
Una sera stavo portando a spasso il cane, avevo deciso di chiamarlo Rokuro e Daniel non aveva detto nulla in contrario, semplicemente aveva scrollato le spalle dicendomi di fare come mi pareva. L'avevo portato ad addestrare, era dobermann fantastico, così ora sapeva difendermi da qualsiasi cosa e Daniel era abbastanza sicuro a lasciarmi uscire di casa, a condizione che non andassi troppo lontano.
Stavo per tornare a casa, quando Rokuro iniziò a tirare forte verso tutt'altra parte, tanto che alla fine dovetti lasciarlo e iniziare a corrergli dietro gridando di fermarsi. Lo seguii a lungo almeno fino a quando non entrò in vicolo e si fermò a metà strada saltando addosso a qualcuno che mi dava le spalle. Mi fermai e iniziai a camminare con il fiato corto verso quella figura che mi sembrava fin troppo familiare
<< Rokuro vieni qui >> dissi con il fiato corto, la figura si girò e come avevo immaginato era Alex, prese il guinzaglio del cane e venne verso di me
<< Non ti dovresti sforzare >> disse a bassa voce fidandomi il guinzaglio mentre il cane continuava a fargli le feste e provava a saltargli addosso per leccarlo
<< Lo so, ma è scappato all'improvviso, così l'ho dovuto rincorrere >> dissi passandomi una mano fra i capelli, Alex mi osservò a lungo e poi buttò l'occhio oltre le mie spalle
<< Ti accompagno a casa >> disse prendendomi con una mano il braccio, mentre l'altra andò dietro la schiena
<< No, non c'è biso... >> provai a dire, ma Alex mi fece andare dietro di lui e intanto tirò fuori la pistola e la puntò davanti a sé
<< Resta dietro di me >> disse ancora a bassa voce, feci come mi aveva detto e mi avvicinai a lui, il suo dolce profumo mi invase le narici e in quel momento mi mancò più che mai, le lacrime iniziarono a premere per uscire, provai a non farle uscire, ma scoppiai comunque a piangere. Alex iniziò ad indietreggiare e io feci lo stesso, Rokuro si era messo accanto ad Alex ringhiando e indietreggiando insieme a noi
<< Chiama Daniel, digli di sbrigarsi e di venire alla mia discoteca >> disse prendendomi per mano, feci come mi chiese e Daniel mi disse che intanto avrebbe mandato uno dei suoi che stava lì vicino. Affondai il viso contro la sua schiena e continuai a piangere e Alex mi strinse più forte la mano
<< Tranquilla, andrà tutto bene >> disse cercando di tranquillizzarmi, annuii ma mi tenni comunque stretta a lui. Sentii due spari e Alex mi spinse dietro un cassonetto e lui si mise davanti a me come se volesse proteggermi
<< Stai bene? >> chiese leggermente preoccupato, annuii e intanto lo guardai da testa a piedi per assicurarmi che anche lui stesse bene << bene. Resta qua, non ti muovere >> disse spostandomi i capelli dal viso per darmi subito dopo un bacio sulla fronte << non ci metterò molto, chiudi gli occhi e metti le mani qui >> disse prendendomi per i polsi e portandoli vicino alle orecchie così che ero costretta a mettere le mani sopra quelle << torno subito. Chiudi gli occhi >> disse sorridendo' aspettò che io chiudessi gli occhi per alzarsi e iniziare a sparare. Sentivo la presenza di Alex vicina a me, forse stavo proprio accanto a me, Rokuro stava accanto a me, sentivo la sua pelliccia che mi solleticava la pelle.
Gli spari finirono e Alex mi abbracciò forte e mi diede un bacio sulla fronte, aprii gli occhi gli allacciai le braccia intorno al collo, stava bene e tutto sembrava finito
<< Stai bene? >> chiesi allontanandomi per accarezzargli una guancia
<< Si, non ti preoccupare >> disse sorridendomi dolcemente, gli spari ripresero e Alex mi strinse forte sperando di proteggermi al meglio, lo sentii imprecare << Maya... ho finito le munizioni >> sospirò stringendomi forte, i cuore mi salì in gola e mi strinsi a lui dandogli un bacio sulla guancia
<< Non importa, presto l'amico di Daniel verrà qui e tutto si risolverà >> sussurrai stringendomi a lui e affondando il viso contro la sua spalla
<< Maya... mi dispiace... non dovevo arrabbiarmi in quel modo, scusami >> disse a bassa voce così che solo io sentii, iniziò ad accarezzarmi la schiena e io sorrisi felice, me ne resi conto solo ora, finalmente dopo mesi ci abbracciavamo, ci accarezzavamo e ci davamo dei baci. Mi era mancato il suo odore di fumo e menta, la sua pelle sotto le mie mani e le sue labbra morbide che mi baciavano
<< Non importa, chiunque si sarebbe arrabbiato >> dissi affondando le mani tra i suoi capelli morbidi
<< Non dovevo dirti quelle cose >> disse sospirando << mi dispiace tanto >> continuò dandomi un bacio sulla spalla
<< Già... non dovevi >> dissi continuando a giocare con i capelli
<< Scusami >> disse stringendomi ancora, annuii
<< Sei scusato >> dissi sorridendo dandogli un bacio sul collo
<< Vuoi darmi un'altra possibilità? >> chiese guardandomi negli occhi, sorrisi annuendo
<< Anche mille se è necessario >> dissi continuando a sorridere
<< Ti amo Maya >> disse sorridendo divertito
<< Ti amo anch'io Alex >> dissi con le lacrime che iniziarono a rifarmi gli occhi, Alex mi baciò con passione e io ricambiai subito. Sentii altri spari e poi tutto ritornò ad essere silenzioso, continuammo a baciarci senza far caso a nulla, almeno fino a quando una voce non ci interruppe
<< Eh bravi, mentre io mi devo sporcare le mani per salvarvi voi state qui dietro a limonare, bravi i miei complimenti >> disse una voce abbastanza familiare, ci staccammo e trovai davanti a noi Nico che sorrideva divertito
<< Ciao Nico >> lo salutai sorridendo, Alex sbuffò e si alzò in piedi, po mi aiutò ad alzarmi
<< Andiamo, che Daniel sta aspettando alla discoteca >> disse Nico iniziando ad uscire dal vicolo, Alex mi prese per mano e lo seguimmo. Mi misi accanto ad Alex e gli rubai un bacio
<< Devo ammettere che un po' mi sei mancato >> dissi sorridendo divertita
<< Solo un po'? >> disse lui guardandomi sorridendo divertito
<< Si solo un po' >> dissi annuendo, Alex si piegò e mi baciò dolcemente
<< Tu invece mi sei mancata come l'aria >> sussurro in modo che solo io potessi sentirlo, sentii le guance andarmi a fuoco e gli feci la linguaccia. Rokuro camminava intorno a noi mentre Alex lo teneva per il guinzaglio, sembrava felice e noi sembravamo un famiglia, sorrisi imbarazzata e abbassai lo sguardo verso la strada
<< A che pensi nana? >> chiese Alex mettendomi un braccio intorno alle spalle
<< Niente in particolare >> dissi mettendogli entrambe le braccia intorno alla vita
<< Dai dimmi >> disse dolcemente, mi morsi il labbro inferiore
<< Dopodomani ho ecografia... vuoi venire? >> chiesi guardandolo negli occhi
<< Certo che vengo nana >> disse dandomi un bacio sulla fronte, sorrisi e gli diedi un bacio sul collo.

Il pomeriggio dell'ecografia Daniel mi accompagnò solo, poi avrei passato la serata con Alex a casa sua. Daniel mi lascia andare solo perché sapeva che alla fine non avremo fatto niente, due sere prima quando Daniel ci aveva visti insieme mano per la mano prima aveva sorriso felice dicendoci che era davvero contento di vederci insieme e dopo aveva dato un pugno in pieno viso ad Alex minacciandolo che se lo avesse fatto un'altra volta lo avrebbe ucciso con le sue mani.
Lo stavo aspettando nella sala d'attesa, era in ritardo, ma decisi di non farci caso, alla fine l'importante era che arrivasse in tempo.
Mancava poco e mi avrebbero chiamato, Alex non era ancora arrivato e ci stavo perdendo le speranze, forse non era ancora pronto per nulla e io mi ero illusa su tutto. Non feci in tempo a finire la frase che lo vidi correre verso di me con il fiato corto
<< Maya scusami, ma la macchina si è rotta e ho dovuto correre fino a qui >> disse inginocchiandosi davanti a me, mettendo le mani sulle mie ginocchia << scusami >> sorrisi divertita e gli diedi un bacio sulla fronte
<< Di là c'è una macchinetta con le bottiglie d'acqua, vai prenderne una prima che muori >> dissi divertita
<< Non sei arrabbiata? >> chiese confuso, scossi la testa
<< L'importante è che sei venuto >> dissi dandogli un altro bacio, Alex mi prese il viso tra le mani e mi baciò dolcemente << vai a bere che tra poco mi chiamano >> dissi divertita, Alex annuii e corse alla macchinetta. Tornò appena in tempo, mi chiamarono subito, appena lui entrò nella sala d'aspetto.
L'infermiera mi mise il solito gel sotto l'ombelico e iniziò a passa la macchinetta sopra per fare l'ecografia. Era al quinto mese quindi il bambino già si vedeva, il cuore mi scoppiò di gioia, era sempre un emozione vederlo lì attraverso la macchina. Alex mi strinse la mano e mi sorrise felice quanto lo ero io, si avvicinò e mi baciò dolcemente
<< Visto quanto è bello... nostro figlio >> sussurrò Alex sorridendo, annuii e gli diedi un bacio veloce
<< Volete sentire il battito? >> chiese l'infermiera sorridendo dolcemente, io e Alex dicemmo di si in contemporanea e ridacchiamo. Sentimmo il rumore del cuore del nostro piccolino che batteva veloce era come sentire un cavallo che correva al massimo della sua velocità, le lacrime iniziarono a scendere, ero così felice di sentirlo, mi sentivo come scoppiare dalla gioia. Mi girai verso Alex e lo trovai nelle mie stesse condizione e ridacchiai
<< Credo che ti prenderò in giro a vita per questo >> dissi sorridendo divertita
<< Anche tu stai piangendo >> sbuffò guardandomi male
<<< Ma io sono una donna e sono incita, sono giustificata >> dissi ghignando divertita
<< Non ci provare nana >> disse guardandomi storto, ridacchia e con una mano gli asciugai le lacrime
<< Sei così carino >> lo presi in giro e lui mi fulmino con lo sguardo, sorrisi divertita e lui mi prese per il polso e mi baciò il palmo
<< Poi a casa facciamo i conti >> disse sorridendo divertito, sorrisi e tornai a guardare il nostro bambino, lo guardammo ancora per un po', sarei rimasta ad osservarlo per ore senza mai stancarmi, ma l'infermiera tolse la macchinetta e le immagini scomparirono
<< Se vuoi puoi andare in bagno >> disse l'infermiera dandomi dei fazzoletti per togliermi il gel. Una volta tolto corse nel bagno che stava lì vicino.


Tre mesi dopo....

Dio la tentazione di ucciderlo era talmente tanto che mi dovetti trattenere, era tutto colpa sua se sentivo quel dolore straziante che mi stava uccidendo. Le acque si era rotte ore prima, a me sembrava essere passata un eternità. Il dolore era lancinante e non fosse che dovevo spingere avrei già scannato Alex che stava accanto a me, gli stringevo la mano e probabilmente gliela avrei rotta, ma quello era niente in confronto al dolore che stavo provando, mi diceva di respirare, di spingere, cercava di coccolarmi e consolarmi, ma ogni volta lo trucidavo con lo sguardo e subito dopo gemevo per il dolore. Era come se mi stessero tagliando in due lentamente. Quando finalmente uscì tirai un respiro di sollievo, avevo il fiato corto e la fronte impregnata di sudore, mi sentivo stanca e probabilmente sarei crollata da un momento all'altro. Non mi diedero subito il bambino, prima lo dovevano lavare e poi me l'avrebbero dato. Alex mi restò accanto per tutto il tempo, mi baciò la tempia e mi coccolò per un pò
<< Sei stata bravissima amore >> disse dolcemente baciandomi la guancia, sorrisi p, non c'è la facevo a parlare ero troppo stanca, rimanevo sveglia solo per prendere in braccio il mio bambino. 
Quando finalmente me lo portarono lo presi in braccio e scoppiai a piangere di gioia, era un maschio, il mio piccolino, guadai Alex con le lacrime agli occhi e lui mi sorrise dandomi un bacio fra i capelli. Il bambino era bellissimo, la perfetta unione tra noi due, il naso piccolo leggermente all'insù, i capelli neri, la bocca carnosa gli occhi forse erano verdi. Il piccolo andò subito alla ricerca del capezzolo per iniziare a mangiare, lo lasciai fare e Alex mi baciò dolcemente
<< Siete bellissimi >> disse sorridendo, sorrisi e intrecciai le dita delle nostre mani
<< Ora siamo una famiglia >> sussurrai con le lacrime che scendevano lungo il viso << promettimi che non lo abbandoneremo >> dissi singhiozzando
<< Certo che non lo faremo, gli stare sempre accanto. Non gli succederà nulla >> disse Alex accarezzandomi la guancia per asciugarmi le lacrime e mi diedi un bacio sulla fronte << fidati, andrà tutto bene >> sussurrò baciandomi dolcemente, annuii e sorrisi. Un'infermiera prese il bambino e io mi addormentai quasi subito sorridendo, finalmente avevo una mia famiglia che non avrei abbandonato per nessuna ragione al mondo.

Fine









  
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