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Autore: Raeiki    20/12/2016    0 recensioni
Sono passati vent'anni dalla morte di Paul Drake, dalla perdita della memoria di Alex e dalla reclusione di Loyal Sealight all'interno del bunker della Legione. Dopo l'apparente sconfitta di 61 le cose sembrano essere tornate alla normalità, ma quando ha letto le vecchie note di suo padre Alex ha recuperato la memoria, ricordandosi della fatale scadenza prevista per quell'anno. Sealight è libero, e la sua temibile vendetta incombe sulle teste di tutti. La Legione sta per risorgere dalle sue ceneri.
Genere: Azione, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Devon non aveva più fatto sogni come quelli di prima. Solo qualche immagine confusa ogni tanto, ma nulla di più. Quei residui probabilmente erano l'impronta lasciata da Dark nella sua psiche ed era certo che non se ne sarebbero andati tanto presto. 
Si erano ritrovati tutti nella casa di Anthony, che era parecchio grossa, per discutere dell'attacco alla Legione. 
"Innanzitutto, è chiaro che dovremo chiedere aiuto a qualcuno. Andare contro l'intera Legione è un suicidio bello e buono, tenendo conto del fatto che loro hanno praticamente soldati infiniti. Quindi pensavo, approfittando del fatto che anche loro stanno combattendo contro il nostro stesso avversario, di chiedere aiuto all'esercito." Alexander annuì, per poi aggiungere: "Hai ragione, Anthony. Penso sia un vantaggio per noi e per loro. E poi magari risolveremo il problema del trasporto in questo modo. Ci penserò io a contattarli, manderò un messaggio alla TV."

Pentagono, il giorno seguente

"Generale Travis, c'è qualcosa che può interessarle nelle News. Venga a vedere."
Il generale Jonathan Travis era in crisi, come probabilmente tutti i suoi sottoposti. La Legione aveva già preso il controllo di più della metà delle Americhe, dalla 10 a metà della 4. E non erano nemmeno riusciti a far sfollare tutti i cittadini, il numero di coinvolti nel massacro è allucinante. Alcuni sono stati uccisi a sangue freddo dai soldati del Plotone, altri si sono uniti per salvarsi la vita. Però apparentemente la conquista di America 4 si era fermata dopo l'ultimo avamposto a Greenway. Appena il sottoposto lo chiamò con quella frase sperò in un miracolo provvidenziale.
 

"Ecco, ascolti qui. Penso sia rivolto a noi."

Sul monitor, il generale vide una persona sulla quarantina parlare con un'espressione solenne, lentamente e con calma: "Salve. Il mio nome è Alexander Drake, probabilmente non vi sarà nuovo dopo gli avvenimenti di questi ultimi giorni. Come sapete, la conquista delle Americhe da parte della Legione è stata rapida e senza una reazione immediata, e questo ha causato ciò che vedete nelle News ogni giorno. Detto questo, sono ufficialmente tornato a combattere nei panni di Xander Gold, e giusto due giorni fa io e i miei compagni abbiamo sconfitto i due comandanti dell'avanzata della Legione. Questi miei compagni, la squadra denominata con il nome in codice "Moonlight", ha sconfitto Emissari della Legione ancora prima del mio arrivo."
Travis spalancò gli occhi. Effettivamente la Legione aveva avuto delle perdite in alcune zone, e si stava giusto chiedendo chi fosse il responsabile; prima pensava in una rivolta dei cittadini finita bene, ma ora era tutto chiaro.
"...abbiamo incontrato il capo della Legione, il signor Loyal Sealight. Abbiamo accordato un luogo d'incontro per lo svolgersi di una guerra, perché questa è chiaramente una guerra. 
Ovviamente io e il team Moonlight saremo presenti allo scontro, ma avremo bisogno di aiuto. Per questo motivo, richiedo l'aiuto della U.S. Army, che come sappiamo ha iniziato a combattere la Legione. Mi rivolgo direttamente a loro, ora: stiamo combattendo lo stesso nemico e possediamo le coordinate per trovarlo e sconfiggerlo una volta per tutte. Abbiamo bisogno di voi, e voi avete bisogno di noi. Ho seguito le vostre campagne per provare a contrastare l'avanzata, e non sono andate a buon fine. Questo perché i soldati del Plotone sono come noi: avatar. Sono molto più forti e abili di un umano, quindi è inutile provare a contrastarli con un esercito di umani. Abbiamo entrambi bisogno di entrambi. Per favore, prendete in considerazione il mio richiamo. Nel caso accettaste, mi troverete nella piazza centrale di Greenway, davanti al municipio. Avete tempo fino a domani a mezzanotte, dopodiché partiremo senza di voi. Vi prego."

Il sottoposto si voltò verso il generale: "Hanno le coordinate, signore. Possiamo trovare il loro nucleo. Il signor Drake ha combattuto contro la Legione in passato, possiamo fidarci di lui. E poi...ha ragione, signore. Siamo decisamente in svantaggio rispetto alla Legione."
Il generale Travis abbassò lo sguardo: "Non mi sorride l'idea di collaborare con degli esaltati in costume. Affatto. Però...non si può negare che hanno fatto la loro parte in questa battaglia...e fino ad ora sono stati più utili di noi. Domani ci recheremo sul posto con gli elicotteri, e se si rivelerà una presa in giro o una trappola li faremo fuori. Contatta il presidente, Morrison."

Greenway, il giorno seguente

Alexander girava in tondo per la piazza. Mancavano venti minuti a mezzanotte, e ancora nessuna traccia dell'esercito. Nemmeno un messaggero, o un drone. Erano tutti lì, sia i Selen che i Moonlight. Devon era seduto a pochi passi da suo padre, e conversavano per ingannare il tempo. Il ragazzo parlava mentre lo seguiva con lo sguardo: "...e a quel punto è entrato un tizio enorme nell'edificio, stava cercando anche lui Paul Reese. Ma mi stai ascoltando?"
"Mh? Si, scusa Devon. Sono parecchio in ansia, manca un quarto d'ora allo scadere del termine, e..." Alex fu interrotto da un suono lontano che gli illuminò lo sguardo. Elicotteri. Si stavano avvicinando. "Eccoli! RAGAZZI, STANNO ARRIVANDO, VENITE QUI!" Tutti smisero di fare quello che stavano facendo per raggiungere Alex. Finalmente arrivarono a vista e iniziarono ad atterrare, facendo un rumore infernale e tirando su un polverone lacerato dai fari dei velivoli. 
Appena furono a terra, il polverone si diradò poco a poco rivelando un gruppo di persone in avvicinamento. Militari armati di mitra si pararono davanti al team, facendo uscire una persona dal gruppo. Era sempre vestito in assetto da battaglia e anche lui aveva un mitra in mano. Si avvicinò ad Alex, e una persona dietro di lui cercò di bloccarlo: "Signore, la prego di fare attenzione..."
"Si, si. Il signor Drake, suppongo." Alex si avvicinò lentamente, notando che tutti gli uomini alzarono appena le loro armi. Tese una mano al generale: "Sono io. Salve, signor..."
"Travis. Sono il generale Travis." Alex annuì stringendogli la mano: "Come può notare ci siamo presentati senza avatar, per dimostrare che non abbiamo cattive intenzioni."
"Ho notato, si. Bene, dunque avete le coordinate."
Alex se le fece passare da dietro: "Esatto, eccole qua. Accettate il nostro aiuto per la battaglia contro la Legione?"
Il generale tentennò, voltandosi. Vide il colonnello Morrison annuire e i suoi uomini fare lo stesso: "Noi...accettiamo. Ma a una condizione. Dovrete indossare un'uniforme."
"Certamente. Grazie della collaborazione, generale."
"Grazie a voi, suppongo. Le coordinate..." Alex gliele porse sorridendo. Era iniziata la collaborazione con la U.S. Army.

Il giorno dopo si trovarono all'interno del municipio abbandonato per organizzarsi sul piano di battaglia. Il generale indicò un punto sulla mappa: "Seguendo le coordinate, il loro HQ si trova esattamente qui. Faremo un giro di ricognizione con i droni per vedere la loro formazione, e in seguito decideremo dove atterrare e come attaccarli. Ovviamente ci recheremo sul posto con degli elicotteri cargo, e voi dovrete andare per primi essendo potenziati dagli avatar. A questo proposito, avete inserito le uniformi?"
Alex annuì: "Si. Alcuni sono stati un po' restii, ma alla fine hanno accettato. Ogni avatar ne ha una."
"Ottimo. Dunque, contando che gran parte dei soldati di Sealight è costituita da intelligenze artificiali che vengono create in continuazione, avremo due obbiettivi: il primo ovviamente è Loyal Sealight stesso, il secondo sarà il loro computer madre."
Alex alzò una mano per intervenire: "Chiunque troverà il computer NON dovrà per nessun motivo spegnerlo, poiché causerebbe problemi non solo dalla loro parte, ma anche dalla nostra. Per questo motivo, sarà meglio utilizzare degli hacker esperti per trovare il computer e disattivare il progetto Spawner." Il generale si grattò la barba: "Mmh. A questo punto direi che è più conveniente dividerci in due gruppi: il gruppo d'assalto e il gruppo d'infiltrazione. Mentre il primo terrà occupati i soldati, il secondo cercherà di penetrare nella base e disattivare il progetto. Bene, dividetevi, il gruppo d'assalto verrà con me."

Alex raccolse tutti i membri in una sala e formò i due gruppi insieme ad Anthony. 
"Allora, in quanto ex hacker del team Selen, Kitsune sarà il capo della squadra infiltrati. Con lei andranno Xabb, Roger, Gegg, e il signor Iggs."
Devon aggiunse, voltandosi verso i suoi compagni: "Ragazzi, qualcuno di voi vuole accompagnare?"
Reese e Caleb Ray si fecero avanti: "Andiamo noi. Creerò qualche diversivo con i fumogeni."
Devon annuì e i due si unirono al gruppo. Alex gettò uno sguardo intorno a sé: "Bene, quindi i restanti saranno nel gruppo d'assalto. Spero siate pronti, perché sarà un inferno lì in mezzo. Conto su di voi." Il generale Travis entrò nella sala accompagnato da una scorta a cui indicò i gruppi: "Andate dal gruppo d'infiltrazione. Signor Drake, questi uomini aiuteranno il gruppo nel loro percorso. Avete già diviso i compiti?"
"Sissignore, direi che è tutto pronto."
Il generale batté le mani: "Ottimo. Allora possiamo partire. Troviamoci tutti fuori di qui tra un quarto d'ora."

Devon restò seduto per tutta la durata dei quindici minuti. Vedeva intorno a sé persone muoversi avanti e indietro, nel fermento, e sembrava un time-lapse.
Fino a un mese prima non immaginava neanche lontanamente la situazione in cui si trovava. Insomma, prima gli scontri, poi le persone morte ed infine una guerra. Una dannata guerra. Era pronto? O meglio, si sentiva pronto? Non ne era affatto sicuro. Seymour si avvicinò a lui: "Tra un po' si parte, Devon. Sei con noi?"
"Mh? Si, si. Certo." Il ragazzo guardò l'elmo che aveva nelle mani: "Non hai nemmeno fatto il login. Che succede?"
"Non so se sono pronto, Seymour."
"Non lo sei. Nessuno di noi qui lo è. Nessuno era pronto ad una guerra, Devon. Ma vuoi dirmi che non te lo aspettavi? Sai meglio di me di cosa sono capaci quei mostri. Hanno preso più della metà delle Americhe. Una guerra era inevitabile."
"Lo so, ma..."
"Non ci tireremo indietro adesso, Devon. Guarda dove siamo arrivati. Faremo fuori Sealight e avremo la nostra gloria."
Devon si voltò: "Ma lo hai visto 61? Mi ha massacrato. Se non ci fosse stato mio padre sarei morto."
"Ma tuo padre c'è. Io ci sono, il team Moonlight c'è e il team Selen anche. Ci siamo tutti, Devon. Non sei da solo."
Il ragazzo fissò il suo amico, che si alzò in piedi: "Guarda. La divisa non è malaccio, no?"
Devon rise, aveva ragione. Non era così male. Era grigia con un colletto alto, stivali e guanti neri. Aveva il simbolo della U.S. Army sul petto. Era in kevlar, così da essere antiproiettile. Seymour indossava parzialmente la sua armatura sopra l'uniforme, così come tutti gli altri che indossavano armature. Devon effettuò il login, e vide che indossava la sua giacca sopra l'uniforme. Possedeva sempre lo zaino con le ali e il rampino era attaccato al polso ed era staccabile. "Andiamo, Seymour. La battaglia ci aspetta."
"Andiamo."

Gli elicotteri li aspettavano fuori. Devon raggiunse suo padre e salì sul primo cargo, e gli altri salirono sul secondo. Ce n'erano altri tre in avvicinamento già in aria, che il generale indicò: "Sono i rinforzi. In caso di necessità ne posso chiamare altri."
I due elicotteri decollarono, e Devon guardò giù consapevole che quella poteva essere l'ultima volta che vedeva Greenway come poteva essere l'ultima volta che vedeva gli passeggeri dell'elicottero. 
"Dunque, abbiamo spedito dei droni in avanscoperta. Molto probabilmente sanno già che siamo in partenza. Sono ordinati nella zona semi desertica intorno al quartier generale, e ci sono svariate truppe sparse a cerchio intorno a quest'ultimo. Sono tanti, ma meno di quanti ce ne aspettavamo. I droni non hanno rintracciato Sealight, forse si trova all'interno al momento. Atterreremo poco distanti, verso la zona cittadina, e da lì procederemo a piedi."
Il volo durò circa un'ora e mezza, e fu l'ora più lunga della vita di Devon. Appena rallentarono il suo cuore ebbe un sussulto, e il generale sbatté un colpo su una parete. Arrivati. Alzate i culi dai sedili, forza, MUOVERSI! SI SCENDE!" Il portellone si aprì facendo entrare la luce del mattino, e i soldati si riversarono fuori incontrandosi con quelli del secondo elicottero e con i rinforzi. Il colonnello Morrison fece un cenno e tutti lo seguirono in una direzione. Camminarono per una decina di minuti, finché non scorsero in lontananza il quartier generale. Come previsto, poco più avanti trovarono già schierato il Plotone e dietro di loro parte della pattuglia di difesa. 
Si avvicinarono, fermandosi poco lontano. Il generale fece segno di fermarsi ai compagni.

Sealight sorrise, mormorando: "Sono arrivati. Datemi il megafono."
Prese il megafono dalle mani di un soldato, issandosi sulle articolazioni aracnidi per vedere meglio l'avversario: "BEH, CHE DIRE, SIETE VENUTI NUMEROSI. MEGLIO, NON VEDIAMO L'ORA DI GIOCARE CON VOI." Lasciò cadere il megafono, facendo un segno ai suoi uomini. Il generale Travis urlò: "PREPARARSI! AI POSTI!"

Appena il megafono toccò terra, le due fazioni corsero una contro l'altra. Lo scontro finale era cominciato.

   
 
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