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Autore: Nateishaa    24/12/2016    1 recensioni
Kathrine una ragazza che ha sempre fatto tutto da sola a causa dei genitori assenti, si trova ad affrontare un' altra sfida : andare a vivere da sola al dormitorio del liceo Dolce Amoris. Ma lei non ha paura di nulla e avendo fiducia in se stessa accetta questa situazione. Farà nuove conoscenze, tra cui una molto particolare : Castiel. Riuscirà finalmente ad aprirsi a qualcuno o resterà chiusa in se stessa?
In oltre Kathrine custodice un segreto per lei importantissimo, chissà se resterà tale.
Al liceo Dolce Amoris e alla nostra dolcetta non mancheranno quindi amori, amicizie, sotterfugi e tanto altro.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Debrah, Debrah, Dolcetta, Lysandro, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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E’ stato un tragitto silenzioso quello di ieri sera con Castiel, fatto di scambi di strette e calore come a dire “ Io ci sono “ . Arrivati al dormitorio lo ringraziai e lui dandomi un bacio sulla fronte mi lascio’ andare nella mia stanza. Non so perché ma avevo una brutta sensazione, forse era solo per gli eventi accaduti, ma sentivo qualcosa di negativo, infatti anche se ormai mattina mi sento come frastornata. Quasi non riesco a credere a ciò che è successo ieri. Esco dalle morbide e calde coperte ma la testa gira accompagnata da un forte senso di nausea, a far capire che non è una sciocchezza è che non ho nemmeno voglia di accendermi una sigaretta. Mi limito ad avvicinarmi alla veranda notando un paesaggio a dir poco incantevole, tutto bianco. Stanotte ha nevicato. Il color verde del prato lascia spazio ad un candido bianco.. l’atmosfera viene smorzata dalla nausea che si trasforma nell’atto vero e proprio, corro in bagno e dopo essermi liberata da quel malessere mi inizio a chiedere come mai sono dei giorni che mi succede ciò. Rifletto fissando il vuoto e tirando lo scarico come fosse un azione automatica, poi un pensiero agghiacciante sfreccia nella mia mente. Faccio uno scatto verso la stanza e aprendo il primo cassetto del comodino, esco l’agendina in cui segno la data di ogni ciclo. Per un attimo mi sento mancare quando leggo che mi sarebbe dovuto venire un giorno prima di aver fatto l’amore con Castiel. * Ma dai Kathrine è impossibile, non eri fertile * penso rivolgendomi a me stessa quasi a sopprimere quel pensiero che pur se bello, mi spaventava. Ebbene si, c’era una cosa che mi spaventava : l’idea di avere un bambino. Apro il portatile, cercando su google se fosse possibile una cosa del genere, scorro, scorro e riscorro; leggendo le varie informazioni mi rendo conto che si, può accadere, e siccome tutte le cose strane e assurde succedono alla sottoscritta, il pensiero inizia a farsi più vivo e nitido. Così, senza perder tempo, mi do una sistemata molto superficiale e decido, anche se ho già fatto un assenza, di non andare al liceo, ma di raggiungere una farmacia e comprare un test. Prima di  compiere questo atto un po’ in preda al panico mi fermo un attimo a pensare * Devo parlarne con Castiel? * , riflettendo, non è ancora una cosa certa e preferisco essere sicura prima di gettare una bomba del genere. Così senza farmi notare decido di uscire dal dormitorio, do’ un occhiata furtiva alla mensa, sono tutti lì tranne Castiel, dove sarà? Ora devo stare attenta il doppio non avendo la certezza che lui sia a scuola, soprattutto dopo ieri. Quasi come un ladro intento a fare un furto, riesco ad uscire dall’edificio senza farmi notare; l’aria è gelida e la neve non mi fa di certo essere agile. Faccio cenno ad un taxi e dopo esservi salita chiedo di farmi portare in centro. Durante il tragitto decido di mandare un messaggio a Castiel dicendogli che mi sarei assentata perché stavo poco bene e avrei continuato a dormire, così anche se qualcuno bussa alla mia porta e non apre nessuno la risposta è chiara : sto dormendo. Siamo quasi arrivati a destinazione e non ho ancora ricevuto una sua risposta, ma va be, non importa, ora il pensiero principale è un altro. Prendo un respiro e dopo aver percorso altri dieci minuti di strada a piedi con gli arti in ipotermia arrivo a destinazione; ho scoperto di essere anche ansiosa ma guarda un po’, quanti aspetti di me che erano sepolti, * meglio che restavano tali * mi suggerisce una vocina in testa. Entro in farmacia, prendo ciò che mi serve ed esco, fortunatamente non è  un orario di punta e quindi non vi era nessuno. Prima di rientrare al dormitorio e inscenare la mia finta malattia decido di girare tra la città, questo è il periodo delle grandi colazioni e tutti gli uomini ricchi e potenti si ritrovano in dei locali situati tutti in sequenza nella via che sto percorrendo. Solitamente una cosa del genere mi scoccerebbe da morire, ma devo in qualche modo scacciare o meglio sopprimere anche solo l’idea o meglio il pensiero che possa essere incinta, così guardo quest’uomini all’apparenza felici ma eternamente tristi con solo i soldi e finte mogli al loro fianco, un esempio palese di ciò che è mio padre, anzi, quell’essere che ha il mio stesso DNA purtroppo. Da una vetrina scorgo un rosso, un rosso inconfondibile ed il sangue mi si gela, ma non per il freddo.. mi avvicino di poco per vedere meglio : è Castiel. Ma cosa ci fa lui qui? Nel tavolone a cui siedono signori vestiti in giacca e cravatta e per giunta accanto a lui vi è una ragazza, appena capisco chi è la rabbia mi fa ribollire dentro isolandomi dai -4 gradi che ci sono in città. E’ con Debrah. Ma che cazzo significa questo? Non può accadere e non può essere, sarà sicuramente una farsa davanti a quei mafiosi dei loro genitori. Non voglio più assistere né vedere, voglio solo la verità sia da me e dai miei strani malesseri che da lui, la cosa che più mi fa incazzare è che lui non mi ha detto nulla, niente di niente. Ormai lontana da quella scena prendo un taxi, e seduta sui sedili posteriori di questo mi arriva un sms anonimo, è un file; * Vediamo cosa vuole mia madre * pensai, forse per la prima volta ingenuamente. Non era lei, era una foto di Castiel e Debrah che si baciavano, poi un altro messaggio “ Scacco matto fattona “ , ora era tutto più chiaro, Colin voleva vendicarsi, ma ciò non giustifica il comportamento di Castiel che ha tradito quella piccola fiducia che gli avevo dato, non può fare l’amore con me e baciare lei. Mi maledico per non aver aspettato che la faccenda si fosse chiusa, mi maledico perché ieri dovevo chiuderla e forse poi in un futuro quando entrambi avessimo superato i nostri drammi riaprirla e invece no, perché questo mi ha fatto, mi ha indebolita. Quando l’ho conosciuto non volevo nemmeno essere toccata e ora invece si è insinuato nel mio cuore, ma io non sono fatta per i drammi, voglio le cose chiare e limpide e lui a quanto ho capito non ha le mie stesse intenzioni. Mi ha perso nel momento stesso in cui mi ha nascosto di oggi, se mi avesse spiegato, forse sarei stata sua complice, comprendendo la sua situazione.. ma invece no. La rabbia ha preso il sopravvento ricomponendo come un puzzle la mia corazza, la sento intatta è tutto come prima. Strano come un solo evento possa cambiare ciò che si prova. Io adesso, non sento più nulla; solo odio, rabbia e delusione. Arrivo al dormitorio ormai a mezzogiorno inoltrato, non voglio perdere tempo, se il test è negativo chiuderò i rapporti con tutti e ritornerò alla mia vecchia vita che pur se più buia meno dolorosa, mentre.. se il test sarà positivo non voglio nemmeno pensarci. All’entrata vedo Rosalya che mi guarda con aria di preoccupazione << Dove sei stata ? Mi hai fatta stare in pensiero >> sento le sue braccia avvolgermi completamente, ricambio leggermente pensando a cosa dire << Non mi sentivo tanto bene stamattina così sono andata in farmacia a comprare l’aspirina >> le rispondo senza far trapelare la mia incertezza poi la vittoriana continua << Almeno mangia con noi >> mi sorride, non ho il tempo di rifiutare perché mi tira in direzione della mensa senza poter fiatare. Intanto il mio pensiero è uno riuscire a fare il test al più presto possibile. Dopo aver passato un solito pranzo insieme a lei, Lysandro e Armin cerco una scusa e dicendo di non sentirmi proprio in forma mi concedo andando verso la mia stanza. Noto le facce preoccupate dei tre e il mio passo farsi più lento, è una situazione che non posso controllare e ciò aumenta il mio nervosismo; prima di uscire dalla grande sala della mensa faccio cenno a Rosalya come a dirle “grazie “ e guardandoli per un ultima volta sorridendogli, perché davvero potrebbe essere l’ultima in base al risultato. Scalino dopo scalino per arrivare alla mia stanza, i passi si fanno più pesanti come se il corpo mi stesse facendo capire di non farlo, ma io devo. Apro la porta e il mio ultimo pensiero  va a Castiel, che anche se ha perso quel granello di fiducia non ha risparmiato il mio cuore, perché mi ha mentito? E’ l’unica domanda che rimbomba nella mia testa. Senza rimuginare ancora sulle cose che mi hanno fatto male in qualche modo, chiudo la porta a chiave, estraggo il test dalla borsa e mi dirigo verso il bagno, mi fermo per un attimo a leggere le istruzioni anche se è abbastanza intuitivo voglio essere certa di non sbagliare, e di fatti ho preso il più caro. Attimi di mancati respiri sono quelli che succedono durante “ l’operazione ” ; ok, ultimo step, appoggiare il test su una superficie piana ed aspettare 3 min. I secondi passano lenti, mi accendo una sigaretta per smorzare quella sensazione di “ asma ” che nemmeno ho. Sento il cuore stringersi e quello che ho davanti ai miei occhi paralizza tutti i miei arti, non ci posso credere, io non sono pronta per un passo del genere e non perché ho perso Castiel ma proprio a livello mio, come posso..? La mia paralisi viene interrotta dalla sua voce che riconoscerei fra mille, << Kathrine come stai? >> dice bussando insistentemente alla porta, non rispondo pensando in un minimo secondo come gestire la situazione, nascondo il test sotto il cuscino e poi gli apro solo per ammazzarlo a parole questo è chiaro. << Bene >> rispondo alla sua domanda dopo avergli aperto, voltandomi subito per andare a prendere una sigaretta, poi un pensiero tocca la mia mente * non puoi fumare mentre… Kathrine * mi suggerisce una vocina nella mia testa con aria di rimprovero e consiglio. Mi riprometto che è l’ultima che fumerò e la prendo lo stesso dirigendomi in balcone. Castiel mi segue non capendo il mio silenzio << Ma che hai ? >> mi volta da una spalla per guardarmi negli occhi << Sei pallida stai bene ? >> io davvero non provo nulla, il niente di nuovo, so di amarlo ma so che devo proteggermi e sta volta davvero. << Sai Castiel? >> Gli dico sorridendo, << te lo ricordi la canzone di ieri? Si no? Bene! Allora pensa al tuo pezzo " Felt those lips, told me 21 lies " , che poi sarebbe “Assaggiato quelle labbra, dirmi 21 bugie” >> lo guardo con aria delusa e lo vedo impassibile guardando il vuoto << Bene, ora pensaci Castiel, quali bugie mi hai detto? Booh chi lo sa, sicuramente stamattina ti sei divertito.. >> . Lui resta ancora a fissare di fronte a lui, io invece sento qualcosa rigare la mia guancia a denti stretti dico fra me e me << Non è possibile >> no, non è possibile che anche se mi sento una fortezza mi escano lacrime. Devo rilassarmi e capire perchè mi accade questo, solo con lui. Lo amo, so di amarlo, in fondo è grazie a lui se sì sono più debole ma anche più forte, solo che sento come se abbia perso qualcosa e questo qualcosa è la mia fiducia, pensavo non mi avrebbe mai nascosto nulla, l'ho pensato quando eravamo nel suo salotto dopo aver incontrato dopo anni Colin, lui sembrava davvero intento a dirmi tutto ma invece.. sospiro. Così senza proliferare nulla mi chiudo in bagno e l’acqua calda della doccia si mescola alle mie lacrime che, non posso fermare.

Spero che la storia vi stia piacendo e di ricevere delle recensioni così da sapere cosa ne pensate! Ve ne sarei davvero grata :)

   
 
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