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Autore: ThePunisher7    21/12/2016    0 recensioni
Vampiri, draghi, licantropi, giganti, elfi, nani, orchi, maghi. Ognuno di loro ha il proprio mondo, ma tra di loro ci sono sempre guerre, che sembrano non finire mai. Una profezia, dice che ci sarà la pace tra questi Mondi. La speranza è in un umano.
Storia pubblicata anche su wattpad.
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Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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In un immenso corridoio illuminato da sfere di fuoco, all'altezza di quattro metri, c'erano cinque persone alte circa tre metri ciascuno, con un' armatura di colore grigio brillante. Ognuno di loro aveva un'arma diversa che portavano sulla schiena, due spade, una balestra, un arco, un'ascia, una spada e lo scudo. Tutte le armi e le armature erano fatte in Otril, un materiale che si trovava solo nel mondo degli elfi. Davanti a loro si chiuse una porta gigantesca, di un materiale che ricordava l'oro. All'interno della sala però non si vide niente a causa della troppa luce, era come un bagliore accecante. Appena la porta si chiuse, su di essa si lesse: “Sala dei Troni”. Ai lati della porta c'erano due persone, una a destra e l'altra a sinistra. Erano immobili e guardavano avanti. Indossavano un'armatura grigio brillante, come quella delle cinque. Ad un certo punto sentirono distrattamente una voce dietro di loro. Quella che aveva la balestra fu la prima a girarsi. Una donna con i capelli lunghi fino alla spalla di color rosso fuoco. Longilinea come le altre quattro Difenditrici. Il suo viso era dolce ma allo stesso tempo preoccupato per la situazione in cui si trovavano. Aveva solo l'occhio destro sano mentre il sinistro era tutto bianco perché non ci vedeva fin dalla nascita. Aveva le mani forti per reggere la sua arma. Lei si chiamava Melissa. Quando si girò vide la Saggia. Lei non aveva alcuna armatura perché di solito non combatteva. Indossava un vestito con dei fiori celesti e reggeva in mano un bastone, che aveva oltre la funzione di poter essere usato come arma, anche quella d'appoggio visto che era molto vecchia. Il suo viso sembrava stanco, forse per il viaggio che aveva fatto arrivando fin lì. Aveva i capelli ricci e lunghi, con una particolare sfumatura che andava dal bianco all'arancione. Sulla fronte era raffigurato lo stemma di un albero, lo stesso probabilmente del Mondo Neutrale. La vecchia donna si avvicinò alle Difenditrici e disse loro con un sorriso: “Come va Difenditrici? A cosa stanno pensando le altre? Non mi hanno nemmeno sentita arrivare”. “Siamo state chiamate dal Titano Assoluto e le informazioni che ci ha dato non portano niente di buono" le disse Melissa. “Quindi voi sapete quello che dovrà succedere. Molto bene.” Le altre Difenditrici sentirono distrattamente la conversazione, intente a pensare a ciò che aveva detto il Titano Assoluto. La seconda a girarsi fu Atena, la maestra delle quattro Difenditrici. Aveva lunghi capelli dorati raccolti in una coda. Il suo viso squadrato era stato segnato da una cicatrice, che partiva dalla palpebra inferiore dell'occhio destro e arrivava fino al mento. Era più esperta delle altre. I suoi occhi erano di un particolare color verde con riflessi viola, le sue armi erano due spade, riposte dentro un fodero blu decorato con fiori rosa. La terza a girarsi fu Afrodite. Aveva lunghi capelli castani e ricci, che ricadevano liberi sulla schiena. Il suo viso a forma di cuore addolciva il suo fisico mascolino che le donava un aria severa e due profondi occhi neri erano capaci di penetrare nell'anima. Anche lei aveva delle mani forti, per sostenere la sua arma personale, l'ascia. Il manico era grigio decorato con teschi rossi, gli stessi presenti sulle lame. La quarta a girarsi fu Ginevra. Portava i suoi lunghi capelli neri raccolti in uno chignon, che le lasciava così il bellissimo viso in mostra. I suoi occhi erano di colore diverso, quello destro era azzurro, mentre quello sinistro era marrone. Essendo un elfo aveva le orecchie a punta e tutta la sua figura era elegante. Si distingueva dalle altre per il portamento signorile. La sua arma preferita era un arco di colore rosso e decorato da quelli che sembravano occhi neri. Si girò anche l'ultima delle Difenditrici, Angelica. Lei aveva lunghissimi capelli argentati, lisci e morbidi come la seta. La sua carnagione era molto chiara, da far sembrare la sua pelle quasi trasparente come il ghiaccio poiché era una vampira. I suoi occhi erano grigi e scintillanti e le sue labbra sottili non si curvavano quasi mai in un sorriso. Aveva un fisico atletico e i suoi movimenti erano rapidi. Le sue armi erano uno scudo quadrato su cui era raffigurata la fortezza in cui regnavano i vampiri e una spada, che sembrava fatta di ghiaccio, ma in realtà era realizzata con una materiale non molto resistente, presente solo nel mondo dei vampiri. La spada di Angelica però aveva resistito a molte battaglie, visti i vari graffi presenti sulla lama. “Voi siete le Difenditrici, giusto? Sapete che non dovreste essere qui? Sapete che stiamo rischiando?” disse la Saggia. “Si. Adesso sappiamo cosa sta succedendo e forse anche cosa succederà a quanto pare. Comunque scusate se non parliamo con voi grande Saggia, ma dobbiamo difendere il castello.” disse Atena. "Andate pure. Io devo parlare con il Titano Assoluto. Mi ha mandata a chiamare”, disse la Saggia. Le Difenditrici erano stupite che la Saggia fosse stata chiamata e capirono che erano davvero in grave pericolo. La Saggia camminò lenta appoggiandosi al suo bastone e quando arrivò vicino a loro disse: “Andate prima che sia troppo tardi perché stanno per arrivare.” Le Difenditrici, capito che la situazione era più grave di quello che era stato detto loro nella Sala dei Troni, andarono verso la Sala della Difesa. Ai lati del corridoio che stavano attraversando erano sospese delle torce che illuminavano il minimo indispensabile per poter vedere. Quasi ogni sala era introdotta da un proprio corridoio che si immetteva a sua volta su uno principale. Dalla parte opposta al corridoio della Sala dei Troni si immetteva, sul corridoio principale, quello di un'altra sala. Arrivate nel corridoio principale, le Difenditrici proseguirono correndo verso sinistra. Più avanti si incrociavano sul corridoio principale altri due corridoi minori ma le Difenditrici proseguirono fino alla fine di quello principale. Qui si trovava la porta per entrare nella Sala della Difesa. Era una porta gigantesca come quella della Sala dei Troni ma sopra c'era scritto: "Sala della Difesa". Ai lati della porta c'erano i Guardiani, che le lasciarono passare senza dire nulla. Quando si chiusero le porte, le cinque videro di fronte a loro una grandissima barriera che si espandeva in tutta la sala e la illuminava. Era bianca, rotonda e difendeva tutto il castello. Le Difenditrici tranne Atena si misero sedute e con gli occhi chiusi ai quattro angoli della sala. Si concentravano per mantenere più stabile la barriera e rafforzarla. Era incredibile come dall'interno potessero fortificarla all'esterno. Dopo qualche istante la barriera si mosse e Atena restò immobile a fissarla stupita e sperando di aver visto e sentito male. La barriera purtroppo continuò muoversi, come se fosse di gomma e qualcuno ci stesse giocando. Atena era incredula e si pizzicò sulla guancia credendo che fosse un sogno, ma si fece male perciò quello che stava accadendo era reale. Intanto gli scossoni alla barriera erano sempre più frequenti e si stavano formando delle crepe sulla superficie che continuavano ad espandersi finché la barriera non si ruppe. Grazie all'intervento delle Difenditrici però si rigenerò alla velocità della luce. Nonostante ciò le cinque erano comunque sconvolte nel vedere che nonostante il loro intervento la barriera si era comunque distrutta. Ad un certo punto Melissa disse: "Non può essere vero. Questo non può accadere realmente... come.... come...è possibile una cosa del genere?! mai nessuno prima d'ora ha infranto la barriera!" La seconda barriera che si era rigenerata, iniziò a muoversi come aveva fatto precedentemente la prima. A questo punto, Atena non era più sconvolta o stupita di quello che stava succedendo. Si fece seria e prendendo fiato si rivolse a tutte dicendo: “Visto che sono io la Difenditrice principale fate ciò che vi dico. Concentratevi di più e questa volta io lo farò con voi". Le altre donne erano sorprese e Melissa disse: “Almeno una di noi deve andare via, cioè non possiamo rimanere tutte qui. Qualcuna deve andare ad avvertire". “Infatti sarai tu ad andare a dire al Titano Assoluto quello che sta accadendo. Forse tu non riesci a concentrarti bene perché sei nuova e ancora e non hai capito come si sta nella stanza.” Melissa si alzò dalla sua postazione e dopo essersi alzata andò verso la maestra e gli disse: “Cosa devo dire al Titano Assoluto quando lo vedo?” “Il momento è arrivato”, gli disse Atena. "Fa attenzione, noi faremo di tutto per darti più tempo possibile." “Bene. Vado subito.” “Sai dove si trova il Titano Assoluto, vero?” “ Ehm... Veramente no, io non so dove si trova il Titano Assoluto in questo momento. Di solito non e nella Sala dei Ricordi?” “No. In questo momento lui è nella Sala della Guarigione. La situazione è diversa dalle altre.” “Andrò subito lì allora.” “Sii veloce. Fai in modo che la tua curiosità rimanga tale. Non ficcare il naso dove non devi perché nessuno verrà in tuo soccorso." “Sarò discreta non preoccuparti.” Detto ciò se ne andò veloce. Le porte si aprirono come se sapessero che il pericolo era vicino e si chiusero al suo passaggio. Mentre le porte si chiudevano, Atena sperava che Melissa non si mettesse nei guai, perché questa volta c'era in gioco il destino di tutti. Appena le porte si chiusero, la maestra disse alle altre: “Visto che io sono la Difenditrice nonché vostra maestra, direi che non vi ho visto concentrate abbastanza. Dobbiamo impegnarci di più per consentire alla barriera di resistere. Ha bisogno di più energia. Dimostriamo che il Mondo Neutrale è più forte di ciò che credono!" Le altre donne fecero un sorriso ed esclamarono: “Si!!! Facciamo vedere chi siamo a chi sta attaccando le barriere.” “Anche se la prima barriera e stata distrutta, non dobbiamo arrenderci. Facciamo vedere che il Titano Assoluto ci ha insegnato bene. Dimostriamo il nostro valore!" disse Atena. Dopo aver fondato nuova fiducia in tutte le Difenditrici, Atena si mise seduta con le gambe incrociate e gli occhi chiusi, nell'angolo che aveva lasciato l'altra donna per avvertire il Titano Assoluto e iniziò a concentrarsi con le altre. Mentre si chiudeva la porta della Sala della Difesa, Melissa correva il più velocemente possibile. Si trovava sul corridoio principale e passò i primi due corridoi secondari e i successivi due, fra cui si trovava quello della Sala dei Troni da cui era uscita precedentemente con le altre Difenditrici. Subito dopo si trovò fra altri due corridoi secondari. Quello di destra era illuminato da una luce blu celestiale e intensa. Si sentiva attratta da quella luce e invece di proseguire dritto, svoltò nella direzione di quest'ultima. La sua missione non era più fondamentale. doveva seguire quella luce, sapeva solo quello. Era ignara di cosa l'attendesse. Sentiva un vuoto dentro di se, che doveva essere colmato. Questa volta non centrava la sua curiosità, era qualcosa di più forte ad attrarla in quel luogo a lei proibito, anche se in cuor suo sapeva che stava sbagliando. Alla fine di quel corridoio dovette svoltare a sinistra in un altro piccolo corridoio e la luce si fece più intensa e iniziò ad attrarla di più. Giunta alla fine vide che la porta non era chiusa come quella della Sala dei Troni, ma era spalancata e sopratutto non vi erano Guardiani a sorvegliare l'ingresso. Ancora non aveva capito cosa la stesse attraendo con tale forza e perché la porta fosse aperta. Inizialmente pensò che qualcuno stesse attaccando dall'interno, ma lì non c'era nessuno e il corridoio principale era deserto. Per di più i Guardiani della porta della Sala della Difesa in caso di attacco avrebbero iniziato a combattere. C'erano troppe cose che non sapeva, troppe domande a cui non aveva risposta. Entrò nella sala davanti a lei e notò che era tutta illuminata da quel colore blu celestiale. All'inizio rimase sbalordita di fronte a tanta bellezza, ma presto si accorse che ad attrarla non era stata la luce ma ciò che la sprigionava. Alla sua destra infatti c'era un portale molto più grande del normale che occupava tutta la sala, che era più grande di quella della Difesa. Il portale sprigionava una tale energia luminosa che era impossibile resistergli. Era grandissimo e osservandolo con più attenzione ci si poteva rendere conto di quanto fosse sottile. Inoltre era illuminato solo frontalmente perché dietro vi era l'oscurità. Melissa si chiese come mai il portale l'avesse scelta e l'avesse portata lì. Ad un tratto la luce del portale si affievolì, come se avesse portato a termine a propria missione. L'illuminazione nel corridoio e nella sala era diventata normale. La donna non si sentì più attratta, ma era ancora ignara del motivo della sua presenza in quel posto. Melissa si avvicinò al portale per osservane meglio il bellissimo colore, si accorse che al centro aveva un puntino rosso così piccolo che bisognava sforzarsi per vederlo. Iniziò a chiedersi perché tutta quell'energia fosse concentrata in quel portale, quando sentì un'altra presenza nella sala. Si guardò intorno per accettarsi della sua sensazione, ma non vide nessuno. Tuttavia uno strano presentimento si impossesso di lei. Sentiva che doveva accadere qualcosa. Si diresse verso la porta da cui era entrata quando giunta a metà strada la voce di un uomo la fermò. Sembrava lontana e non riusciva a distinguere le parole, finché non si fece sempre più chiara. “Cosa ci fai qui nel posto dove è proibito venire? Il posto che tutti temono”, disse la voce. “C'era una luce blu celestiale che mi attirava qui, io...” disse Melissa. “Tutte le persone che sono venute qui hanno detto che erano curiose. Sei la prima persona che mi dice che ha visto questa luce. Chi sei?” “Sono una delle Difenditrici del castello. Stavo andando a portare un messaggio al Titano Assoluto da parte della mia maestra. Siamo sotto attacco e le barriere stanno cedendo. C'è bisogno dell'aiuto del Titano Assoluto per mettere tutti al sicuro, visto che non sappiamo chi ci sta attaccando e cosa vuole." “Quindi mi stai dicendo che il Titano Assoluto si sta indebolendo visto che le barriere si stanno distruggendo.” “Qualcuno sta attaccando il castello e non sappiamo chi sia. Sicuramente qualcuno di molo forte visto che ha distrutto la prima delle sette barriere. Almeno questa era la situazione fino a poco fa.” “In quando tempo hanno distrutto la prima barriera intorno al castello?” “In pochissimo tempo. Non abbiamo potuto fare niente. Forse perché non ci siamo concentrate abbastanza all'inizio." “Se la prima barriera è stata distrutta in cosi poco tempo, ad invadere il castello ci metteranno poco quindi bisogna prepararsi. Tu sei l'unica messaggera che sta andando a dire al Titano Assoluto che stanno attaccando il castello?” Pensò bene a come rispondere a questa domanda. Doveva andare ad avvisare il Titano Assoluto e non sapeva se quest'uomo l'avrebbe lasciata andare se avesse detto la verità. “S... si e devo anche tornare indietro ad aiutare le Difenditrici...” “Capisco. Lo sai chi sono?” “No, non so chi sei e in questo momento non mi interessa perché devo andare ad avvisare il Titano Assoluto. Questa è l'unica cosa importante per me adesso.” “Io sono il Guardiano della Sala del Portale. Io non sono come gli altri però perché sono più potente. Tu sei appena stata promossa Difenditrice. Non è cosi?” “Come fai a saperlo?” “Pensa che bello sarebbe se nessuno riceve la notizia dell'attacco al castello. Succederebbe una catastrofe e la colpa sarebbe tua perché tu dovevi portare la notizia. Invece hai deviato durante il percorso." “Come lo fai a sapere? Mi leggi nella mente?” “Te la sto leggendo attraverso gli occhi. Sai, gli occhi sono lo specchio del cuore e non possono mentire, mentre le parole che noi diciamo, i movimenti o qualsiasi altra cosa che facciamo con il corpo non la possiamo prevedere. Si possono ingannare le persone senza che loro se ne accorgano ma gli occhi sono l'unica cosa che non possono mentire a nessuno.” “Come fai a sapere tutte queste cose stando solo in questa sala tutto il tempo? Chi ti ha insegnato queste cose e perché?” “è stato il Titano Assoluto a insegnarmi tutto. Naturalmente io non mi avvicino minimamente al suo livello e se vuoi ti spiego anche il perché.” Melissa non rispose e il Guardiano continuò: “Lui mi ha insegnato tutte queste cose perché devo proteggere nel miglior modo possibile il portale che si trova di fronte a te però mi ha detto che chiunque si interessa al portale e chiunque viene in questa sala senza il suo permesso, deve morire.” “Io sono stata trascinata qui dal portale stesso e se mi devi uccidere vorrei sapere il perché. Visto che nessuno può entrare qui.” “Purtroppo questo non lo so nemmeno io. Passo tutto il mio tempo qui per studiare questo portale. Forse il portale vuole che io ti uccida e che il messaggio non arrivi a destinazione. Comunque sia, visto che non vuoi cercare di aprire il portale, ti lascio andare a portare il messaggio al Titano Assoluto, anche se dovrebbe già sapere quello che sta succedendo." "Infatti è cosi. Lui sa già quello che sta succedendo all'interno del castello e credo anche all'esterno però in questo momento e nella Sala della Guarigione, da lì non può sentire quello che sta accadendo al di fuori." “Allora cosa aspetti? Sei ancora qui? Vai subito ad avvisare il Titano Assoluto. Presto!” Lei fece un sorriso e se ne andò veloce da quella sala, ma prima di varcare per l'ultima volta la soglia di quella sala si voltò indietro per guardare il portale. Era di nuovo incredula. Lo stava nuovamente guardando come se fosse la prima volta e quando si rigirò per andarsene, non riuscì a fare nemmeno un passo. Era bloccata, immobilizzata, incredula. “Come può essere? Cosa mi hai fatto?” “Non sono io che ti sto bloccando ma... è.... il portale. A quando pare non ti vuole fuori di qui.” Il Guardiano era incredulo su ciò che stava facendo il portale. Si era appena attivato. Mentre nella Sala del Portale stava accadendo tutto questo, nella Sala della Difesa la situazione era molto più critica di quando le Difenditrici immaginassero. Tutte le guardiane erano concentrate sulla barriera con gli occhi chiusi con un unico pensiero in testa. Pensavano al momento in cui sarebbe arrivato qualcuno in loro soccorso ma sapevano che dovevano essere loro a difendere il palazzo con la barriera. La Difenditrice con l'arco, senza perdere la concentrazione, disse alle altre: “Chissà se è arrivata a destinazione...” Atena rispose: “Dovrebbe essere già arrivata. Forse sta attivando qualche portale oppure starà vedendo come fare per proteggere tutti o...”, Non finì la frase. Il suo viso assunse un'espressione sconsolata e triste, mentre pensava a cosa poteva essere successo visto che il Titano Assoluto aveva parlato anche con lei in privato. Le altre donne rimasero ad attendere che finisse la frase ma quando non sentirono più il suono della sua voce, pensarono a qualcosa di veramente brutto. Si preoccuparono per il Titano Assoluto e per il castello. Chi stava attaccando voleva sicuramente governare il castello o voleva il posto del Titano Assoluto, così mentre si concentravano sulla barriera, pensavano a chi poteva padroneggiare il potere assoluto. Nel pensare ciò persero la concentrazione e un'altra barriera si ruppe ma subito dopo si rigenerò. Le Difenditrici erano stanche, avevano il fiatone ma nonostante ciò sapevano che finché non arrivavano l'ordine di smettere oppure il Titano Assoluto in persona a dire che cosa dovevano fare, loro erano costrette a difendere. “Ci siamo allenate per fare due cose contemporaneamente e adesso che siamo di fronte al più grande pericolo che questo mondo conosca, noi non riusciamo a fermarlo?! Noi siamo le Difenditrici del Mondo Neutrale, il Titano Assoluto in persona ci ha scelte per difendere il castello. Lui ha detto che siamo all'altezza di difendere questo posto però in questa situazione non è cosi. Siamo allo stremo, perciò propongo di utilizzare il cuore, non più solo i poteri, cosi saremmo ancora più potenti. Cosa ne dite?” Tutte quante contemporaneamente risposero di si. Un'affermazione piena di orgoglio, gridata fortissimo, che si sentì anche fuori dalla sala. Infatti, i Guardiani che sorvegliavano la porta si guardarono sorpresi contemporaneamente perché quando qualcuno entrava nella sala non si sentiva mai parlare, figuriamoci gridare. C'era solo piena concentrazione e nient'altro o almeno fino a quel momento. I Guardiani sorrisero stupefatti perché sapevano che qualunque cosa facevano le Difenditrici dentro la stanza era qualcosa che gli aveva detto il Titano Assoluto. Quindi ripresero a guardare avanti come se nulla fosse successo, continuando la loro guardia. Ad un certo punto qualcosa di strano apparve davanti ai Guardiani della sala. Qualcosa che non avevano mai visto. Era nera come se fosse un buco nero, solo più piccolo. I Guardiani non sapendo cos'era si avvicinarono con molta cautela. Erano stupefatti di fronte a ciò. Quel buco nero era comparso dal nulla. Nessuno aveva fatto magie o usato gli elementi perché non c'era nessuno oltre a loro. Si ricordarono però che si erano distratti quei pochi secondi in cui si erano scambiai uno sguardo per decidere se dovevano fare qualcosa oppure no. I due allora invece di scoprire l'origine di quel buco corsero ad avvisare le Difenditrici ma furono bloccati. Dal buco uscì una mano che fermò un guardiano e l'altro invece di continuare a correre, cercò di aiutare l'amico in difficoltà. Sulla sua schiena comparì un fodero con una spada, anche se dalla lunghezza dell'arma somigliava di più a una katana. La tolse e la impugnò con entrambe le mani per poter essere più preciso e potente nel colpo. Si avvicinò il più possibile all'amico per tentare di tagliare la mano che lo immobilizzava ma la katana venne attratta dal buco. L'uomo rimase stupefatto e l'amico intrappolato gli disse: “Va ad avvisare le Difenditrici. Se non sanno niente non potranno fare niente per proteggere anche l'interno del palazzo ma proteggeranno solo l'esterno. Bisogna avvertirle! Non preoccuparti per me”. L'uomo, dispiaciuto, lo abbandonò, consapevole di non poter fare nulla. Sapeva che l'amico aveva ragione. Arrivato vicino alla porta della sala però qualcosa lo trascinò all'indietro. Non ne capiva il motivo ma nulla per loro aveva senso in quel momento. I due Guardiani non sapevano come quel buco fosse apparso all'interno del palazzo, ne tantomeno il perché qualcuno dovesse attaccare il palazzo. Cosa stava accadendo? La Titana Assoluta che torna in fin di vita, il Titano assoluto che ha previsto che arriverà qualcuno che potrà batterlo in un lontano futuro. Era forse arrivato il momento della sconfitta del Titano Assoluto? C'erano troppe cose che non sapevano, troppe domande senza risposta. Intanto un'altra mano prese la gamba dell'uomo immobilizzandolo come l'amico. Non stavano attaccando il palazzo senza un piano. Erano organizzati e conoscevano già sicuramente l'interno del palazzo e la potenza che il palazzo poteva mettere a disposizione in quel momento. Avevano attaccato con precisione. Nessuno poteva pensare che ci fosse qualcuno oltre al Titano Assoluto che poteva entrare nel palazzo senza permesso, dovevano essere quindi molto forti. Più forti di quando potevano pensare. I Guardiani erano entrambi immobilizzati. Chiesero chi fosse e perché stesse attaccando il palazzo. All'inizio non rispose nessuno ma dopo poco tempo si sentì una voce di sottofondo. Non si capiva cosa stesse dicendo ma la si poteva sentire avvicinarsi. Una bella donna uscì da quel buco misterioso che poi si richiuse. I Guardiani si stupirono della sua presenza perché lei poteva entrare in qualsiasi momento nel palazzo visto che era una delle Ammiraglie. Il palazzo perciò apparteneva anche a lei. I due Guardiani quasi contemporaneamente chiesero: “Perché attaccare il palazzo se anche tu devi proteggerlo?” “Noi inferiori al Titano Assoluto abbiamo deciso che dobbiamo ucciderlo. Non solo perché è più forte di noi. Questa volta la questione è più grave di quello che pensate...” I Guardiani rimasero in silenzio aspettando che l'Ammiraglia finisse il suo discorso. “... perché si tratta di tradimento.” I due uomini si guardarono contemporaneamente come se stesse dicendo una cosa altamente improbabile e uno dei due chiese: “Tradimento riguardo cosa?” “Non riguarda direttamente il Titano, ma la sua donna. Avete visto che la Titana Assoluta è arrivata qui al palazzo in fin di vita. Questo perché è andata dove non doveva andare, ha tradito la fiducia di tutti. Ora dobbiamo uccidere non solo lei ma anche il Titano Assoluto cosi essendo sofferente è più semplice batterlo." “Lei è andata in uno dei mondi che da voi sono stati proibiti? Perché ha fatto una cosa del genere? Perché tradire tutti? Perché tradire il suo uomo?” “Non lo so. So solo che dobbiamo ucciderli entrambi per tradimento e così finalmente potremmo prenderci il palazzo e smettere di contare quasi niente qui e sugli altri mondi. Saremo noi a comandare una volta per tutte!" Dopo aver detto ciò, l'Ammiraglia fece sparire prima uno e poi l'altro. "Ora che il passaggio è libero, non dobbiamo preoccuparci più di niente. Devo solo liberarmi dei Guardiani delle altre porte per indebolire ulteriormente il palazzo all'interno. Strano però che il Titano Assoluto non sia ancora intervenuto in questa situazione critica. Che la Titana Assoluta sia morta? No, altrimenti lui sarebbe già qui e ci avrebbe ostacolati. Ho capito! Il Titano Assoluto sarà sicuramente nella Sala della Guarigione. Quella è l'unica sala da dove il Titano Assoluto non può uscire finché non è guarita la persona che v'è entrata. Almeno è così che vale per tutti. Chissà se lui è esente da ciò." Pensando e ripensando alle varie opzioni, l'Ammiraglia decise di non preoccuparsi di dove fosse al momento il Titano Assoluto e di proseguire con il piano organizzato. Andò a far scomparire gli altri Guardiani, ma arrivata alla Sala del Portale era molto curiosa di vedere cosa conteneva visto che le era proibito entrarci. Nessuno tranne il Custode del Portale e il Titano Assoluto potevano entrare in quella sala e no si era mai capito il motivo. Forse era troppo pericoloso e c'era il rischio di morire. Dopo averci penato su, la missione passò in secondo piano. Si incamminò in quel lunghissimo corridoio e girato l'angolo vide quella bellissima luce di colore blu celeste. Era incredibilmente bella e l'attraeva cosi tanto che iniziò ad avvicinarsi come una marionetta, come se fosse comandata da quella luce. Quando entrò nella sala, improvvisamente prese coscienza di se stessa e vide che c'erano due persone. Una era intrappolata nella luce che emetteva il portale, mentre l'altra era il Custode del Portale. Il Custode era incredulo davanti a quello che il portale poteva fare e quando si accorse della nuova presenza nella sala disse: “Ammiraglia cosa ci fai qui? Perché venite tutti qui adesso? Che cosa sta succedendo davvero lì fuori?" Con un sorriso sulle labbra l'ammiraglia rispose: “Siamo noi che stiamo attaccando il palazzo”. “Perché lo stareste facendo?” gli chiese Melissa “La Titana Assoluta è andata nel Mondo Dimenticato, dove è proibito andarci, da dove nessuno può fare ritorno. Tranne di due persone a quanto pare...” rispose l'Ammiraglia. “Tutti e due sono molto forti, non potete batterli. Improbabile è la vostra impresa.” disse il Custode sorridendo alle sue parole. Il sorriso scomparve appena la lama dell'Ammiraglia trafisse la Difenditrice in pieno petto. “Noooooo!!!”, gridò il Custode. “Adesso nessuno potrà avvertire il Titano Assoluto. Adesso nessuno all'interno saprà quello che sta succedendo.” Sorridendo l'Ammiraglia tolse la spada dal petto della Difenditrice, il cui corpo cadde subito a terra. “Non avete più possibilità adesso visto che il Titano Assoluto non può essere avvertito. Non può salvarvi, il palazzo è nostro. Comandiamo noi.” Il Custode rimase in silenzio. Lui non poteva uscire da quella sala per avvertire il Titano Assoluto o qualcun altro all'interno del castello. Qualcosa però attrasse la sua attenzione. Il fascio di luce del portale, era ancora sulla Difenditrice morta. “C'è qualcosa che non va...” disse il Custode “Come?” Il Custode guardò improvvisamente il portale per vedere se si era aperto oppure se stesse facendo qualcosa. Così anche l'ammiraglia si girò. Non succedeva niente però. Il fascio di luce era sempre uguale. L'ammiraglia osservò meglio il portale e si accorse anche lei che era sottilissimo e che dietro esso c'era l'oscurità assoluta. Così l'Ammiraglia chiese: “Perché dietro il portale è così buio? Cosa c'è lì dietro?” “Vai a vedere cosa c'è se tanto ti interessa perché io non ti dirò nulla” gli disse il Custode “Davvero? Vuoi morire anche tu?” L'Ammiraglia assunse un'aria di sfida per far intendere al Custode che lei era la più forte. Ma il Custode rimase in silenzio, quando all'improvviso la luce del portale aumentò, dirigendosi verso la Difenditrice. Entrambi erano increduli di fronte a quello che il portale stava facendo. “Ma cosa sta accadendo?” chiese l'Ammiraglia. “Molto difficile da capire, ma sembra che la stia riportando in vita.” “Non e possibile. Come?” “A questa domanda non so rispondere nemmeno io.” Piano il corpo della Difenditrice si alzò da terra e iniziò ad essere risucchiata dal portale. “Non posso farla sfuggire così, se veramente la porterà in vita non sarà più come previsto.” Così l'Ammiraglia si diresse verso la Difenditrice per poterla fare a pezzi in modo che l'informazione non uscisse dalla sala, ma venne fermata questa volta. Davanti a lei si mise il Custode, che fermò la spada con sole due dita. “Questa volta non te lo lascerò fare. La proteggerò a costo della mia vita!” L'Ammiraglia vide una cosa incredibile mentre il custode parlava. Il corpo della Difenditrice velocemente andava verso il portale. “Perché sei così sbalordita?” “Guarda dietro di te e capirai.” Il Custode era molto restio a girarsi perché poteva essere una trappola. Osservandola bene, però, notò che aveva un'espressione davvero stupita in volto. Cosi si girò e vide che il corpo della Difenditrice era ormai vicino al portale e che la ferita sul petto si stava rigenerando. Si tranquillizzo si stava salvando, ma ad un certo punto il corpo della Difenditrice sparì attraverso il portale. L'Ammiraglia rimase stupita da quello che aveva appena visto perché tutti sapevano che il portale non era mai servito a niente. A quanto pare tutti si sbagliavano. Tutti tranne il Titano Assoluto. Solo lui credeva in quel portale, almeno fin a quel momento. “Adesso che hai visto quello che può fare il portale vuoi andartene? O vuoi combattere?” chiese il Custode. L'Ammiraglia era ancora incredula e pietrificata per quello che aveva fatto il portale, però, dopo qualche minuto di silenzio, il Custode disse: “A pensarci bene per uscire da questa sala non sono solo io che devo darti l'autorità per farlo - disse indicando con il dito la porta – ma anche il portale, quindi per ciò che hai fatto il portale ti ritiene una nemica. Adesso cosa hai intenzione di fare?” L'Ammiraglia, rendendosi conto che il portale fosse troppo forte per lei, si diresse con uno scatto impressionante verso la porta, ma appena la raggiunse il fascio di luce del portale la bloccò e non riuscì più a muoversi. il Custode si aspettava che il portale facesse morire l'Ammiraglia. La donna intrappolata sentì una voce dentro la sua testa, che gli disse: “Tu essendo mia nemica non puoi uscire da questa sala. Inutili saranno i tuoi sforzi per liberarti. Dovrai morire, tu dovrai morire.” La voce iniziò piano ad affievolirsi, continuando a ripetere le ultime parole. L'espressione dell'Ammiraglia era incredula, sconcertata e tenebrosa. Era rimasta pietrificata dopo quelle parole. Il Custode prese la spada, che magicamente comparve dal fodero invisibile, e la trafisse in pieno petto. “Questo è per quello che hai fatto a Melissa, maledetta.” “La mia barriera perché non ha funzionato? Perché non mi ha protetto?” “Non ti ha protetto perché il fascio di luce del portale ti ha resa umana, ecco perché, secondo le regole dei Mondi, tu Ammiraglia non potrai più venire su questi Mondi, non avrai desiderio di tornare qui o in qualsiasi altro Mondo. Potrai vivere solo in quello umano, dove ti aspetta una vita piena di sofferenza. Questa è la tua pena per quello che hai fatto.” L'Ammiraglia, prima di morire disse le sue ultime parole: “QUESTO MONDO CADRà IN ROVINA, NON PUOI FARCI NIENTE!!! é TUTTO SCRITTO. ANCHE IL TITANO ASSOLUTO LO HA PREDETTO, AHAHAHA”. Dicendo queste parole, dopo che il Custode le tolse la spada dal petto, il corpo dell'Ammiraglia cadde a terra senza vita. Il Custode con aria preoccupata disse: “Portale fammi uscire per avvisare il Titano As...” prima però che potesse finire la frase, la voce del portale gli disse: “Sai che non posso. Se mentre sei via qualcuno venisse o trovasse il modo di passare da questa parte non potrei bloccarlo. Lo sai molto bene ed è per questo che il Titano Assoluto ti ha messo come Custode.” “ Va bene, ma non posso stare qui sapendo che il palazzo può essere conquistato. Lo sai anche tu che va avvertito il Titano Assoluto.” “Verrà avvisato solo se fai venire qui la sua squadra. Lo sai che intendo, vero?” “Si ho capito che squadra intendi, ma sono ad allenarsi in quella sala particolare. Come facciamo ad avvisarli da qui?” “Tu dimentichi che io sono il portale e posso vedere e ascoltare tutto, e naturalmente far ascoltare anche gli altri. Sei pronto a parlare con loro?” “Si, mettimi in contatto. Prima una cosa però. Che fine ha fatto Melissa? è viva?” “Diciamo di si e diciamo di no. Comunque per lei non preoccuparti e nemmeno per il corpo dell'Ammiraglia che ci penso io.” “Va bene portale. Avvisiamo in fretta la squadra visto che c'è assolutamente bisogno di loro” Il portale dopo poco tempo trascorso in assoluto silenzio, disse: “Adesso puoi parlare, sono in contatto con loro.” “Squadra del Titano Assoluto so che siete molto impegnati con i vostri allenamenti, ma il palazzo sta per essere conquistato e dovete assolutamente ritornare. Il Custode del Portale vi sta avvisando.” Nessuno rispose al suo avvertimento, ma il portale gli disse che stavano già arrivando. Nel corridoio principale apparve un portale molto più piccolo di quello,che c'era nella Sala del Portale. Da lì uscirono sette persone. Quattro erano ragazze e le altre erano tre ragazzi. Uno di loro si chiese dove fossero i Guardiani, sapevano che il palazzo stava per essere conquistato, ma non sapevano che erano arrivati fino a questo punto. Davanti a loro c'era la Sala della Difesa. Ci entrarono, preoccupati per quello che poteva essere successo alle Difenditrici. Una volta dentro la prima cosa che videro fu la barriera. Era ormai tardi per ripararla perché aveva molte crepe e non poteva essere più sorretta per molto tempo ormai. Successivamente si guardarono intorno e videro che tre delle Difenditrici erano svenute, così Giorgio, il curatore del gruppo, si precipitò ad andarle a curarle. Solo la maestra era ancora lì a concentrarsi finché non si esaurirono anche le sue forze e cadde svenuta anche lei. Era solo meno stordita ma ancora molto stanca. “Come va?” le chiese Massimo. “Meglio”, rispose. “Come stanno le altre Difenditrici?” “Giorgio le sta curando, non preoccuparti staranno meglio”. “Abbiamo notato che Melissa non c'è. Dov'è?” “è andata ad avvertire il Titano Assoluto, ma da allora non l'abbiamo più vista arrivare. Non vorrei che fosse...” “ Non preoccuparti, starà bene. Sarà dal nostro maestro. L'avrà trattenuta come al solito, sai com'è fatto”. “Questa volta è diverso, sento che qualcosa è andato storto”. “Dimmi una cosa, quante barriere sono state frantumate?” “Quasi tutte, ne rimane solo una”. In quel momento la barriera si ruppe. Sapevano che non poteva resistere tanto per come era ridotta. L'ultima barriera rimasta si rigenerò molto più lentamente delle altre. Le donne perciò andarono al posto delle Difenditrici e iniziarono a concentrarsi. Massimo appoggiò la maestra vicino al muro della porta e andò da Stefano e Giorgio per vedere come dovevano organizzarsi. Nessuno ancora aveva avvisato il Titano Assoluto e dovevano curare le Difenditrici, così Giorgio disse: “Dato che io sono il Guaritore del gruppo, rimango qui a curarle. In questo modo si riprenderanno”. Insieme Massimo e Stefano dissero che per loro andava bene. Così rimasero solo loro due che dovevano decidere che fare. Visto che Massimo era il più bravo ad investigare disse: “Bene, allora io vado a parlare con il Custode del Portale, in questo modo oltre a farmi raccontare la storia ho modo anche di ringraziarlo per averci avvertiti” “Va bene, allora io vado ad avvisare il nostro maestro, così vedo anche se Melissa e lì con lui”, gli disse Stefano. “Meglio fare attenzione mentre andiamo, dato che non ci sono i Guardiani.” “Va bene.” I due cominciarono ad andare, ma prima, appena uscirono dalla Sala della Difesa, chiusero la porta, dato che non era saggio tenerla aperta. Mentre i due andarono per raggiungere la loro destinazione, all'interno della sala Giorgio fece comparire, solo con un gesto della mano, quattro lettini e mise su ogni lettino una Difenditrice per poter cominciare a curarle. “Ricordate che è l'ultima barriera. Non avrete altre possibilità se questa fallisce. In altro modo poi dovremmo solo combattere e se sono forti sarà dura visto che state consumando la vostra energia, quindi concentratevi e non fatevi cogliere di sorpresa”, disse Giorgio alle quattro compagne. “Sappiamo molto bene cosa dobbiamo fare, non ce lo devi dire tu. Comunque adesso siamo nel pieno dell'energia. Sarà molto dura entrare, per chiunque essi siano”, disse una delle quattro senza distrarsi. Mentre Giorgio era occupato a curare le Difenditrici, e le donne della squadra erano occupate a dare energia alla barriera in modo tale da non farla infrangere, Massimo e Stefano, dovevano separarsi e prendere due corridoi diversi. Massimo doveva andare a destra, mentre Stefano doveva proseguire diritto. Prima di separarsi Stefano disse: "Ricordati che non devi entrare nella Sala del Portale, devi rimanere sulla soglia , altrimenti non uscirai più di lì”. “Non preoccuparti, starò molto attento.” Detto questo i due si separarono. Massimo raggiunse quasi subito la sala, restando sulla soglia, prestando molta attenzione a non entrare. “Custode del Portale devo parlarti”, disse Massimo. La sua voce rimbombava nella sala, mentre aspettava che il custode rispondesse o almeno si facesse vedere. Guardò un attimo all'interno e vide che vicino ai suoi piedi c'era un corpo inerme. Pensò che forse era paralizzato, se non peggio. Ad un tratto gli apparse davanti il custode, che gli disse: “Ciao Massimo, non dovresti dare energia alla barriera? Come mai sei qui?” “Prima di tutto devo ringraziarti per averci avvisato, seconda cosa, devo sapere che cosa è successo all'interno del palazzo. Ho bisogno di informazioni e devo sapere se Melissa è viva o morta." “Melissa è salva, non preoccuparti. Il corpo che vedi vicino ai tuoi piedi non è suo, ma dell'Ammiraglia. Ti racconto quello che è successo.” Mentre il custode raccontava quello che era successo a Massimo, Stefano intanto aveva raggiunto la Sala della Guarigione. Rimase stupito che anche lì non ci fossero i Guardiani. Questo gli fece pensare che molto probabilmente mancavano i Guardiani che dovevano difendere le altre sale, ma questa era solo una supposizione. Sperava che in realtà non fosse così. Aprì la porta, la sala era grandissima, molto più grande della Sala della Difesa. Pensava che all'interno ci fossero dei Curatori, ma in realtà era vuota. Una luce dorata dall'alto attrasse la sua attenzione. Vide due persone. Una era sicuramente il Titano Assoluto e l'altra doveva sicuramente essere la sua donna. Il suo maestro aveva le mani protese in avanti, da cui usciva dell'energia dorata che avvolgeva la donna distesa in aria. Sembrava davvero una gran quantità di energia. Si avvicinò per accertarsi dell'identità delle due figure, quando l'uomo gli comparve ad un tratto davanti. Stefano indietreggiò spaventato ma si tranquillizzò appena vide che era il suo maestro. Era incredibilmente tranquillo in viso, forse leggermente preoccupato. Aveva i capelli corti neri e gli occhi marroni. Indossava una maglietta a maniche corte, su cui c'era raffigurato un albero e un pantalone che somigliava a un jeans, ma in realtà sia maglietta che pantalone erano fatti con un materiale speciale di cui era a conoscenza solo lui, perché se li creava da solo. Non aveva armi visibili. Mentre lo osservava Stefano notò una cosa molto strana. Le mani del suo maestro avevano graffi ovunque ed erano piene di sangue, infatti chiese: “Che cosa avete fatto alle mani? Maestro”. “Non è niente, non preoccuparti. Sto sanguinando solo perché...” fece un sorriso assumendo un'espressione felice e continuò: “... ma dimmi una cosa, perché sei venuto tu ad avvisarmi che stanno attaccando il palazzo? Non doveva venire qualcun altro? Che cosa è successo?" gli disse il suo maestro. “Io sarei stato molto più contento che fosse stata Melissa ad avvisarvi, ma purtroppo è scomparsa e in questo momento non sappiamo dove sia. Io pensavo di trovarla qui con voi perché avevamo pensato che la stavi trattenendo visto che parli tanto.” Il Titano Assoluto scoppiò in una fragorosa risata e disse: “è vero! Però purtroppo qui non c'è, quindi dove si è andata a cacciare? Non si può perdere nel palazzo, poi se non ti hanno mai visto o se sono in stato di allerta come in questo caso i Guardiani non ti fanno passare. Si dovrebbero uccidere per entrare in una sala, quindi...” “Mi dispiace interromperti ma i Guardiani non ci sono a guardia delle sale, sono tutti scomparsi.” “Cosa?!” il Titano Assoluto cambiò espressione. Da tranquilla a contenta com'era passo a seria e pensierosa. “La Difenditrice non è così forte da uccidere tutti i Guardiani, quindi può essere stata solo una Titana o un'Ammiraglia.” “Ma se non ci sono nel palazzo in questo momento com'è possibile?” “Loro possono comunque entrare nel palazzo in qualunque circostanza. Solo una Titana o un'Ammiraglia può fare una cosa del genere, naturalmente anche io, ma aspetta un attimo, se voi siete qui e non ci sono i Guardiani, come avete fatto ad essere avvisati che il palazzo è sotto attacco?” “Siamo stati avvisati dal Custode del Portale.” “Cosa? Dal Custode del Portale? E non vi ha dato qualche informazione?” “Massimo è andato a prendere le informazioni che ci servono.” “Quindi vi siete organizzati, molto bene.” “Si, almeno fino a quando l'ultima barriera non si frantuma.” “Incredibile, già sono arrivati all'ultima barriera. Non me l'aspettavo in così poco tempo, pensavo che ci avrebbero messo molto di più, comunque ti do un compito per dopo che dirai chi sta attaccando il palazzo agli altri. Devi andare a chiamare mia sorella. Digli che è una cosa urgente e che siamo in pericolo. Agli altri devi dirgli che ci stanno attaccando i Protettori dei Mondi.” Con faccia molto sorpresa e stupita Stefano gli disse: “Cosa? Perché proprio loro dovrebbero attaccare questo mondo, che tra l'altro è anche loro e dovrebbero proteggerlo”. “Si hai ragione il Mondo Neutrale dovrebbe essere protetto da tutti noi, da tutti i più importanti, ma purtroppo - guardando la sua donna - è successa una cosa che non avevo previsto e quindi adesso devo parlare assolutamente con mia sorella, quindi prima va dalla squadra e digli chi è ad attaccare il palazzo, poi va a chiamarla, è urgente.” “Ok vado subito, maestro.” Stefano andò subito dagli altri mentre il Titano Assoluto, riprese quello che stava facendo. Nel corridoio, incontrò Massimo che disse: “So cosa è successo adesso ho tutte le informazioni dall'inizio dell'attacco fin ora”. “Bene, allora prima va nella Sala della Difesa a dirle agli altri, poi vai dal nostro maestro a dirgli cosa è successo. Io intanto vado a cercare Jessica.” “La sorella del Titano Assoluto?” “Si, perché?” “La situazione e molto più grave di quando pensiamo allora? ” “Penso proprio di si, comunque oltre alle informazioni che hai porta anche questa, quelli che stanno attaccando il palazzo sono i Protettori dei Mondi” “Cos..?” “Non fare domande adesso, ho fretta! Vado, mi raccomando non metterci troppo ad andare dal Titano Assoluto perché poi non avrai tempo quando chiamerò la sorella, ok?” Massimo un pochino sconvolto per quello che gli aveva detto l'amico, disse: “Ok, non preoccuparti. Farò in un attimo”. Stefano aprì un portale che gli permetteva direttamente di andare dalla persona che stava cercando. Nel frattempo Massimo corse verso la Sala della Difesa. Arrivò subito e aprì la porta. “Hai qualche informazione per noi?” gli disse Giorgio. Massimo si guardò intorno mentre Giorgio parlava e vide che aveva già curato due Difenditrici. Ancora non potevano combattere, ma almeno potevano stare in piedi. “Non pensavo fossi diventato cosi bravo a curare, lo sei quasi quanto il nostro maestro”, gli disse Massimo. “Non mi paragonare a lui, se fosse stato qui le avrebbe curate in un batter d'occhio. Non sono ancora niente in confronto a lui - disse con un sorriso- allora hai qualche informazione?” “Si ho molte informazioni, so cosa è successo all'interno del palazzo e so anche chi sta attaccando il palazzo, so tutto.” Una delle Difenditrici, disse: “Visto che sai tutto, dov'è Melissa?” “Melissa è viva solo che non e più qui, per salvarla il Custode o per meglio dire il Portale, l'ha mandata in un altro mondo.” Massimo raccontò quello che gli aveva raccontato il Custode e anche quello che poco prima gli aveva detto l'amico. Stefano quando attraversò il portale, si trovò in una specie di città ma non sapeva dov'era di preciso. Pensò immediatamente che fosse qualcosa di umano. Volò sopra quella città piena di case e di palazzi finché trovò Jessica. Scese e si avvicinò a lei con una velocità impressionante, tanto che Jessica sfoderò subito la sua spada che teneva dietro la schiena. Con una precisione impressionante la spada andò a finire proprio sulla gola di Stefano, ma lui non si sorprese. “Chi sei? Perché sei qui? Se non me lo dici ti taglierò la testa visto che non sei un umano.” “Non mi riconosci nemmeno? Sono Stefano, della squadra di tuo fratello. Lui ha detto che devi venire immediatamente. Il Mondo Neutrale sta per essere conquistato ed è ancora sotto attacco. Vuole parlarti urgentemente e non ha tempo." Jessica rinfoderò la sua spada e rispose: “Capisco. Perché avrebbe mandato te?” “I Guardiani sono stati tutti uccisi da un'Ammiraglia oppure da una Titana, non so ancora bene da chi.” “Allora è tempo. Molto bene portami da mio fratello.” Insieme volarono per andare via da quel mondo. Mentre andavano verso il portale, Stefano fece molte domande a Jessica sul perché era tanto importante quel mondo e sul perché solo lei e suo fratello volessero proteggerlo. Intanto Massimo arrivò dal suo maestro per raccontargli tutto. Dopo averlo fatto, si aprì la porta della sala e sia Stefano che Jessica varcarono la soglia. “Lasciateci soli”, disse il Titano Assoluto. “Noi andiamo ad aiutare nella Sala della Difesa”, disse Massimo. “Ok, andate e resistete il più possibile”, disse Jessica. Massimo e Stefano si diressero verso la porta e dopo averla attraversata la chiusero. Jessica e suo fratello si guardarono in faccia seri per molti minuti senza dire una parola, poi il Titano Assoluto disse: “Sai perché ti ho chiamato qui, no?” “Si, certo che lo so. Lo avevi previsto. La tua preveggenza e solo migliorata in questi anni – sorrise – sei impressionante fratellino.” “Si, lo so. Di solito la preveggenza dovrebbe diminuire con gli anni, invece, per me e solo aumentata. Questa cosa ancora non me la sono spiegata nemmeno io" “La mia adorata cognatina come sta?” “Non molto bene. Stavo cercando di curarle le ferite ma non sono ferite normali. Sono state provocate dagli altri Mondi, quindi non è molto semplice curarle e ci vuole molto tempo – fece una pausa e continuò con un sorriso – purtroppo non ho molto tempo e non posso più curarla, perché se continuo non potrò più portarla in un altro mondo.” “Come in un altro mondo? Hai intenzione di andartene?” “Si sorellina, visto che posso tornare indietro nel tempo tornerò nell'esatto momento in cui noi siamo venuti qui, naturalmente, quell'incidente che è accaduto per farci arrivare in questo mondo non succederà e le cose andranno diversamente.” “Invece che cosa succederà se, noi... questi mondi.... che non puoi vedere... - gli cominciarono a scendere lacrime dagli occhi – che cosa succederà se...” Il fratello andò ad abbracciarla e lei lo ricambiò. Anche Titano Assoluto scesero delle lacrime. Era molto triste di lasciare quei mondi in cui ormai era diventato il più forte di tutti, ma sopratutto perché doveva lasciare la sorella. “Io posso solo far tornare due persone in quel momento, prima che tutto accadesse. Posso far andare sia te che lei, mentre io rimango qui.” “No, io rimango qui. Non mi uccideranno, invece a te si, è te che vogliono e io non me lo perdonerei mai se ti uccidessero.” “Così in questo modo i nostri genitori non sapranno della tua esistenza, non sapranno che ci sei anche tu, anche se sei qui in un altro mondo.” “Non voglio venire sulla Terra. Lì è tutto strano. Non posso vivere in quel mondo pieno di regole e in cui non si capisce nulla. Tutti se ne vogliono andare da quel mondo. Noi umani, anche se non vogliamo ammetterlo, siamo idioti rispetto a tutto l'universo. Siamo nulla e invece ci crediamo di essere chi sa chi, crediamo di comandare l'universo, ma non e così. Noi umani non siamo capaci di fare niente.” “Proprio niente no. Alla fine noi che siamo arrivati su questi mondi, anche se siamo i più bassi, siamo i più forti. Ricordati sorellina anche la razza più debole può imparare grandi cose alla razza più forte e viceversa.” “Si, però io non voglio vivere nel modo in cui vivono gli umani. Questa è la mia ultima parola.” “Bene, come vuoi. Non ti costringerò. Io te l'ho solo chiesto, comunque sappi che non solo io tornerò indietro nel tempo, tutta la Terra e solo e solamente la Terra tornerà indietro nel tempo. Tutti gli altri mondi rimarranno così come sono. Ovviamente senza di me - facendo un sorriso – comunque..” La donne si mise a ridere“Tu chi ti credi di essere, anche senza di te staremo bene cosa pensi? Che senza di te non andremmo avanti?” Il Titano sorridendo rispose: “Lo so, lo so che andrete avanti comunque con le vostre vite, - tutto a un tratto s'incupì - solo che quando c'è ne sarà bisogno mi dovrete cercare voi e non io come ho sempre fatto. Diciamo che mi sto prendendo una pausa più che altro”, la sua risata riempì nuovamente la sala. “Stai dicendo sul serio? Come ti prendi una pausa? Che cosa significa?” “Senti io non so come dirtelo, ma mi sono un pò scocciato di fare da babysitter a tutti i mondi. Ogni volta le battaglie... io volevo cambiare questi mondi, volevo cambiare tutto, ma a quanto pare non è possibile.” “Ma tu hai già cambiato questo mondo, anzi questi mondi. Hai fatto tanto.” “è proprio per questo che io adesso ti chiedo una cosa, però prometti che la farai ok?” “No, non prometto di farla finché non mi sta bene anche a me, prima dimmi cos'è poi decido!” “Ok, allora, mi devi promettere che solo quando ce ne sarà veramente bisogno, tipo una guerra che tutti i nove mondi hanno deciso di fare, solo se io sto per morire, mi dovrai venire a cercare, siamo d'accordo sorellina?” “Non mi va tanto a genio questa cosa, ma va bene. Te l'ho prometto caro fratello.” “Grazie. Ricordati un giorno ci rincontreremo. Io l'ho visto, quindi dovrà succedere,no? " “Si, forse o forse no chi lo sa.” “Non preoccuparti e ricordati di non essere mai triste perché i ricordi più importanti li puoi rivivere ogni volta che vuoi perché se ricordi con il cuore e lo utilizzi a fin di bene ogni cosa è possibile. Questo ricordatelo sempre, non scordarlo mai, non scordare mai nemmeno le altre cose che ti ho insegnato", detto ciò le fece un sorriso. “Non preoccuparti, non mi dimenticherò niente di te fratello. Il più caro e buono fratello che si potesse avere sei tu! Nessun altro è come te, nessuno.” “Beh, ti ricordo che ognuno di noi è diverso. Questo non vale solo per la terra, ma vale anche per tutti i mondi.” “Perché invece di andare non resti qui ad affrontarli? Ti aiuto io, che ne dici?” “No, non ho energie sufficienti per batterli, se resto qui moriremo entrambi. Non rischierò la vita di entrambi. Non posso rischiare tanto, non mi farai cambiare idea.” “Si, so quando sei testardo. Visto che ormai hai deciso allora è inutile anche che io ci provi a farti cambiare idea. Quindi te ne vai allora, lasci tutto nelle mie mani?” “Si sorellina. Lascio tutto a te, mi raccomando non ti vantare troppo della tua forza – facendo un sorriso – ok?” “Ok, ok, non preoccuparti. Tutto quello che mi hai insegnato resterà dentro il mio cuore, non dirò a nessuno i tuoi segreti”, rispose sorridendo. “Bene, allora adesso il momento è proprio arrivato. Devo proprio andare nel mondo in cui siamo nati ma che allo stesso tempo odio... Direi che sono messo bene ... Almeno sono messo meglio di tutti, no?” I due sorrisero. Jessica si avvicinò a suo fratello e lo abbracciò forte, la stessa cosa fece lui, la strinse più forte che poté. Entrambi si commossero non sapendo quanto tempo doveva passare prima di rivedersi. Forse non si sarebbero più rivisti, forse quei mondi non avevano più bisogno di lui. “Il tempo è l'unica cosa che non sono riuscito a governare in un certo senso”, disse il Titano Assoluto. Detto ciò lascio l'abbraccio di sua sorella e mise la mano destra davanti a lui. Davanti a loro comparve una statua, sembrava un monaco. Non aveva il viso e reggeva un bastone nella mano destra. Per l'ultima volta Jessica abbracciò suo fratello e lui fece lo stesso. I due contemporaneamente si dissero: “Ti voglio bene, nel mio cuore non ti dimenticherò mai”. “Beh in effetti tu non puoi dimenticarmi, qui io essendo più forte di tutti non verrò mai dimenticato da nessuno" gli disse il fratello e sorrisero entrambi, Jessica gli rispose: “Sei uno stupido, lo sai?” “Si certo lo so ed è per questo che mi vuoi tanto bene.” I due si misero a ridere ancora di più finché il fratello si fece serio e disse: “Ora è tempo che vada.” Cominciò ad andare verso la statua che aveva fatto apparire poco distante da lui. Si sedette a gambe incrociate per concentrarsi. Sua sorella, sempre con le lacrime agli occhi, guardò attentamente quello che stava facendo, ma sopratutto guardò suo fratello forse per l'ultima volta perché non sapeva se lo avrebbe più rivisto. Mentre il Titano Assoluto si concentrava per tornare indietro nel tempo insieme alla sua donna, Massimo e Stefano raggiunsero la Sala della Difesa. Appena aprirono la porta, rimasero scioccati per ciò che avevano di fronte agli occhi. La barriera era quasi frantumata. Aveva crepe ovunque, nessuno le stava dando più energie. Tutti quanti erano svenuti e speravano che non fossero morti. Massimo e Stefano si guardarono e senza dire nemmeno una parola andarono a concentrarsi vicino alla barriera. Ad un tratto dei raggi di luce blu celeste si irradiarono verso i corpi delle Difenditrici che si alzarono in aria. Il fascio di luce attraeva anche Massimo e Stefano, ma i due resistettero. Stefano disse: “Non dovremmo salvarle?” “Non preoccuparti è il portale che le vuole mandare in un altro mondo per salvarle, me lo ha detto il Custode. Noi concentriamoci solo sulla barriera. Non resisteremo a lungo ma dobbiamo provare a resistere il più possibile”, gli disse Massimo. I due chiusero gli occhi per potersi concentrare meglio mentre i corpi delle Difenditrici arrivarono nella Sala del Portale e, come l'altra Difenditrice prima di loro, scomparvero dopo che l'avevano attraversato. Anche se i due davano energia alla barriera, sembrava che non servisse a niente. La barriera si frantumava sempre di più e loro sentivano che non serviva a niente. Cosi smisero contemporaneamente di dare energie e si guardarono ignari di cosa sarebbe successo di li a poco. Sapevano solo che in meno di qualche minuti entrambi sarebbero morti. “Sai sono molto contento di aver conosciuto il Titano Assoluto, l'umano più forte di tutti, ma sopratutto sono contento di aver conosciuto voi, la squadra”, disse Massimo sorridendo. “Sai pensavo che saremmo morti in un altro modo, ma va bene anche morire così alla fine, perché come hai detto tu abbiamo conosciuto il Titano Assoluto. è stato un grande onore per noi perché lui è speciale”, gli disse Stefano sorridendo. Quasi insieme i due dissero: “Questa è stata la vita migliore che potessimo avere. Adesso possiamo morire con onore è umiltà.” I due si guardarono, e si misero a ridere perché avevano detto la stessa cosa contemporaneamente, come se si fossero letti nella mente. era incredibile. Sentirono la barriera muoversi e capirono entrambi che di lì a poco la loro ora era arrivata. Stavano per abbandonare quel mondo immenso e bellissimo. L'unico rimpianto in quel momento era di non poter vivere quelle sensazioni con tutta la squadra. Pensarono al Titano Assoluto e all'ultima cosa che gli aveva detto. Dovevano cercare di prendere più tempo possibile agli attaccanti, ma ormai il tempo era finito, non c'era più niente che potevano fare. La barriera si ruppe, questa volta non si girarono a guardare dietro, ma rimasero fissi a guardare avanti, come se aspettassero di essere uccisi. “è giunta l'ora di morire”, disse Stefano ed entrambi sorrisero. Davanti a loro comparve una donna tutta coperta. Non riuscirono a riconoscerla ma erano certi che fosse una delle persone che stavano attaccando il castello. “Adesso morirete, così faremo vedere un al Titano Assoluto chi siamo davvero”, gli disse la donna. “Perché sei solo tu? Dove sono gli altri?” gli chiese Massimo. “Stanno riposando. Non è stato facile battere le barriere di questo castello, incredibile e impressionante. Più passa il tempo, più il Titano Assoluto diventa forte." “Credi di batterci da sola? Comunque si, il Titano Assoluto è sempre stato più forte di tutti quanti voi e questo lo sapete molto bene! Vorrei però sapere perché state attaccando il palazzo proprio adesso, per quale motivo?” le disse Stefano. "Ve lo spiego subito. La Titana Assoluta, come voi sapete, è andata negli altri mondi, sopratutto in uno particolare, quindi per prima cosa il Titano Assoluto non le ha impedito di andare, seconda cosa non aveva il permesso di tutti noi per andare e terzo visto che ha disubbidito alle regole sarà punita con la morte.” “Prima di arrivare a lei, dovrai passare su di noi, morti o vivi a questo punto non ci interessa” “La vita voi la considerate niente, il Titano Assoluto non vi ha insegnato l'importanza della vita?” “Certo che c'è la insegnata, ma adesso nella situazione in cui ci troviamo non ha alcuna importanza." “Perché?” “Non prenderci per degli idioti, sappiamo che ci ucciderete per questo motivo non ce ne importa." “Mai perdere la speranza. Se vi farete da parte vi lasceremo in vita.” I due quasi contemporaneamente dissero: “Noi non arretreremo e non ci faremo da parte. Per andare avanti dovrete prima ucciderci”. “Allora è quello che faremo, non preoccupatevi, - la donna sorrise - peccato per voi che siete senza energie, non è così?” I due all'inizio, rimasero sorpresi, ma poi ci pensarono un pò su e guardandosi sorrisero. Massimo disse: “Incredibile, mi sa tanto che il nostro maestro aveva ragione, non siamo minimamente in grado di batterli, nemmeno uno alla volta”. “Direi che hai ragione. Non siamo forti quanto loro”, gli disse Stefano. “Il Titano Assoluto, il vostro maestro, è troppo forte. Non possiamo batterlo. Lui in un solo giorno è diventato più forte di tutti noi messi insieme. In un solo secondo ci ha battuti tutti alzando solo un dito. è stato veramente incredibile, ma questa volta visto che è senza energie possiamo batterlo, così non esisterà più il forte Titano Assoluto e nessuno lo diventerà per tanto tempo”disse la donna. Poi sparì dagli occhi dei due, che si guardarono intorno, ma non la trovarono da nessuna parte. Era incredibilmente veloce che nessuno dei due la vedeva e si convinsero ancora di più che non erano capaci di batterla, ma loro sapevano che dovevano solo perdere tempo anche se il loro maestro non voleva che sacrificassero la propria vita. La donna apparve sopra di loro con le mani conserte. Contemporaneamente andarono contro di lei dando inizio alla battaglia per proteggere il loro maestro perché questa volta dovevano essere loro a difendere lui e non il contrario. Intanto, nella Sala della Guarigione, il Titano era sempre concentrato, mentre la sorella fissava la porta per vedere se entrava qualcuno. Quando si girò verso il fratello vide che dalla statua uscì un fascio di luce verde che andò verso la donna di suo fratello, che in un attimo sparì. A quel punto Jessica andò verso di lui, erano rimasti soli adesso nella sala, ma quando aprì la bocca per dire qualcosa sentirono un botto all'esterno. Era come se qualcuno fosse stato lanciato contro la porta. Quest'ultima si fece verde all'interno e appena videro ciò i due si stupirono. “è peggio di quel che pensavo. Incredibile sono riusciti ad entrare in così poco tempo, non me lo aspettavo”, disse il Titano Assoluto. Allungò il braccio e aprì la mano. Davanti a lui comparve un portale blu. “Siccome le cose non sono andate come speravo, adesso devi entrare nel portale. Ti porterà ne mondo a cui sono più affezionato. Dì loro che sei mia sorella, anche se sanno già chi sei. Dì loro cosa è successo e ti diranno quanto tempo dovrà passare e quale sarà il giorno migliore in cui dovrai venire sulla Terra. Mi raccomando, ascoltali perché ho lasciato loro parecchie informazioni e una profezia. Adesso devi andare, siamo in pericolo tutti ora.” “Ma...” disse Jessica. “Non preoccuparti starò bene sulla Terra, ho intenzione di rilassarmi e di divertirmi.” Jessica si rese conto che il fratello voleva davvero riposarsi, come se per un periodo di tempo non volesse più combattere. Non stava mentendo, si vedeva dagli occhi. “Ciao sorellina, non fare arrabbiare i draghi mi raccomando.” e la lanciò nel portale perché il Titano Assoluto sapeva che non sarebbe andata di sua spontanea volontà. Molto velocemente il Titano Assoluto chiuse il portale, poi andò verso la statua e ci salì sopra grazie ad un piccolo spaio. Un attimo prima di scomparire con la statua, le porte della Sala della Guarigione si spalancarono. Erano tutti lì, ma nessuno fece niente per fermarlo. Era troppo tardi, così lo videro andare via. “Adesso cosa ne facciamo dei corpi della squadra del Titano Assoluto? Titano?” “Non ne ho idea, se li lasciamo li presto scompariranno per andarsene in un altro mondo, mentre se trafiggiamo i corpi al cuore non possono più. Una scelta difficile, ma direi che visto che il Titano Assoluto non c'è più, direi di...” “Mi sta venendo un dubbio. Ci sono loro sette, ma dove sono le cinque Difenditrici? Possibile che già siano in salvo? Che lui stesso sia andato adesso dove si trovano le Difenditrici? Perché non ci sono? Cosa sta succedendo?” Il Titano si diresse verso la Sala del Portale per chiedere qualche informazione al Custode. Lui rispose che non sapeva niente e che forse il Titano Assoluto le aveva salvate con un portale. Pensandoci su, il Titano si ricordò che nella sala il Titano Assoluto era solo. Quindi doveva averle salvate prima di lui, così come aveva fatto sicuramente con la sua donna. Pensò per ore al modo in cui poteva averle salvate ma alla fine si rassegnò e si convinse che aveva sicuramente trovato un modo geniale per poterle salvare. "Da adesso in poi siamo noi a governare e cambieremo alcune cose, sia qui che negli altri mondi! Finalmente non dobbiamo sottostare a nessuno, finalmente non dobbiamo fare ciò che dice il Titano Assoluto, adesso possiamo fare tutto quello che vogliamo, anche distruggere i mondi, sopratutto il mondo degli stupidi e degli sciocchi, ci divertiremo tanto." Detto ciò il Titano sentì tipo dei rumori provenienti sopra il corridoio dalla parte oscura, ma aveva paura di andare a vedere perché sapeva bene che l' oscurità non portava mai niente di buono, solo disperazione e tristezza. Si ricordò che il Titano Assoluto aveva riempito il castello di barriere. Nella parte oscura aveva messo qualcosa per proteggere il castello e forse anche i suoi ricordi, cosicché nessuno potesse dimenticarlo. Lui aveva reso molto più forti le Difenditrici ed era stato allenato tra l'altro da lui stesso. Aveva fatto amicizia con tutti i mondi. Solo lui ci era riuscito, era stato l'unico a fare amicizia con tutti i mondi ed a imparare più cose di tutti. Era riuscito a diventare anche il più forte di tutti. Ora però non c'era più, se n'era andato chissà dove. Sicuramente in qualunque mondo sarà, farà amicizia con tutti e saprà come farsi ricordare. Era un uomo geniale, non poteva essere altrimenti. “Non li faremo resuscitare. Forse il Titano Assoluto si aspetta che li facciamo andare da un'altra parte, quindi uccidiamoli. Staranno lontani da questi mondi, non potranno venire più in questi otto mondi”, disse il Titano. “Mentre nel mondo degli sciocchi, invece, possono andare?” “Questo non lo so nemmeno io, lo sa solo il Titano Assoluto. Purtroppo non ne ho idea.” “Ma se possono andare nel mondo degli sciocchi, potranno poi venire qui?” “Non lo so. Non sono legato al mondo di quegli imbecilli e non posso saperlo. Nessuno se n'è mai preoccupato o interessato e nessuno ci è mai andato. Quindi delle informazioni riguardanti quel mondo solo il Titano Assoluto ne è a conoscenza perché lui era legato a quel mondo. Adesso dobbiamo decidere cosa fare del Mondo Neutrale...” Intanto il Titano Assoluto era sulla Terra. Mancava da davvero molto tempo. Finalmente poteva rivedere i suoi amati genitori, anche se non li conosceva bene, ma era proprio quello che voleva fare, conoscerli e raccontare loro della sorella e far loro visitare quei mondi che tanto amava, fargli credere alla magia e a tutto il resto. Era emozionato. Mentre pensava a tutte queste cose, volava sulla Terra, senza farsi vedere da nessuno. Ancora gli umani non erano pronti per la magia e per i poteri. Prima doveva metterli alla prova, doveva fare qualcosa che nessuno aveva fatto prima, doveva trovare una cosa geniale, cosi in questo modo poteva dire agli essere umani di stare attenti agli altri mondi. Il paesaggio che vide non gli piaceva per niente, sembrava tutto marcio, sembrava che erano tutti in crisi. Tutti gli umani non riuscivano a stare nelle case, erano tutti intenti a fare altro. Gli dispiaceva, in quel mondo non poteva fare niente, ma li sulla Terra erano passati solo vent'anni e se avessero continuato cosi tutti quanti si sarebbero trovati in una situazione peggio di quella che stavano vivendo. Il Titano Assoluto pensò di tornare indietro nel tempo sperando di riuscire a bloccare quel degrado all'inizio. Sperò di avere abbastanza poteri per poterlo fare sia per lui che per la sua donna, anche se al momento non sapeva dove si trovava. Giunse le mani ma si bloccò quando vide che un ragazzo era in difficoltà. Il giovane stava per essere picchiato da sei ragazzi, allora si precipitò verso di loro e, senza farsi vedere, stese con un pugno nello stomaco ognuno di loro. Il ragazzo che era in difficoltà non capì cosa successe, ma il Titano Assoluto gli disse: “Adesso tutto cambierà, non sarà più tutto cosi”. Se ne andò, come se per lui salvare le persone fosse normale, come se lo avesse sempre fatto. Il ragazzo non riusciva a credere di vedere una persona volare, nessuno gli avrebbe creduto se lo avesse detto in giro. Il Titano Assoluto si fermò in cielo e improvvisamente intorno a lui scomparve tutto. Si risvegliò in camera sua. Non aveva nessun ricordo di quello che aveva vissuto prima. Si ricordava solo del mondo umano, tutti gli altri ricordi su quello che aveva passato sui mondi scomparvero. Era un bambino di sette anni. Era riuscito nel suo intento, quell'incidente non sarebbe mai accaduto e avrebbe vissuto con i suoi genitori, li avrebbe conosciuti e passato più tempo con loro.
   
 
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