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Autore: Ria_27    21/12/2016    3 recensioni
Tutti amano la storia di Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere. Ma una sola persona è stata tanto avventata da amare proprio lui, l'eterno bambino. Wendy Darling.
Sono passati tre anni da quando Wendy è tornata da Neverland.
Tre anni in cui ha dovuto fare i conti con la sua scelta di diventare un'adulta.
Ma quando le si prospetta davanti un matrimonio con un uomo che non ama basta il semplice riflesso dell'abito bianco a ricordarle un momento diverso, con un ragazzo diverso. Un ragazzo che le insegnò a volare.
E se Wendy tornasse a Neverland ?
Se anche i suoi sentimenti per Peter fossero cambiati, cresciuti, maturati?
Se qualcun altro avesse posato gli occhi su di lei, qualcuno dall'animo nero ma dal cuore decisamente più maturo?
Dimenticate Barrie e la polvere di fata, perché in questa storia si viaggerà a vele spiegate verso acque più oscure.
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 3- UNA VITA SENZA AMORE 

I giardini di Kensington erano popolati dal solito drappello di bambini festanti. Il Natale era alle porte e il clima di dicembre assicurava uno spesso strato di neve da utilizzare per i consueti giochi.
Wendy era intenta ad osservare un piccolo gruppetto di ragazzini affaccendati nella creazione di un pupazzo di neve.
Aveva costretto Thomas ad accomodarsi in una della panchine centrali. Da lì poteva osservare con piacere buona parte del giardino innevato.
Era in quel posto che i bambini caduti dalle carrozzine o dimenticati dalle madri venivano recuperati dalle fate e condotti all’Isola che non c’è.
Era quello che Peter le aveva raccontato per spiegarle le vicende dei Bambini Sperduti.
«Brr si gela quest’oggi» tornò a lamentarsi Thomas. Non aveva fatto altro da quando la sua fidanzata, durante la consueta passeggiata mattutina, lo aveva costretto a soffermarsi lì.
«Forse dovreste comprare un cappotto più spesso» replicò Wendy con tono educato, nonostante ci fosse una marcata espressione di scherno sul suo volto. Ma Thomas era troppo impegnato a sistemare nuovamente la sciarpa che portava intorno al collo per accorgersi di quel particolare.
«Non capisco perché stare all’aria aperta in una giornata tanto gelida»  asserì passando ad occuparsi dei bottoni del proprio cappotto  «Questo posto andrebbe evitato durante questa stagione.»
Wendy sollevò lo sguardo verso il cielo grigio ed un fiocco le atterrò morbidamente sullo zigomo «Io lo trovo incantevole» ammise.
«Vi prenderete una bronchite come minimo» insistette Thomas voltandosi per guardarla «Non vorrei che il giorno del matrimonio la mia bella sposa fosse gravata da un malanno.»
Wendy inspirò a fondo socchiudendo gli occhi «Mancano ancora parecchi mesi per quel giorno, non vi pare?!»
«Le stagioni volano mia cara» il braccio di Thomas tornò a cingerla per le spalle «Prima che abbiate il tempo di rendervene conto, porterete il mio nome» aggiunse con voce carica di entusiasmo.
Wendy arricciò leggermente il labbro badando bene a non farsi notare.
Quella prospettiva continuava a non entusiasmarla più di tanto. Avevano parlato del matrimonio per un tempo talmente lungo che aveva finito per pensarvi più come ad un costrutto teorico che ad un dato di fatto imminente.
Wendy si trovò a soppesare il suo promesso sposo con rinnovata attenzione. Thomas era senza dubbio un bell’uomo, con quei suoi lineamenti raffinati, gli occhi nocciola e la capigliatura rossa pettinata secondo la moda del momento. Per non parlare del titolo nobiliare che gli si prospettava all’orizzonte una volta morto lo zio, attuale Duca di Cheimsford.
Sapeva che vi era un numero spropositato di ragazze che sarebbero state disposte a dare via la mano destra,  pur di portare nell’anulare di quella sinistra il ricercato anello di fidanzamento della famiglia Doyle.
E allora perché per lei non era lo stesso?
«Thomas» lo chiamò nel momento in cui un pensiero fece capolino nella sua mente.
«Si mia cara?»
«Voi mi amate?»
Thomas sussultò come se avesse ricevuto una scossa. «Come dite?» domandò sottraendo il braccio con cui le cingeva le spalle.
Wendy continuò ad osservarlo con spontanea curiosità «Mi amate?» chiese nuovamente aggrottando la fronte.
Il volto di Thomas si accese di una sfumatura rossastra «Io…» balbettò guardandola come se le fosse cresciuta una seconda testa.
In un’altra occasione Wendy avrebbe trovato sicuramente divertente una scena come quella. Non erano certo poche le cose che riuscivano a scandalizzare Thomas Simon Doyle, futuro Duca di Cheimsford, ma erano rare le occasioni in cui fosse proprio lei l’artefice.
«Ecco, io…»> tornò a ripetere Thomas prima di schiarirsi la gola «Io vi rispetto molto Wendy, spero che questo lo abbiate notato.»
«Senza dubbio. Ma non è quello a cui mi riferivo» insistette Wendy.
Se possibile il volto di Thomas divenne ancora più rosso «L’amore dite ?!»
Spostò lo sguardo verso il panorama, che si estendeva davanti a loro, con aria pensante «Allora spero converrete con me mia cara, quando vi dico che l’amore è un’infondatezza» affermò facendosi nuovamente sicuro.
Wendy inarcò un sopracciglio scetticamente «Un’infondatezza» ripeté.
Thomas annuì con vigore, «Ma certamente!»
Wendy avrebbe tanto voluto fargli notare come, fino a qualche momento prima, si era sconvolto solo sentendo parlare di un tema simile, mentre ora fingeva un’infinita saggezza e sapienza sull’argomento.
«Lasciate che vi spieghi mia cara, volete?» si offrì ma non attese nemmeno che Wendy rispondesse per iniziare la sua filippica: « L’unione sentimentale di due persone implica un interesse prima di tutto, e voi mia cara questo interesse lo avete risvegliato con la vostra genuina bellezza. Così come il mio charme si suppone abbia fatto con voi. Ebbene, per come è di giusto, l’unione tra due persone deve poi essere definitivamente sancita con il voto matrimoniale. Da qui con il passare del tempo, l’interesse viene sostituito dal reciproco rispetto che legherà la coppia per il resto della loro vita» sentenziò sorridendo trionfante «Ditemi ora, dove dovrebbe collocarsi l’amore all’interno di questo ingranaggio già perfettamente funzionante?»
Wendy gli rivolse un’occhiata esterrefatta. Aveva sperato che scherzasse, ma l’espressione compiaciuta che gli si era disegnata in volto faceva pensare tutto il contrario.
«Vorreste seriamente sostituire la sicurezza di nobili sentimenti come questi, per un sentimento tanto destabilizzante quanto l’amore?» le domandò in tono scettico.
Wendy si ritrovò a sospirare arrendevolmente, «Certo che no>>  rispose.
Thomas si mostrò soddisfatto e tornò a stringerla con un braccio «Proprio come pensavo» asserì lasciando intendere che la conversazione era giunta al suo giusto epilogo.
Wendy, dal canto suo,  non aveva intenzione di aggiungere altro.
Neanche lei amava Thomas, questo lo sapeva già prima di porre quella domanda. Non era stata neanche tanto sciocca da illudersi che il suo promesso sposo provasse già qualcosa di così intenso per lei. Ma di certo non si era aspettata quella retorica tanto categorica e raziocinante.
Forse avrebbe potuto lasciarsi convincere dalle parole di Thomas se solo non avesse già sperimentato la potenza e la bellezza dell’amore. Per il cuore di una ragazzina di tredici anni poteva essere un sentimento sconvolgente, destabilizzante forse, proprio come aveva detto Thomas. Ma neanche la Wendy di adesso rimpiangeva la vita senza la conoscenza dell’amore.
Dunque, ora la questione era ben delicata. Avrebbe potuto accettare di passare il resto della proprio vita senza amore?
 
***
«Che storia è questa Wendy?»  Mr Darling entrò a passo di carica nella stanza della sua primogenita fulminandola con uno sguardo carico di accusa.
Wendy si rintanò ulteriormente sotto lo strato di morbide coperte mentre le narici del padre si dilatavano e sembravano prossime a far fuoriuscire del fuoco.
«Tua madre mi ha appena informato che non verrai con noi alla cena di Mr e Mrs Hammond. Vorresti per favore spiegarmi?»
«Non mi sento bene» provò a giustificarsi simulando un colpo di tosse.
Le orbite del padre sembrarono voler schizzare verso le stelle «E cosa pensi dirà Thomas, quando scoprirà che la sua futura moglie lo ha lasciato da solo ad una cena tanto importante?»
Quella che Mr Darling definiva “cena importante” in realtà altro non era che una delle consuete cene dei coniugi Hammond,  che aveva luogo senza nessuna ragione specifica.
Con ogni probabilità se ne sarebbe tenuta una identica la settimana seguente. Quindi Wendy non si era sentita per nulla in colpa quando aveva deciso di evitare l’evento, fingendo un malore stagionale.
«Ho già avvisato Thomas » asserì Wendy indispettita dalle accuse del padre «Da gentiluomo qual è, ha convenuto che non sarebbe il caso di esporre la sua promessa sposa ad una serata tanto gelida, quando si trova in una condizione di salute simile.»
Quel particolare era vero. Una volta che il messaggio di Wendy – con cui informava il fidanzato della sua condizione- aveva raggiunto casa Doyle, non era passato molto tempo che prontamente le era stata consegnata la risposta del suo promesso sposo. Questo si era dilungato in inutili frasi di circostanza circa il suo rammarico per infine insistere vivamente affinché Wendy non prendesse parte alla cena.
Che uomo tanto apprensivo e premuroso, si potrebbe pensare. In realtà le ragioni della disponibilità di Thomas, nell’accettare l’assenza della fidanzata, risiedevano in una motivazione assai diversa.
Tra le particolarità di Thomas Simon Doyle, infatti, si poteva annoverare anche una vera fobia per le malattie. Il poverino non riusciva neanche a sopportare di trovarsi nella stessa stanza con un individuo che tossisse. Figurarsi, quindi,  trascorrere la serata con una fidanzata febbricitante.
«Se non vuoi credermi la lettera di Thomas si trova sul comodino, leggila pure » aggiunse indicando al padre la piccola busta sul margine del mobile.
«Non mi importa cosa ti abbia scritto. Quel’uomo è fin troppo ben educato per mostrarsi indispettito, ma sono certo che sia così»  tuonò Mr Darling facendosi paonazzo.
Wendy non riuscì a trattenersi dal roteare gli occhi. Per sua fortuna, giusto in quel momento,  Mary Darling fece il suo ingresso nella stanza.
«Cosa succede?» domandò lasciando scorrere lo sguardo dalla figlia alla figura ribollente di collera del marito.
«Mary, fa scendere immediatamente tua figlia dal suo letto e fa che sia pronta in meno di venti minuti!»
Wendy incrociò le braccia al petto «Ti ho già detto che sto male.»
«Non mi importa!»
Mary Darling si frappose tra i due, prima di rivolgere la propria attenzione direttamente al marito.
«George, mio caro, non credo sia il caso di lasciare che Wendy venga alla cena nelle sue condizioni» affermò con voce gentile.
«Cosa potrà mai avere di tanto grave?»  borbottò l’uomo, che però non riuscì a non ammansirsi davanti all’espressione dolce regalatagli dalla moglie.
Mary Darling sorrise affabile, «Nulla di troppo grave per fortuna. Ma è uno di quei giorni da donna . Tu capisci, non è vero?»
George Darling strabuzzò gli occhi con stupore.
«Oh» fu tutto quello che riuscì a replicare.
Senza farsi notare, Wendy rivelò un sorrisetto soddisfatto davanti alla geniale trovata della madre.
Se c’era una cosa su cui George Darling non osava metter bocca erano quelli da lui battezzati giorni della donna. Per lui uno dei misteri più grandi del creato.
«Bene, in questo caso credo che Thomas capirà» bofonchiò con rassegnazione.
Lanciò un ultimo sguardo alla figlia, poi uscì dalla stanza.
Mary attese di sentire i passi del marito sulle scale prima di tornare a rivolgersi alla figlia.
Si avvicinò al suo capezzale posandole un dolce bacio sulla fronte.  «Non farmene pentire Wendy.»
La ragazza emise uno sbuffo divertito . «Ho solo intenzione di passare il resto della serata a leggere un buon libroo» le assicurò.
Mary la osservò per qualche istante prima che la voce del marito la chiamasse a gran voce dalla sala d’ingresso.
«Va » la esortò Wendy dando un’ultima stretta alla sua mano.  «Ci rivedremo al tuo ritorno.»
 
 
Come aveva preventivato, una volta che i suoi genitori ebbero lasciato la casa, Wendy si immerse nella lettura di un romanzo acquistato qualche giorno prima.
Era arrivata a leggere appena qualche pagina,  quando una folata di vento costrinse la finestra ad aprirsi.
Wendy sussultò, colta alla sprovvista, mentre la gelida brezza notturna si infiltrava nella stanza.
Posò il libro sul letto, facendo ben attenzione a non perdere il segno, si accinse ad alzarsi per richiudere le imposte.
Abbassò lo sguardo sul pavimento alla ricerca delle ciabatte, quando un tonfo attutito la colse di sorpresa costringendola a riportare istantaneamente l’attenzione verso la finestra.
«Buonasera Wendy.»
Il cuore le saltò un battito. Per un momento Wendy crebbe di essere sul punto di svenire. Il suolo sembrava inconsistente, tutto ruotava.
Con un ansito Wendy si trovò costretta ad afferrare il pomello del letto. Boccheggiò silenziosamente prima di riuscire a trovare la voce.
«Peter?!»


SPAZIO AUTRICE
Rieccoci qui con il terzo capitolo! Allora, ci tenevo a fare delle premesse: anche questo capitolo scorre lento e senza nessuna particolare sorpresa,anche se il finale ci permette di intuire che nel prossimo capitolo le cose inizieranno a prendere la piega dovuta. Vi assicuro che questo sarà l'ultimo capitolo di "transito", vi chiedo scusa per la sua brevità- come per quella degli altri due- ma appunto, nascono come capitoli introduttivi. Dal prossimo capitolo, invece, finalmente ci addentreremo maggiormente nella storia. Credetemi, come voi anch'io non  vedo l'ora di mettere sul piatto qualcosa di più succoso. FInora mi è stata necessaria questa lentezza per creare un background spicciolo ma comunque fondamentale.
Il prossimo capitolo sarà più lungo, come del resto quelli che lo seguiranno da ora in poi.
Abbiamo terminato l'introduzione, ora passeremo ai fatti veri e concreti.
Detto ciò, passo a ringraziare tutti voi lettori, chi ha aggiunto la storia tra le preferite, chi tra le seguite, chi si limita e leggere e per ultimi, ma non ultimi per importanza, chi si è soffermato a commentare: 
Sophja99 e morgengabeGrazie, perchè i vostri commenti sono veramente importanti per me, mi permettono di capire il riscontro che la mia storia ha sui lettori, inoltre i vostri consigli e piccoli accorgimenti mi permettono di migliorare.
Ora vi lascio. Al prossimo aggiornamento!
  
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